Una new wave (commerciale) italiana?Una new wave (commerciale) italiana? Già da diversi anni Librogame's Land ci ha abituato, attraverso i Librinostri, a un'invasione di librigame di nuova generazione di altissimo livello; negli ultimi tempi, però, dopo un tentativo forse acerbo da parte di Origami edizioni, si ha l'impressione che qualcosa si stia muovendo anche a livello commerciale, principalmente per opera di GG studio (per le opere originali) e Vincent book (per il compianto Dever), fiancheggiati da altre iniziative più sparse (Goth Amok, Venus…)
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Re: Una new wave (commerciale) italiana? Secondo Joe Dever (riporto quello che mi ha detto Stuart Lloyd) ci ritroviamo di fronte all'inizio di un Rinascimento dei librigame che parte dall'Italia.
Un' idea, un concetto, un' idea, finche' resta un' idea e' soltanto un' astrazione.
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Re: Una new wave (commerciale) italiana?
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Re: Una new wave (commerciale) italiana?
Il mio parere e' per nulla significativo.
Un' idea, un concetto, un' idea, finche' resta un' idea e' soltanto un' astrazione.
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Re: Una new wave (commerciale) italiana?Parliamo però di tirature di 1/50 - 1/100 di quelle di un tempo eh... "Un velo nero ti impedisce di vedere altro. La tua vita termina qui: nel campo di battaglia, con la mitica Blood Sword tra le mani, felice per la sconfitta dei Veri Maghi." Adriano, Blood Sword PBM
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Re: Una new wave (commerciale) italiana?Da parte mia, posso dire che a Lucca ho visto molte persone "atipiche" comprare Il Cavaliere della Porta e Golgota Blues. Atipiche nel senso che non era il pubblico che mi aspettavo (il quale c'e` comunque stato): genitori per bambini (10-12 anni), ragazze (20-30 enni), qualche ultrasessantenne.
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Re: Una new wave (commerciale) italiana?
Fino ad una manciata (scarsa) di anni fa era lo zero assoluto... Un' idea, un concetto, un' idea, finche' resta un' idea e' soltanto un' astrazione.
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Re: Una new wave (commerciale) italiana?
«Quella» stagione è finita per sempre; credo che su questo siamo tutti più o meno d'accordo. Ciò che mi chiedo è se ci siano margini di sopravvivenza commerciale (cioè se un microeditore possa camparci) e, più in generale, se i lettori potenziali si contino a poche centinaia o se siano, diciamo, qualche migliaio.
Anche questa non me l'aspettavo proprio! (non sono difficile da stupire )
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Re: Una new wave (commerciale) italiana?Quando vedrò le edizioni deluxe da parte di Vincent Books (o chi per loro) di Brennan - almeno di ACDRA e Horror classic -, nonché di Fighting Fantasy, allora comincerò a crederci. Per ora il mercato mi pare assolutamente di nicchia, com'è fisiologico che sia.
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Re: Una new wave (commerciale) italiana?
Sono perfettamente d'accordo, al giorno d'oggi per qualsiasi mercato esiste una nicchia di appassionati.
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