Home Forum General Librogame e dintorni I Corti di LGL 2014 I CORTI 2014 - Il Guardiano - (2 - 8 Giugno)

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Il Sondaggione!!

Librogame Magnifico 2024, primo turno: vota il miglior LG dell'anno!

Demoniache Presenze Fortino Librarsi - 6.3%
Games of Death II Marolla Acheron - 0%
Ghasts ‘n Gremlins Di Lazzaro Acheron - 12.7%
Grafomante con Delitto Gherardi Bucciarelli Dracomaca - 7.1%
I Misteri delle Catacombe Angiolino Parapiglia - 1.6%
I Misteri di Babilonia Headline Collin MS Edizioni - 5.6%
Il Caso Victoria Cake Orsini Dracomaca - 0.8%
Il Palazzo dei Misteri Orsini Librarsi - 3.2%
In Cerca di Fortuna e altre storie da Ianua e dintorni Angiolino Plesio - 0%
Kadath Sergi Officina Meningi - 4%
Il Leone Bianco d'Acqua Giuliano GoG - 0.8%
L’Occhio della Furia d’Inverno Ward Giochi Uniti - 3.2%
Le Orme Rosse Orsini Rovagnati Lambda - 7.9%
Lo Stregone della Montagna Infuocata Jackson Livingstone Raven/Vincent Books - 7.9%
Mago Spacca Detective Privato Zamanni Rotelli Autoproduzione - 5.6%
Makthum La Fuga Cecchi GoG - 0%
Metal Heroes and the Fate of Rock Harder Raven/Vincent Books - 2.4%
Nel Vortice del Tempo Bailey Bailey Raven/Vincent Books - 0.8%
Oscura Carcosa Bianchini Aristea - 5.6%
Shugendo Simionato Acheron - 1.6%
Somora La Città della Menzogna Sussner Sussner Raven/Vincent Books - 0.8%
Turno di Notte Hancox Raven/Vincent Books - 4%
Una Notte da Cana Tartarotti MS Edizioni - 8.7%
Verso la Terrasanta Cresci Aristea - 9.5%

Voti totali: 126

I CORTI 2014 - Il Guardiano - (2 - 8 Giugno)

Re: I CORTI 2014 - Il Guardiano - (2 - 8 Giugno)

Heimdall di Bifrost ha scritto:

Apologeta ha scritto:

Non credo che due link non funzionanti siano la causa dei (finora) pochi voti. Penso sia molto più importante la bella stagione wink

Per me comunque una settimana a disposizione è un periodo abbastanza breve: ci sono settimane in cui, per impegni lavorativi e personali, non mi rimane molto tempo libero. In questo caso sono riuscito a votare giusto perché mi è saltato un impegno sabato e ho avuto mezza giornata libera altrimenti, a malincuore, avrei dovuto passare la mano. sad

Qualche mese x organizzarlo, 4 per scrivere i corti,2 mesi e mezzo per votarlo, già così passiamo 2/3 dell'anno dietro al concorso, allungarlo ulteriormente secondo me diverrebbe deleterio. E se invece i corti diventassero 16? Tutto l'anno coi corti?

ilsaggio79
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Re: I CORTI 2014 - Il Guardiano - (2 - 8 Giugno)

ilsaggio79 ha scritto:

[...] allungarlo ulteriormente secondo me diverrebbe deleterio. E se invece i corti diventassero 16? Tutto l'anno coi corti?

Questo è perché viene messo in votazione un corto per volta, ma le possibilità alternative non mancano, volendo: ad esempio si potrebbero lasciare aperte le votazioni per ciascun corto almeno per un paio di settimane, anche permettendo che siano aperte le votazioni per più di un corto contemporaneamente: che differenza può fare? In quindici o venti giorni è più facile che uno si organizzi per ritagliarsi un pomeriggio o una sera liberi per leggersi un paio di racconti.

