Torno da Modena un po' amareggiato, con più soldi di quelli con cui sono partito. In assenza dei miei disegnatori preferiti che mi dedicassero manuali di Sine Requie o L'Ultima Torcia (unico motivo per cui li avrei comprati lì invece di procrastinare a Lucca), di uscite per il nuovo Kata Kumbas e di acquisti di giochi di ruolo vecchi, praticamente spariti dall'anno scorso - eccezion fatta per MonDiversi che però era in fiera solo con scatolame costosissimo (Planescape e giù di lì), ho ripiegato su una vecchissima avventura per GiRSA in liquidazione allo stand Giochi Uniti, che forse ho già, e su un librogame: il primo episodio di Grecia Antica, tanto per comprare qualcosa.
La serie mi aveva sempre interessato ma da ragazzino provavo un certo timore reverenziale nei suoi confronti, credo di aver letto solo il secondo episodio preso in biblioteca e del terzo un amico mi raccontava che bisognava avere 0 di INFAMIA per poter vincere. Visto che c'ero, e consapevole grazie a voi della speculazione che esiste nel settore del collezionismo di librogame, ho comunque dato un'occhiata alla copia disponibile e quando ho visto che costava solo 4 euro non ho esitato a prenderla, appunto in spregio alle tendenze speculative di cui sono venuto a conoscenza bazzicando questo forum (allo stesso stand vendevano La Figlia del Califfo a 20 euro....).
Ora, la copia che ho comprato è una seconda ristampa del novembre 1989, presenta il nome del precedente possessore scritto a penna nella prima pagina, ha varie annotazioni a matita sulla scheda del personaggio di sinistra e presenta alcuni (molti) numeri di paragrafi cerchiati, sottolineati e/o sbarrati. La carta è un po' ingiallita e la terza di copertina venne utilizzata come blocco per appunti (ho dei riferimenti agli orari e al recapito della RAI di Firenze, che vedo essere ancora valido!).
In queste condizioni secondo voi 4 euro sono comunque troppi?
Tenete presente che il libro, che ho giocato in treno in un'ora e mezza con l'aiuto di un amico che aveva comprato un set di dadi, mi è decisamente piaciuto, pur con il suo sottofondo moralistico (utilitaristicamente moralistico, direi: fai sempre il bravo ragazzo e otterrai i vantaggi migliori) e pur se gli autori sono più stronzi di Poseidone (ah, così hai paura delle ombre della notte, eh? Tiè, beccati un punto INFAMIA).