kenfalco ha scritto:

Benvenuto Tumassa, un consiglio, prima di finire un libro da 1000 paragrafi, prova a farne uno da 50 o 100 e testa il risultato tra i lettori. Poi ne farai uno da 500 e vedrai che le cose cambiano, la complessità aumenta.
Quando deciderai di iniziarne uno da 1000 saprai meglio come affrontarlo.

Sì, in realtà devo dire che non hai tutti i torti... ma in effetti sto proprio cercando di avere un approccio simile. Per esempio, ho fatto una prima parte introduttiva da 70 paragrafi abbastanza slegata dal resto, proprio come fosse una prima prova per acquisire dimestichezza e per vedere un po' "come funziona", quindi l'ho fatta leggere a un mio amico.

Ma più in generale la struttura è simile a una successione di mini librogame da 100/150 paragrafi, perché in questo primo libro il protagonista è in viaggio e ogni tappa del viaggio è piuttosto indipendente dalle altre (a parte naturalmente gli oggetti trovati, che possono essere utili in futuro). Quindi nonostante la lunghezza non è particolarmente complesso.

Poi il secondo, dopo che ci avrò preso un po' la mano, ho in mente di ambientarlo interamente in una città, con varie storie che si intersecano e una costruzione più articolata e complessa. Ma parliamo di un futuro decisamente lontano 

Ma prima, venti secondi di pubblicità:
mettetevi in gioco con I Cortissimi 2020! 
6 pagine e 2020 parole a tema Venti!

E' una sfida. Se riesci a scrivere qualcosa di giocabile e divertente in 2020 parole, pensa cosa potrai fare quando non ti daranno un limite.

Tumassa ha scritto:

Mi interesserebbe, dove trovo maggiori informazioni?

Benvenuto Tumassa, le trovi qui:

Cortissimi 2020

Ciao a tutti!!

Sono un nuovo iscritto al sito, ma non neofita nell'ambito dei librogame: iniziai a leggerli nella prima metà degli anni 90
Al momento ho ripreso a scrivere un librogame iniziato circa sei mesi fa e lasciato in standby per motivi di studio e lavoro. Vorrei terminarlo quanto prima, così da poterlo sottoporre alle case editrici, nella speranza che siano interessate

A presto,

Marco