Heimdall di Bifrost
Langravio di Analand
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Re: I CORTI 2014 - Il Guardiano - (2 - 8 Giugno)

Concordo con HdB. Votare i corti uno alla volta crea parecchie problematiche... ma sarebbe meglio discuterne in un thread apposito. Comunque secondo me:
1) Votare più corti assieme (anche divisi in gironi o tutti aperti fin dall'inizio)
2) Votazioni segrete
Sono due misure che renderebbero il concorso più equo.

monpracem
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Re: I CORTI 2014 - Il Guardiano - (2 - 8 Giugno)

Boh, non esiste la formula esatta, ma la mia cinnica esperienza è che tanto più tempo hai per fare una cosa tanto più la posticipi.
Risultato? Non voti più nulla...

ilsaggio79
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Re: I CORTI 2014 - Il Guardiano - (2 - 8 Giugno)

VOTAZIONI CHIUSE!

EGO
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Re: I CORTI 2014 - Il Guardiano - (2 - 8 Giugno)

Ed ecco i commenti degli organizzatori.


Commento di EGO


Il Guardiano è un Corto che promette una vicenda straordinaria, ma il risultato finale non ha soddisfatto le aspettative che l’incipit aveva creato in me. Per cominciare, abbiamo un protagonista che si vorrebbe svantaggiato, ma si tratta di un handicap simile a quello del pesciolino Nemo (o Remo, come troviamo in questo stesso racconto). Fa molta tenerezza se immaginato graficamente, in un fumetto o in un cartone animato, ma a conti fatti non impedisce al personaggio di svolgere il suo quotidiano. Sicuramente la maggior parte delle azioni gli costa più fatica del dovuto, ma non sempre c’è la penalità consistente che ci si aspetterebbe dalla descrizione delle azioni (vedi paragrafo 13). Inoltre, nel finale della vicenda troviamo forti incongruenze: anche se Ventitré, libero dal suo handicap, diviene improvvisamente potentissimo, come mai è così facile per lui affrontare l’Uomo Nero, se non si erano comunque mai scontrati prima? E come mai Ventitré non ha mai affrontato l’Uomo Nero, se è il Guardiano più antico che c’è? Al contrario, dovrebbe essere quello che l’ha incontrato più volte!

In un racconto-game basato su risultati casuali, è probabile che alcune situazioni (come appunto quella al 13) avrebbero dato il la ad un lancio di dado, con possibilità di morte; ma qui non ce n’è lo spazio, né la possibilità. La tensione della sconfitta, allora, sta tutta nei combattimenti; ed è questo l’aspetto che meno mi piace di Il Guardiano.
L’autore deve averci messo del bello e del buono a creare il sistema di combattimento, sia quello a tabelle che quello a glifi, su questo non ho dubbi. Peccato che il risultato finale, a scapito delle buone intenzioni e della fatica, sia molto macchinoso e fastidioso da usare, specie in un Corto. Non aiuta il fatto che le tabelle siano tutte in fondo, mentre i registri sono nelle prime pagine; i registri poi, sono sì ben fatti, ma quanta roba da segnare!
L’aspetto più spinoso è però un altro: paradossalmente, con un sistema di risultati predeterminati, l’autore è riuscito ad ottenere combattimenti dai risultati addirittura più casuali che con un sistema aleatorio! Mi spiego: anche usando l’abilità Conoscenza dei Brutti Sogni e sapendo quali poteri sono più utili, i risultati del loro uso possono essere del tutto contrari a quanto promesso. Ecco allora che ogni combattimento è una totale incognita, ed essendoci ben 6 attacchi a disposizione, è facilissimo incappare in una battaglia dove i nostri poteri sono completamente inadeguati al tipo di nemico. E anche avendo i poteri “giusti”, è possibile usarli nella combinazione “sbagliata” e perdere lo stesso. Il fatto che si ripetano gli scontri 2 e 3 della battaglia, unito al fatto che non si può usare lo stesso attacco in due scontri di fila, dà origine a “loop” che possono o risolvere il combattimento in un lampo, oppure portarci alla sconfitta in men che non si dica. È un sistema di battaglie “coreografate” che ricorda quello di Ninja, ma in Ninja il testo dava indizi che permettevano di capire quale attacco fosse più adatto nello scontro successivo; qui si va quasi sempre alla cieca.
Poiché i poteri a nostra disposizione sono così tanti, e i possibili avversari così numerosi, trovare una combinazione “giusta” è complicato come trovare un true path di Steve Jackson… e non dà la stessa soddisfazione, anzi. O si va a casaccio, aumentando la longevità del Corto ma togliendo il gusto della lettura; oppure ci si riduce a studiarsi scientificamente a tavolino ogni incontro, ma questo toglie ogni piacere al gioco. L’autore ha cercato di metterci una pezza facendo in modo che il nemico colpisca sempre dopo l’attacco di Ventitré, e permettendo di aumentare i danni con l’Energia Onirica, ma ciò non toglie che la maggior parte dei round di battaglia finisca con più perdite che vantaggi, e la Resistenza di molti nemici è fin troppo alta. Il sistema di glifi è più snello, ma non fa altro che irrobustire la struttura a true path, nonostante la possibilità di cambiare glifi con l’Energia Onirica. E dopo una serie di partite dove mi ritrovo battuto dal secondo o dal terzo nemico, permettete che mi passi la voglia di ritentare. Quindi mi sono ridotto a cercare i Sogni d’Oro che non richiedono combattimenti, ma il testo te li fa sempre pagare col retrogusto amaro di un risultato ottenuto senza merito.

