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Inizia il 2024: come sarà questo nuovo anno a livello di diffusione editoriale dei LG?

4° racconto: Apocalisse!

Re: 4° racconto: Apocalisse!

GGigassi ha scritto:

Questo Corto ha un unico, grandissimo, pregio: a confronto tutti gli altri sembreranno capolavori.

È il Fi'a'za del 2017. E non è un complimento.

"Se non volete sentir ragioni, sentirete il filo delle nostre spade!"

Rygar
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Re: 4° racconto: Apocalisse!

Mi trovo in difficoltà.
Il racconto complessivamente è grazioso e dichiaratamente ironico: si presenta come una parodia, ma senza rinunciare a una sua giocabilità e a una sua coerenza di fondo, ragion per cui credo possa essere giudicato e portato a termine al pari degli altri. Mi piace la verve narrativa ironica dell'autore, mi piace l'intreccio che sviscera ed esaurisce il tema dell'Apocalisse oscillando costantemente tra un approccio catastrofico e uno quasi comico, mi piace la caratterizzazione di Anna, che rende molto l'idea della brava ragazza nerd finita per caso in una storia che non comprende appieno ma da cui è determinata, pur con un modo di fare a tratti "rintronato" e un po' illogico, a venire a capo.
Questa cavalcata a metà tra racconto adolescenziale e horror story di base ha tutti gli elementi per divertire, e anche la struttura regolamentare inesistente ma allo stesso tempo esistente, con le imbeccate inerenti la sciarada e le spiegazioni tra le righe dedicate all'approccio enigmistico dell'opera, seppur quasi basilare alla fine funziona bene e garantisce un buon grado di sfida.
Complessivamente però il racconto non mi ha entusiasmato come fecero l'anno scorso True Path, che l'autore misterioso cita più volte, e l'anno precedente il diabolico cortod i Abeas di cui momentaneamente mi sfugge il nome.
Ho cercato di coglierne i motivi in due giorni di analisi interiori e alla fine ho concluso che:
- Il racconto sfrutta male lo spazio a disposizione e finisce per essere troppo sbrigativo: non offre reali alternative (a parte il finale doppio e qualche possibile diramazione dal percorso principale che però, se imboccata, ci fa perdere indizi; in pratica se si vuole portare a compimento la storia le uniche possibile variabili sono al primo e all'ultimo paragrafo) ma soprattutto si indulge eccessivamente sui paragrafi "non stai davvero giocando" che sono stati messi lì per impedire un reverse engineering troppo immediato immagino, ma che sono troppi e troppo lunghi. All'inizio l'ho trovata un'idea simpatica, ma alla lunga leggere la storia di Franco e Ciccio o di Umberto Smaila o una barzelletta Kilometrica mi ha annoiato. Francamente rendere più complesso l'intreccio, variare qualche enigma e sfruttare meglio lo spazio sarebbe stato un approccio migliore.
- Gli enigmi: sono tutti identici a parte un paio. Una volta compreso il meccanismo della Sciarada si arriva in fondo senza problemi. La difficoltà maggiore l'ho riscontrata con l'enigma del nome Anna Marrone, che ha, a mio parere, un sistema di risoluzione basato su elementi troppo vaghi. Ma questo potrebbe dipendere da un mio limite: in ogni caso proprio il livello di sfida troppo blando dettato da delle problematiche facilmente gestibili lo ha reso ai miei occhi meno godibile di altre variazioni sul tema. E questo elemento, in un racconto enigmistico, seppur ironico, non può pesare poco.
- Ho trovato diversi errori di battitura e qualche frase un po' bislacca. Peccato veniale per carità, ma il racconto ha bisogno di un'ulteriore revisione.

