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Questo racconto mi sta dando sensazioni controverse...
Impossibile giudicarlo in un paio di giorni, va assimilato più e più volte.
Intanto faccio un applauso all'autore.

"Lo sai come dev'esse lo sguardo del carabiniere? Pronto, acuto e profondo".

Adriano
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Re:

Adriano ha scritto:

Questo racconto mi sta dando sensazioni controverse...
Impossibile giudicarlo in un paio di giorni, va assimilato più e più volte.
Intanto faccio un applauso all'autore.

Ho letto qualche paragrafo e condivido appieno la sensazione. Può essere un bene o rivelarsi un disastro. Oggi mi siedo con calma e lo sviscero in ogni anfratto. Poi lo mappo. E lo faccio decantare.

wink

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DarkSeed
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Re:

L'autore mi perdoni per la fretta con cui mando il mio voto, ma sono in partenza. Prossimi Corti valutati direttamente dallo smartphone con connessione precaria (per questo motivo le mie disamine a partire dal terzo racconto saranno più brevi).

Alla fine della Terra mi ha colpito.
Non per la sua struttura interattiva o per le trovate ludiche (è un semplice SLTA senza “orpelli” aggiuntivi particolari, nemmeno piccoli enigmi o rimandi nascosti come per esempio era accaduto in Sopravvivere Sottoterra), ma per la profondità narrativa del testo e l’empatia (e immedesimazione) che ho provato nei confronti dell’autore leggendolo.
Lo scritto non è esente da alcune piccole imperfezioni. Ho trovato diversi errori di battitura, una gestione dei tempi verbali non sempre impeccabile, qualche virgola assente e persino un rimando mancante (quello per il paragrafo 47 che punta a sua volta poi al 45 senza che la cosa abbia senso). Il lavoro denota una certa cura, ma anche (probabilmente) una altrettanto evidente impellenza di completarlo (è possibile che sia stato scritto in pochi giorni). Tale impellenza ha impedito all’ideatore di riguardarlo più volte ed editarlo in maniera minuziosa.
Tutto questo però non è molto importante: perché l’anima stessa del lavoro sta nel messaggio che racchiude e nei rimandi che contiene. Si tratta di una grande dichiarazione di amore per il ruolo di scrittore, per la letteratura in generale e per quella interattiva in particolare, intrisa di una malinconia di fondo, legata all’ineluttabilità degli eventi, e della fine degli stessi, che a questo punto della mia vita, scavallati i 40, sento molto come parte di me. Presumo che l’autore sia più o meno mio coetaneo e abbia affrontato un percorso di vita simile al mio, e a quello di tutti i quarantenni amanti della scrittura e della lettura, che si sono avvicinati ai libri in giovane età e con essi hanno stabilito un rapporto simbiotico che non è mai venuto meno.
I rimandi in questo senso sono molti: la copia ingiallita degli abissi di “Kardeland” (o qualcosa di simile) che salta fuori nei momenti più impensati della nostra esistenza a ricordarci il nostro legame con certo tipo di letteratura è quello che mi ha colpito di più.
A questo caposaldo si affiancano altri elementi di capitale importanza che contribuiscono a costituire la vita: i genitori, le nostre compagne o compagni, i figli, le passioni, l’entusiasmo, il desiderio di conoscenza, la necessità di crescere ed evolversi. La terra, madre e accudente, che di tutto questo è l’elemento catalizzatore, elemento da cui partiamo e a cui, banalmente, non possiamo esimerci dal tornare.
E poi l’ineluttabilità della fine, che arriva a chiudere il cerchio con la nostra stessa essenza di scrittori, giocatori, figli, padri, compagni di vita, esseri viventi e lo fa, come è inevitabile che accada, senza lasciare spazio a ulteriori aspettative o possibilità di seguiti.
L’amarezza che traspare da queste considerazioni è palese, forse anche un po’ pesante, ma profondamente veritiera. E credo non sia un caso che un’opera simile sia venuta fuori nel concorso del 2019 e non, per esempio, in quello di 7 o 8 anni fa. Perché si tratta di un racconto che ha ragione di esistere ora, in una fase in cui la maggior parte degli appassionati di narrativa interattiva, e di chi scrive librogame, lunghi o brevi che siano, ha raggiunto, sta per raggiungere o ha da poco superato i 40 anni.
E comincia, forse per la prima volta, a non guardare la vita come qualcosa in costante divenire, aperta a infinite possibilità e proiettata solo in avanti, ma anche nella sua dimensione retrospettiva, con la necessità di tirare anche qualche somma e guardarsi un po’ alle spalle. Tutto questo nel corto di questa settimana si nota, perfino nella struttura stessa della storia, che in una delle sue diramazioni, quella più lunga, ci manda avanti fino alla porta dell’inferno, impossibile da schiudere perché dall’inferno non si fugge, e poi ci fa tornare indietro per la stessa via, pronti a confrontarci con l’epilogo.
Una rivisitazione quasi emblematica dell’esistenza e della sua “circolarità” e uno sforzo in più, da parte del creatore dell’opera, di sottolineare come alla fine del percorso noi tutti siamo destinati a terminare.
Argomento troppo serio e pesante per un agone ludico-scanzonato come LGL? Forse. Racconto in grado di lasciarci, a fine lettura, con l’amaro in bocca e una certa sensazione di angoscia e tristezza? Sicuramente.
Ma allo stesso tempo lavoro di prima classe, perfetta dimostrazione di come anche racconti dalla struttura semplice e studiati per non costituire una sfida ludica intricata, particolarmente impegnativa né estremamente longeva, possano trasmettere tantissimo al lettore.
Lo promuovo senza ripensamenti e, pur non arrivando a inserirlo nel novero dell’eccellenza assoluta, non posse esimermi da premiare la “classe” che l’autore ha messo in mostra con una adeguata valutazione.

Voto inviato ad Anima di Lupo.

Prodo
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Re:

un Corto decisamente particolare, che mi ha ricordato il mio Firenze (Canzone Triste).

Una domanda stupida, ma nel dubbio...

 Spoiler Show Spoiler Hide Spoiler
 Non c'è nessun paragrafo che ci dice di aver trovato un diario in cui annotare gli oggetti, vero? E nemmeno uno in cui si scopre che abbiamo una serratura nel corpo, giusto? Siamo noi che dobbiamo immaginarlo per far procedere la storia in quella direzione.

GGigassi
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Re:

GGigassi ha scritto:

Una domanda stupida, ma nel dubbio...

Sì, è così come hai intuito. wink

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DarkSeed
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Re:

Adriano ha scritto:


Impossibile giudicarlo in un paio di giorni, va assimilato più e più volte.

Concordo.
Da Organizzatore, ho il Corto da più tempo di te ma sto finendo la recensione in questi giorni perché l'ho letto molte volte per assimilarlo.

(Ho fatto anche dell'altro nel frattempo, eh.. noi della Terna siamo sempre molto impegnati! teach )

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Anima di Lupo
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Re:

Pagellone:
[commento oscurato per non traviare le future leve]

"La grammatica è tutto ciò che conta"

gabrieleud
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Re:

Ho terminato la lettura e la mappatura del corto. Ora lo lascio decantare un po’ e quando torno al pc stilo la valutazione a mente fredda.

L’impatto immediato è l’amaro in bocca di grandi (a tratti grandissime) potenzialità rimaste inespresse.

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DarkSeed
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Re:

Ecco la mia valutazione di "Alla fine della terra".

PLUS

+ Lo stile così asciutto, ermetico e criptico, è molto affascinante: all'inizio mi ha catturato con forza.

+ Ci sono due passaggi in particolare che mi hanno davvero esaltato, sia per come sono scritti, sia per la potenza dei concetti espressi.

+ Al termine della lettura ho provato il forte desiderio di veder sviluppate le idee embrionali del corto in un racconto di maggior respiro e scritto con più calma, attenzione e coerenza narrativa.

MINUS

- Lo stile alla lunga affatica, l'attenzione si disperde e l'ermetica estesa in ogni paragrafo, alla fine, ottiene l'effetto contrario, dilapidando il focus attenzionale generato all'inizio.

- L'impaginazione rende faticosa la lettura (nessun a capo), punteggiatura e tempi verbali non sempre sono precisi.

- L'inserimento di dettagli che cozzano con l'atmosfera onirico-filosofica del racconto (punteggi, caratteristiche e la rottura della quarta parete) spezza l'immersione e interrompe il viaggio immaginativo.

- Le indicazioni dei punti cardinali sono fini a se stesse. Senza dettagli descrittivi che permettano una scelta ragionata, si perde immersione e si procede per trial&error.

- Ci sono due interi rami di narrazione perfettamente identici (copia&incollati senza alcuna variazione), giocabili nella stessa partita! La sensazione che ho provato è stata pessima, l'immersione del tutto compromessa.

- Tolti i primissimi paragrafi, non c'è nessuna vera scelta da operare, ma solo un flusso più o meno randomico di pensieri sconnessi da seguire.

- Terminata la lettura non ho capito quale sia il reale scopo della narrazione, dove voglia andare a parare l'autore e dove voglia condurre il lettore.

