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Confesso di avere pensato di partecipare al Concorso, ma la mia ormai cronica mancanza di tempo (e in realtà anche un po' di motivazione) mi ha poi fatto desistere.
Per il Corto che avrei voluto scrivere, avevo in mente solamente una bozza di trama, senza regolamento.

Il titolo, provvisorio era Homo Roboticus e narrava le vicende del tentativo di colonizzazione di un esopianeta.
La Terra è vittima di una lenta Apocalisse (lenta per modo di dire, perché si prevede che distrugga l'umanità nel giro di due-tre generazioni), causata da disastri ecologici provocati dall'uomo. La colonizzazione di altri pianeti risulta impossibile dal punto di vista tecnologico. La vita umana è troppo breve per poter sperare di raggiungere un pianeta abitabile e gli escamotage utilizzati nei film di fantascienza sono solo fantasie irrealizzabili (ibernazione, costruzione di astronovani talmente grandi da poter permettere ad una colonia di sopravvivere sufficientemente a lungo,...).
L'unico tentativo con qualche probabilità di successo che l'uomo riesce a sviluppare è di trasferire (o meglio duplicare) l'intera coscienza degli esseri umani in super computer, integrati in robot.
Ecco quindi l'Homo Roboticus del titolo.
Ma le risorse non sono infinite, così come gli esopianeti su cui tentare una colonizzazione.
Sono stati identificati 5 possibili esopianeti con probabilità di successo maggiori del 20% di trovare un ambiente consono alla vita umana. I pianeti sono stati (con poca fantasia) chiamati Africa, America, Asia, Europa e Oceania e vengono quindi costruite 5 astronavi, ognuna delle quali contenenti decine di migliaia di ovuli umani, di spermatozoi e un centinaio di Homo Roboticus (vabbeh, sarebbe Homini Robotici, ma permettetemi la licenza narrativa).
I prescelti, la cui coscienza viene trasferita nelle macchine, sono i potenti della Terra più qualche grande scienziato.
Lo scopo è quello di colonizzare un esopianeta e, nel frattempo, di sviluppare un modo di ritrasferire la coscienza umana dall'Homo Roboticus agli embrioni umani. Eh, sì, perché la tecnologia permette di trasferire la coscienza dell'uomo in una macchina, ma non viceversa. Non ancora perlomeno.
Le 5 grandi astronavi partono nella più grande segretezza. Gli Homo Roboticus sono in stand by, per impedire che, durante il lungo viaggio, la mente umana, soggetta a decenni di attesa su un'astronave, possa impazzire. L'astronave è governata da un computer che risveglierà le macchine una volta giunte a destinazione.
Il protagonista è un hacker che riesce a veicolare un virus all'interno di un Homo Roboticus sull'astronave per Europa, proprio all'uscita dal sistema solare, quando ormai le comunicazioni di ritorno sono impossibili. Nessun rischio di essere scoperti, per l'hacker e per la sua missione. Il protagonista è anche un eco-terrorista. La sua idea è che se l'uomo ha distrutto il proprio pianeta, finirà per distruggere anche gli altri e vuole impedire la colonizzazione o meglio, come la chiama lui, l'invasione.
All'ingresso nell'atmosfera di Europa gli Homo Roboticus si risvegliano e il virus veicolato dal protagonista installa la propria coscienza all'interno dell'Homo Roboticus hackerato, un esploratore.
Il protagonista dovrà boicottare l'invasione, senza insospettire gli altri Homo Roboticus e il super computer dell'astronave.

La mia bozza di trama termina qua. Con un solo colpo avrei beccato il nerd, il robot e il cattivo, nonché la scoperta dell'Europa, l'invasione e l'apocalisse.
Mi sarebbe piaciuta svilupparla oltre e chissà che prima o poi non mi vada di scrivere davvero un libro (o un librogame) su questa falsariga.

Quando hai poche carte è importante sapere in che modo ed in quale istante giocarle...

babacampione
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Re:

babacampione ha scritto:

Confesso di avere pensato di partecipare al Concorso, ma la mia ormai cronica mancanza di tempo (e in realtà anche un po' di motivazione) mi ha poi fatto desistere.
Per il Corto che avrei voluto scrivere, avevo in mente solamente una bozza di trama, senza regolamento.