I primi punti pesano sul mio giudizio: il lavoro complessivamente, nonostante alcuni lo destestino a quanto ho letto scorrendo i vari commenti in questo stesso topic, secondo me è ben pensato, ottimamente narrato, fresco e divertente. E soprattutto pieno di vis comico-ironica. Lascia una sensazione piacevole, e dimostra che l'autore non solo sa scrivere, ma conosce bene la struttura dei corti interattivi e questo concorso in particolare.
Lo stesso autore però ci dice che odia le storie a sfondo enigmistico: e le variazioni sul tema "inutili" e numericamente importanti, l'approccio eccessivamente conciso (che oltretutto lascia aperte molte variabili non approfondite) e il livello di sfida non particolarmente elevato secondo me sottolinenano proprio la sua scarsa attitudine per questa tematica. Anche per questo l'ha buttata sulla parodia secondo me, perchè "odia" il genere. Ma, nonostante ciò, la percezione di questo presupposto, è, a mio parere il limite più importante di Apocalisse, che finisce per pesare sull'esperienza di gioco e renderla meno divertente di quando sarebbe potuta essere. Perchè i numeri per sfornare un capolavoro ci sono tutti, e rinunciarci a priori arroccandosi dietro la "scusa" della parodia è stato un vero peccato.
L'ottima verve narrativa, alcune trovate eccezionali (il doppio finale è un capolavoro di ironia, così come i nomi Gesyca e Endriu, che scimmiottano le controparti inglesi, o i pensieri perfidi e pieni di volgarità in cui indulge Anna quando si lascia trascinare dalla sua "possessione"), l'eccellente caratterizzazione di ambienti e personaggi (gradevole anche la collocazione della vicenda in in una piccola chiesa di campagna, S. Giovanni in Carife, che presumo sia ben conosciuta da chi scrive, e che ben si addice alla storia demoniaca e calustrofobica che stiamo vivendo) gli consentono comunque di ottenere una larga sufficienza: tuttavia, secondo la mia modesta opinione, ancora una volta quest'anno alle ottime premesse non corrisponde quella realizzazione di primissimo livello che mi aspettavo dopo aver letto i primi paragrafi. Peccato per l'occasione persa, anche se lo scrittore merita comunque i complimenti per il buon lavoro svolto e la grande ironia che permea ogni riga della sua opera.

Voto inviato a Babacampione

Prodo
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Re: 4° racconto: Apocalisse!

Ah perché, questo corto si può anche giocare?

Ho vinto È un gioco da ragazzi E In cerca d'avventura al primo tentativo.

Charles Petrie-Smith
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Re: 4° racconto: Apocalisse!

Recensire seriamente un corto che ha tra i suoi pararagrafi "questo corto è una merda" e che si presenta dichiaratamente come una presa in giro potrebbe sembrare - e probabilmente è - senza senso; ma si tratta di un corto tecnicamente in gara, per cui è giusto farlo. Magari senza perderci troppo tempo (so già che non riuscirò a trattenermi EDIT infatti).

STILE: A me è piaciuto moltissimo. Mi ha fatto ridere, sorridere e sghignazzare. L'umorismo è becero ma non eccessivamente pesante (non siamo dalle parti di Squilibrio, per intenderci). Alcune trovate, come il "gli" al posto di "le" o i nomi assurdi, sono davvero azzeccate. Non ho riscontrato particolari refusi e ho letto tutto con piacere. Anche i paragrafi fasulli.

STORIA: Anna è una protagonista credibile (nel suo genere) e la possessione demoniaca che la fa straparlare è un tocco simpatico, usato a mio avviso meno volte di quanto sarebbe lecito aspettarsi da un twist così banale. Abbiamo visto spesso bruttine nerd diventare strafighe o vendicatrici assassine attraverso possessioni e simili, ma non altrettanto spesso delle autentiche stronze.

La storia per certi versi mi ha ricordato il film "Facciamola Finita". Anzi: se devo essere onesto, una storia a la "Facciamola Finita" era ESATTAMENTE la prima idea che ho avuto per il mio corto quando è uscito il bando! Ho evitato solo perché ho immaginato che sarebbe stata l'ambientazione più gettonata (sbagliando), o magari non è così e sono io l'autore di questo corto, non lo saprete mai. 
Sia quel che sia, la storia interessante finisce paradossalmente per diventare un punto debole del titolo, perché avrebbe potuto fare da base a un qualcosa di più complesso, divertente e interessante.

GIOCO: Quattro/cinque sciarade, un enigma da risolvere cercando su internet (?!), un altro non risolvibile senza andare per tentativi (nome e cognome, a meno che non mi sia perso qualche dettaglio per strada), uno mal posto

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la borsetta
che poteva essere reso meglio e un enigma numerico preso pari pari da un corto dell'anno scorso.
Eppur funziona. Ed è questo il problema del corto!! Perché se non funzionasse lo si potrebbe bollare come una trollata mal fatta, sghignazzare un pochino e passare oltre. Invece no. Qui siamo più dalle parti di "Una pallottola spuntata" che i vari "Scary/hot/merda movie". E l'asticella si alza.