CONCLUSIONE

"Alla fine della terra" è un corto molto particolare e di certo originale, in grado di scatenare reazioni dicotomiche. Si parte alla grande, con l'esaltazione e la curiosità di capire, ma si finisce nella frustrazione di un flusso narrativo frammentato e incoerente.
Finito il racconto, mi sono ritrovato con la spiacevole sensazione di essere di fronte a grandi potenzialità rimaste, purtroppo, inespresse.

Analisi e voto inviati a Zakimos

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DarkSeed
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Re:

Il grafo di "Alla fine della terra" (60 paragrafi).

Interattività: 46,6% (28 bivi)
Mortalità: 0,03% (2 morti)

http://i67.tinypic.com/14cbqyp.png

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DarkSeed
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Re:

Come ho scritto nel mio precedente commento, questo Corto parolibero mi ha ricordato molto il mio vecchio Firenze (Canzone Triste) e il parallelo mi porta un po’ a sminuirlo, visto che a suo tempo impiegai solo 2 ore per scriverlo! Ma anche a volerlo vedere senza le lenti di questo pregiudizio, è innegabile che lo SLTA della settimana scorsa era molto più ricco e curato, e oltretutto è anche vero che è molto più facile seguire le proprie elucubrazioni piuttosto che sforzarsi di creare una trama coerente e articolata, che qui si può al massimo intuire.

Questo Corto è senz’altro suggestivo, mi sono piaciuti i toni apocalittici misti alla metanarrazione: la torcia solo disegnata per me è un bel tocco di classe. Nessuno dei due aspetti (anche se ce ne sono altri, come le citazioni dotte e la vaga sottotrama ecologica) viene però sviluppato compiutamente e, anche se sicuramente è una precisa scelta dell’autore, la cosa mi ha lasciato un po’ perplesso.
Lo stile di scrittura asseconda questa atmosfera eterea e alterna elementi colti con altri più triviali. Non mancano dei rari refusi o consecutio temporum sballate, anche se quello che mi è piaciuto di meno è l’incipit di molti paragrafi con l’onnipresente “qua”. Niente di drammatico, comunque.
Graficamente mi disturbano gli apostrofi e le virgolette “alla NotePad” (cioè ' e " invece di ’ e “) ma capisco che è una cosa mia e non le do peso.

 Spoiler Show Spoiler Hide Spoiler
 A quanto pare la “cerca” del protagonista rimane desolatamente irrisolta in tutti e tre i possibili finali, anche se quello “giusto” promette di mettere a posto le cose. Quello che ho gradito di più, però, è quello della botola.
Come nel caso del Corto precedente, anche stavolta abbiamo dei paragrafi non (o pochissimo) “mescolati”, per cui le uscite sono quasi sempre in sequenza (dal 3 si può andare al 7, 8 o 9, per dire): stavolta questa scelta, forse dettata dalla necessità di finire entro la scadenza, non è per nulla funzionale al godimento del Corto, perché appena se ne prende atto si capisce che all’inizio il numero più alto è quello che porterà da qualche parte, mentre da un terzo del Corto in poi basterà fare il percorso inverso e scegliere il numero progressivamente più basso per arrivare alla fine. È un po’ come se l’autore avesse messo a nudo la struttura del Corto, cosa che ne diminuisce il fascino, perché il lettore non può più "perdersi" in esso avendo  dei riferimenti.

Al di là di queste considerazioni, non ho trovato in questo Corto la Terra. Oltre ai vaghi riferimenti iniziali, c’è solo l’argilla che all’inizio torna con una certa frequenza e forse una raffigurazione della desolazione esistenziale che ha colto il lettore/autore come discesa sotterranea agli inferi. O forse la terra è quella di un cimitero da cui metaforicamente rinascere, boh. Troppo poco a mio modo di vedere per considerare il Corto rispettoso del bando.

Tra gli aspetti positivi inserisco, oltre al tono generale del Corto che ho gradito molto (pur senza capire bene dove volesse andare a parare), la particolare struttura per cui a seconda di una scelta si percorrono dei paragrafi identici con un testo ripetuto pari pari, arrivando però a un’altra conclusione. Un artificio che starebbe molto bene in un contesto più canonico, e che qui è stato un po’ vanificato dalla scelta che ricordavo sopra di mettere i paragrafi in ordine progressivo, ascendente o discendente.

Voto inviato a Anima di Lupo

GGigassi
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Re:

Adriano ha scritto:

Questo racconto mi sta dando sensazioni controverse...
Impossibile giudicarlo in un paio di giorni, va assimilato più e più volte.
Intanto faccio un applauso all'autore.

Quoto e concordo con Adriano.
Più che un LG sembra un trip, nell'accezione più buona del termine. In confronto al primo corto pubblicato, questo necessita calma e sedimentazione.

Tomcat75
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Re:

Letto 3 volte prima di capirci qualcosa. Sarà che sono ancora ben lungi dai 40  mad  (forse come dite voi ci vuole una certa "esperienza" per coglierne appieno il significato), sarà che guardo ancora avanti pieno di speranze senza voltarmi indietro, sarà che la mia mente è acerba per certi tipi di scritti, sarà...sarà, ma come dite ci vuole un po' di tempo per assodare questo corto.
Detto ciò mi prenderò ancora qualche giorno, e qualche letta, prima di dare un mio giudizio ed inviare il voto.
Per ora ho preferito l'altro corto, più leggero e scanzonato, come dovrebbero essere per me i corti, di facile e veloce lettura (ed interpretazione).
Ciò non toglie che il mio giudizio è comunque positivo, ci sono degli spunti intelligenti

 Spoiler Show Spoiler Hide Spoiler
 il riprendere i paragrafi con testo identico ma numeri diversi è geniale
e probabilmente ampio spazio per farlo diventare un volume completo, magari da inserire in una nuova categoria di LibriNostri che potrebbe chiamarsi "dentro l'uomo", la butto lì.
Comunque mi piace questo concorso, mi spiace solo di essermelo perso gl'anni passati. Dovrò mettere nelle cose da fare il stamparmi tutti i volumi dei corti e mettermi a leggere con calma

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sephirot0
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Re:

Concordo con i precedenti commenti. Un corto piuttosto metafisico, scritto da un autore non di primo pelo che vuole dare un messaggio, sebbene criptico, al lettore.
Non essendo facile valutarlo provo a cercare alcuni parametri.
Attinenza al tema (la terra come elemento centrale) : poca, ma è un problema che abbiamo avuto tutti.
Giocabilità: mi perdo sempre nei labirinti, in quelli metafisici poi... x fortuna c'era il grafo di dark seed (grazie)
Narrazione: per quanto l'abbia trovata molto suggestiva e ben scritta non sono riuscito a calarmi nel personaggio, è troppo personale, mi è sembrato più un racconto dell autore per sé stesso o ricalcato su di sé. La sua metafisica, la sua criticità per quanto siano dirette ad un pubblico maturo poco si addicano ad un raccontogioco.
Nel complesso: al di là delle criticità sopra elencate l'ho trovato un bel corto e il giudizio sarà più che positivo, ma ritengo che un raccontogioco debba invogliare il lettore alla lettura, a giocare, a coinvolgerlo in un'avventura, e non portarlo a riflettere sull esistenza o la metempsicosi.
Comunque complimenti all autore, scrivere un corto simile non è da molti.

Voto inviato a uno a caso dei giurati

Piango perché una volta ero un fratello, ed ora non lo sono più (K.Von Erich)

djmayhem
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Re:

sephirot0 ha scritto:

Comunque mi piace questo concorso, mi spiace solo di essermelo perso gl'anni passati. Dovrò mettere nelle cose da fare il stamparmi tutti i volumi dei corti e mettermi a leggere con calma

Hai avuto lo stesso pensiero che ho avuto io in passato un sacco di volte. Mi è dispiaciuto molto essermi perso le prime edizioni, "andate in onda" oltretutto in anni in cui il Forum tirava alla grande.
Comunque è sempre bene pensare a quello di buono si può fare nel presente/prossimo futuro. wink

Per quanto riguarda la stampa delle vecchie edizioni, non devi sobbarcarti nulla. Fa tutto LGL per te. Vai nella sezione Libri Cartacei e ordina lì le tue copie.

Fa che ciò che ami sia il tuo rifugio

Anima di Lupo
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Re:

Anima di Lupo ha scritto:

Hai avuto lo stesso pensiero che ho avuto io in passato un sacco di volte. Mi è dispiaciuto molto essermi perso le prime edizioni, "andate in onda" oltretutto in anni in cui il Forum tirava alla grande.

Curiosità enciclopedica: qual è stato il concorso più di successo, che ha visto il picco di opere in competizione? Quanti corti e quanti autori parteciparono? smile

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DarkSeed
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Re:

djmayhem ha scritto:

Giocabilità: mi perdo sempre nei labirinti, in quelli metafisici poi... x fortuna c'era il grafo di dark seed (grazie)

È sempre un piacere! wink Provvederò a fare i grafi per tutti i corti in gara.

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DarkSeed
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Re:

Anima di Lupo ha scritto:

Per quanto riguarda la stampa delle vecchie edizioni, non devi sobbarcarti nulla. Fa tutto LGL per te. Vai nella sezione Libri Cartacei e ordina lì le tue copie.

