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I Corti di LGL 2016 - 1° - L'Agone degli Erranti

Re: I Corti di LGL 2016 - 1° - L'Agone degli Erranti

Grazie Lone. Ok, tu che non sei Abeas, ma siccome non so scrivere il tuo nome ti chiamerò per comodità Abeas. Pensavo di postare foto inedite di Adriano nella sua nuova veste redazionale, con parrucca e bikini. Fa lo stesso?
Potete insultarmi nel thread della Gazzetta, qui continuiamo col Corto.  rolleyes

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Aloona
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Re: I Corti di LGL 2016 - 1° - L'Agone degli Erranti

Scaricato smile
Finalmente potrò usare i tarocchi di Sine Requie.

GGigassi
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Re: I Corti di LGL 2016 - 1° - L'Agone degli Erranti

Ciao a tutti, sono "relativamente" nuovo, questo perché bazzico su questo sito da parecchio ma mi sono iscritto solo meno di un anno fa e questo è il primo concorso LGL dove ho deciso di intervenire con voti e commenti. Quindi vi prego di non spazientirvi se i miei giudizi saranno laconici a differenza della maggior parte di voi.

Ordunque, devo ammettere che ho avuto serie difficoltà nel leggere questo corto. Il prologo povero di elementi descrittivi sull'ambientazione e il protagonista e il regolamento complesso mi hanno fatto quasi desistere ma mi sono fatto forza e alla fine ho compiuto l'impresa di arrivare sino alla fine.
Reputo che l'autore non scriva male ma al suo posto avrei fatto scelte diverse, avrei inserito meno paragrafi ma li avrei resi più lunghi.  Trovo che il vero protagonista di questo corto sia l'azione, c'è poco pathos e non mi sono visto immedesimato nel protagonista.
A ogni modo la mia non è una bocciatura, anzi, riconosco il grande impegno che l'autore ha messo. L'intreccio lungo e intricato dei paragrafi gli fa onore, ma sinceramente reputo che sia più abile come inventore di giochi che come scrittore; ovviamente questa mia affermazione è soggettiva e chiunque può pensare il contrario.
In conclusione, tenendo conto del grande impegno sicuramente messo, ma delle piccole pecche, tra cui il regolamento che è accattivante ma per niente adatto a dei neofiti, il mio voto finale infine è:

7,5.

Grazie per l'attenzione.

Cripper
Novizio
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Re: I Corti di LGL 2016 - 1° - L'Agone degli Erranti

A me è piaciuto proprio per i motivi che altri hanno indicato come difetti.
Mi riservo di giocarci ancora un po' (l'ho finito col finale "drammatico" in un solo colpo, ma ho giocato cautamente e ho avuto fortuna) e poi fornirò il voto e una disamina più dettagliata. Per il momento, complimenti all'autore. bigsmile

GGigassi
Barone del Sole
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Re: I Corti di LGL 2016 - 1° - L'Agone degli Erranti

Permettetemi un'osservazione (specifico ai neofiti che è mia abitudine discutere le opinioni in via del tutto letterario/opinionistica/discorsiva e non andar contro ad altre idee. In pratica, prendetela come un puro dibattito letterario), ma come si fa a dire che uno con la capacità di far vivere in quel modo i personaggi dei tarocchi in poche righe non è abile a scrivere? Sono certamente gusti, ma è molto meno facile rendere dei caratteri, delle atmosfere e delle personificazioni in poco tempo e con poche pennellate giuste, che buttar giù lunghe descrizioni.
Faccio degli esempi delle mie preferite, se posso:

XI. La Forza "Sei in una grande sala, dalle pareti cariche di armi, trofei, arazzi e coppe preziose. In fondo c'è un trono su cui siede una donna bella e vigorosa; ai suoi piedi è accovacciato un leone. La donna si alza ed esclama: «Battiti con me, senza armi né incantesimi, per il puro gusto della lotta, oppure esci di qui». (La Forza, esito positivo) "Alla fine di un'aspra lotta, la atterri e la tieni avvinta. «Mi hai battuta», dice la donna, rilassandosi all'istante. Allenti la presa e lasci che si rialzi; lei loda la tua forza e, mentre ti riarmi, ti dona una splendida cintura".

Non so voi, ma in due parole ho visto questa specie di valchiria in tutta la sua imponenza e anche sensualità. Solo dal modo di parlare e dal gesto diretto con cui si alza e ci sfida e dal modo di reagire quando viene battuta. Il contorno di trofei e il leone, che richiama la carta, parlano anche per lei.

