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I CORTI 2014 - Il Prescelto - (07-11/ Maggio)

Re: I CORTI 2014 - Il Prescelto - (07-11/ Maggio)

Allora, ringrazio (gpet e il saggio via mp) che mi hanno segnalato dove stava il 27.
Punteggio finale totalizzato 9.

Il corto in se' è molto ben congegnato e l' autore ha avuto una notevole fantasia.
Alcune parti mi hanno divertito (lo scontro contro spagna e francia) , un paio annoiato.
Comunque in se' faccio complimenti all' autore. Incastrare situazioni del genere è un tocco di classe.
Ho apprezzato anche lo schema del gioco, l' eliminazione degli avversari e l' utilizzo dei gironi.

Pure qui vorrei sapere alla fine i motivi di esclusione dal concorso.

Voto finale 8

lonewolf79
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Re: I CORTI 2014 - Il Prescelto - (07-11/ Maggio)

Ah, io l'ho terminato  con valore 5.
Tra parentesi: ho trovato molto fastidioso l'invito dell'autore a segnalare il punteggio. Non di per sé (anzi, idea carina) Ma non era da farsi nel regolamento, si poteva semmai mandare una nota ai giudici xhe avrebbero prpvveduto alla cpmunicazoone.

ilsaggio79
Principe del Sole
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Re: I CORTI 2014 - Il Prescelto - (07-11/ Maggio)

Alla prima lettura, questo corto pecoreccio mi ha un po' indisposto. Sono andato subito a finire su Ivan Drago che mi ha dato quattro sberle e mi ha mandato a terra (in realtà era solo una sberla, ma è bastata).
Ho impiegato un po' di tempo ad immedesimarmi in quest'assurdità, e questo mi ha fatto pagare non poco sul punteggio finale, 4...
Tuttavia non posso negare che mi ha divertito. Man mano che assumevo la forma dell'italiota mangia pizza e mangia pasta (trofie al pesto) il racconto diventava sempre più intrigante ed è stato piacevole scoprire ogni dettaglio della narrazione, che è veloce e senza pause.
In definitiva, assegno al corto un bel 7,5.

Quando hai poche carte è importante sapere in che modo ed in quale istante giocarle...

babacampione
Assassino della Grammatica
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Re: I CORTI 2014 - Il Prescelto - (07-11/ Maggio)

Votazioni chiuse!

Ecco i commenti dei giudici:

Commento di EGO

Non si può mai avere tutto, accidenti.

Il prescelto è un Corto formalmente perfetto. L’idea di base è divertentissima; la composizione, impeccabile; la struttura, senza difetti. Davvero, l’unico appunto che posso muovere al testo è la parola mancante nella prima frase del paragrafo 7; per il resto, punteggiatura, sintassi, stile, tutto quanto concerne la narrazione è curato come merita. Il racconto scorre veloce e fluido, senza fronzoli inutili.

Idem per la struttura. Le opzioni offerte al lettore sono apparentemente poche per una storia di 50 paragrafi, ma sono organizzate in modo tale da offrire più di una lettura, con un sapiente uso dei pochi oggetti disponibili. Non ci sono errori di concatenazione, e tutto è spiegato molto bene, in modo essenziale. Mi spiace un po’ che l’autore si sia sentito costretto a specificare nel regolamento che esistono tre finali possibili; non era necessario.

Se dovessi giudicare solo in base al gradimento personale e alla cura formale dell’opera, Il prescelto non ha veramente nulla che possa togliere punti da un 10.

Ma. Ma. Il “difetto” c’è. Per apprezzare totalmente Il prescelto è necessario esserne protagonista fino in fondo… il che significa che bisogna essere parte della Generazione X. Solo chi è nato negli anni del protagonista può avere le conoscenze necessarie non solo a finire, ma anche a capire fino in fondo, questo racconto. Devi conoscere barzellette che oggi non si raccontano nemmeno più; devi aver visto film che pensi essere patrimonio di tutti, finché non incontri il ragazzetto che non li ha mai nemmeno sentiti nominare; devi aver ascoltato quella certa canzone degli Elii dei primi tempi. In pratica, dovevi esserci. E dovevi esserci come italiano, al 100%.

