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Recensione

Scegli la tua Avventura 20: Pattuglia Spaziale
Edizione Mondadori 1987
autore/i Julius Goodman
Recensore Prodo

Personalmente ho sempre adorato la fantascienza classica, e tale predilizione deve caratterizzare anche i gusti di Julius Goodman, l'autore di questo interessante Pattuglia Spaziale, volume che attinge a piene mani da alcuni caposaldi della produzione letteraria e cinematografica di genere riuscendo a offrirci un'avventura piacevole e dal taglio abbastanza adulto.

Nei panni (anzi, nella tuta) oro e cremisi di un agente della polizia interstellare, ci troveremo a guidare un potente e avveniristico vascello, il Ness-3, coadiuvati nell'attività dal fido Henry, una versione in salsa librogiochistica di Hal 9000, il computer ribelle che vediamo in azione in 2001 Odissea nello Spazio. Fin dalle prime battute infatti il tono pacato della nostra controparte elettronica, la sua apparente onniscienza e la tendenza ad accondiscendere, con una certa sufficienza, ai palesi limiti della nostra essenza umana, non potranno non rammentarci il più celebre antesignano caratterizzato dalla fervida mente di Stanley Kubrick.

E questo è solo uno dei tanti rimandi presenti nel volume; elencarli tutti sarebbe lungo e tedioso, ma le citazioni abbondano: si passa attraverso paradossi temporali alla Fredric Brown, descrizioni di meraviglie tecnologiche calate nella normalità del quotidiano che richiamano alla mente lo stile di Isaac Asimov, rimandi a telefilm che hanno fatto la storia negli anni '60 e '70 (la nostra postazione di partenza si chiama Base Luna, come in UFO e in Spazio 1999) e richiami diretti alla saga di Star Wars, che proseguirà anche nel remoto futuro. In uno dei nostri rari momenti di relax infatti passeremo il tempo guardando un nuovissimo olofilm, Guerre Stellari 42: un'autentica chicca per appassionati verrebbe da commentare!

La trama dell'opera si rivelerà fin da subito molto aperta: non abbiamo obiettivi precisi, dobbiamo semplicemente trascorrere gli ultimi giorni che ci separano da una lunga licenza di 6 mesi badando che nel settore di spazio che stiamo pattugliando non accada nulla di insolito. A seconda delle scelte che compiremo potremo trovarci a combattere con pirati galattici, scovare un misterioso manufatto alieno che può aprirci le porte della conoscenza,  sventare un rapimento di massa ai danni di un celebre scienziato e il suo seguito oppure cercare di evitare la diffusione di un morbo mortale e incurabile, la malaria venusiana. Ma potremmo anche limitarci a restare lontani dai guai cercando di arrivare tutti interi ai giorni della nostra vacanza, impegnandoci in attività di assoluta routine, come aiutare navigatori stellari alla deriva a causa di un guasto tecnico.

La struttura del libro è totalmente aperta e Goodman si rivela un virtuoso del genere interattivo: il titolo infatti non è diviso in compartimenti stagni, come accade con altri volumi della collana, ma ha una costruzione molto intrecciata. Questo vuol dire che sarà possibile passare da un filone della narrazione a un altro e vivere, in unica sessione di lettura, molteplici avventure. Una scelta questa piuttosto intelligente e raffinata, che consente di mantenere alta la longevità del lavoro nonostante lo stesso sia contraddistinto da un massiccio numero di finali, ben 26.

A questa abbondanza di diramazioni fa da contraltare un livello di difficoltà piuttosto alto: moltissimi degli epiloghi disponibili si riveleranno negativi, e ci condurranno a una morte precoce, all'imprigionamento, o semplicemente al non riuscire a concludere la nostra missione in maniera incontrovertibilmente soddisfacente. Scoprire le evoluzioni completamente positive di Pattuglia Spaziale non sarà quindi semplice, a dispetto della brevità del volume, che sicuramente è uno dei più complessi Scegli la tua Avventura mai scritti. Tutto sommato però anche questa scelta "ombrosa" ha un suo perché: il genere a cui l'opera si ispira è ricco di lavori caratterizzati da finali negativi, onirici, in ogni caso spiazzanti e non sempre facili da sviscerare. Tenendo conto quindi dei punti di riferimento, sono propenso a considerare il taglio dato dall'autore al titolo positivamente.