In realtà Lulu ad oggi ha solo 3 volumi, se li stampo li faccio tutti e via, non è un problema. Con Hyperion penso di aver fatto un bel lavoro...non fosse che non era l'ultima revisione, ma è servito per contribuire anch'io alla disanima del volume e riportare gl'errori trovati al fine di migliorare il volume

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sephirot0
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Re:

DarkSeed ha scritto:

Anima di Lupo ha scritto:

Hai avuto lo stesso pensiero che ho avuto io in passato un sacco di volte. Mi è dispiaciuto molto essermi perso le prime edizioni, "andate in onda" oltretutto in anni in cui il Forum tirava alla grande.

Curiosità enciclopedica: qual è stato il concorso più di successo, che ha visto il picco di opere in competizione? Quanti corti e quanti autori parteciparono? smile

Tradizionalmente, si tende a definire il miglior Concorso di sempre il 2014 e in effetti la qualità dei Corti in gara era altissima.
Però ognuno ha il suo giudizio personale, ovviamente.

È anche vero che il biennio 2014/2015 ha visto il picco di partecipazione. In entrambe le edizioni sono stati presentati 13 Corti tutti di autori diversi.
Di questi 13 Corti presentati nel 2014, 4 erano fuori Concorso mentre dei 13 Corti del 2015 i fuori Concorso erano 2.

Anche nel 2017 si è toccato il picco massimo di 13 ma in quel caso ben 6 Corti erano stati scritti dal solito autore. Quell'anno risultarono in gara dunque 7 Corti.

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Anima di Lupo
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Re:

Anima di Lupo ha scritto:

Di questi 13 Corti presentati nel 2014, 4 erano fuori Concorso mentre dei 13 Corti del 2015 i fuori Concorso erano 2.

Quest'anno quanti fuori concorso abbiamo? Così per curiosità smile

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sephirot0
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Re:

sephirot0 ha scritto:

Anima di Lupo ha scritto:

Di questi 13 Corti presentati nel 2014, 4 erano fuori Concorso mentre dei 13 Corti del 2015 i fuori Concorso erano 2.

Quest'anno quanti fuori concorso abbiamo? Così per curiosità smile

Questo dato verrà annunciato dagli Organizzatori a fine Concorso per non alterare la valutazione dei votanti. È una prassi consolidata ormai da anni. I fuori Concorso (se presenti) vengono "mescolati" a tutti gli altri Corti al momento della pubblicazione del Calendario.

Poi certo, qualcuno potrà intuire qualcosa, (è sempre successo) ma questo è un altro discorso.
Consiglio dunque di valutare tutti i Corti come state facendo in questi primi giorni, con le vostre capacità, senza prendere in considerazione chi potrebbe averlo scritto o se è in Concorso o meno. wink

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Anima di Lupo
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Re:

Anima di Lupo ha scritto:

Anche nel 2017 si è toccato il picco massimo di 13 ma in quel caso ben 6 Corti erano stati scritti dal solito autore. Quell'anno risultarono in gara dunque 7 Corti.

Tecnicamente erano tutti in gara (forse uno era fuori concorso), se uno si fosse piazzato nelle prime tre posizioni gli altri non avrebbero potuto classificarsi, quindi sarebbero finiti "fuori classifica" e non "fuori concorso" teach
Ci misi un po' per capirlo smile2
L'anno scorso si è verificata questa situazione anche con un Corto scritto con Zakimos, che non poté finire nella top three perché ci eravamo già classificati primi bigsmile2 (ma quello era anche fuori concorso se ricordo bene smile2 )

GGigassi
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Re:

Purtroppo in questo Corto non [commento oscurato per non far adirare i Poteri]

Ciononostante, come voto ti becchi un

 Spoiler Show Spoiler Hide Spoiler
 GqmqDxcwvZszs5KmMrC4CXqSuF8DPM9LHMm4m4aRAy7Q8C625kYFdgn8NANwe36mdWzYvLYMUPMgj4sx

"La grammatica è tutto ciò che conta"

gabrieleud
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Re:

sephirot0 ha scritto:

In realtà Lulu ad oggi ha solo 3 volumi, se li stampo li faccio tutti e via, non è un problema. Con Hyperion penso di aver fatto un bel lavoro...non fosse che non era l'ultima revisione, ma è servito per contribuire anch'io alla disanima del volume e riportare gl'errori trovati al fine di migliorare il volume

Intendi dire che stampi e rileghi tu? Bello! Fa vedere qualche foto della tua opera, su, su, non essere indugioso!

Hyperion è una serie dei LibriNostri? Meritevole?

P.S. Curiosità derivante dalla tua recensione del secondo corto: di che anno sei? wink

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DarkSeed
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Re:

Dunque. Il corto è effettivamente controverso. Da un lato apprezzo il fatto di aver voluto impostare un racconto "adulto" utilizzando lo strumento librogame, dall'altro ci sono alcuni errori di "gaming" che imho ne disperdono molte potenzialità. La prima parte, quella in cui si descrive la fine del mondo, ha "troppi" bivi e quindi non c'è modo di passeggiare gustandosi la fine del mondo se non iniziando più volte la lettura. Ma questa impostazione è vanificata dall'obbligo finale di andare agli inferi, che - iniziando più volte la storia - porterebbe a una ripetizione della seconda parte. Dei tre possibili finali poi, almeno due avrebbero meritato una descrizione testuale più ampia.
Detto questo, alcune parti sono visivamente efficaci e il mio voto passa nella sufficienza piena.

fbrzvnrnd
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Re:

“Anima di Lupo” ha scritto:

Tradizionalmente, si tende a definire il miglior Concorso di sempre il 2014 e in effetti la qualità dei Corti in gara era altissima.
Però ognuno ha il suo giudizio personale, ovviamente.

È anche vero che il biennio 2014/2015 ha visto il picco di partecipazione. In entrambe le edizioni sono stati presentati 13 Corti tutti di autori diversi.
Di questi 13 Corti presentati nel 2014, 4 erano fuori Concorso mentre dei 13 Corti del 2015 i fuori Concorso erano 2.

Anche nel 2017 si è toccato il picco massimo di 13 ma in quel caso ben 6 Corti erano stati scritti dal solito autore. Quell'anno risultarono in gara dunque 7 Corti.

Wow! 13 corti sono parecchi, le votazioni saranno state un delirio!

Chi è invece il matto che presentò ben 6 corti?!? XD

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DarkSeed
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Re:

gabrieleud, con il tuo criptovoto GUID hai spaccato l’impaginazione del forum!

Leggere i post su cel ora si è digievoluto da “tortura cinese” a “supplizio eterno”! wink

Per questo ti meriti uno 0! XD

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DarkSeed
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Re:

DarkSeed ha scritto:

gabrieleud, con il tuo criptovoto GUID hai spaccato l’impaginazione del forum!

Ma no, è stato abeas

"La grammatica è tutto ciò che conta"

gabrieleud
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Re:

GGigassi ha scritto:

Tecnicamente erano tutti in gara (forse uno era fuori concorso), se uno si fosse piazzato nelle prime tre posizioni gli altri non avrebbero potuto classificarsi, quindi sarebbero finiti "fuori classifica" e non "fuori concorso" 
Ci misi un po' per capirlo

È giustissimo quello che dici, infatti vengono definiti "fuori classifica" sia sul forum che nel Libro dei Corti 2017.

Da questa mattina sono inoltre disponibili altri 3 volumi dei Corti per la stampa (anni 2012/2013/2014).

Ora chiudiamo l'OT e torniamo a parlare di Alla fine della terra che ha molto da dire.

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Anima di Lupo
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Re:

Corto difficilissimo da giudicare.
Probabilmente il fatto che mi è piaciuto, oltre che la mia vicinanza ai 40, è stata la mia attuale predisposizione a queste ambientazioni astratte e le atmosfere così malinconiche: un paio d'anni prima e forse non sarei stato propenso e farmi piacere opere così criptiche.
A livello narrativo, questo corto è un abisso: impossibile descrivere quello che ho provato leggendolo. Posso solo dire che mi ha emozionato. Non c'è solo l'aspetto ludico, ma anche quello emozionale, e in questo il racconto colpisce nel segno, almeno per me. In questo corto ci ho visto dentro i miei momenti di sconforto, le mie debolezze, istanti di vita. Di tutto. Non è solo un'introspezione di un lettore, o la riflessione di un lettore datato che fa il punto su quella che è stata la propria vita, qui c'è lo sconforto, l'arrendevolezza, l'impotenza. Questo è un corto lugubre, un pozzo nero.
Il fatto che non ci sia una trama vera e propria non è un limite in senso assoluto, se il racconto esprime qualcosa ben venga.
Dove arranca è nella struttura, secondo me:
1) "senso del troppo": il racconto mi ha molto ricordato il film "Al di là dei sogni", titolo in cui il protagonista scende all'inferno per salvare la moglie morta suicida. E nella sua discesa, tutto ciò che vede/sente/percepisce riguarda quell'aspetto della sua vita, il suo passato con la moglie e i figli. Ecco, in questo corto avviene il contrario: si parla di troppe cose diverse. Genitori e ragazza che ti sono stati vicino (qui ho pensato fosse un corto assolutamente personale), il ciclo del sole (e qui ho pensato che il corto fosse un viaggio alla scoperta di una meccanica fisica in una realtà alternativa), meccanismi di un mondo in costruzione (siamo tornati ai tempi alla creazione del mondo?), diari e serrature (ma allora il corto parla di me ed è tutta una metafora?), parametri di gioco (?), pareti inesistenti e citazione dello scrittora come entità esterna... Insomma, c'è di tutto. C'è troppo. E in questo troppo ci si perde, si vacilla, subentra lo sconforto, sfugge il senso di dove si vada a parare (da qui il senso di smarrimento, che sebbene renda crepuscolare questo racconto, in diversi tratti diventa proprio smarrimento).
2) la struttura si perde: se nella prima parte abbondano le scelte, nella seconda si entra in un tunnel a due direzioni in cui la varietà delle scelte scompare. Ok la metafora "arrivare fino alla porta dell'inferno e regredire", però mi ha dato una sensazione che non ho saputo apprezzare a pieno. E' come se in un videogioco open world, improvvisamente ci troviamo in una parte su binari: non letale in senso stretto, ma comunque limitante rispetto all'open world.
Ci si aggiugono un po' di ripetizioni, un senso di smarrimento in alcuni passaggi (es: 17. Chi va negli inferi, tu o la donna?) ed una revisione fatta in fretta e furia (alcuni problemi di punteggiatura e spazi, paragrafi non in grassetto e non centrati).