XII. L'Appeso
Sei in una stanza delle torture. Alla destra, l'Uscita, alla sinistra, una tetra porta di ferro. Ai vari tavoli, ruote e sedili c'è una sola persona ancora viva: una fanciulla dall'aria esotica, dalla pelle coperta di tagli e bruciature.
«Liberami!» ti supplica, «prima che tornino i Torturatori!»

Geniale. Tutto mi aspettavo tranne l'idea di una schiava in una sala di torture. "Una fanciulla dall'aria esotica" in un ambiente pieno di strumenti di morte. Che altro c'è da dire?

IV. L'Imperatore
Sei in un vasto prato, punteggiato da pochi grandi alberi; l'Uscita pare come appoggiata su una quercia, poco più in là. Un uomo sui quarant'anni, dai movimenti energici e lo sguardo acuto, ti fissa intensamente a pochi passi di distanza. Indossa un farsetto di cuoio e porta una mazza d'arme, appoggiata sulla spalla con disinvoltura, e una daga al fianco. Ha anche una bella collana, su cui brilla una grossa gemma rossa. «Mente o corpo?», ti chiede con un ampio, franco sorriso.

Ora, pare una stronzata, ma pensiamoci: poteva essere il solito tizio seduto in trono che ti ordinava qualcosa. Invece l'ambiente è luminoso e aperto, una specie di quadro onirico e ci sono quelle due o tre "pennellate" che rendono perfettamente l'idea di un saggio ma forte imperatore. In particolare "l'ampio e franco sorriso" con cui ci sfida, i "movimenti energici e lo sguardo acuto" (fa presagire che ci sarà qualcosa di più che un duello canonico, l'imperatore è sia forte che saggio). E' un uomo sui quarant'anni, non il solito vecchio re, già rende l'idea di un uomo maturo ma ancora vigoroso. La gemma rossa, da il senso del potere e gli abiti quello della ricchezza, ma anche della sobrietà (non sono pomposi). Perfino la scelta dell'albero cui sta vicino è azzeccata: una quercia, simbolo di antichità e forza, un albero solido e che incute rispetto. Quest'uomo è un saggio leader e la sua giovane età probabilmente inganna rispetto alla sua "pericolosità", ma non trasmette "cattiveria". Due parole ben scelte e ce l'ho inquadrato.

Parliamo del mio preferito in assoluto:
I. Il Bagatto
Ti ritrovi in mezzo ad alcune tende da fiera, variopinte ma consunte. Su una occhieggia incongruamente l'Uscita; a due passi da te, invece, un giovane dagli abiti vistosi ti saluta da dietro un banchetto: «Volete giocare, signore?» ti chiede con un freddo sorriso."

E ancora:

"«Non troverete niente, signore», dice il giovane, mentre entri in una tenda dopo l'altra, trovandole tutte vuote, silenti.
«Sono andati via tutti, ormai», commenta poi, indicando il banchetto davanti a sé."

Ora, da uno così, ad una PRIMA occhiata, mi aspetto minimo che mi cacci fuori un palloncino con scritto "galleggiamo tutti". E' inquietante. E' colorato e cordiale, ma circondato di tendoni spogli e un ambiente desolato, il suo sorriso è freddo. E' ambiguo e sono già certa che rischio brutto con lui, ma che probabilmente ha ottime cose da ottenere. Perfino la scritta "uscita" è messa in modo incongruo, i tendoni sono "colorati ma consunti", tutto da la sensazione che ci sia qualcosa di storto sotto l'apparenza giocosa. Che altro serve?

Spero di aver reso l'idea di quel che intendo. Secondo me, pur potendo sempre migliorare e ricordando che si tratta di un Corto, questo autore sa scrivere eccome. Ha solo uno stile sintetico, ma di sicuro sa scegliere le parole. Per quanto mi riguarda è un pregio.

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Aloona
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Re: I Corti di LGL 2016 - 1° - L'Agone degli Erranti

Letto e assimilato.

