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Dylan Dog e il nuovo corso: che ne pensate?

Re: Dylan Dog e il nuovo corso: che ne pensate?

lonewolf79 ha scritto:

Recchioni è un ottimo manager di se stesso , sa vendersi e questo alla Bonelli lo sapevano benissimo.
John Doe è stato molto bello, orfani che prendo dal primo numero per recensirlo è uno strazio continuo. Dovuto al fatto che ci sono continue citazioni ad altro. Si salvano i stupendi disegni che si alternano.

Dylan dog soffre della serialità bonelli come altri. Per quanto possa piacere un prodotto perde di mordente a forza di portalo avanti all' infinito. Ci devono essere elementi che lo rendano di nuovo interessante come il ciclo di capitan america dittatore dell' Hydra che è attualmente in corso. Recchioni dal mio punto di vista ha portato poco a questo corso.

I supereroi soffrono molto quanto detto da Zakimos poco sopra, dopo l'inizio perdono d'interesse. Per questo si fanno costantemente dei reeboot, cross-over o altre iniziative tese a destare l'attenzione sulle testate.
In Bonelli questo non succede, si è scelto un'altra strada. E questa strada funziona molto bene, tant'è che Cap non vende quanto Tex. Ah già... ma Tex vende perché pochi tipi ne comprano a sportine, e scommetto che li conosci tutti per nome, giusto :-)?

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Ubik
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Re: Dylan Dog e il nuovo corso: che ne pensate?

Ubik ha scritto:

lonewolf79 ha scritto:

Recchioni è un ottimo manager di se stesso , sa vendersi e questo alla Bonelli lo sapevano benissimo.
John Doe è stato molto bello, orfani che prendo dal primo numero per recensirlo è uno strazio continuo. Dovuto al fatto che ci sono continue citazioni ad altro. Si salvano i stupendi disegni che si alternano.

Dylan dog soffre della serialità bonelli come altri. Per quanto possa piacere un prodotto perde di mordente a forza di portalo avanti all' infinito. Ci devono essere elementi che lo rendano di nuovo interessante come il ciclo di capitan america dittatore dell' Hydra che è attualmente in corso. Recchioni dal mio punto di vista ha portato poco a questo corso.

I supereroi soffrono molto quanto detto da Zakimos poco sopra, dopo l'inizio perdono d'interesse. Per questo si fanno costantemente dei reeboot, cross-over o altre iniziative tese a destare l'attenzione sulle testate.
In Bonelli questo non succede, si è scelto un'altra strada. E questa strada funziona molto bene, tant'è che Cap non vende quanto Tex. Ah già... ma Tex vende perché pochi tipi ne comprano a sportine, e scommetto che li conosci tutti per nome, giusto :-)?

Risparmiati il sarcasmo che non è proprio aria in questo periodo

Non ho detto che conosco chiunque compri tex. Ne ho parlato direttamente a varie fiere e con alcuni sceneggiatori della bonelli stessa.
.Tex ha un pubblico che lo segue, ma ha anche gente che per passione e amore verso il personaggio compra piu' copie, cosa ammirevole. Tenendo conto che un collezionista compra anche 3 copie con usi diversi.

lonewolf79
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Re: Dylan Dog e il nuovo corso: che ne pensate?

lonewolf79 ha scritto:

Risparmiati il sarcasmo che non è proprio aria in questo periodo.

Mi spiace.

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Ubik
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Re: Dylan Dog e il nuovo corso: che ne pensate?

Ubik ha scritto:

Non voglio che il motore della mia macchina sia deciso dai suoi fan, ma da ingegneri esperti nel progettarlo. Così non voglio che il motore delle storie che leggo sia deciso da gente che non è di mestiere.

Mi viene in mente "Lost in Google". Un progetto interessante mandato a donnacce dalla sua stessa struttura, con una parte finale seriamente imbarazzante. O la "Homer mobile".

Ubik ha scritto:

Tex è proprio il personaggio statico che dici non possa funzionare. Va avanti dal 1948, sforna tuttora ottime storie e se si controllano quali fumetti sono i più venduti al mondo (come numeri totale), è lì, proprio sopra al secondo...

Momento, se dobbiamo tirar fuori i dati di vendita allora Vasco Rossi è il più grande rocker italiano di sempre... Su Tex ho un'opinione più che pessima in verità ma credo c'entrino molto anche i gusti personali.

Ubik ha scritto:

Il sostituto di Bloch é Carpenter e i ruoli non sono intercambiabili perchè mentre il primo lo favoriva sempre, il secondo lo osteggia sempre. Questo è stato voluto per evitare che gli autori utilizzare certi meccanismi tipici della serie in favore di nuove soluzioni.

E' una goccia in un mare. La struttura delle storie a parte pochi guizzi iniziali (i cloni etc.) è rimasta sostanzialmente la stessa. Conta però che non li ho letti tutti... come ho specificato all'inizio sono un lettore più che saltuario.

Ubik ha scritto:

Questo non è vero. Basta incrociare le tematiche per rendersene conto.