Il regolamento avrebbe bisogno di un paio di limature. Le regole di combattimento sono ridondanti; capisco il voler essere a prova di idiota, ma mi sa che qui si è esagerato. Una cosa non si capisce: se il danno causato all’avversario è zero, lo si può aumentare con l’Energia Onirica? Propendo per il no, non ha senso, ma non è specificato.
Riguardo alla mappa: il vincolo di scegliere sempre la zona più vicina disponibile è chiaramente un barbatrucco per giustificare gli eventi-ritardo (es: hai perso tempo sui Monti Ruota, non puoi esplorare la Distesa del Puzzle). Ma questi si verificano solo in un paio di occasioni: per il resto si poteva dare maggiore libertà (del resto è un mondo di sogno, le regole geografiche non dovrebbero valere). Da un regolamento così pedante nel settore combattimenti, mi sarei aspettato che specificasse con cura che, se la zona adiacente è già stata visitata, puoi “saltare” a zone più lontane.
Nella Scheda del Peluche si sarebbe potuto prestampare i 15 punti di Energia Onirica iniziali.
Carina l’idea del potere di “preveggenza” mutuato da Grecia Antica, ma la sua applicazione pratica non ha molto senso (o conosci un nemico o non lo conosci, e Ventitré dovrebbe comunque conoscerli tutti ormai…).

Aspetto narrativo. Le varie situazioni oniriche sono molto carine, perfettamente in armonia con il loro creatore. Lo stile, però, è un po’ troppo “toccata e fuga”: le descrizioni non suscitano molta meraviglia. D’accordo, ormai il Guardiano ha visto questi scenari innumerevoli volte, ma si poteva fare uno sforzo in più per rinforzare gli eccellenti spunti iniziali. Invece si è preferito metterci i personaggi dei cartoni: anche questo, bellissimo tocco e adattissimo ai sogni di un bambino, ma il testo mi lascia freddino. I nemici sono descritti in molto maggior dettaglio rispetto agli scenari.
Ci sono problemi diffusi di punteggiatura, soprattutto in relazione alle parentesi e alle virgolette di discorso diretto. Poi, alcune cose da perfezionare:
- Regolamento: “se il testo che leggi non centra…”
- 7: l’Uomo Nero si gira e “scappa via”? Sembra che abbia paura di me, invece è il contrario…
- 7: “Alessandro è in grave pericolo e ed è compito tuo…”
- 10: un sorriso a “trentadue denti”? Mmmmm…
- 11: “Comprendi che ha un diametro di almeno quaranta centimetri”… e allora?
- 13: un riflesso “incondizionato”?
- 14: “ti ripulisci alla bell’è meglio”
- 22: “Ripeti la stessa operazione, ma perpendicolarmente e quattro X indicano il punto dove scavare”. Questa frase mi lascia perplesso ^__^’
- 23: “lo stringe a se, sorridendo”
- 24: “ti da una pacca”
- 28: “l’interno della Sfera… oggi è completamente buia
- 32: i trattori “pascolano” su una distesa di copertoni?
- 47: “ti fermi e raddrizzi le orecchie, sia per riprendere fiato che per capire che sei sulla strada giusta”. Costrutto un po’ strano.
- 49: “quando, dopo un tornate

Bella invece la parte finale! Da quando entriamo nella Sfera è un tripudio di omaggi a Steve Jackson, tra il “ricordati chi sei” e la diramazione dei finali che ricorda lo scontro con Balthus. I finali sono davvero belli, soprattutto quello dell’armadio.