Dal punto di vista della giocabilità il corto è penalizzato dall'assenza di un sistema più preciso per spostarsi tra i paragrafi (come ha fatto l'autore del corto precedente con gli hashtag) e dal fatto che le sciarade non siano sempre amalgamate al testo (io avrei evitato i rimandi esterni, come quello al doc Manhattan). Troppi inoltre i paragrafi "riempitivo" a danno della storia, davvero breve.

Ma questi difetti spariscono di fronte al più grande, ossia il fatto che l'autore non ci abbia creduto abbastanza. Chi ha detto che un corto, solo perché è una parodia, debba essere una "merda"? Lo dice l'autore stesso, nell'infame paragrafo "questo corto fa schifo/etc.". Ed è un peccato, perché se da un lato Apocalisse! centra il suo obiettivo di essere una presa in giro (e si prende 10 in tal senso), dall'altra manca la possibilità di vincere il Concorso con un'opera goliardica, cosa a cui l'autore non ha neppure cercato di puntare.

USO DELLE TEMATICHE: Assolutamente perfette. Sorprendente, per non dire inspiegabile, il fatto che si tratti dell'unica Apocalisse affrontata da un Nerd vista finora.

IN DEFINITIVA: Incuriosito dal commento di Rygar su Fi'a'za sono andato a recuperarlo, ma le due opere non sono minimamente paragonabile. Fi'a'za era follia pura ma il suo autore credeva tantissimo in lei, e si vede. Questo corto è divertente, ha un ottimo stile, trovate che fanno sganasciare e uno dei finali più belli che abbia mai letto; ma il suo autore ha commesso l'errore di creare un'opera trollica che si avvicina troppo ad una BUONA opera per non generare il desiderio di qualcosa in più, senza neppure tentare di arrivare a quel qualcosa.

Un ultimo appunto ai vari riferimenti a True Path: una parodia per essere un capolavoro deve essere fruibile e divertente anche per chi non conosce l'opera da cui è tratta. In questo caso senza conoscere l'assurdo caso di evacua/caveau una grossa fetta del divertimento scema, come confermato dall'amico Entagled che ha letto questo corto senza sapere nulla di True Path, asserendo che: "trollare, come si dice, è un arte, e qui c'è più mestiere che arte."

Non è così, a mio avviso, ma una cosa è certa: Apocalisse! è un Fi'a'za che non ci ha creduto abbastanza. Voto massimo per il divertimento, molto meno in ottica concorso.

Voto inviato a Hieronymus.

Zakimos
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Re: 4° racconto: Apocalisse!

Soluzione di Apocalisse (da leggere solo se vi siete incastrati e volete capire come andare avanti)

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 1) Il paragrafo 1 ci dice che per andare avanti dobbiamo capire chi ha cercato di insinuarsi nella nostra mente, e ci comunica che è lo troviamo scritto anche nel testo precedente. E' un indovinello e le opzioni percorribili sono due, il diavolo o Cristo. Nel secondo caso l'autore ci dirà che abbiamo capito il meccanismo, ma ci rimanderà al primo paragrafo, dicendoci di riprovare, e di rivolgerci alla concorrenza. Quindi l'unica opzione possibile resta diavolo: recarsi al paragrafo corrispondente.

2) Paragrafo diavolo: ci viene detto "Allora, da dove inizi la ricerca della tua identità?", chiaro accenno a un documento di identità da cercare. Dove può conservare la carta di identità una giovane ragazza? Nella borsa! Recarsi perciò al paragrafo borsetta

3) Paragrafo borsetta: dobbiamo capire osservando la carta di identità come ci chiamiamo; il testo ci dice che dobbiamo pensare a un colore. Nella prima riga compare una stringa in codice di 7 lettere: osservandola ci accorgiamo che la terza e la quarta sono uguali. E' lecito pensare che i 7 caratteri riportino il nome di un colore di 7 lettere con una doppia all'interno. L'unico colore possibile, nella lingua italiana, è marrone. La stringa successiva è composta da 4 lettere e riporta due caratteri già presenti nella parola marrone, quelli corrispondenti alla A e alla N. Oltretutto il nome è palindromo, altro indizio importante, che restringe il campo delle possibilità. In ogni caso scambiando le lettere con quelle desunte dalla riga precedente ci accorgiamo che il nome è Anna. Possiamo pertanto recarti al paragrafo Anna Marrone o a quello Marrone Anna (è indifferente, sono identici). La soluzione dell'enigma è a cura di Yaztromo.