REGOLAMENTO
Abbastanza interessante, sopratutto ho apprezzato l'idea che sta dietro i check (lancio 5 e 6). La parte dei combattimenti mi sembra ben bilanciata, e gli scontri vengono gestiti bene nei vari passaggi. Pollice in su anche per le variabili e il numero di parametri utilizzati.
Si arrivano a lanciare tantissimi dadi, ma per me non è un problema: se ne lancia uno più volte e passa la paura.
Sono rimasto un po' stupito dalla sezione degli incantesimi, speravo in un elenco tipo Blood Sword, anche se ridotto, ma effettivamente le spiegazioni date sono poche e si sa solo che c'è il concetto generico di Incantesimo, oltre a VAMPE DI FUOCO. Poteva essere sviluppato in modo più efficace.
L’unico dubbio ce l’ho sugli oggetti: non è specificato nulla su di essi, quindi in teoria è possibile prenderne senza limiti. Il problema è che in certi passaggi non si sa come comportarsi: quanti oggetti posso portare? Posso utilizzare due armi? Ecco, perdere/acquisire armi è un po’ un passaggio delicato, che poteva essere spiegato meglio (es: al XI mi spoglio delle armi, al 99 combatto con la donna, ma se vinco non vedo perché il testo non mi specifica che posso riprendere l’arma).
Nel complesso, una parte ludica davvero divertente e che offre molte soluzioni.

TRAMA/AMBIENTAZIONE
Frettolosa. In effetti, dai vari passaggi, non si capisce bene qual è l'ambientazione. Ok, c'è da dire che lo spazio era quello che era, e non era pensabile scrivere 200 paragrafi di 10 righe ciascuno + tutte le descrizioni, però forse si potevano sfruttare i paragrafi in modo diverso togliendo alcune strade e approfondendo alcune descrizioni.

STRUTTURA
Alcuni paragrafi, al colpo d'occhio, sembrano migliorabili: parlo di quei paragrafi il cui numero si trova su una pagina e il testo sulla successiva. Mandare giù il testo di un paio di righe avrebbe sicuramente creato un colpo d'occhio migliore. La stessa cosa vale per l'inizio di ciascun paragrafo: il colpo d'occhio forse è un po' penalizzante se il numero di un paragrafo successivo inizia alla riga subito dopo la fine di un paragrafo. Uno spazio tra paragrafi avrebbe dato un migliore effetto visivo, ma anche qui capisco che si sarebbe superato il limite delle pagine.
Il problema sono i tantissimi paragrafi. Secondo me si poteva semplificare parecchio in questo senso, riducendone il numero, anche perché tanti in effetti non hanno funzione:
-  paragrafo 25 (ci si arriva dal Quadrivio, se si pesca Il Carro), dove attacchiamo due figure. Praticamente queste due figure si dileguano, facendo concludere il paragrafo con un nulla di fatto. Se eliminiamo il paragrafo 25, di fatto il racconto non dovrebbe subire "contraccolpi" perché l'azione è inesistente;
- la stanza delle torture (XII L’appeso), in cui se non liberiamo una donna dobbiamo affrontare il torturatore, e poi fronteggiare un bivio a seconda se siamo uomo o donna; ma in questo caso il bivio non porta differenze, quindi c’è il rammarico dello spazio utilizzato per motivi poco importanti;
- se si estrae Il Bagatto, e vogliamo dare un’occhiata in giro, al 151 l’uomo ci dice che non troveremo niente.
Ecco, ho trovato tante di queste situazioni, in cui secondo me l’autore avrebbe potuto descrivere meno ambienti, ma arricchirli di dettagli, invece che descriverne tantissimi ma poi non dargli la giusta importanza: sarebbe stato anche un modo per guadagnare spazio. Poi, è vero che queste situazioni sono descritte molto bene e danno un senso di inquietudine incredibile, però si contano gruppi interi di paragrafi e bivi che potevano essere tranquillamente eliminati a favore di un maggiore dettaglio in altri passaggi...
Aver superato i 200 paragrafi fa impressione, da un certo punto di vista: non modificherò il voto sulla base di questo aspetto (non lo farò per nessuno dei Corti in gara quest'anno, mi ha solo colpito il fatto che un Corto possa superare quel limite...), ma certo poi la "quantità" è un aspetto che può andare a discapito dello "spazio" e della "qualità".
Quello che ho trovato un po' macchinoso è il sistema con gli arcani: il lettore è obbligato a connettersi a internet e trovarne online, per poi passare continuamente da pdf del libro all'altro sito. Insomma. Credo che se si fossero eliminati alcuni paragrafi poco utili, si sarebbe trovato anche lo spazio per i tarocchi (anche perché 9 per pagina potevano entrarci e avrebbero comportato solo 3 pagine aggiuntive...).
Pollice in su per i codici, che sono stati ben sfruttati.

PARTE LUDICA
La sezione a mappa è molto interessante. Certo, ci sono tante stanze. Troppe.
Ad ogni modo, la parte -game è molto divertente, con numerosi combattimenti, passaggi in cui usare l'ingegno e partecipazione del lettore (scelta delle caratteristiche).