Riassumendo: non c'è storia, nè una vera trama. Il corto si perde in un mare di sensazioni, che sono contemporaneamente il suo punto di forza e la sua debolezza.
L'autore, ad ogni modo, è stato molto coraggioso. Ti faccio un applauso, davvero meritato.

Voto inviato a Zakimos

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Adriano
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Re:

Recensione di "alla fine della terra"



Trama: Un tipo anonimo (l'eroe sei tu) assista in prima persona alla fine del suo mondo interiore, confrontandosi con tutta la sua vita e la sua mitologia personale.

Narrazione: Questo Corto è scritto bene, il sentimento di catastrofe imminente è palpabile e ho avuto l'impressione di essere stato buttato in un labirintico quadro di Escher, ma con le tematiche infernali e fantasmagoriche di Boch. Nonostante ciò, alcuni elementi della narrazione sono asciutti per non dire meccanici, soprattutto nella presentazione delle scelta a fine paragrafo:

autore del corto ha scritto:

Uno degli scribi sembra volerti parlare [5], mentre più in alto i sacerdoti stanno facendo una preghiera [6], o qualcosa del genere.

Questo modo di introdurre la scelta dei paragrafi è (secondo me) un po' maldestra e penso che l'autore avrebbe potuto fare di meglio, visto l'elevato livello di cultura dimostrato dall'inizio alla fine del Corto.

Giocabilità: Muoversi e interagire in questo universo ormai alla fine è difficile. Siamo in un labirinto interiore e l'unica via d'uscita consiste in varie Instant Death, o finali assai misteriosi. Ho trovato questo Corto ripetitivo e con poche vere possibilità ludiche, l'ambientazione e la narrazione l'hanno avuta meglio sulla parte “gioco” dell'opera. Percorriamo questo dedalo metafisico e onirico, ma non possiamo fare altro che incontrare mostri e meraviglie, non c'è una vera interazione. Il lettore-giocatore è passivo e questo è un peccato.

Divertimento:

Verdetto finale: Ogni edizione dei “Corti di Librogame's Land” ha uno o più Corti-UFO (“La nebbia” di abeas, “True Path” di Adriano,  “Firenza canzone triste” di Ggigassi…) e questo “Alla fine della terra” è il primo UFO di questa edizione. Personalmente, non mi è piaciuto perché non ha saputo “rapirmi” e l'immedesimazione è stata poca. Ma sarà colpa mia: non o ancora superato la soglia dei 40 anni e forse non posso apprezzare questo racconto al 100%. Se l'autore avesse premuto il tasto dell'interesse ludico quanto ha premuto il tasto della potenza narrativa, questo Corto sarebbe stato un capolavoro, ma sarà anche dovuto al fatto che non si può fare molto quando una persona vera è in crisi interiore, non lo so. Quindi, amico autore, hai una penna abile e una grande cultura, ma questa tua opera non ha saputo sedurmi, mi dispiace. Il mio voto non sarà alto, ma non sarà neanche bassissimo.

Voto invito a Lord Axim

"We will survive, fighting for our lives, the winds of fortune always lead us on,forever free, for the world to see,the fearless masters, Masters of the sea"

Pirata delle Alpi
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Re:

Adriano ha scritto:

mi ha molto ricordato il film "Al di là dei sogni", titolo in cui il protagonista scende all'inferno per salvare la moglie morta suicida

Ma li trovi tutti te questi film strani?! smile2

Pirata delle Alpi ha scritto:

Ogni edizione dei “Corti di Librogame's Land” ha uno o più Corti-UFO

Corti-UFO è fantastica! Mitico Pirata. applauso

Fa che ciò che ami sia il tuo rifugio

Anima di Lupo
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Re:

Anima di Lupo ha scritto:

Adriano ha scritto:

mi ha molto ricordato il film "Al di là dei sogni", titolo in cui il protagonista scende all'inferno per salvare la moglie morta suicida

Ma li trovi tutti te questi film strani?! smile2

Il film è pure famoso (oddio, almeno per quanto ne so io): è "Al di là dei sogni", con Robin Williams.

"Lo sai come dev'esse lo sguardo del carabiniere? Pronto, acuto e profondo".

Adriano
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Re:

Adriano ha scritto:

Anima di Lupo ha scritto:

Adriano ha scritto:

mi ha molto ricordato il film "Al di là dei sogni", titolo in cui il protagonista scende all'inferno per salvare la moglie morta suicida

Ma li trovi tutti te questi film strani?! smile2

Il film è pure famoso (oddio, almeno per quanto ne so io): è "Al di là dei sogni", con Robin Williams.

me lo ricordo... leggermente tragico...

Piango perché una volta ero un fratello, ed ora non lo sono più (K.Von Erich)

djmayhem
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Re:

Adriano ha scritto:

mi ha molto ricordato il film "Al di là dei sogni", titolo in cui il protagonista scende all'inferno per salvare la moglie morta suicida

Paragone niente affatto azzardato, anzi.

In effetti alcuni momenti, ma solo alcuni, potrebbero ricordare il film, che è del 1998 e che vidi al cinema... Mamma mia, 21 anni fa... sad

Ora sono triste e malinconico, grazie Adriano! wink

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DarkSeed
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Re:

Per un lungo momento ho creduto che qualcuno avesse hackerato il mio pc e mi avesse trafugato la bozza di uno dei miei corti abortiti. Lo stile di questo corto rispecchia in pieno uno dei miei (infruttuosi) tentativi di creare un racconto destrutturato, senza indicazioni che parlino al lettore, ma solo sensazioni con paragrafi indicati tra parentesi. Non è per niente facile creare un racconto senza storia che si regga bene. Questo corto ci riesce.
In realtà il corto è diviso in due parti. La prima, composta da sensazioni, è di fatto un labirinto metafisico, con tanto di varie possibilità di loop che altrove avrebbero stonato. La seconda è il viaggio negli inferi: l'autore cambia registro, parla con il lettore, ritornano le indicazioni classiche "vuoi andare a est o a ovest", ma anche qui si può procedere essenzialmente solo a caso.
Il corto non ha neanche una ID, caso rarissimo (ma non unico), tuttavia ci sono tre finali (anche se si può dibattere se il par.23 sia da considerare un finale o una ID; o ancora se solo il par.43 sia il vero finale).
Ho trovato molto bello il percorso negli inferi in cui, se si salta la botola, si procede fino ad arrivare alla porta di uscita, che non si apre, e non si può far altro che tornare a ritroso per i propri passi fino al punto di partenza. Anche se all'inizio mi ha dato un po' di fastidio che i paragrafi venissero ripetuti identici ma con numeri diversi (cosa che in un'opera di poche pagine e 60 paragrafi si nota inevitabilmente), ciò ha naturalmente lo scopo di portare ad un passaggio in cui la botola non si apre più e si arriva ad un finale differente.
Nel corto non c'è vera sfida in realtà, perchè non si può far altro che vagare (a caso) fino ad approdare a un finale. Tuttavia il punto forte del racconto non è tanto l'aspetto ludico, quanto appunto quello letterario. Scritto molto bene, con riferimenti colti, sfocia nella metanarrativa e autoconsapevolezza.
Cito:

Neuronarratologia. Il futuro del racconto (a cura di Stefano Calabrese) ha scritto:

Ontologicamente il narratore di una finzione narrativa è tanto un individuo finzionale quanto i partecipanti del mondo finzionale le cui azioni egli riferisce e commenta; ma la sua sola attività di narratore è quella di riferire e commentare verbalmente e, al contrario dei suoi personaggi, non può esserci nessun accesso diretto alle attività e agli stati mentali del narratore, che è necessario dedurre dalla sua stessa attività verbale. [...] Ogni volta che il narratore è anche un partecipante, non importa quanto secondario, di stati ed eventi raccontati da lui stesso, e ogni volta che questi eventi occupano nella narrazione un posto temporalmente innaturale, la natura dell'attività mentale di colui che parla può essere molto significativa riguardo al richiamo di informazioni immagazzinate sugli eventi e sulla loro configurazione. Il narratore può richiamare ovviamente non solo gli eventi esterni del passato, ma anche gli eventi interni della sua mente (dalla percezione all'attività concettuale) e atti di reminiscenza già compiuti in passato. [...] Più un narratore diventa autoconsapevole, conscio di sè e autoreferente in relazione alla sua attività effettiva, più siamo in grado di operare deduzioni sui processi cognitivi sia di primo che di secondo ordine del narrare. In un certo senso la metacognizione occupa l'intero discorso del narratore, ostacolando sia i processi cognitivi che la verbalizzazione delle informazioni riguardanti la storia narrata; si tratta del fatto che una storia diventa la sua stessa metastoria, ciò che rientra nel fenomeno logico dell'autoreferenzialità testuale o metadiscorso.