Oltretutto, vista la complessità di fondo, riuscire a raggiungere una conclusione esaltante ci regalerà soddisfazioni più intense di quanto non accada normalmente con un libro-gioco; inoltre, uno dei finali disponibili (precisamente quello corrispondente al paragrafo 66) ci rimanderà, se ci riterremo insoddisfatti del nostro destino (eventualità tutt'altro che improbabile visto che saremo costretti a coltivare la terra in una colonia penale) a un ulteriore finale collegato, dal taglio molto più metafisico e appagante. Una trovata simpatica, che mi ha lasciato qualche secondo a meditare su quello che avevo appena letto.

Capitolo disegni: Ralph Reese compie bene il suo dovere, regalandoci delle tavole "metalliche" e futuristiche, particolarmente adatte a un libro di fantascienza. A voler essere pignoli manca forse l'illustrazione che colpisce: il livello medio è discreto, ma senza alcun picco di eccellenza. Un lavoro onesto, adatto alll'opera, che, anche senza entusiasmare o lasciare ricordi indelebili, riesce a portare a casa il risultato.

Le dolenti note: a tratti pesa un po' una certa mancanza di logica che determina le istant death. Scelte in apparenza razionali e ragionate porteranno a non concludere nulla di buono e talvolta anche a dipartire miseramente. Tale impostazione è netta ed evidente fin dal primo bivio dove, se imboccheremo la strada sbagliata, nonostante una decisione dettata da considerazioni più che legittime, incapperemo una morte atroce e immediata. A questo si aggiunge una certa tendenza di Goodman all'indeterminatezza: talvolta, dopo serrate peripezie, giungere di fronte a un epilogo aperto in cui nulla di quello che abbiamo scoperto viene chiarito e i nostri obiettivi di missione rimangono sospesi non è il massimo, e lascia un po' di amaro in bocca. Difetti che comunque pesano poco sulla valutazione complessiva di un volume assolutamente godibile.

In definitiva mi sento di consigliare incondizionatamente Pattuglia Spaziale a tutti i malati della fantascienza, specie se hanno più di 30 anni e sono cresciuti con alcuni grandi classici del genere. Il taglio adulto e piuttosto intricato potrebbe renderlo poco adatto ai più giovani, o comunque a chi si avvicina per la prima volta alla narrativa interattiva (anche se l'intrinseca linearità della serie limita molto il possibile impatto negativo in tal senso): tutti gli altri però dovrebbero leggerlo almeno una volta, a condizione che l'argomento dell'opera non sia uno di quelli veramente indigesti, secondo il proprio gusto personale.

Longevità 7: 

Un libro da sviscerare in ogni sua parte, che impegna maggiormente rispetto alla media degli SLTA anche nella singola sessione di gioco. Infatti molte delle diramazioni disponibili sono intrecciate tra loro, ed è possibile vivere più di un'avventura attraverso un'unica lettura.

Difficoltà 6.5: 

Volume piuttosto equilibrato, rovinato in parte dall'abbondanza di conclusioni negative e da alcune istant death abbastanza immotivate. Per fortuna non si sconfina mai nella frustrazione, soprattutto se si ha alle spalle un solido trascorso nel ruolo di lettore interattivo.

Giocabilità 7.5: 

Assolutamente ottima. Un lavoro ben pensato, con un'intelligente disposizione dei bivi, e, a dispetto dei molti epiloghi, una profondità superiore a quella di tanti altri titoli della collana. A questo si aggiungono un paio di notevoli trovate, come quella del finale doppio, che concede un'ulteriore possibile evoluzione dopo essere finiti in un bagno penale a scontare una condanna.

Chicca: 

Dura sceglierne una, considerando che i libro è pieno di rimandi e citazioni. Tra tutte quella che mi ha colpito di più si palesa già nel primo paragrafo: il nostro pianeta di origine è Shepard, un satellite artificiale di Saturno. Anche se non viene esplicitato dal testo non è difficile immaginare che tale nome sia stato scelto per omaggiare Alan Shepard, primo astronauta americano a essere inviato nello spazio e quinto assoluto a mettere piede sulla Luna, con la missione Apollo 14.

Totale 7: 

Un piccolo capolavoro per i malati della fantascienza, un'opera da provare per tutti gli altri, con una buona probabilità di non rimanere delusi.