NARRAZIONE
La narrazione mi piace molto, solo che in certi punti mi è sembrata un po' frettolosa. Per dirne una, se pesco l'Eremita entro in una stanza buia, in cui c'è prima un ticchettio e poi una voce che vuole guidarci: se ci fidiamo, la voce ci dice che c'è un baratro e ci guida per qualche metro. Da qui la voce inizia a parlarci e il testo ci fa intendere che ci fidiamo a tal punto da raccontargli alcune cose, ma quelle dieci righe di paragrafo racchiudono un dialogo e dettagli ben più complessi. Ecco, mi riferisco a questo, con più dettagli e dialoghi sviluppati, il testo ne avrebbe guadagnato. Capisco anche che questo era impossibile se l'autore aveva già previsto tanti paragrafi: da qui il senso di fretta delle frasi stesse. Stesso senso di fretta si nota in altri paragrafi, tipo il 169, in cui in due righe capiamo di aver affrontato diversi nemici e di aver perso 1 punto Vigore.



In definitiva: un corto con una buona narrazione e una parte ludica divertente, l'idea di base è eccellente, però secondo me l'autore ha voluto eccedere nel creare un racconto potenzialmente lunghissimo, che di fatto ha dovuto subire un accorciamento per poter rientrare nei parametri del bando: questo ha determinato una "compressione" del Corto a livelli inimmaginabili (paragrafi lunghi anche una riga, ad esempio, intere scene racchiuse in frasi di due righe, o tagli alle descrizioni davvero severi).
Mi piacerebbe vedere questo corto in versione "extra bando", cioè senza restrizioni di pagine e paragrafi: qui secondo me l'autore può dare il meglio di se e infarcire il racconto di tutti quei dettagli che lo renderebbero davvero un grande librogame.
Credo che il mio voto sarà 7.

"Lo sai come dev'esse lo sguardo del carabiniere? Pronto, acuto e profondo".

Adriano
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Re: I Corti di LGL 2016 - 1° - L'Agone degli Erranti

100% d'accordo con Aloona.
Premettendo sempre che il mio scopo non è criticare le idee altrui, ma costruire un dialogo.
Se questo corto funziona è proprio perchè i paragrafi sono corti e riescono comunque a dipingere le atmosfere con pochi tratti caratteristici. Anzi l'autore ha dimostrato una maestria incredibile, perchè i suoi paragrafi esprimono ciò che altri autori riescono ad esprimere in pagine e pagine.
Se LS29 avesse avuto un po' più di interazione giusto per dare dello spazio alla lore al posto di descrizioni infinite di azioni, mi sarei lamentato molto meno.
In questo corto l'autore punta sulla curiosità del lettore di vedere che cosa sarebbe successo se avesse scelto l'altra strada e la curiosità viene eccome, oltre al fatto che le aspettative non sono mai deluse.
Senza nulla voler togliere alla recensione di Adriano, ma secondo me sono proprio i paragrafi che lui reputa inutili la vera forza del racconto.
Il 151 riesce a definire l'atmosfera della stanza in maniera bellissima, e soprattutto naturale: sarebbe stato facile inglobare questo paragrafo con quello precedente, ma non avrebbe reso lo stesso effetto in termini di forzatura. Mi sono venuti i brividi leggendolo.
Il fatto che la stanza della tortura abbia due finali positivi è una genialata: dimostra come il corto sia "vivo", e come il lettore sia DAVVERO il protagonista del racconto, non solo quando vanno lanciati i dadi, ma come le sue caratteristiche siano messe in evidenza. Sinceramente è la scelta che più mi è piaciuta di tutto il libro.


Dopo questa mi aspetto che l'autore misterioso mi mandi una cesta di vini, oltre che fare una generosa donazione alla redazione della gazzetta, eh! smile

FinalFabbiX
Signore del Totoautori 2016
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Re: I Corti di LGL 2016 - 1° - L'Agone degli Erranti

Si, dal punto di vista evocativo è un grande paragrafo, è vero.
Secondo me però bisogna vedere le cose anche da un altro punto di vista:

169
Ti fai strada fra molti nemici, fino a giungere all'Uscita. Togliti 1 punto di Vigore e vai al 7.

Io non sono per la complicazione, a me le cose semplici piacciono.
Ma paragrafi come questo credo vadano a compensare i grandi meriti di paragrafi evocativi come il 151.
Quanti nemici ti ostacolano?
In che modo?
Che nemici sono?
Uomini? Donne?
Che armi hanno?
Ti feriscono?
Gridano?
Forse l'autore potrà smentirmi, ma in un normale librogame questo paragrafo sarebbe stato lungo almeno 4-5 righe, e avrebbe risposto a tutte le domande che ho appena indicato: sarebbe stata una splendida scena di fuga, drammatica e concitata.
Purtroppo non lo è perchè 45 pagine sono 45 pagine, e se metti di quà devi togliere di là...
Se il 151 non ci fosse stato, avremmo probabilmente letto un grandioso 169.