Dai, spiegami cosa ci fanno mischiate tra le storie a sfondo storico (comunque spesso pessime) quelle avventure con elementi soprannaturali ancora peggiori delle altre... Sono chiaramente ricicli da altre serie bigsmile.

Zakimos
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Re: Dylan Dog e il nuovo corso: che ne pensate?

Zakimos ha scritto:

Momento, se dobbiamo tirar fuori i dati di vendita allora Vasco Rossi è il più grande rocker italiano di sempre... Su Tex ho un'opinione più che pessima in verità ma credo c'entrino molto anche i gusti personali.

Esatto Zakimos, parlavo appunto di personaggi che funzionano, al di là dei gusti personali. E farei lo stesso discorso con Vasco, funziona benissimo, per quanto, personalmente appunto, a me non piaccia.

Zakimos ha scritto:

E' una goccia in un mare. La struttura delle storie a parte pochi guizzi iniziali (i cloni etc.) è rimasta sostanzialmente la stessa. Conta però che non li ho letti tutti... come ho specificato all'inizio sono un lettore più che saltuario.

Parliamo comunque di un prodotto seriale, una struttura di fondo analoga ci deve essere.

Zakimos ha scritto:

Dai, spiegami cosa ci fanno mischiate tra le storie a sfondo storico (comunque spesso pessime) quelle avventure con elementi soprannaturali ancora peggiori delle altre... Sono chiaramente ricicli da altre serie bigsmile.

Non capisco questa tua perplessità. Le storie nasce come collana non legata a un genere preciso, in cui per natura trame storiche si affiancano (talvolta persino intrecciandosi) a trame fantastiche.

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Ubik
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Re: Dylan Dog e il nuovo corso: che ne pensate?

Ubik ha scritto:

Non capisco questa tua perplessità. Le storie nasce come collana non legata a un genere preciso, in cui per natura trame storiche si affiancano (talvolta persino intrecciandosi) a trame fantastiche.

La PRIMA storia della serie era a tema storico (rivoluzione francese), seria, coerente, ben fatta e ben raccontata. A me l'imprimatur l'ha data quella. Poi se ne sono susseguite tante e a mio modesto avviso la qualità è calata - con picchi in negativo proprio nei casi di storie fantastiche. Più che altro spesso ho riscontrato il problema di voler comprimere una storia potenzialmente interessante in un tot di pagine, con finali affrettati e buttati lì.

Zakimos
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Re: Dylan Dog e il nuovo corso: che ne pensate?

Zakimos ha scritto:

Ubik ha scritto:

Non capisco questa tua perplessità. Le storie nasce come collana non legata a un genere preciso, in cui per natura trame storiche si affiancano (talvolta persino intrecciandosi) a trame fantastiche.

La PRIMA storia della serie era a tema storico (rivoluzione francese), seria, coerente, ben fatta e ben raccontata. A me l'imprimatur l'ha data quella. Poi se ne sono susseguite tante e a mio modesto avviso la qualità è calata - con picchi in negativo proprio nei casi di storie fantastiche. Più che altro spesso ho riscontrato il problema di voler comprimere una storia potenzialmente interessante in un tot di pagine, con finali affrettati e buttati lì.

Una, cento, mille storie

Cito: "Ogni mese, un nuovo protagonista, una nuova ambientazione, un nuovo genere narrativo: Storie tutte da scoprire!".

L'idea dietro alla serie è sempre stata chiara.

Concordo con te, Zakimos, sulla bellezza e la qualità de "Il boia di Parigi".

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Ubik
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Re: Dylan Dog e il nuovo corso: che ne pensate?

La mia avventura con Dylan Dog cominciò nel 1990 col numero 48 Horror paradise, Mi piacque moltissimo anche grazie ai disegni di Castellini. Mi procurai in breve tutti gli arretrati e continuai l'acquisto dei nuovi.
A mio modesto parere, nei primi numeri (a memoria direi trenta- quaranta) si percepiva davvero "l'incubo" con antagonisti originali, direi perfetti in quel contesto e storie che rimanevano impresse.  La serie poi ha perso smalto progressivamente fino ad attestarsi ad un modesto livello, dal 70-80 esimo volume e per tutto il resto delle uscite. Le storie mi sembravano tutte più realistiche e gli autori ricadevano troppo spesso in certi binari moral-filosofici che stonavano in quel genere. So che è molto difficile rimanere al livello degli esordi, ma tant'è che ho continuato a comprare l'albo per inerzia ( e collezionismo) fino al numero 300. Limite che mi sono imposto molto prima, all'incirca quando ho capito che leggerlo era diventato quasi uno sforzo. Come scriveva qualcun altro, anch'io non ho mai amato quei disegni fumosi e spigolosi, quasi tirati via di molti numeri.
Altri fumetti invece sono stati più longevi; difficile capirne il motivo, forse le molteplicità di storie plausibili che può offrire un determinato contesto.
Mi dispiace apprendere che anche Rat Man abbia disceso la china del successo

Zakimos ha scritto:

Momento, se dobbiamo tirar fuori i dati di vendita allora Vasco Rossi è il più grande rocker italiano di sempre...