4) Paragrafo Anna Marrone (o Marrone Anna): In fondo al paragrafo compare la lapide. Se risolviamo l'enigma della lapide possiamo andare direttamente al paragrafo procedi, ma se lo facciamo ci perdiamo un indizio fondamentale per arrivare al finale della storia. Se proseguiamo con la lettura incontriamo la prima sciarada. Vediamo un topo che mangia uova ingoiandole senza masticare, e il testo ci dice che abbiamo la sensazione che manchi una N. Di conseguenza topo non mastica con una n in meno diventa toponomastica: recarsi al paragrafo corrispondente.

5) Paragrafo toponomastica: dobbiamo risolvere l'enigma della lapide. Alcune lettere sono oscurate: di queste in realtà la P, la O e la I si leggono perché sono state coperte male. Ma non importa, l'enigma si può risolvere con l'aiuto di Google, o ricercando la foto della lapide con Google ricerca per immagine (compare appunto la lapide della Chiesa di San Giovanni in Carife, che è quella dove è posizionata l'iscrizione, metodo più rapido per scovarla utilizzato da Zakimos) o cercando in google immagini scrivendo chiesetta San Giovanni MDCCLIV (la data di apposizione della targa, scritta in basso) e ravanando un po' tra le varie foto così reperite (la trovate in quarta o quinta fila, metodo più farraginoso che ho ideato io). In ogni caso ci accorgiamo che il risultato della decrittazione ci conduce al paragrafo procedi

6) Paragrafo procedi: All'inizio incontriamo il protagonista di True Path, il raccondo terzo classificato del concorso dello scorso anno. E' un rimando, dobbiamo visitare il paragrafo True Path, dove troveremo utili indicazioni che ci aiuterranno nel prosieguo dell'avventura. Tornati al paragrafo procedi verso la fine ci accorgiamo che ci sono due possibili rimandi. Il primo è legato al mobile: il blogger citato chiama le tamarrate cose da "zingaro" (potete trovarlo su google o cogliere il suggerimento che trovate nel paragrafo true path) ma il testo ci dice che dobbiamo essere politicamente corretti: da qui rom. Il mobile è vecchio, vetusto, quindi antico. La sciarada ci rimanda a romantico. C'è anche una sciarada successiva; il testo ci dice che ci vorrebbe la mente (ma per i Greci era l’anima) del profeta che fuggì nel deserto, ovvero la psiche d'Elia, quindi psichedelia. Ma tra i due dobbiamo optare per il primo rimando, e visitare il paragrafo romantico, altrimenti perdiamo un indizio fondamentale per raggiungere l'epilogo.

7) Paragrafo Romantico: recuperata parte del codice esagonale che ci servirà a fine racconto risolviamo l'enigma di Elia e ci rechiamo al paragrafo psichedelia.

8) Paragrafo psichedelia: troviamo la seguente imbeccata: Pensi a tua madre, a cosa farebbe lei dall’alto della sua esperienza e dei suoi studi… questo pensiero ti rimanda però anche a uno dei sette nani di Biancaneve e alla folla che pervade la tua amatissima Lucca Comics & Games. Nostra madre è una dottoressa, uno dei sette nani, Dotto, e la folla di Lucca, ressa, quindi dottoressa: rechiamoci al paragrafo dottoressa.

9) Paragrafo Dottoressa: doppia sciarada anche qui. Per non perdersi l'indizio dell'esagono dobbiamo privilegiare la prima. Ti piacerebbe capirlo, ma d’altra parte ti piacerebbe pure che dei monarchi (Re) si posizionassero all’interno di strutture mobili atte al campeggio (in tende); di conseguenza in tende re, ovvero paragrafo intendere. La sciarada successiva: vedi di usare quella cosa che hai sopra il
collo (testa), magari unitamente alla parte inferiore che delimita il tuo viso (mento). Fino a poco fa pensavi di essere troppo giovane per fare l’unione delle due cose. Quest'ultima frase ci conferma che la parola che cerchiamo è testamento. Mettiamola da parte però e rechiamoci al paragrafo intendere.

10) Paragrafo intendere: ci siamo quasi, troviamo l'ultimo frammento dell'enigma dell'esagono. Uniamolo agli altri e rechiamoci al paragrafo testamento.

11) Paragrafo Testamento: l'ultimo indovinello della serie. Fai per rispondere (qualsiasi cosa andrebbe bene, arrivati a questo punto) ma la voce non ti esce dalla bocca o meglio dalla gola o meglio ancora dalla cassa toracica dove si trova ciò che ti servirebbe per articolare compiutamente i suoni. Vabbè, non
proprio: ma alcuni cantanti o attori lo usano per articolare i suoni. Che poi è anche un pezzo delle macchine fotografiche e un metodo contraccettivo. La risposta al quesito è diaframma: rechiamoci al paragrafo diaframma.

