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INTERVISTA LGL: Kingfede / Kensei

INTERVISTA LGL: Kingfede / Kensei

Vi piace Dimensione Avventura? Bene, allora ne parleremo con due utenti a cui piace (e dentro, ci finirà anche un po’ di Sortilegio...): Kingfede e Kensei. I due hanno anche in comune il fatto che il loro nick inizia con la stessa lettera, ma questo è ininfluente ai fini dell’intervista.
Buona lettura a tutti e buon inizio settimana.
Vi ricordo che il thread generale delle interviste doppie è stickato ed è accessibile a questo link: https://www.librogame.net/index.php/for … c?id=2352. 


Quest'intervista è stata gentilmente offerta dall’uscita Numero 5 della Gazzetta dei Corti 2017, che trovate qui.



Eccoci giunti al Livello 3. Ti aspettavi di arrivare fin qui quando hai fatto la prima intervista?
Kingfede: Neanche per sogno!
Kensei: -
Stavolta parleremo esclusivamente di librogame. Si può dire che oggi il settore stia vivendo una seconda giovinezza?
Kingfede: Non ne sono così convinto per quanto riguarda l’Italia: finché si va avanti a ristampe e non si fa breccia su una nuova fetta di pubblico, il fenomeno è destinato a chiudersi su se stesso. Non si può negare comunque che le cose siano migliorate rispetto a quattro o cinque anni fa.
Kensei: Sicuramente si, ma senza toccare i picchi che hanno toccato negli anni 90 o poco prima (e che comunque io non ho vissuto).
Rispetto a quando eri bambino, cosa è cambiato nel tuo approccio alla lettura dei librogame?
Kingfede: Ho meno tempo a disposizione, quindi seleziono meglio le mie letture, e mi godo pure molto di più le storie anziché correre a leggere le opzioni finali di ogni paragrafo. Anno dopo anno riscopro qualcosa di nuovo persino di volumi che possiedo da vent’anni o giù di lì…
Kensei: Ehm, niente.
Da buon appassionato, approfondiamo il discorso su Dimensione Avventura:
-   Qual è il volume che più ti è piaciuto?