Il “difetto” di questo Corto è quindi il suo essere “elitario”: sicuramente diretto alla generazione X (che è poi quella dei librogame), ma decisamente impenetrabile per chiunque altro. Non è per forza un male: l’idea di risolvere enigmi slegati da informazioni offerte dal testo ci sta (ed è magnificamente applicata soprattutto nella scena dell’incontro di pugliato).

Non sono certamente il tipo che sminuisce il valore di un racconto solo perché è umoristico. Anzi, Il prescelto è forse il miglior Corto umoristico mai presentato, perché propone un umorismo equilibrato e gradevole, mai sbracato, mai gratuito, che non sembra buttato lì apposta per strappare la risata forzata, ma che invece fa ridere proprio grazie al contesto e al modo in cui viene presentato al lettore. Posto, però, che il lettore abbia le conoscenze per stare al gioco.

Spiace anche un po’ che su una particolare barzelletta si sia costruito non uno, ma una successione di enigmi, senza soluzioni alternative. Sull’ultima parte sono caduto (pensare che era una di quelle battute che da bambini ripetevamo alla nausea).

Il prescelto dunque non prenderà da me il massimo dei voti, ma è un’opera degna di tutte le lodi possibili. Voleva essere umoristico, far ridere, e ci riesce benissimo; ed è anche un buon racconto-gioco, con una meccanica semplice ma divertente (a proposito: 8 punti), e finali decisamente soddisfacenti.
Voto 8 e tanti complimenti all’autore! Peccato che dobbiamo valutarlo fuori concorso…

EGO
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Re: I CORTI 2014 - Il Prescelto - (07-11/ Maggio)

Commento di gpet74

Aspetto "Libro"
(In questa sezione esamino l'aspetto letterario dell'opera e la storia in se).

Il Prescelto è scritto bene, pur senza far gridare al miracolo. Diciamo che lo stile di scrittura si adatta bene al tipo di storia narrata. La prosa semplice, senza fronzoli, spesso addirittura succinta, non mi è dispiaciuta, anche se, in genere, mi piace uno stile di scrittura più ricco e descrittivo.
Nulla da eccepire, comunque sull'aspetto meramente stilistico.
Parlando della trama, questa risulta fin da subito risibile. Una scusa per inanellare una serie di situazioni paradossali e di personaggi stilizzati. L'intera storia è formata da una serie di nonsense, generati a loro volta da un nonsense enorme (gli alieni che ne vogliono punire cento per educarne uno), quindi cercare coerenza nella trama di questa storia è inutile e allontanerebbe dalla fruizione della storia stessa.
Il protagonista non ha un nome né una personalità. Esso è costruito sul modello ipotetico nel quale la maggior parte dei lettori (quindi al maggior parte degli utenti di LGL, le due cose coincidono), può specchiarsi: ossia un appartenente a quella generazione X citata all'inizio del Corto. Peccato che se si appartiene ad un'altra generazione, l'intero racconto diventa incomprensibile.
Come dicevo la storia è un susseguirsi di eventi paradossali, basati prevalentemente su barzellette vecchie di trent'anni. Questo costituisce insieme il punto di forza, ma anche la maggior debolezza del Corto. Infatti il testo non nasconde mai suggerimenti su come sia meglio procedere. Allo stesso modo la scelta di comportarsi razionalmente ben di rado paga. L'intera struttura di gioco, e l'evoluzione della storia, si basa sul presupposto che il lettore conosca e/o si ricordi determinate barzellette risalenti alla propria infanzia e un film (ma perché solo uno? Ho trovato stonata la parte di Rocky IV. O mettere tutti film o tutte barzellette, o al limite un 50 e 50. Ma così...).
Questo, quando ciò accade, tocca le corde della nostalgia, oltre che quelle dell'umorismo. Il corto è costruito per far sorridere e, quando il lettore possiede le competenze necessarie, ci riesce.
Ben altra musica quando il lettore non risponde ai requisiti di conoscenza pretesi dall'autore. Se non si conosce una particolare barzelletta, oppure se la si conosce anche lievemente diversa rispetto alla versione dell'autore, si rimane invariabilmente inchiodati. In alcuni casi l'autore si premura di costruire delle strade alternative, che però sono del tutto casuali, ossia vengono sbloccate da oggetti recuperabili a seconda di dove si è già stati, quindi la sequenza delle stanze visitate può dare o meno la possibilità di superare in modo alternativo alcune fasi del gioco. Peccato che anche per questo non ci siano indizi. Si tratta di un tirare a caso e sperare in bene. Però, dicevo, ci sono alcune situazioni fastidiose che bloccano il gioco, per cui se non si conosce una risposta numerica si è bloccati del tutto e definitivamente. Peccato che le barzellette si diffondano di bocca in bocca, modificandosi in tale processo. La parte numerica è quella che più facilmente viene a modificarsi in questi spostamenti. Quindi è assurdo che l'autore chieda, ad esempio, il numero di minuti che viene messo indietro l'orologio nella barzelletta relativa. Lui conosce una risposta ma essa non è codificata. Ognuno di noi, probabilmente, ha sentito una differente versione della storiella con differenti quantità di tempo.
Per concludere voglio sottolineare come abbia apprezzato la capacità dell'autore di non scadere nel triviale e nella comicità più becera. Visto il tipo di storia questo non era per nulla scontato.