Non so se la citazione è appropriata, ma volevo infilarcela a tutti i costi.

Tra i pochi difetti del corto, annovero:
Paragrafi non mescolati (ancora???), anche se forse potrebbe essere intenzionale.
Refusi sporadici (pochissimi). Segnalo: par.17: "Da qua puoi dirigerti a est [26] verso o scendere ancora andando a sud [27]." Verso cosa?
Inoltre non c'è modo di arrivare al par.47, inserito forse solo per simmetria col percorso di andata.

ID count: nessuna! O una, o due, a seconda delle interpretazioni.

Giudizio finale: Un ottimo racconto onirico-metafisico-introspettivo in cui non succede niente, soggetto inusuale per un librogame. E infatti la parte "game" viene quasi del tutto persa, a beneficio della parte "libro". Un esperimento riuscito.
Voto inviato a Dario III.
#iostocondario

PS: ne approfitto per ringraziare DarkSeed che disegna dei grafi molto ben fatti e mi evita di farlo io a mano (con risultati peggiori), come facevo gli anni scorsi! smile

A un certo punto esce fori un vecchio che fà dice: “Presto chiamate un’ambulanza”, dico “Ma che chiami? Non lo vedi che questi c’hanno si e no trenta secondi de vita?”. Aò so passati venti secondi, so’ spirati proprio così, all’unisono… Mortacci l£%0%0%0%0%0

¿„ãßꪧ¬
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Re:

gabrieleud ha scritto:

DarkSeed ha scritto:

gabrieleud, con il tuo criptovoto GUID hai spaccato l’impaginazione del forum!

Ma no, è stato abeas

angry

A un certo punto esce fori un vecchio che fà dice: “Presto chiamate un’ambulanza”, dico “Ma che chiami? Non lo vedi che questi c’hanno si e no trenta secondi de vita?”. Aò so passati venti secondi, so’ spirati proprio così, all’unisono… Mortacci l£%0%0%0%0%0

¿„ãßꪧ¬
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Re:

Alla prima lettura ero già pronto a rilasciare un voto altissimo a questo corto.
Lo stile ambiguo e senza punti di riferimento mi aveva entusiasmato a tal punto che mi sono letteralmente divorato un paragrafo dopo l'altro per scoprire il finale, ritrovandomi nelle tante citazioni più o meno nascoste.
Dopo non avere scoperto il finale, mi sono precipitato a cercare la chiave per risolvere il Corto, sempre più a mio agio nella narrativa onirica dell'autore, che mi ricordava il capolavoro Alla Luce del Buio di Apologeta.
E poi ho letto e riletto, fino a sperimentare tutti i paragrafi.
E poi ho messo il Corto da parte per una settimana per meditarlo.
Riprendo solo oggi il racconto in mano e lo rileggo e la mia impressione non era sbagliata: una scrittura stupefacente che meriterebbe un Lagavulin cask strenght per essere apprezzata al meglio.
Non riesco come lettore a raggiungere troppo spesso le vette che richiede Alla Fine della Terra (perle ai porci, direbbe qualcuno), ma mi levo il cappello di fronte all'abilità dell'autore, cui, però, rimprovero di non avere sviluppato a sufficienza la parte ludica. Vero che il regolamento imponeva dei limiti non facilmente aggirabili, ma non posso mettere sullo stesso piano il già citato Alla Luce del Buio con Alla Fine della Terra.
Rimprovero quindi Apologeta per essere un termine di paragone scomodo, e rimprovero (scherzosamente, mi raccomando) la terna per non avere permesso a questo autore di volare.
Ma voi tre mi direte: "Ma sei sicuro che se avesse volato alto, non avrebbe corso il rischio di cadere?".
Beh, forse sì, forse no.
Comunque un Corto bello, molto bello. Forse anche memorabile.

Quando hai poche carte è importante sapere in che modo ed in quale istante giocarle...

babacampione
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Re:

Abeas ha scritto:

PS: ne approfitto per ringraziare DarkSeed che disegna dei grafi molto ben fatti e mi evita di farlo io a mano (con risultati peggiori), come facevo gli anni scorsi! smile

Davvero troppo buono, è un piacere! smile

Ma ribadisco che io ci metto solo il tempo del data entry, tutto il resto del merito è di LGC/GraphViz. wink

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DarkSeed
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Re:

¿„ãßꪧ¬ ha scritto:

gabrieleud ha scritto:

DarkSeed ha scritto:

gabrieleud, con il tuo criptovoto GUID hai spaccato l’impaginazione del forum!

Ma no, è stato abeas

angry

V’imploro, metteteci almeno degli a capo in quel malnato GUID: consultare questo thread su cel è diventato un supplizio tibetano!  sad2

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DarkSeed
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Re:

babacampione ha scritto:

Dopo non avere scoperto il finale, mi sono precipitato a cercare la chiave per risolvere il Corto, sempre più a mio agio nella narrativa onirica dell'autore, che mi ricordava il capolavoro Alla Luce del Buio di Apologeta.

Babacampione, mi puoi dire in quale volume cartaceo dei Corti trovo il racconto di Apologeta di cui parli? A questo punto sono curiosissimo! Grazie! wink

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DarkSeed
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Re:

Un corto per menti sopraffine o semplice nonsense? L'autore è un genio o si sta sbellicando dalle risate leggendo di quali alti messaggi etico-filosofici ne sono stati dedotti mentre non ne aveva avuto nessuna intenzione di scrivere, anzi ha buttato giù in fretta e furia tutto quello che gli passava per la mente dopo averlo frullato a dovere.
Personalmente ho apprezzato lo stile dell'autore nel senso del talento a mettere efficacemente nero su bianco una storia. Non ho però capito di cosa la vicenda in questione tratti, ho solo intuito che probabilmente tra le righe e dietro varie figure retoriche si poteva celare il vero messaggio che l'autore vuole comunicare.
Purtroppo a me non basta: il gioco mi si è così ridotto a mere scelte casuali su frasi strane e difficilmente comprensibili.
Mi è piaciuto invece il percorso a ritroso da dover fare dopo aver raggiunto la meta, per trovare il vero epilogo.
Il tutto per me non raggiunge la sufficienza, forse a causa mia ma tant'è.. spero che l'autore non me ne voglia. Gli faccio però i complimenti perché sono sicuro che con uno scritto meno criptico, stupirebbe chiunque.   

Voto inviato a Zakimos

Votiamo In Enciclopedia!
Copiate i messaggi prima di inviarli -pericolo slog/perdita dati!-

sancio
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Re:

Alla fine della terra
Un pugno in faccia

Un vivo ringraziamento a Dark Seed per il grifo.
Onestamente non credevo che giudicare un LGC (libro Game Corto), potesse essere così difficile. Forse perchè da poco mi sono riavvicinato a questo fantastico mondo. Forse perchè spesso tendo a leggere libri abbastanza leggeri (ad eccezione della Edda Poetica e della Edda in prosa, che ancora non ho finito di leggere).
Ma fin dal primo sguardo ti rendi conto che questo corto è parecchio profondo e ancora oggi non riesco a capire se mi è piaciuto o no. Sicuramente a scaturito una serie di sentimenti, che non mi aspettavo.
Di carne al fuoco ce n’è veramente tanta:
il messaggio ecologico (l’isola di plastica), così come la fine del mondo come lo conosciamo.
Una riflessione a ritroso su ciò che siamo stati e su coloro che hanno gravitato intorno a noi interagendo.
Proprio in merito a questo, sembrerebbe che l’autore non sia un giovincello, ma abbia più o meno come me superato la quarantina.
Un impegno profondo nella scrittura come autore (vedi gli occhi che si ribaltano), così come da giocatore di Gdr (i punti vita), così come da libro-giocatore (il registro).
L’essere uguale agli altri, per essere accettati nella società (i non morti).
Poi ci sono delle scene veramente memorabili come quella insieme ad Isidoro, a vedere passare il sole (veramente evocativa); così come la chiave che ti porta a quello che avevo individuato come il primo finale.
Altra cosa positiva sono le citazioni di nomi a me sconosciuti e quindi mi hanno spronato ad approfondire da dove derivassero.
Quindi tutto positivo?
Ni. Come dicevo sopra non sono del tutto convinto. E’ un bel libro che fa riflettere e pensare (e non mi pare poco), ma spesso si ha l’impressione di girare come una trottola e le multiscelte non aiutano (anche se i paragrafi sono pochi). Così come le indicazioni con i punti cardinali, non mi hanno convinto; non si era detto che il cielo, il mare e la terra sono uniti? Come fai ad avere dei punti di riferimento.
Anche perchè a me ha colpito molto ritrovandomi in tanti argomenti della vita reale, ma qualcuno questi argomenti, potrebbe non averli vissuti. Per capirsi sembra più un librogame autoreferenziale e scritto più per l’autore che per gli altri.