Kingfede: Senza dubbio La creatura del male tra quelli tradotti in italiano. Se guardiamo alla serie originale, Howl of the werewolf se la gioca alla grande, e per certi versi lo batte.
Kensei: Sortilegio conta? Se si, La corona dei Re. Se no, il lg che contiene il personaggio che mi da il nome.
-   Qual è il volume che ti è piaciuto di meno?
Kingfede: Il numero 9. Non lo ricordo nemmeno bene, ma ricordo sequenze involontariamente comiche o stranianti.
Kensei: Non ho una collezione molto "fornita", ma sarò ripetitivo: Sortilegio conta? Se si La Città dei Misteri. Ma perché, visto che è un Lg da paura (per quanto è figo)? Perché il true path, seguendolo, toglie tutto il gusto di esplorare la città. gli incontri più belli sono fuori dal percorso e questo per me è un limite, perché giocare per non vincere non mi da nulla. E in più mi sembra di sprecare tempo.
-   Ritieni un punto a sfavore il fatto che i volumi non siano sequenziali?
Kingfede: Personalmente sì. La lettura antologica è un punto di forza indiscutibile quando si tratta di attirare nuovi lettori, che in questo modo non sono vincolati a dover comprare un’intera serie e possono cimentarsi con quanto più li aggrada. Credo sia stato uno dei fattori che in USA e UK hanno fatto sì che Fighting Fantasy fosse un fenomeno di costume molto più di quanto non lo sia stato Lone Wolf.
Kensei: Esattamente l'inverso, così tutti possono goderne anche se non hanno una collezione completa (cosa per me IMPRESCINDIBILE, perché molta gente non può averla). Eppoi: il mondo spesso è il medesimo, quindi si mantiene comunque una "continuity". Tipo Dylan Dog.
-   Così tanti autori si sono alternati nella scrittura dei numerosi volumi. Credi siano stati troppi?
Kingfede: No, ma credo che alcuni non fossero dotati abbastanza da meritarsi una tale platea. Di certo, più di uno ha saputo lavorare al pari o meglio dei due fondatori della serie; penso a Stephen Hand, Keith Martin e, ultimo ma non meno importante, il nostro amico Jon Green.
Kensei: No. Perché?
-   Il personaggio che più ti ha fatto appassionare?
Kingfede: L’anonimo protagonista di La creatura del male, nella sua smaniosa ricerca di ritrovare se stesso. Jackson ha saputo integrare un romanzo di formazione vero e proprio, per quanto sui generis, con un gameplay da sogno … o forse dovrei dire da incubo!
Kensei: L'uomo di Analand ahahahaha.
-   E quello più antipatico?
Kingfede: Non saprei.
Kensei: Nessuno in particolare. I personaggi che ho trovato odiosi sono in altri LG.
-   Qual è lo scontro/battaglia che più ti ha entusiasmato?
Kingfede: Altro difficile sforzo di memoria … forse la battaglia nella stanza rossa di La casa infernale, che anche a distanza di anni echeggia nella mia mente in modo chiaro e suscita emozioni indescrivibili.
Kensei: Il Torneo delle Pianure, direi. Mi piacciono i giochini tipo la Morra cinese.
-   Rispetto alle altre serie, cos’ha in più Dimensione Avventura?
Kingfede: Semplicità di regolamento, approccio diretto al lettore, buoni scrittori e una discreta varietà di letture.
Kensei: Non saprei. A me piace perché ho parecchi volumi di questa serie che mi sono piaciuti. Semplici numeri.
-   Cosa potrebbe migliorare ulteriormente la collana?
Kingfede: L’approccio ad altri generi narrativi, che è totalmente mancato nella serie originale. Penso ad esempio al thriller, o in una certa dimensione all’cosmico stile Oltre l’incubo, che fa capolino qua e là ma non in modo sostanziale.
Kensei: Trovare i vecchi volumi in italiano in libreria. Facile e veloce. 
-   Descrivi una scena che ti ha colpito particolarmente.
Kingfede: L’incontro tra Zharradan Marr davanti allo specchio nel Galeone dei cieli. Pura adrenalina, pura poesia.
Kensei: Odio descrivere alcunché (anche se mi ritengo scrittore, lol), perciò mi limiterò ad elencarla. Usare lo Zed a fine sortilegio è parecchio WOW.
-   Molti volumi sono ancora inediti: hai avuto modo di leggerli?
Kingfede: Non tutti, ma una buona parte fortunatamente sì.
Kensei: Ho letto tutti quelli di Jackson della Tin Man (tranne quello di fantascienza).
-   Che ne pensi dell’opportunità di traduzione che si è concretizzata con i LibriNostri?
Kingfede: Un’occasione straordinaria, che avrebbe meritato più appoggio da parte dell’editoria italiana. Alcuni DA dei LibriNostri sono di caratura decisamente superiore rispetto a quelli della serie regolare, e pensare che la loro lettura sia impossibile al pubblico casuale da libreria mi fa urtare i nervi!
Kensei: Se potessi vi darei soldi per quello che fate, davvero.
-   Se proprio dovessi trovare un difetto alla serie, quale potrebbe essere?
Kingfede: L’applicazione erronea e cervellotica del true path in alcuni volumi e la bieca ottusità con cui gli autori hanno ignorato ogni tentativo di offrire al volume un bilanciamento tale da completarlo senza statistiche ottimali. Incredibile pensare che già da Deathtrap Dungeon la cosa sia sostanzialmente impossibile…
Kensei: Difficili da trovare, per me, i volumi.
Giocheresti volentieri un librogame se il protagonista fosse un personaggio cattivo?
Kingfede: Assolutamente sì, e per certi versi con Shadows over Sylvania di Jon Green la cosa è già accaduta.
Kensei: Più che volentieri. I cattivi sono sempre meglio come profondità. Gli eroi sono noiosi, alla lunga.
Se potessi fare un "crossover", dando ad uno dei personaggi delle serie di librogame alcune caratteristiche di personaggi di altre serie, come imposteresti il personaggio?
Kingfede: Una volta ho provato a creare un Lupo Solitario col sistema di La Terra di Mezzo per giocare il volume 3. È stato divertente immaginarsi il caro vecchio Grande Maestro Ramas seduto al concilio con Gandalf, Aragorn e gli altri potenziali avventurieri.
Kensei: Crossover? Il mio cibo preferito. Mischierei tutto e tutti senza distinzione. Se proprio dovessi fare un esempio, mmm vediamo, un Prete Gianni pagano e armato di Katana che deve sconfiggere un vampiro malvagio nel suo castello, che sta dentro un'astronave di pirati dello spazio!