Aspetto "Game"
(In questa sezione esamino le meccaniche dell'opera e, se presente, il regolamento).

Il regolamento è semplicissimo eppure riesce, magistralmente, a creare una serie di possibili eventi e combinazioni davvero notevole, soprattutto se si pensa che lo fa senza l'ausilio di dati o del fato. Come accennato sopra, le possibilità di interagire con in vari eventi cambiano a seconda che si sia precedentemente visitato o meno una determinata stanza. Quindi diverse letture, nelle quali si cambi l'ordine in cui si entra nelle stanze, condurranno a esiti differenti o comunque a differenti possibilità.
La parte strutturale è dunque virtualmente perfetta, se non fosse per il problema accennato sopra. Chi non conosce alcune storielle, oppure se le conosce in versioni differenti da quelle dell'autore, si troverà dapprima limitato, e alla fine bloccato nella lettura del Corto. Questo a mio avviso è un difetto strutturale vero e proprio. Il lettore dovrebbe essere sempre in grado di giungere a un finale, fosse anche ad uno negativo o a una istant death. Invece ne Il Prescelto, può capitare di rimanere bloccati senza poter accedere a nessun finale, ma dovendo tornare al Paragrafo 1 da dove, anche facendo tutto a meraviglia, si tornerà comunque e sempre al punto in cui si rimane bloccati, e così via, in un loop infinito.
Mi riferisco, ovviamente agli indovinelli della savana, dove se non si conosce la storiella, non si hanno possibilità di imbroccare la strada giusta.


Aspetto emozionale
(In questa sezione esamino l'impressione profonda che il Corto mi ha lasciato).

Questo aspetto è quello che più mi ha deluso. Mentre la parte "Libro" è adeguata alla storia che viene raccontata e quella "Game" è quasi perfetta, devo dire che l'aspetto emozionale mi ha lasciato un po' Meh.
Questo è un corto umoristico, riconosco oggettivamente  la sua carica comica, eppure non mi ha fatto ridere. Al più ho stirato le labbra un paio di volte, ma nulla di più. Sarà che difficilmente barzellette e freddure mi fanno ridere, sarà che se le barzellette le conoscevo, sapevano di stantio (vecchio di decenni), se invece non le conoscevo mi sentivo frustrato nel non poter andare avanti.
Insomma, il peggior peccato per un opera comica è quello di non far ridere e, a me, questo Il Prescelto, proprio non mi ha fatto ridere. Non me ne voglia l'autore.


Il mio voto per questo Corto è comunque un dignitosissimo 7.

EGO
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Re: I CORTI 2014 - Il Prescelto - (07-11/ Maggio)