Giocabilità in qualsiasi luogo Sulla carta (non in senso fisico), è giocabile ovunque, non avendo necessità di nessun supporto. Ma nella verità, ha bisogno di un luogo abbastanza tranquillo per riuscire a seguirlo al meglio.

Pro
- I tantissimi argomenti che ti fanno riflettere e il piacere di approfondire cose a te sconosciute.
- La scrittura molto curata ed evocativa.
- I sentimenti che ti procura (nel bene o nel male).

Contro
- Multi scelte che ti fanno girare come una trottola, così come le indicazioni con punti cardinali.
- L’essere più per l’autore che per i lettori
- Il paragrafo irrangiungibile.

Ipotesi genere
"Drammatico? non so perchè mi è venuto in mente in to the wild."
Direi che ci ho azzeccato! E vai di autopaccante....

Centratura tema contest
Imho molto centrato, perchè alla fine la terra che si autoingurgita e rinasce ed in cui tu vaghi, racchiude in pieno il senso del tema del contest.

Tempo di lettura
Una prima lettura in un ora. Ma per la cogitazione parecchio di più. Almeno un paio di giorni se non tre.

Voto inviato in PM a LordAxim

Tomcat75
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Re:

Tomcat75 ha scritto:

Un vivo ringraziamento a DarkSeed per il grifo.

Sarei ben felice di possedere la capacità d’allevar Grifi e di fornirne a tutti i membri di così nobile consesso, qual è questo forum! wink

A parte gli scherzi, grazie a voi: sono ben felice d’aver fatto cosa gradita a molti! smile

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DarkSeed
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Re:

Ebbene eccomi di nuovo qua.
Resto del parere, come detto nel mio precedente post, che trovo il corto in oggetto è un po' troppo serioso per come intendo io un corto. Rimane comunque una bella idea da sviluppare per un volume intero.
Voto inviato a Anima di Lupo

What I have shown you is reality. What you remember, that is the illusion

sephirot0
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Re:

DarkSeed ha scritto:

Chi è invece il matto che presentò ben 6 corti?!? XD

GGGGGGigassi

A un certo punto esce fori un vecchio che fà dice: “Presto chiamate un’ambulanza”, dico “Ma che chiami? Non lo vedi che questi c’hanno si e no trenta secondi de vita?”. Aò so passati venti secondi, so’ spirati proprio così, all’unisono… Mortacci l£%0%0%0%0%0

¿„ãßꪧ¬
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Re:

ribadisco che sarebbero stati 7 se non fosse stato per un deficit comunicativo con gli Organizzatori (era il mio primo concorso come partecipante rolleyes )

https://www.librogame.net/index.php/for … id=3965%20

GGigassi
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Re:

Tomcat75 ha scritto:


Alla fine della terra
Un pugno in faccia

Mitico Tomcat75 che dà i sottotitoli alle sue recensioni applauso
La personalizzazione mi piace!

Ultimo giorno per dire la vostra sul 2° Corto 2019, poi anch'esso andrà negli archivi storici.
Ricordo comunque che avete tutti la possibilità di alzare o abbassare il voto di mezzo punto nella settimana che segue la chiusura del Concorso.
Buona Domenica a tutti! wink

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Anima di Lupo
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Re:

Ho letto questo racconto un pajo di volte e mi sono trovato spiazzato: di primo acchito mi sembra il figlio di "Io sto in crisi" e "Alla luce del buio" (con tutto il rispetto per le due pietre miliari summenzionate).
Sarò un tradizionalista ma questi testi (interattivi e non) tanto introspettivi non mi hanno mai emozionato. Per capirsi, so che molti ritengono Joyce un genio della letteratura ma io non credo di essere tra essi.
Ciò premesso il racconto è stato certo scritto con cura, sia per la prosa che per i riferimenti ad altre opere (che non credo di avere colto nella loro interezza). Il sistema di gioco è il più semplice che si possa immaginare e la cosa mi va bene. Ho raggiunto un finale e mi pare che non esistano istant death, solo loop voluti dall'autore.
Il problema è che il testo non mi ha suscitato nessuna emozione: ho letto, riletto, mi sono stretto nelle spalle e sono andato oltre. Caro autore, magari ci spiegherai tutto a fine concorso e io farò la figura dell'ignorante rozzo ma per il momento non posso darti una valutazione alta.

Voto inviato ad Anima di Lupo.

"Se non volete sentir ragioni, sentirete il filo delle nostre spade!"

Rygar
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Re:

Rygar ha scritto:

di primo acchito mi sembra il figlio di "Io sto in crisi" e "Alla luce del buio"

E Firenze (Canzone Triste) no? sad

GGigassi
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Re:

Babacampione, mi puoi dire in quale volume cartaceo dei Corti trovo il racconto di Apologeta di cui parli? A questo punto sono curiosissimo! Grazie! wink

Si tratta del Concorso 2011. Il libro cartaceo é il 3, se non erro.

Quando hai poche carte è importante sapere in che modo ed in quale istante giocarle...

babacampione
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Re:

Scusate per l'assenza, ero inghiottito dagli esami universitari! Vedo di recuperare.
Primo racconto per me quest'anno, primo dilemma.
Sicuramente ho avuto sensazioni contrastanti.

Il corto mi ha colpito: è coraggioso nel proporre un genere che il librogame al giorno d'oggi ha appena sfiorato.

La scrittura: chiara, pulita, adatta al contesto. Zero sbavature rilevanti e immersione totale in molti passaggi.

Ci sono delle idee che meritano attenzione, come la realizzazione della discesa e risalita all'inferno. Anche i paragrafi finali quali "la serratura" e "il sole" sono degni di nota, sia per le immagini che per la cura con cui sono stati realizzati.


Ma!

Probabilmente anche a causa della mia giovane età, che immagino mi abbia impedito un coinvolgimento totale, ho avuto delle riserve durante la lettura.

Non l'ho trovato particolarmente brillante perché, anche se alcuni passaggi sono senza dubbio eccellenti, altri, soprattutto i raccordi, spesso ricalcano - almeno nella struttura - i classici ordinari paragrafi da librogame, che stonano in corto in cui non c'è nulla di ordinario. Per contrasto, questo mi ha fatto però apprezzare l'idea di come a volte le scelte siano poste sull'onda del flusso di coscienza.

A mio parere, non sono pertinenti i riferimenti /  ai librogame EL che compaiono, almeno nel modo in cui sono posti.

A fine lettura, ho realizzato che, tirando le somme, mi sono trovato più volte a pensare "se lo sostituissi con parole scelte con random.org e nessuno se ne sarebbe accordo" e non "è interessante, mi fa scaturire qualcosa nonostante l'oniricità del tutto"

A differenza di altri autori dell'assurdo che sono riusciti a catturare la mia attenzione, non ho realmente mai sentito che mi avesse preso.

La buona stesura, e l'idea sicuramente meritano la sufficienza e un po' di più. Non lo vedrei bene sul podio, né tantomeno in forma estesa.

Nota di demerito la gestione del rimescolamento dei paragrafi (i numeri vicini e la vittoria assicurata scegliendo il paragrafo più alto), che penalizza il voto di 0,5. A meno che, naturalmente l'autore non mi corregga, mostrandomi l'esistenza di un qualche significato nascosto che io non sono riuscito a cogliere.

FinalFabbiX
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Re:

babacampione ha scritto:

Si tratta del Concorso 2011. Il libro cartaceo é il 3, se non erro.

Molto bene, informazione salvata nel mio db mnemonico. Grazie! wink

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DarkSeed
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Re:

Chiuso ieri sera il voto, è il momento di postare i giudizi della Terna.

ANIMA DI LUPO:
Questo Corto, dotato di una giocabilità bassissima e di un piglio onirico marcato (ci vogliono diversi giorni per analizzarlo e "capirlo", ognuno a modo suo) meriterebbe (forse) anche solo di essere salvato per un passaggio che ho trovato negli inferi.. ehmmm..volevo dire...al paragrafo 42.
"Ti avvicini a una delle torce e vedi che è solo disegnata. Tocchi la parete rocciosa che si sfonda sotto le tue dita: è cartapesta. Anche la luce sono solo parole che qualcuno, io, ha scritto per farti sentire a casa, per un attimo, per fingere che tu sia in qualche posto in qualche tempo e non davanti a uno schermo a leggere qualcosa. Tutte le parole che sono state scritte solo per te, per farti stare bene. Quante ne abbiamo scritte, solo per te."