Questo è vero e non lo dico da fan di Vasco. Mi verrebbe da chiederti chi sarebbe invece secondo te ma non vorrei andare OT

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sancio
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Re: Dylan Dog e il nuovo corso: che ne pensate?

Ubik ha scritto:

un nuovo genere narrativo

Mi ero perso l'incipit (e fatto trarre in inganno dal Boia di Parigi). Posso dir solo: peccato bigsmile

sancio ha scritto:

Questo è vero e non lo dico da fan di Vasco. Mi verrebbe da chiederti chi sarebbe invece secondo te ma non vorrei andare OT

Se guardiamo agli stretti dischi venduti e all'influenza sulle generazioni successive i più grandi rocker italiani sono stati Lucio Battisti e Edoardo Bennato (e mettiamoci anche un po' di Adriano Celentano e Luicio Dalla, al limite col cantautorato). Vasco pur avendo avuto (e avendo) un enorme successo non ha mai influenzato in alcun modo il resto della musica italiana e in particolare internazionale: questo mi impedisce di ritenerlo il "migliore" anche volendo prescindere dal giudizio soggettivo sulla sua produzione, che può piacere o non piacere.

Tra le altre cose ha pochissimo successo all'estero rispetto a personalità italiane molto più conosciute come Tiziano Ferro o Zucchero. Nessuna band cita mai tra le sue influenze "Vasco Rossi" se non ... le cover band (sue o di altri). Il suo genere è limitato a sé stesso perché si fonda sulla sua personalità e voce più che su accorgimenti di scrittura o esecuzione dei pezzi. E nessuno può cantare e atteggiarsi come lui perché verrebbe preso per un alcolizzato bigsmile. Diciamo che è arrivato a quel punto per cui il suo successo si autoalimenta: ha successo perché è Vasco.

In ogni caso come ho detto riservo l'aggettivo di "migliore" per chi ha rivoluzionato la musica italiana con il suo passaggio, lasciando segni che magari un orecchio profano non è in grado di trovare nei gruppi delle epoche successive ma ci sono: penso a nomi come Alberto Radius, Gianni Leone, Demetrio Stratos, Pagani, Mussida/Di Cioccio, Francesco di Giacomo, Battiato (è stato anche quello), Pino Ballarini, Lino Vairetti (voci dicono che Peter Gabriel abbia iniziato a truccarsi dopo un tour con gli Osanna...), Tagliapietra/Dei Rossi/Pagliuca...

Zakimos
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Re: Dylan Dog e il nuovo corso: che ne pensate?

Per valutare la "grandezza" di un musicista, secondo me non basta contare quanti dischi ha venduto, né quanto ha padroneggiato il proprio strumento e nemmeno quanto è stato innovativo ( anche se quest'ultima ha peso maggiore delle altre due ). E' a mio parere tutto da mettere sul piatto della bilancia. Per fare un esempio, Mina ha venduto tantissimi dischi, la seconda di sempre in Italia. Ha una voce stupenda e interpretava come nessun altro le canzoni, ma non ne ha scritto nessuna. Penso le sia più grande qualcuno/a con una voce inferiore, ma che si scrive le proprie canzoni e magari anche la musica.
Su Bennato temo ti sbagli perché almeno a vendite ne ha molti davanti.
Ho seguito e letto molto sulla musica e quasi sempre tra i più influenti (quindi importanti) musicisti italiani contemporanei venivano citati Modugno, Battisti e Vasco Rossi.
Non sono d'accordo nemmeno con la tua osservazione semplicistica che Vasco ha successo perché è Vasco. Ma bisogna arrivarci ad avere una così forte identità e considerazione! E lui lo ha fatto a suon di pezzi e album che si sono mantenuti ad altissimo livello quasi sempre. Se dopo Albachiara del '79 le idee avessero scarseggiato e l'ispirazione fosse finita, sarebbe rimasto nella storia della musica come meteora. Bravo come tanti che vivrà di rendita per quella canzone o album ma niente di più. Invece ha saputo incredibilmente sfornare successi anno dopo anno per 4 decenni (salvo qualche piccola caduta di tono inevitabile).
Conosco anche tutti gli artisti che definisci "migliori" a fine post. Hanno lasciato un seme nei successivi è vero, ma se in definitiva hanno raggiunto poca gente per me non sono stati dei miti come (pochi) altri. E ribadisco che sono il primo a non dare troppo peso alle vendite. E' un mix di cose. Come nei Librogame; puoi avere la prosa più bella del mondo, ma se ci abbini un regolamento che rende il libro ingiocabile e dei disegni brutti, non sarai per me "il migliore".
Mi fanno sorridere le tue conclusioni sugli Osanna, che sarebbero tra i migliori perché Peter Gabriel li ha visti truccati e si è iniziato a truccare anche lui. Ma è un dettaglio insignificante! Le capacità degli Osanna, che pure apprezzo e che conoscono in pochi, vanno cercate altrove.
Dunque Vasco non avrebbe lasciato un segno per gli artisti dopo di lui? Ne ho però sentiti parecchi famosi affermare il contrario e confessare che quella canzone avrebbero voluto scriverla loro. Eh peccato che l'aveva già scritta Vasco.

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sancio
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