Il titolo, provvisorio era Homo Roboticus e narrava le vicende del tentativo di colonizzazione di un esopianeta.
La Terra è vittima di una lenta Apocalisse (lenta per modo di dire, perché si prevede che distrugga l'umanità nel giro di due-tre generazioni), causata da disastri ecologici provocati dall'uomo. La colonizzazione di altri pianeti risulta impossibile dal punto di vista tecnologico. La vita umana è troppo breve per poter sperare di raggiungere un pianeta abitabile e gli escamotage utilizzati nei film di fantascienza sono solo fantasie irrealizzabili (ibernazione, costruzione di astronovani talmente grandi da poter permettere ad una colonia di sopravvivere sufficientemente a lungo,...).
L'unico tentativo con qualche probabilità di successo che l'uomo riesce a sviluppare è di trasferire (o meglio duplicare) l'intera coscienza degli esseri umani in super computer, integrati in robot.
Ecco quindi l'Homo Roboticus del titolo.
Ma le risorse non sono infinite, così come gli esopianeti su cui tentare una colonizzazione.
Sono stati identificati 5 possibili esopianeti con probabilità di successo maggiori del 20% di trovare un ambiente consono alla vita umana. I pianeti sono stati (con poca fantasia) chiamati Africa, America, Asia, Europa e Oceania e vengono quindi costruite 5 astronavi, ognuna delle quali contenenti decine di migliaia di ovuli umani, di spermatozoi e un centinaio di Homo Roboticus (vabbeh, sarebbe Homini Robotici, ma permettetemi la licenza narrativa).
I prescelti, la cui coscienza viene trasferita nelle macchine, sono i potenti della Terra più qualche grande scienziato.
Lo scopo è quello di colonizzare un esopianeta e, nel frattempo, di sviluppare un modo di ritrasferire la coscienza umana dall'Homo Roboticus agli embrioni umani. Eh, sì, perché la tecnologia permette di trasferire la coscienza dell'uomo in una macchina, ma non viceversa. Non ancora perlomeno.
Le 5 grandi astronavi partono nella più grande segretezza. Gli Homo Roboticus sono in stand by, per impedire che, durante il lungo viaggio, la mente umana, soggetta a decenni di attesa su un'astronave, possa impazzire. L'astronave è governata da un computer che risveglierà le macchine una volta giunte a destinazione.
Il protagonista è un hacker che riesce a veicolare un virus all'interno di un Homo Roboticus sull'astronave per Europa, proprio all'uscita dal sistema solare, quando ormai le comunicazioni di ritorno sono impossibili. Nessun rischio di essere scoperti, per l'hacker e per la sua missione. Il protagonista è anche un eco-terrorista. La sua idea è che se l'uomo ha distrutto il proprio pianeta, finirà per distruggere anche gli altri e vuole impedire la colonizzazione o meglio, come la chiama lui, l'invasione.
All'ingresso nell'atmosfera di Europa gli Homo Roboticus si risvegliano e il virus veicolato dal protagonista installa la propria coscienza all'interno dell'Homo Roboticus hackerato, un esploratore.
Il protagonista dovrà boicottare l'invasione, senza insospettire gli altri Homo Roboticus e il super computer dell'astronave.

La mia bozza di trama termina qua. Con un solo colpo avrei beccato il nerd, il robot e il cattivo, nonché la scoperta dell'Europa, l'invasione e l'apocalisse.
Mi sarebbe piaciuta svilupparla oltre e chissà che prima o poi non mi vada di scrivere davvero un libro (o un librogame) su questa falsariga.

Era un gran soggetto, e oltretutto riprendeva la genialata di Monpracem (con il suo Corto non realizzato) di intendere l'Europa come un'"altra" Europa!

GGigassi
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Re:

Anch'io ho scartato altre tre idee prima di scegliere definitivamente “Fermate Monna Lisa!”