Inoltre, liberando la schiava, entrambi i finali positivi della sala delle torture sono identici, solo che uno è dedicato ad un lettore uomo, l'altro ad un lettore donna. Beh, mi aspetterei una cosa simile in tutti i paragrafi allora. E' sicuramente un grande paragrafo, ma perchè utilizzare così tante battute per due uscite da una stanza quasi simili?
Sopratutto, quando un paragrafo toglie spazio ad altro, occorre considerare i pro e i contro.

Ripeto, il libro è ben fatto e i passaggi sono ben costruiti anche da un punto di vista narrativo, solo che poi ce ne sono altri come il 169 che francamente mi sembrano troppo frettolosi (11 parole per descrivere una scena di fuga mi sembrano troppo poche).

"Lo sai come dev'esse lo sguardo del carabiniere? Pronto, acuto e profondo".

Adriano
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Re: I Corti di LGL 2016 - 1° - L'Agone degli Erranti

Sul fatto del paragrafo con doppia uscita identica, come del fatto che alcuni potevano essere meglio integrati e altri evitati (per integrarne altri) sono d'accordo, ma infatti ho dichiarato che sono stati elementi che mi hanno fatto oscillare tra il 7,5 e l'8. Alla fine non ce l'ho fatta, la suggestione che mi suscita e la piacevolezza del gioco che ho riscontrato sono stati più forti, ho deciso di premiarlo lo stesso. "Contestavo", infatti, le critiche allo stile di scrittura, che non mi pare affatto scarso o povero. Forse può essere un po' povera la struttura. In realtà, a me, almeno in questo caso, non ha dato alcun problema la scarsità di informazioni, sono riuscita a giocare lo stesso bene. Ad esempio: paragrafo della Forza; non mi dice che posso riprendere l'arma, ma essendo un duello "amichevole", lo do per scontato... infatti, il paragrafo successivo mi dice che posso anche recuperare il vigore. Mi dice che se non ho armatura posso prenderle il mantello, ma immagino ci si riferisca al se si è perduta da qualche altra parte (nel lago, ad esempio). Quanti oggetti posso portare? Non ce lo dice, ma sono così pochi quelli che troviamo, che evidentemente non ce n'è bisogno o comunque non è determinante ai fini del gioco: erano tutti oggetti molto mirati ad uno scopo, spesso anche utilizzabili una sola volta e forse si è dato per scontato che non stiano tutti in uno zaino, ma siano indossabili (la cintura, la collana, ecc.). Non mi ha sconvolto non saperlo. E non mi sconvolge non sapere che tipo di incantesimi lancio, se nella storia il tipo di incantesimi non determina differenze. E' anche strano da parte mia, che a queste cose ci bado, ma dipende sempre dal contesto e dal modo. Non è un LS, appunto, dove l'arte Ramas scelta può sconvolgere l'esito di un azione o di un combattimento e dobbiamo "affezionarci" al personaggio nelle sue caratteristiche: è un racconto incentrato sull'Agone, sulle carte, sulla ricerca e sull'atmosfera. Vogliamo pure essere un po' sperimentali o facciamo sempre i classici registri visti e rivisti? Ci sono stati racconti senza neanche un registro, solo a bivi: lo considero una via di mezzo (più leggero, ma che non mi ha tolto quel minimo di regole, come piace a me) e, per quanto mi riguarda, salvo piccole eccezioni, ho giocato senza intoppi.

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Aloona
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Re: I Corti di LGL 2016 - 1° - L'Agone degli Erranti

Salve a tutti
Purtroppo fino a domenica sarò oberato di lavoro
Se troverò tempo valuterò e voterò
Nondimeno sono contento di poter sedere in qualità di giurato in questo bellissimo concorso in cui ho potuto leggere e valutare piccoli capolavori della letteratura interattiva.
Auguro a tutti buon divertimento.

Il miglior materiale per gdr gratuito da 150 anni: http://makemake.forumfree.it/

E.A. Coockhob
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