Il Guardiano, mi duole dirlo, è un Corto di grandi potenzialità conflittuali tra loro. Bello spunto narrativo, ma incompletamente realizzato, se non nella parte conclusiva. Regolamento ideato con passione, ma troppo complesso e quasi più aleatorio di uno basato sui dadi. Difficoltà e scarsa praticità dei combattimenti rovinano rapidamente il piacere della lettura e dell’esplorazione. In breve ho smesso di divertirmi e ho deciso di leggere più che giocare, ma ormai il fastidio provocatomi dalla parte ludica mi aveva ridotto il gusto della storia.
Il mio voto di gradimento finale sarebbe intorno al 6,5. Poiché riconosco il grande impegno profuso nell’ideare le regole di gioco, e vista l’originalità della storia, porto il voto a 7. Il Guardiano è stato per me più frustrante che avvincente, quindi non vado oltre.

EGO
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Re: I CORTI 2014 - Il Guardiano - (2 - 8 Giugno)

Commento di Rygar


Una cosa che non manca a questo racconto è l’originalità. Davvero non saprei come altro cominciare questa trattazione se non facendo i miei complimenti alla fantasia dell’autore. Il tema del sogno è già stato usato in vari altri libri (gioco e non), ma qui si va ben oltre: il protagonista è un'entità benigna che abita in nei giocattoli e protegge i sogni del bambino a lei affidato. Come dicevo, l’originalità la fa da padrone, anche se non sempre è un bene (poi mi spiegherò meglio).

Sarebbe divertente conteggiare tutti i numerosissimi riferimenti a icone dell’infanzia, sia recenti che più risalenti. Io, senza troppo sforzo, ho colto Tom & Jerry, Cars, Nemo e il GGG. Forse c’è anche la fatina Trilly di Peter Pan e, quasi sicuramente, gli Omini sono i Lego. Senza stare a fare troppe ricerche realtive a datazioni, posso affermare che si tratta di figure comuni ad almeno tre generazioni di giovanissimi.  Proprio questo mi lascia un po’ perplesso: è possibile che un bambino conosca tutti questi personaggi tanto da averli assimilati nel proprio inconscio? Non è che Roald Dahl non lo legge più nessuno? Io capisco che l’autore abbia voluto essere il più esaustivo possibile, ma almeno “Il Prescelto” faceva riferimento in maniera inequivocabile a chi era nato negli anni ’70.

A livello ludico ci sono cose che mi sono piaciute molto, altre che mi hanno infastidito e altre che, inaspettatamente, sono riuscite a fare entrambe le cose assieme. Ho apprezzato molto il finale “a sorpresa” e devo ammettere di essere morto almeno tre volte prima di arrivarci: la prima volta da solo, la seconda assieme alla Fata e la terza volta nuovamente dopo il sacrificio di Spill (a quel punto ho capito che il messaggio della voce non era messo così tanto per fare). Quella a cui si può arrivare comprendendo il meccanismo è una scena molto bella ed è stata una soddisfazione tornare a combattere. Non mi è piaciuta la struttura “a mappa”, anche se probabilmente è l’unica che consenta di svolgere l’avventura come la intende l’autore. L’unica nota positiva sul grafo è che il true path (altra cosa che tendo a non apprezzare) è praticamente assente; o, per meglio dire, ci sono vari sistemi di arrivare alla conclusione, che pure presenta requisiti oggettivi.