Tralasciando per un attimo il pugno nello stomaco che l'autore dà (volontariamente, lo scrive proprio. È il senso di quello che vuole dirci) al lettore e alla già precaria immedesimazione in questo mondo/testo difficile (difficoltà che porta con sé, devo ammettere, una certa bellezza, quando si rilegge il Corto al terzo/quarto passaggio, ma ci tornerò sopra più tardi) e a tratti incomprensibile, volevo sottolineare l'ultima parte del discorso.
"Quante parole sono state scritte per farci stare bene": non SOLO per una persona, ovviamente, come dice il testo ma per i tanti lettori che hanno letto le varie opere. E dato che siamo ai Corti, mi riferisco a loro in particolare. In questi giorni ho ricevuto a casa la copia cartacea dei primi 3 Libri dei Corti e sfogliando quelle pagine, toccandole e leggendole, ho avuto una bellissima sensazione di Comunità. Negli anni, persone diverse si sono susseguite per divertirsi e far divertire ed è incredibile quante idee diverse e originali siano venute fuori.
Ognuno ha dato il suo contributo e ciò che rimane non è la classifica ma la raccolta.
E così anche questo Corto, che in pratica non si gioca ma si legge e basta, porta con sé il suo contributo. Di riflessione.
Salvo solo questo passaggio, allora? No. Perché, come spiega bene Capitan Prodo nella sua ottima recensione, questo Corto ben si colloca nel 2019, all'11° edizione e con molti utenti che gravitano attorno ai 40, età dove si tirano le somme, ed esplica una sostanziale nostalgica visione di una vita trascorsa, magari bene, ma andata per sempre.
Sono però sempre riflessioni.
Il Corto, per me, gira attorno a concetti, non adeguatamente veicolati da azioni.
Non mi è sfuggito, per esempio, l'inizio con i sumeri e la prima scrittura cuneiforme che si collega al discorso che ho fatto all'inizio e ci ha portato fino a qui, alle nostre opere (Corti e LG) grazie alle quali possiamo provare emozioni. La scrittura: la più grande invenzione dell'uomo, dicono alcuni.
Molti altri riferimenti li ho notati (molto belli quelli legati alla terra, come i "meccanismi" del sole) ma chissà quanti altri mi sono sfuggiti. È un Corto da far analizzare a un filosofo perché tratta moltissimi argomenti delicati, astratti e che richiedono un ragionamento profondo sull'esistenza. Come al p.3 e al p.8 quando parla dei figli e si chiede se ha senso metterli al mondo.
Insomma, tanta carne al fuoco sui concetti ma veramente zero sulla giocabilità e i bivi risultano per lo più anonimi, semplici collegamenti, sensati certo, ma pur sempre privi di quel brio necessario a rendere viva la parte tecnica del Corto. E attenzione a non confondere l'assenza del "sistema matematico complesso" richiesto dal Bando di quest'anno (il cosiddetto Corto SLTA) con l'assenza di giocabilità nelle scelte. L'azione e soprattutto IL RAGIONAMENTO si possono benissimo mettere lo stesso nei rimandi andando così a stimolare il lettore a fine paragrafo.
Se posso permettermi oso, a 36 anni suonati e con l'esperienza di una vita davanti (leggo LG fin da bambino e non ho mai smesso ma ora da adulto ne comprendo i meccanismi che stanno alla base delle emozioni), ammettere davanti alla platea dei Corti che i migliori LG sono sempre stati quelli ben curati nei dettagli del rimando, dove veniva chiesto un ragionamento al lettore, bambino o adulto non ha importanza.
Se il lettore si sforza nel ragionamento si immedesima, capisce meglio la storia e sia che azzecca la strada giusta sia no, si innamora dell'avventura.
Se sbaglia, quando ripasserà di lì la volta successiva avrà acquisito un'esperienza importante e si sentirà più forte e più maturo.
Se l'azzecca alla prima invece la sua autostima crescerà e si sentirà invincibile. Questo qualsiasi sia il tema trattato e il protagonista utilizzato. Certo, più si cresce e più si pretende dagli scrittori perché per gli adulti è più difficile emozionarsi. Quindi non servivano calcoli e oggetti, armi e astruse opzioni quest'anno. Bastavano buone idee ai bivi per farci dire: e adesso cosa faccio? E se fossi davvero lì?
Dove cacchio vado che di là c'è quello e di qua c'è quell'altro? Il tema è sempre importante perché lì si vede lo scrittore di razza, per carità, ma il vero costruttore di LG lo si vede soprattutto dai bivi, che sono la componente fondamentale.

Questo Corto ha un tema forte, importante, che può anche coinvolgere. Prodo parla di immedesimazione e ci sta. Ma per me tutto ciò non è accompagnato da una giocabilità all'altezza, una trama vera e propria, come dice Adriano nella sua ottima recensione, non c'è e tutte le riflessioni, anche se profonde, sono messe lì in disordine, non veicolate da un mezzo che mi ha permesso di capire di percepire un librigame e non un saggio.
Detto questo, è comunque un buon Corto e l'autore merita assolutamente i miei complimenti!

LORD AXIM:
Alla fine della terra: Una apocalisse onirica, dove le scelte del lettore corrispondono a immagini e proiezioni della mente e non a delle vere e proprie azioni preferite ad altre. La sensazione è che sia un viaggio ineluttabile con un finale simbolico che lascia l’amaro in bocca.
Colgo diversi elementi positivi, che invitano il pubblico (necessariamente adulto) a riflettere: la natura, le molte scelte (come nella vita, e ciò è anche un punto a favore della rigiocabilità del Corto) e gli affetti. Il tema della terra c'è, pianeta e luogo in cui vivevamo, ormai però sull'orlo della sua fine.
Tra i pro annovero l’uso interessante dei vocaboli, in particolare del verbo squadernare, non si finisce mai di imparare!
Problema al paragrafo 16, non si può avere un diario-registro (cartaceo)!
Trovo una caduta di stile le persone/mostri che mostrano il punteggio (esperienza)..statua con 30 forza e 80 di attacco. Se per alcuni è una citazione di sessioni di GdR per me è stato un ritrovarmi delle informazioni “inutili”. Quella imprecazione poi… si poteva far intendere senza scriverla?
Suggerirei poi di rimescolare i paragrafi, e l’impaginazione e l’uso della punteggiatura nel discorso diretto sarebbe da migliorare. “sembra/sembra…” ok una-due volte ma in questo Corto è troppo presente.
Refuso par. 15 - par 17 mikku e pukku (non mekku) comunque un concetto interessante da imparare (vedi sopra con squadernare).
Si giunge prima o poi alla conclusione, per cui non ci sono veri e propri finali alternativi.
In definitiva un Corto molto complesso da giudicare con un voto numerico, se si parlasse solo di emozioni e stile sarebbe in prima fila, dovendo giudicarlo nella sua globalità e tenendo conto di ciò che l’Autore ha presentato resta nel limbo dei Corti inespressi.

ZAKIMOS:
La prima volta che ho aperto il file ho pensato a questo:


forse per i tanti rimandi all'argilla. Alla fine della terra mi ha colpito come un concept prog di quelli belli pesanti, ma non uno di quelli che ti stordiscono con un quintale di note sparate a velocità massima: no, uno di quei trip pazzeschi in grado di catturarti con poche note ripetute come mantra mentre un testo criptico e asciutto ti costringe a più ascolti per poterlo sviscerare.
Successivamente, per la precisione sabato scorso, ho avuto occasione di partecipare a una jam session  "drone-mantra" (sì, sono un tipo strano) con chitarre acustiche, percussioni e un sintetizzatore a fare da tappeto alle nostre improvvisazioni su un massimo di uno-due accordi ripetuti. A quel punto ho capito cosa dovevo fare: ho estratto il cellulare, scaricato il file e cominciato a leggerlo a voce altissima, urlata, in puro stile Emidio Clementi dei Massimo Volume.
Purtroppo avendo il cellulare in mano non ho potuto registrare il risultato, ma dovete credermi: le parole dell'autore uscendo dalle mie labbra hanno mostrato tutta la loro forza.
Questo corto non è un librogame o forse è un librogame perché non si è mai capito cosa diavolo sia un librogame. Quando il progetto Arkham Legacy cominciò a muovere i primi passi, i suoi autori coniarono il termine "metalibro". Posso dire di non aver mai capito esattamente quali fossero le differenze tra un librogame e un metalibro, ma di una cosa sono certo: Alla fine della terra è la cosa che più si avvicina nella mia testa al concetto. Un romanzo che si sviluppa a ogni lettura in modo diverso, con i rimandi "nascosti" e assimilati nel testo stesso e che rifugge gli stretti limiti di un genere, perché qui il confine tra poesia, prosa e gioco stesso è assolutamente labile.
Tutto perfetto quindi? Purtroppo no. Perché nel momento in cui ci si gioca tutto sui testi, cadute di stile come "Al buio, questa cosa che negli inferi ci sia questa oscurità eterna non ci avevi pensato" sono imperdonabili. Inoltre, come già rimarcato da altri, il mancato rimescolamento rende nuda la struttura dei bivi facendo perdere molto fascino al lavoro.
In definitiva: il concorso dei corti è stata per me in passato un'occasione per sperimentare, per provare nuovi tentativi di portare il genere oltre e in ogni edizione c'è un corto che mi colpisce particolarmente in tal senso. In questo caso è avvenuto con Alla fine della Terra per cui, al netto dei suoi difetti, non posso che promuoverlo a pieni voti.