L'ultimo Re: America del Nord, 65 milioni di anni fa. Sei uno degli ultimi cuccioli del tuo branco che ha raggiunto l'età adulta, ma ti sei dato da fare: le femmine dicono che appena uscito dall'uovo, avevi aggredito e ucciso due dei tuoi fratelli e che gli avresti sterminati tutti se la tua madre non fosse intervenuta. Crescendo, hai sfidato gli altri maschi in giochi pericolosi e a volte mortali. Passarono le stagioni e se diventato un Deinonico adulto, pronto a sfidare il Vecchio: quello che mangia e che si riproduce per primo, che ti fa fatto capire che non ci si ribella... ma fino ad oggi. Sfidi il vecchio, mai perdi e sei messo al bando del branco. Dovrai sopravvivere da solo e trovare nuove forze per tornare a casa e sfidare il Vecchio una seconda volta... senti le cose che stanno per cambiare e questa grossa luce nel cielo, che trasforma la notte in giorno, è un segno.
Adoro Jack London e volevo fare una specie di “Richiamo della Foresta” preistorico con dei dinosauri. Il Protagonista è un vero Cattivo e l'Apocalisse (la meteorite che li avrebbero ucciso tutti) non è lontana... ma non sono riuscito a fare niente.

Quindi, dovevo fare di meglio...

Il fantastico viaggio di un allegro scozzese: Sei Arthur O'Leary, un ingegnere che ha realizzato una macchina volante battezzata “Icarus”. Tuo cugino, Lord James Dunnington, scommette che il  “ferro da stiro volante” non potrà mai andare oltre il Tamigi. Offeso, dici che visiterai almeno 5 paesi e tornerai a casa entro un mese al massimo con dei souvenirs. Il Lord accetta e dice che se ci riesci, parlerà di te a Sua Maestà. Così, ti prepari e fai decollare l'Icarus per scoprire l'Europa... il problema? La Gran Bretagna è sotto attacco di una flotta di pirati dei cieli e la tua aeronave non ha nessuna arma! Semmai riesci a superare il blocco dei predoni, dovrai lottare contro le correnti atmosferiche e anche fare i conti con l'ignoranza della gente che non ha mai visto una macchina volante prima...

L'idea mi piaceva e volevo fare un regolamento semplice con i tiri di D a sei facce, la gestione del carbonio, le prove da superare in caso d'inseguimento o di venti contrari. Ma mi sono reso conto che “solo” 40 pagine A5 non sono abbastanza per il volo dell'Icarus: si poteva andare in Irlanda, nel Belgio, nei Paesi Bassi, in Francia, in Germania o in Norvegia e in Svezia con tutti i problemi che vi si potevano incontrare! Ma, purtroppo, non ce l'ho fatta e ho dovuto rinunciare a questa simpatica scampagnata steampunk.

Poi, ho avuto un'altra idea...

Operazione Wotan: 1942, la Seconda Guerra Mondiale infuria in tutta Europa. L'Alto Commando Britannico riceve un messaggio da una spia a Berlino, sul punto di morte: I nazisti hanno concepito una superfortezza volante chiamata “Wotan”: la sua corazza resiste a tutte le armi conosciute e ha una tale potenza di fuoco che potrebbe annichilare Londra in un batter d'occhio. Inoltre, questo mostro volante sta per partire di Monaco di Baviera. Il Premier Churchill convoca una riunione segreta a cui partecipano il Re, lo Stato Maggiore britannico, il vescovo di Westminster e il Gran Maestro della Loggia Madre: viste la gravità della situazione, decidono di utilizzare un modo non convenzionale per neutralizzare il Wotan. Grazie ad un rituale proibito scritto nelle pagine di un libro di magia, Churchill e gli altri fanno tornare in vita Jack Lo Squartatore, fecero un patto con lui e lo teletrasportano all'interno del Wotan mediante un incantesimo.
Tu sei Jack lo Squartatore tornato dai morti, sei stato costretto a uccidere l'equipaggio di questa strana nave volante. Se riesci, torni nel mondo dei vivi per almeno cinquant'anni. Ma semmai perdi la vita durante questa missione, tornerai dritto all'inferno...

Avevo un cattivo (e che cattivo!) che invadeva la fortezza volante nazista (immaginate il veicolo volante dello  S.H.I.E.L.D). Si massacrava dei nazisti, ci si poteva travestire, c'erano gli enigmi ed i codici... una specie di “Monna Lisa!” in più trash. Ma non sono andato avanti: l'argomento è quello di un fumetto pulp, ma temevo di disturbare qualcuno utilizzando il tema del nazismo. Anche se si tratta solo di finzione, come in “Hellboy” o “Captain America”,  è un argomento difficile e non volevo che qualcuno si senta ferito. Quindi, ho lasciato stare questo progetto ed ho lasciato Jack lo Squartatore e i nazisti dov'erano.