Ma adesso devo parlare di una cosa che è riuscita a suscitarmi sentimenti contrastanti, ovvero il sistema di combattimento. Da un lato bisogna riconoscere che è una trovata quasi del tutto inutilizzata fino a questo momento (mi ricordo solo una cosa simile per le magie di Raistlin in AD&D4) ed è anche encomiabile l’impegno di descrivere ogni singolo attacco con i risultati del caso; dall’altro è davvero troppo macchinoso per un racconto così breve. Io davvero ho cercato di giocare onestamente, ma mi si intrecciavano gli occhi; anche se avessi stampato il tutto, non so se mi sarei trovato meglio. Io capisco bene la necessità di non affidarsi al caso, come previsto dal bando, ma qui si è sforato. Inoltre, lo dico senza malizia, qualcuno potrebbe vedere questo come un modo per aggirare il limite dei paragrafi (già capitò una cosa del genere lo scorso anno quando il limite era per l’equipaggiamento e vennero fuori gli “oggetti speciali” o quando un paragrafo era composto da molti sotto-incontri). Non mi addentro poi nelle regole aggiuntive proposte in appendice che, pur essendo più semplici, introducono altri parametri che mi piacciono ancora meno.

Per quanto riguarda l’altro aspetto del bando, ovvero il protagonista, siamo di fronti a un’ennesima nota dolente. Partendo dal presupposto che Virgilio non è italiano (i nomi di battesimo dei personaggi non bastano a definirlo come tale) e ragiona in modo troppo complesso per essere un coniglio (vero o di peluche), non resta che ritenerlo uno svantaggiato. Il problema è che questo svantaggio non si sente, se non a livello superficiale, perché l’autore ce lo ricorda ogni tot paragrafi. Proprio questo è segno che qualcosa non va: se Virgilio il coniglio fosse davvero invalido, non avremmo bisogno della voce narrante amplificata dal megafono che lo fa riecheggiare di continuo. Per tutto il resto del racconto, infatti, il nostro peluche corre, salta, nuota, si arrampica e combatte come la Lara Croft dei tempi d’oro. È pur vero che alla fine ritrova l’uso della zampa e affronta l’Uomo Nero ad armi pari, ma in quel caso più che uno “svantaggio superato” vedo un “potere acquisito”: Virgilio era già nella media e diventa molto più forte.

Per concludere, il racconto mi è piaciuto “a pelle”, ma mi lascia molto perplesso sul voto da dare. Da un lato c’è una trama molto piacevole e originale, coronata da tre finali uno migliore dell’altro (mi stavo seriamente commuovendo nel leggere il paragrafo 25); dall’altro lato, c’è un sistema di combattimento sovradimensionato e poco adatto alle dimensioni del testo, oltre a un’attinenza più che labile a un parametro fondamentale del bando. Proprio questa ultima particolarità, in virtù della mia qualifica di organizzatore, mi fa propendere per un voto molto più basso di quello che il racconto meriterebbe in altri contesti: non mi sentirei serio se fossi io il primo a mettere in discussione le regole da me approvate.

Voto: 6,5.

EGO
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Re: I CORTI 2014 - Il Guardiano - (2 - 8 Giugno)

Commento di gpet74


Aspetto "Libro"

(In questa sezione esamino l'aspetto letterario dell'opera e la storia in se).

Idea non originalissima (ora non riesco a focalizzare dove, ma sono pressoché certo di essermi già imbattuto in una storia simile) ma comunque interessante. L'ambiente onirico in cui ci si muove è molto curato e ho trovato carino il fatto che si tratti del mondo interiore di un bambino di tre anni. Anzi di un bambino di tre anni felice, dove gli orrori più grandi sono costituiti da aspirapolveri che mangiano i giocattoli. Bello insomma il mondo onirico, anche se ho notato l'incongruente mancanza della figura materna (e in misura molto minore, anche paterna). Infatti per un bambino di tre anni la mamma è DIO. Essa è presente nel mondo reale quanto nei sogni, essendo sostanzialmente un'estensione di se stesso. Ma vabbè, certe scelte si vede che erano necessarie allo svolgimento della storia.