Zakimos
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Re:

Anima di Lupo ha scritto:

Tomcat75 ha scritto:


Alla fine della terra
Un pugno in faccia

Mitico Tomcat75 che dà i sottotitoli alle sue recensioni applauso
La personalizzazione mi piace!

Grazie mille Anima.
Mi piace dargli un tocco personale alle cose.

Tomcat75
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Re:

FinalFabbiX ha scritto:

Scusate per l'assenza, ero inghiottito dagli esami universitari!

Seee, ci hai provato a fare finta di niente bigsmile
Corri a pubblicare l'ultimo numero della Gazzetta dell'anno scorso, va! Altro che esami universitari! angry

A un certo punto esce fori un vecchio che fà dice: “Presto chiamate un’ambulanza”, dico “Ma che chiami? Non lo vedi che questi c’hanno si e no trenta secondi de vita?”. Aò so passati venti secondi, so’ spirati proprio così, all’unisono… Mortacci l£%0%0%0%0%0

¿„ãßꪧ¬
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Re:

GGigassi ha scritto:

Rygar ha scritto:

di primo acchito mi sembra il figlio di "Io sto in crisi" e "Alla luce del buio"

E Firenze (Canzone Triste) no? sad

Anche.

"Se non volete sentir ragioni, sentirete il filo delle nostre spade!"

Rygar
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Re:

Rygar ha scritto:

GGigassi ha scritto:

Rygar ha scritto:

di primo acchito mi sembra il figlio di "Io sto in crisi" e "Alla luce del buio"

E Firenze (Canzone Triste) no? sad

Anche.

grazie bigsmile2

GGigassi
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Re:

Alla fine della terra è stato scritto in due sere, il 27 e 28 febbraio. Avevo saputo il 27 sera del bando e mi ero messo a scrivere furiosamente attirato dal tema e della modalità di navigazione "narrativa", priva di punteggi. Mi faceva anche piacere partecipare al sito e a una iniziativa della comunità.

L'idea di "alla fine della terra" è quella di rappresentare il giorno in cui avviene la fine del mondo, basandosi sulle scritture sacre dei Sumeri: se il mondo si era creato quando il cielo e la terra si erano separati, la fine del mondo - ho pensato - vedrà il cielo e la terra unirsi di nuovo per dare vita a un ennesimo impasto. Mi piaceva molto l'immagine della terra e del cielo che si uniscono per dare vita a una nuova materia di cui non conosciamo nulla, che va oltre l'uomo.

Quindi il lettore cammina in questo mondo in cui il tempo è stato annullato, Sumeri, Greci, Isidoro di Siviglia, tutti si incontrano nello stesso posto, e anche interno ed esterno non hanno più senso, quindi il lettore mescola ciò che vede all'esterno con la parte privata di se stesso: il suo passato, la moglie, i figli.
Anche gli dei sono attoniti, anche loro sono stati creati come noi umani e quindi non sanno come gestire la fine di ogni cosa.

La terra ritorna quindi in questa scena di distruzione e rinnovamento, ma anche nell'atto dello scrivere: prima della scrittura non c'è memoria, e la scrittura rimane quando qualcuno fa dei segni nella terra, tavolette di argilla che durano millenni e ci portano questo virus che è il non poter dimenticare. Gli scribi.

L'altro tema della terra è quello degli inferi, il personaggio, scacciato da un mondo in distruzione cerca scampo nel sottosuolo. Anche lì il mondo è in subbuglio, si alternano sogni interiori del personaggio, elementi di meta-scrittura (il librogame che parla del suo essere librogame), e il desiderio di trovare una via di scampo, una vittoria diremmo nel lessico dei librogame. La seconda parte è costruita a "avventura testuale" con zone percorribili, e una via di scampo: infilare la chiave nel portone e ritornare all'ingresso degli inferi. In questo caso la fine del mondo ci prenderà con se, ci confonderemo con l'argilla che sta dando vita al nuovo mondo e quindi il dna umano in qualche modo ritornerà anche in questo. Gli altri finali possibili sono quelli di essere annichiliti dalla chiave stessa (un finale tagliato per via del tempo, mi spiace) e quello di perdersi con Isidoro di Siviglia nei meandri della terra per vedere l'ultimo viaggio del sole da occidente ad oriente.

Il testo è stato scritto in due giorni ma non improvvisato, è stata una naturale messa in codice di una serie di pensieri che avevo in mente da molti mesi, tanto che alcune descrizioni sono "riscritture" di alcuni stati facebook postati da qualche tempo a questa parte.

Non ho avuto tempo per la revisione, ho mandato anzi tutto pochi minuti prima dello scadere del termine. Alcuni difetti sono dovuti a questo, non parlo di errori materiali, quanto di elementi strutturali che avrei dovuto gestire con tempistiche diverse.

Ultimo appunto: grazie per tutti i commenti scritti qua. Sono stati una vera sorpresa e alcuni molto molto utili.


Fabrizio

fbrzvnrnd
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Re:

Complimenti Fabrizio, il tuo corto è il "mio" vincitore personale dell'edizione e mi ha donato delle emozioni splendide. Sono sicuro che d'ora in poi le tue opere saranno ancora migliori: come dico sempre, non c'è palestra migliore del Concorso dei Corti per un narratore a bivi bigsmile

Zakimos
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Re:

Una curiosità: la scelta di dare ai paragrafi del "viaggio" dei numeri progressivi senza mescolarli, e poi di usare il criterio inverso nella seconda parte (più il numero di paragrafo è basso e più sappiamo di avvicinarci alla meta/fine) è una cosa voluta per dare al lettore un indirizzo verso cui muoversi oppure è stata solo dettata dalla mancanza di tempo per lo shuffle? Se l'idea fosse stata voluta non mi sembrava affatto malvagia.

GGigassi
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Re:

Mancanza di tempo e strumenti "diversi" dal solito. Sono abituato a scrivere ebook a bivi in digitale, senza numeri ma link, quindi il numero non è mai stato un problema perché il lettore non "vede" a che punto è dell'ebook. Così in genere non scrivo con Openoffice ma in XHML, e quindi gli strumenti che avrei potuto usare per "shufflare" al volo non li avevo. Il fattore tempo che citavo prima ha fatto il resto.

fbrzvnrnd
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Re:

Ah, ok. Però l'effetto finale non mi è affatto dispiaciuto, anzi bigsmile2

GGigassi
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Re:

Qua è possibile vedere come avevo disegnato la mappa in fase di scrittura.

http://www.venerandi.com/mappaAllaFine.mp4

fbrzvnrnd
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Re:

fbrzvnrnd ha scritto:

Qua è possibile vedere come avevo disegnato la mappa in fase di scrittura.

http://www.venerandi.com/mappaAllaFine.mp4

Grande Fabrizio! Grazie a questo post ho scoperto pure il tuo blog ed è interessantissimo! wink Dopo me lo voglio spulciare con calma (ma ho già intravisto l'articolo su Gris e mi hai già conquistato).

Molto ispirante anche la mappa fisica da ripiegare su se stessa: al di là del parallelo filosofico con il multiverso, mi ha fatto esplodere in testa un milione di idee! Complimenti!

E complimenti di nuovo per alcuni passaggi del corto (come quello del Sole) scritti splendidamente e densi di significati, anche qui, stratificati.

RaccontoGame SOTTO TERRA: Gioca Subito!


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DarkSeed
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Re:

Ecco, non lo avevo scritto, ma proprio alcuni ragionamenti fatti giocando a Gris sono all'origine di questo corto. Ovvero, è possibile parlare di sofferenza, crollo interiore, armonia e bellezza, usando un gioco bypassando però le dinamiche più meccaniche del gaming puro? Forse il librogame e in generale la narrativa interattiva è più permeabile a questo tipo di ricerca.

fbrzvnrnd
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Re:

Complimenti, come ho scritto nella mia recensione questo è stato uno dei corti con il miglior stile di scrittura che abbia mai letto in tutte le edizioni del concorso!
Inoltre presenta molte affinità con quanto a mia volta ho cercato in passato di scrivere, e sicuramente qui raggiungi risultati migliori dei miei.
(Tra l'altro io ho già scritto un corto in cui è il tempo ad arrivare alla fine, e di conseguenza l'intero universo. Però in quel caso lo stile era totalmente diverso).
(Cioè, volevo dire che è stato abeas a scriverlo).

Molto bello tutto il retroscena, che fa capire meglio il significato del corto.

A un certo punto esce fori un vecchio che fà dice: “Presto chiamate un’ambulanza”, dico “Ma che chiami? Non lo vedi che questi c’hanno si e no trenta secondi de vita?”. Aò so passati venti secondi, so’ spirati proprio così, all’unisono… Mortacci l£%0%0%0%0%0

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Re:

Nonostante il quarto posto, ti faccio i complimenti.
Il tuo corto, alla fine, è stato quello a cui ho dato il voto più alto, quello che mi è piaciuto di più sicuramente.

"Lo sai come dev'esse lo sguardo del carabiniere? Pronto, acuto e profondo".

Adriano
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Re:

Grazie!

fbrzvnrnd
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