Detective’s Club o Sherlock Holmes?
Kingfede: Conosco pochissimo la prima serie, ma non mi è difficile votar e per la seconda. Alcuni volumi sono davvero carini.
Kensei: Sono a digiuno di entrambi, lol. Non amo i gialli da leggere, figuratevi da librogiocare (mi son fermato a qualcosa della Christie che è davvero bello, ma comunque non mi stuzzica più di tanto).
Che ne pensi del cambio di molti nomi avvenuto in fase di traduzione di diversi libri?
Kingfede: Una delle tante pecche dell’editoria italiana. Ha complicato un sacco la vita specialmente in LS, e già da ragazzino me n’ero accorto confrontando LS 4 e LS 16 (“ ‘ndo cappero sta ‘sto Ruanon Pike?”); basta però prendere in mano Harry Potter e la maledizione dell’erede per capire che non siamo ancora guariti da quella malattia…
Kensei: Immagino siano dovuti. Dipende da caso e caso. Cerco di farci poco caso (coi titoli dei film invece mi ci incazzo!).
Enigmi e giochi numerici nei librogame: cosa ne pensi, e quanto sono importanti ai fini del gioco?
Kingfede: Se usati in modo intelligente sono carini, se invece servono solo a far sfoggio di cultura o a inserire instant deaths casuali allora meglio evitarle. Oggi come oggi, non sono nemmeno convinto che sia stata una buona idea il sonetto-enigma di Soulkey 2, tanto per dire.
Kensei: Quanto e più dei combattimenti (che, per inciso, ODIO). Stare minuti a lanciare dadi è frustrante e stupido, per me. E mi rifiuto di morire per un dado, quindi baro spesso.
Un regolamento che non preveda caratteristiche del pg può essere un buon regolamento?
Kingfede: Certo, se viene incontro alle nostre capacità mentali.
Kensei: Per me, meno regolamento c'è, meglio è. Se è semplice, per me ripeto, tutto fa brodo.  Meno dadi possibili.
Qual è l’ambientazione che proprio non sopporti?
Kingfede: Fantasy generico e poco delineato.
Kensei: Un'ambientazione totalmente realistica. Vado poco d'accordo coi western puri e la fantascienza da astronavi (per contro sbavo su steampunk, cyberpunk e altra roba che finisce per punk, un po’ meno la musica).
Il denaro è un aspetto che è stato sfruttato bene in tutte le serie in cui compare?
Kingfede: Neanche per idea, così come la dimensione del linguaggio: incredibile come tutti capiscano sempre tutti, anche quando si viaggia da una dimensione all’altra o da un regno all’altro…
Kensei: No, per nulla, almeno in quello che ho visto. Molto spesso è troppo o troppo poco importante. Ma non mi da troppo da pensare come questione.
I grafi aiutano nella comprensione della struttura di un racconto?
Kingfede: Sì, ma per certi versi ne tradiscono la magia, quindi non sono un fan sfegatato.
Kensei: So a malapena cosa sono e credo che non servano (almeno a me).
Cosa ne pensi di Lupo Solitario 29?
Kingfede: Incredibile a dirsi, ma non l’ho ancora letto. Quando l’ho comprato non vedevo l’ora, e adesso sta lì sullo scaffale da mesi, e ci resterà ancora…
Kensei: Magari, per chi lo compra, c'è una pentola di monete d'oro in omaggio.
Quanto una copertina ti invoglia ad acquistare un librogame?
Kingfede: Soprattutto attraverso giochi cromatici accattivanti.
Kensei: Sinceramente troppo. E non parlo solo di LG.
C’è qualche Corto per il quale vedresti bene una versione estesa?
Kingfede: Da qualche anno non seguo più la gara e non vi prendo parte, purtroppo. Mi sarebbe piaciuto dare vita a un LG completo incarnato sul mio di qualche anno fa in stile Egitto pre-dinastico, però.
Kensei: Tutti? Tutto può essere sviluppato.
Associ mai l’ascolto di brani musicali alla lettura di librogame?
Kingfede: Non sono un ascoltatore di musica, quindi no.
Kensei: Dipende. Spesso si, ma solo se è roba che decido prima e che so già che mi piace. Per farla breve: trovo sempre qualcosa metal di adatto ahahahah.
Hai mai ritagliato, compilato e spedito alla E.Elle l'ultima pagina per dare suggerimenti e/o per richiedere il catalogo?
Kingfede: Ho usato per anni il catalogo più completo tra i LG che ho, cioè quello di LS 18, per sottolineare man mano i volumi che trovavo.
Kensei: No, ma avrei tanto voluto!
Sei affezionato al formato E.Elle con le fascette o preferisci i formati moderni?
Kingfede: Sono troppo affezionato a quello per non avere un crampo allo stomaco quando vedo un volume non allineato con quelli… devo dire però che anche altre soluzioni, come quella dell’edizione originale Wizards di Fighting Fantasy, non mi dispiacciono, e sono sicuramente meno retrò per il pubblico del ventunesimo secolo.
Kensei: Affezionatissimo, ma non è che mi faccia schifo il resto.
Le nuove generazioni potranno mai appassionarsi ai librogame come avvenuto in passato?
Kingfede: No. Senza lo stimolo visivo e per certi versi uditivo, i ragazzi di oggi non trovano alcun piacere nella costruzione immaginaria. Lo constato ogni giorno nelle aule scolastiche in cui mi guadagno il pane.
Kensei: Tutto può essere. Ritengo di no, perché i videogiochi fanno fare le stesse cose (spesso meglio), senza costringere la gente a leggere (e tutto quello che ne consegue).
Alla luce degli ultimi volumi pubblicati, dimmi qual è la serie di LibriNostri che ritieni migliore, e la seconda in ordine di preferenza.
Kingfede: Sono molto, molto, molto indietro con la lettura, dunque mi sembra giusto sospendere il giudizio in merito.
Kensei: I Fighting Fantasy che avete, per primi. E mi sta appassionando Cagliostro, ma devo ancora pensarci su.
Ti è piaciuta di più quest’intervista o le prime due?
Kingfede: Parlare di argomenti così specifici è stato molto stimolante, ma anche raccontare (e raccontarmi) come negli altri casi.
Kensei: Tutte ugualmente divertenti.
Saluta il tuo compagno di intervista.
Kingfede: Ciauz! E se rispondi “ciaone” non voglio più saperne di te … bigsmile
Kensei: Cialve!

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