Meno mi è piaciuta la caratterizzazione del protagonista. Esso è uno spirito millenario incarnato nelle sembianze di un coniglio peluche. Anzi, no. Incarnato nella trasposizione onirica di un coniglio peluche. Ma la millenarità del protagonista non traspare mai o quasi durante la lettura, mentre la peluchosità (perdonate il neologismo) è peggio che assente, essa viene negata continuamente con rimandi a ossa, tendini, muscoli, sudore e altri elementi evidentemente alieni ad un peluche e, ancor di più, ad una sua trasposizione onirica. Insomma nel momento in cui leggo che l'emanazione onirica di un peluche sta sudando per la fatica o che gli dolgono i muscoli, la cosa non mi piace per nulla.

Per il resto la storia scorre via piacevolmente, con una scrittura molto buona e con tanti rimandi a personaggi dell'infanzia quali Tom e Jerry e i Lego. Certo, alla fine il tutto si riduce a un "vai nella locazione"; "affronta il mostro"; "raccatta il Sogno d'Oro". Insomma una versione adattata del buon vecchio EUMATE. Ma a conti fatti la cosa non mi ha disturbato poi troppo, vista la rapidità con cui si svolgono gli eventi (lo avrei trovato intollerabile con appena tre o quattro location in più), inoltre la presenza di codici e i combattimenti casual/descrittivi rendono un po' più vario il tutto.

I tre finali sono molto, ma molto belli, soprattutto quello più positivo.

Quello che proprio non mi è piaciuto, ma proprio proprio proprio, è l'intervento dell'Omino dei Sogni al par.23. Si tratta del più pacchiano e grossolano deus ex machina narrativo che abbia letto negli ultimi tempi. L'Omino dei Sogni se ne sbatte di Virgilio e di Alessandro durante il primo attacco dell'Uomo Nero. Indi continua a sbattersene nei tre anni successivi, nonostante il suo guardiano fosse menomato e, quindi, impossibilitato a svolgere appieno il suo compito. La noncuranza prosegue durante tutto il fluire della narrazione. Il che è anche logico. Insomma l'Omino del Sonno c'ha altro da fare, per questo ha creato migliaia di Guardiani, proprio perchè lui non può essere ovunque e non può fare tutto da solo.

Poi, quando la situazione diventa disperata e l'autore, poverino, si accorge di essersi incartato da solo mettendo il protagonista in una situazione senza via d'uscita, ecco che lo tira fuori. Deus ex machina, appunto. Senza nessun preavviso o spiegazione o motivo ecco che arriva l'Omino del Sonno, aggiusta Virgilio (ma non poteva farlo un attimo prima?) e così il temibile Uomo nero diventa un bamboccione che viene sconfitto con un buffetto.

Veramente insensato. Solo questo aspetto è bastato a far crollare il mio giudizio sulla parte narrativa del Corto. I Deus ex machina, quando vengono inseriti (meglio evitarli, a dire il vero) vanno sempre giustificati, occorre inserire degli indizi sulla loro esistenza e avvento nel corso della narrazione. Così quando essi compaiono il lettore può dire: "Ah, ecco, accidenti dovevo sospettarlo!". Diversamente essi compaiono dal nulla risolvendo la situazione con uno schiocco di dita e distruggendo tutto il pathos di una storia.





Aspetto "Game"

(In questa sezione esamino le meccaniche dell'opera e, se presente, il regolamento).

Complesso ma davvero interessante.

Mi riferisco solo al regolamento di base. Quello che viene sbloccato dopo la prima lettura, invece, l'ho trovato molto più piatto e ritengo che l'autore avrebbe fatto meglio a non sprecarci tempo, approfondendo maggiormente, invece, il regolamento base.

Sto parlando principalmente dei combattimenti. Mi è piaciuto lo sforzo fatto di aggirare il divieto nell'usare la casualità e, al contempo, di creare degli scontri vari e narrativi, senza per questo sprecare tonnellate di paragrafi. Quello che un po' manca è una maggiore componente tattica negli scontri. Mi è sembrato che questi procedessero più o meno a caso, anche usando sempre l'abilità della Conoscenza dei brutti sogni. Insomma, comincio con l'attacco A, e poi... boh? provo il B. Poi, visto che l'A prima era andato bene lo riprovo, solo che ora va malissimo... perché? Perché sì! La cosa si è rivelata un po' fastidiosa.