Commento di Rygar

Credo che sia inevitabile: ogni edizione dei Corti prevede, quasi per contratto, un racconto surreale, ironico, umoristico (o qualsiasi altro aggettivo gli si possa attribuire): ci sono stati i vari “-cacca”, c'è stato “Collector's Item” e, la scorsa edizione, abbiamo avuto “KraanQuest”, tanto per citarne alcuni. Elaborati di questo tipo inevitabilmente dividono la giuria, a differenza di quelli più “accademici”: c'è chi li trova innovativi e coraggiosi perché valuta più l'aspetto narrativo, c'è chi li ritiene scritti male perché non coglie l'umorismo nella storia. “Il Prescelto” è uno di questi racconti.
Il Prologo parte alla grande descrivendo un personaggio nel quale, mi duole dirlo, più di un utente di LGL potrebbe riconoscersi (almeno sotto certi aspetti). Si parla di un quarantenne deluso dal mondo in cui si è trovato a vivere, con tendenze al nerdismo e una scarsissima fiducia nel futuro. Il fatto che un elemento così marginale della società venga prescelto per rappresentare il proprio paese e salvarlo dall'estinzione aggiunge l'ennesimo tocco di assurdo a una premessa già demenziale: alieni onnipotenti, distorcendo un pensiero maoista (che già di per sé prestava il fianco a numerose critiche), scelgono una serie di macchiette perché si sfidino allo scopo di capire quale nazione terrestre risparmiare.
Il regolamento è semplice eppure innovativo: ogni volta che si muore si può sì ricominciare da capo, ma occorre tenere conto della sconfitta; questo servirà in futuro per valutare la propria prestazione. Un simile accorgimento (già usato da Brennan con il Mortometro di AcdRA 7) rende ogni partita più impegnativa, perché il giocatore sa bene che ogni errore verrà scontato. Io, per la cronaca, ho ottenuto otto (8) punti: alla prima partita sono stato “asfaltato” da Ivan Drago e alla seconda non sono riuscito a infilare le giraffe nella Cinquecento. Ho beccato anche il finale di stallo, ma almeno non ho perso altri punti.
Le condizioni del bando sono state rispettate, soprattutto per quanto riguarda il tema: il protagonista è inequivocabilmente italiano. Anzi, dirò di più, il giocatore deve essere italiano, se vuole sperare di arrivare in fondo a questa avventura demenziale: uno straniero, anche se sapesse leggere molto bene la nostra lingua, difficilmente potrebbe conoscere tutte le barzellette e le storielle che vengono citate. Il caso è del tutto assente e i finali possono essere tre, se contiamo anche lo stallo.
Sullo stile narrativo c'è poco da dire: i dialoghi e le descrizioni sono strettamente funzionali alla trama e l'autore non si distingue certo dalla massa. Il fatto, in altri testi, potrebbe portarmi ad abbassare il voto, ma in questo caso mi pare molto appropriato e in linea con l'ambientazione: in fin dei conti, ogni paragrafo è una barzelletta e sappiamo bene come, nelle barzellette, l'eccesso di elementi sia dannoso perché distrae dalla battuta (Luttazzi docet). C'è qualche piccolo refuso qua e là (come un orrido “gli chiedi” rivolto alla ragazza incinta), ma la cosa non dà fastidio e conferisce a tutta la narrazione un tono più colloquiale come, appunto, una barzelletta raccontata al bar.
Mi dispiace che questo racconto sia arrivato oltre tempo massimo, perché avrei tanto voluto vederlo salire sul podio. Purtroppo le regole, che noi stessi organizzatori abbiamo concordato, ci impedivano di concedere proroghe e “Il Prescelto” ha dovuto partecipare tra i fuori concorso. Resta comunque un gioiellino che regala al lettore (anche e soprattutto a quello che non conosce i libri-gioco a fondo) una mezz'ora di sano divertimento.
Voto: 9.

EGO
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Re: I CORTI 2014 - Il Prescelto - (07-11/ Maggio)

Voto, votanti e media

Mornon: 10
Maresus: 9
Aloona: 8,5
abeas: 6
Yanez: 9
Suaimondi: 9
Yaztromo: 6
Apologeta: 7,5
gabrieleud: 9
LordAxim: 8,5
v_alfano: 8,5
Anima di Lupo: 7,5
Adriano: 9
ilsaggio789: 6
lonewolf79: 8
babacampione: 7,5
gpet74: 7
EGO: 8
Rygar: 9

Totale votanti: 19
Totale punteggio: 153

Media: 8,052

EGO
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Re: I CORTI 2014 - Il Prescelto - (07-11/ Maggio)

Ehm, veramente hai scordato di conteggiare il mio voto.

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Re: I CORTI 2014 - Il Prescelto - (07-11/ Maggio)

Noto una preoccupante somiglianza tra alcuni punti del mio giudizio e altri in quello di gpet74.

Comunque, per rispondere alle domande, il corto è fuori concorso perché presentato fuori tempo massimo (come già ho accennato poco sopra).

"Se non volete sentir ragioni, sentirete il filo delle nostre spade!"

Rygar
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Re: I CORTI 2014 - Il Prescelto - (07-11/ Maggio)

EGO ha scritto:

ilsaggio789: 6

pezzi di...malta  smile2

ilsaggio79
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