Dopo questo, ho deciso di approfondire il mio “Clownverse” e sfornare un'avventura che ne fa parte. Così, ho lavorato su “Monna Lisa!” e l'ho presentato ai Corti

"We will survive, fighting for our lives, the winds of fortune always lead us on,forever free, for the world to see,the fearless masters, Masters of the sea"

Pirata delle Alpi
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Re:

Di quelli di Pirata delle Alpi il mio preferito è "Il fantastico viaggio di un allegro scozzese".

GGigassi
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Re:

Beh, anche io avevo pensato di partecipare, e anche io con la cronica mancanza di tempo ho desistito.
Il mio corto, di cui avevo appena abbozzato il soggetto, verteva sul cosidetto "out of africa 2" ovvero la seconda ondata migratoria che ha portato gli ominidi fuori dall'Africa alla conquista di altri continenti. Nello specifico l'homo sapiens arriva in un Europa già occupata dall'uomo di Neanderthal e deve liberarsene per impossessarsi delle risorse disponibili.
Il lettore avrebbe interpretato il capo della tribù dei Sapiens migratori. Immaginavo uno stile narrativo particolare che tenesse conto della cultura e della lingua poco evoluta dei Sapiens e di quella ancor più rozza dei Neanderthal (secondo alcuni studi addirittura non in grado di articolare che pochi fonemi).
Tutto bello, tutto abortito nell'affannosa ricerca di un modo per sbarcare il lunario che quanto meno si è trovato.

ilsaggio79
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Re:

ilsaggio79 ha scritto:


Il mio corto, di cui avevo appena abbozzato il soggetto, verteva sul cosidetto "out of africa 2" ovvero la seconda ondata migratoria che ha portato gli ominidi fuori dall'Africa alla conquista di altri continenti. Nello specifico l'homo sapiens arriva in un Europa già occupata dall'uomo di Neanderthal e deve liberarsene per impossessarsi delle risorse disponibili.
Il lettore avrebbe interpretato il capo della tribù dei Sapiens migratori. Immaginavo uno stile narrativo particolare che tenesse conto della cultura e della lingua poco evoluta dei Sapiens e di quella ancor più rozza dei Neanderthal (secondo alcuni studi addirittura non in grado di articolare che pochi fonemi).

Solo l'idea di partenza è fantastica! applauso

GGigassi
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Re:

Ti ringrazio;

in effetti, come si dice a Roma, ho proprio "rosicato" era un idea che mi andava veramente di sviluppare, ma qua negli ultimi anni il tempo è stato sempre meno...

Mi piaceva soprattutto questa cosa di poter mettere in risalto (se non ricordo male nel bando era richiesto che il protagonista fosse un malvagio) di poter gettare una luce diversa sul Neanderthal, che nell'immaginario comune è un primitivo brutale, quando è ormai accertato che fu sopraffatto dal Sapiens, cugino più evoluto (in effetti il Neanderthal non dovrebbe essere un nostro diretto progenitore, alcuni ipotizzano un incrocio minimo tra le due specie per portare al sapiens moderno; o quanto meno questo era lo stato delle conoscienze in materia quando feci l'esame di antropologia, ormai 14 anni fa...)

La cosa mi interessava anche per mettere in luce come (almeno a mio parere) un evoluzione psicologica si correli con un aumento dell'aggressività, della viziosità e via dicendo; insomma c'erano di temi da sviluppare...

ilsaggio79
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Re:

babacampione ha scritto:

Il protagonista è un hacker che riesce a veicolare un virus all'interno di un Homo Roboticus sull'astronave per Europa, proprio all'uscita dal sistema solare, quando ormai le comunicazioni di ritorno sono impossibili. Nessun rischio di essere scoperti, per l'hacker e per la sua missione. Il protagonista è anche un eco-terrorista. La sua idea è che se l'uomo ha distrutto il proprio pianeta, finirà per distruggere anche gli altri e vuole impedire la colonizzazione o meglio, come la chiama lui, l'invasione.
All'ingresso nell'atmosfera di Europa gli Homo Roboticus si risvegliano e il virus veicolato dal protagonista installa la propria coscienza all'interno dell'Homo Roboticus hackerato, un esploratore.
Il protagonista dovrà boicottare l'invasione, senza insospettire gli altri Homo Roboticus e il super computer dell'astronave.

VOGLIO LEGGERLO!!!!!!!!

ilsaggio79
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