Il resto del regolamento mi è sembrato un pelino pesante o eccessivo, per certi versi, mentre limitato per un altro.

Pesante ed eccessivo per quanto riguarda tutte le cose da ricordare: aumenta 1 P.Onirico, ogni location, Segna i nemici sconfitti, migliora le abilità di combattimento possedute... ma  perché poi? Tutto si svolge in una manciata di minuti. Al più in un'ora. Come è spiegabile che combattendo contro due mostriciattoli aumento le mie capacità di combattimento? Cosa ho fatto nei tre anni precedenti? Mai dovuto combattere con nessuno? Sempre e solo sogni felici? Non è credibile. Secondo me l'elemento di sviluppo delle abilità di combattimento del personaggio è del tutto inutile e ridondante.

Le abilità, invece, sono sottosviluppate. In pratica se ne può scegliere una tra appena due, quando si sarebbe potuto dare assai più margine di scelta, ideando abilità extra che consentissero maggiore rigiocabilità. Infatti ho trovato entrambe le abilità utilizzabili ben poco interessanti e incisive.

Insomma tante sono le idee che vanno dal buono all'ottimo, la realizzazione di tali idee denota un buon lavoro e tanta fantasia. Ma il risultato finale è inferiore a quello che avrebbe potuto essere.

Inoltre l'attinenza al tema del Corto è davvero risicata. Sufficiente per non essere Fuori Concorso, certo, ma comunque risicata. Virgilio non è Italiano, nonostante il nome, di sicuro non è un animale, essendo una creatura millenaria incarnata in un peluche, e anche lo svantaggio è più formale che sostanziale. Questo aspetto, a metà strada tra l'aspetto "Game" e quello "Libro" contribuisce a ridurre la valutazione di questo corto.



Aspetto Emozionale

(In questa sezione esamino l'impressione profonda che il Corto mi ha lasciato).

Ammetto con dispiacere, di non aver avuto il tempo di leggere questo Corto come meritava. Infatti a causa di vai impegni, ho dovuto giocarlo a "spizzichi e bocconi", impiegando quasi tutta la settimana per completare la prima lettura. Insomma esattamente il modo in cui NON si dovrebbe leggere un Corto che, per sua stessa natura, andrebbe invece gustato in un'unica sessione di lettura in modo da coglierne in pieno lo spirito.

Per tanto non posso dare un giudizio su questo aspetto. Me ne scuso infinitamente con l'autore che per l'impegno profuso, e per l'innegabile abilità dimostrata, avrebbe meritato un articolato giudizio anche sotto quest'aspetto.



Il mio voto rimane comunque alto. Oscillo tra il 7,5 e l'8, ma l'orrendo intervendo dell'Omino del Sonno e l'attinenza al tema non proprio piena mi fanno propendere per un pur ottimo 7,5.


PS: Bravo autore, sono orgoglioso di te!

EGO
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Re: I CORTI 2014 - Il Guardiano - (2 - 8 Giugno)

Voti e medie:

Mornon: 9
Jhongalli: 7
E.A. Coockhob: 10
suaimondi: 8
Aloona: 9,5
Anima di Lupo: 7,5
babacampione: 8
LordAxim: 8
ilsaggio79: 7,5
lonewolf79: 9
gabrieleud: 8
Heimdall di Bifrost: 9,5
EGO: 7
Rygar: 6,5
gpet74: 7,5

TOTALE VOTANTI: 15
TOTALE VOTI: 122

MEDIA VOTI: 8,133

EGO
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Re: I CORTI 2014 - Il Guardiano - (2 - 8 Giugno)

EGO ha scritto:

Voti e medie:

Mornon: 9
Jhongalli: 7
E.A. Coockhob: 10
suaimondi: 8
Aloona: 9,5
Anima di Lupo: 7,5
babacampione: 8
LordAxim: 8
ilsaggio79: 7,5
lonewolf79: 9
gabrieleud: 8
Heimdall di Bifrost: 9,5
EGO: 7
Rygar: 6,5
gpet74: 7,5

TOTALE VOTANTI: 15
TOTALE VOTI: 122

MEDIA VOTI: 8,133

Finalmente torno ad esser me! tongue

ilsaggio79
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