12) Dobbiamo unire i vari foglietti numerici trovati in precedenza: ci compare un esagono con varie cifre sulle punte. A numero corrisponde lettera secondo lo schema A=1, B=2 ecc ecc. Unendo tra loro le lettere otteniamo due parole di senso compiuto: Caveau o Evacua, a seconda del senso di lettura. Possiamo sceglierle entrambe e recarci al paragrafo corrispondente: ognuno di essi ci offrirà un finale altamente ironico e alternativo all'altro. L'ultimo enigma della serie è la riproposizione esatta di un quesito numerico contenuto nel racconto True Path dell'edizione 2016 de I Corti di LGL.
Che ci crediate o no, avete finito il racconto! Tutti i paragrafi presenti e non rientranti in questa soluzione sono stati utilizzati dall'autore come variante non inerente al filone principale del racconto, per testare la comprensione delle meccaniche di gioco da parte del lettore.

Prodo
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Re: 4° racconto: Apocalisse!

Rygar ha scritto:

GGigassi ha scritto:

Questo Corto ha un unico, grandissimo, pregio: a confronto tutti gli altri sembreranno capolavori.

È il Fi'a'za del 2017. E non è un complimento.

I Corti belli si assomigliano tutti, ma i Corti brutti sono ognuno brutto a modo suo teach

Sul serio trovate che i paragrafi "falsi" siano troppi? Per me sono invece troppo pochi per assolvere al ruolo che il suo autore ha dichiarato (se poi servano per ulteriori derivazioni non lo so, ma da quanto scritto sopra da Prodo non direi).

GGigassi
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Re: 4° racconto: Apocalisse!

Zakimos ha scritto:

Chi ha detto che un corto, solo perché è una parodia, debba essere una "merda"? Lo dice l'autore stesso, nell'infame paragrafo "questo corto fa schifo/etc.". Ed è un peccato, perché se da un lato Apocalisse! centra il suo obiettivo di essere una presa in giro (e si prende 10 in tal senso), dall'altra manca la possibilità di vincere il Concorso con un'opera goliardica, cosa a cui l'autore non ha neppure cercato di puntare

E' esattamente questo il limite più grande che lascia amaro in bocca. Peccato perché al di là della goliardata e dell'ironia, se ci fosse stata un po' più di "fiducia" questo corto, anche con l'approccio parodistico di fondo, avrebbe potuto sbancare. Lo hai detto meglio di quanto sia stato capace di fare io caro Zak.

Prodo
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Re: 4° racconto: Apocalisse!

Zakimos ha scritto:

Chi ha detto che un corto, solo perché è una parodia, debba essere una "merda"? Lo dice l'autore stesso, nell'infame paragrafo "questo corto fa schifo/etc.".

Il Corto che fino ad oggi mi ha più appassionato è stato IL PRESCELTO di Jhongalli!!

"La grammatica è tutto ciò che conta"

gabrieleud
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Re: 4° racconto: Apocalisse!

Cioè, boh.

Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate.

I miei racconti

Apologeta
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Re: 4° racconto: Apocalisse!

Mi giro un attimo e partono tutte le dissertazioni del mondo senza di me!

Giusto una precisazione per Yaztromo: te quest'anno ce l'hai proprio con l'ammissibilità più o meno lecita dei corti, figlio mio (si fa per dire). XD
Come denotato da qualcuno, la clausola del regolamento intende sottolineare principalmente la "non linearità" dei racconti, tant'è che penso sia una delle clausole prese pari pari e pro forma dai regolamenti precedenti. In ogni caso, già il fatto di avere "l'opzione di sbagliare" è certamente un'opzione. DC è un ottimo esempio, grazie a chi l'ha citato.

Personalmente, ho incontrato il problema opposto ad alcuni: le sciarade non sono sempre l'unico modo di risolvere gli enigmi e questo fa sì che non ci sia esattamente UN sistema da capire una volta e fine del problema. Ammetto che questo particolare mi ha leggermente contrariata: se si fornisce un sistema, poi quello deve essere, altrimenti mi impiccherò per tutto il corto a capire come mai non mi quadri più in alcuni punti.

Per il resto: risate a gogò e protagonista esaltante.

A head full of dreams

Aloona
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