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Inizia il 2024: come sarà questo nuovo anno a livello di diffusione editoriale dei LG?

L'insensatezza della serie Compact

L'insensatezza della serie Compact

Oggi è uscita l'ultima recensione dedicata alla collana che mancava nel nostro database, concentrata sul settimo volume. Anche stavolta, come in quasi tutti gli altri casi, il libro è caratterizzato da scelte completamente casuali e da un true path insulso.
Secondo voi come è possibile che un autore esperto come Thraves abbia caratterizzato un'intera collana in questo modo? A voi piace il suo approccio e il suo sistema di gioco?

Prodo
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Re: L'insensatezza della serie Compact

Di compact non ne ho nemmeno uno, ma mi permetto comunque di fare una considerazione sul concetto di "true path".
Io credo che alla fine un LG a true path o - volendo allargare il concetto, un LG particolarmente difficile -  vada visto come un "rompicapo" del quale bisogna trovare "LA" soluzione.
Quindi non è un libro da leggere in modo spensierato o per fare scelte libere o roba simile.
E' una macchina infernale in cui il gioco consiste nel trovare la sola soluzione al rompicapo stesso.
Da questo punto di vista quando sento parlare di "true path" mi viene sempre in mente il 7 di ACDRA: magari non è un TP in senso stretto (anzi, chiedo conferma a chi possiede/ha giocato più libri di me) ma di fatto per finirlo occorre azzeccare una scelta specifica di difficoltà irreale, pena il continuare a girare a vuoto in eterno.
Quando lo giocai - più di 20 anni fa - lo trovai fantastico PROPRIO per via di questa difficoltà eccessiva e lo ricordo tutt'ora come uno dei più belli LG che abbia giocato - se non il più bello in assoluto.
Con questo ovviamente non sto dicendo che LG più "aperti" siano inferiori, ritengo anzi che sia vero il contrario, però credo che anche il TP possa avere un suo pubblico di riferimento.

Still
Arcimaestro
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Re: L'insensatezza della serie Compact

Penso sia lo stile dell'autore... io sono deluso pure da Rupert il Selvaggio...

Secondo me la serie compact è per un pubblico veramente veramente giovane. Meccanica semplice, ridotta all'osso, tutto qui.
Belle le ambientazioni ma per il resto poca cosa...

Malato di Librogame e collezionista perditemo

Fantagioco
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Re: L'insensatezza della serie Compact

I Compact condividono gli stessi difetti del nuovo ordine di Lupo Solitario (21-29) e di Sortilegio, ma senza potersi fregiare delle loro virtù.
Mentre LS può considerarsi sopravvalutato dopo la serie Ramastan (ehm io direi addirittura dopo la seri Ramas), i Compact ricevono quello che meritano: disprezzo e disinteresse perchè de facto sono come il tema scritto nal "pierino", dall'ultimo della classe che il voto più alto che riuscirà a spremere in 5 anni di IPSIA sarà un 5.

Collezionare i Compact è dolorosissimo, una sodomia lubrificata a sabbia: fanno schifo ma sono relativamente rari e quindi chi li vuol deve pure subire il danno di spese non indifferenti a fronte della beffa qualitativa.

La sola cosa bella che hanno cono le copertine- vien quasi da ridere hmm

Double the gun, double the fun.
_
La mia mancolista/doppiolista: https://www.librogame.net/index.php/for … =2#p128258 (se la pagina non si apre, copiate e incollate il link!)

Gott
Arcimaestro
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Re: L'insensatezza della serie Compact

Le storie di Compact non solo hanno un True Path agghiacciante... ma non ti danno gli elementi per venirne a capo. Mentre in DA7 o in DA10 gli indizi sono sparpagliati ovunque, nei libri di Thraves la scelta è "Vai a destra, al centro, o a sinistra?" o peggio "Tira un dado, se fai pari vai a destra altrimenti vai a sinistra" o peggio ancora "Se un qualsiasi nemico ti infligge una ferita, sappi che non puoi più vincere il gioco".

Come ambientazioni sono decisamente variopinte... peccato poi per la narrazione che non mi dà affatto l'idea di essere protagonista di un gioco e non mi soddisfa quando riesco a completare una quest. (A parte Sfida di Coppa e Campionato, lì si gioca alla grande).

"La grammatica è tutto ciò che conta"

gabrieleud
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Re: L'insensatezza della serie Compact

io mi sono divertito molto con questa serie. Come lettore preferisco il "libro" al "game", e trovo l'atmosfera di questi libretti davvero piacevole. Attenti a non sottovalutare Il Mostro di Loch Ness, ad esempio: casuale, misterioso e affascinante come solo l'avventura di un adolescenza sa essere!

Pelgrana
Goonie
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Re: L'insensatezza della serie Compact

Io non sono d'accordo che Da7 e 10 ti diano gli strumenti per venire a capo del true path, anzi dal punto di vista della giocabilità li ritengo frustranti e poveri quanto i compact. La differenza la fanno la storia e i testi che nei libri di Jackson ti fanno venir voglia di districare il puzzle mappando tutte le soluzioni possibili (e non dite che esiste un altro modo per trovare la polvere sbrilluccicosa in La Creatura del male perché non è vero), nei libri di Thraves la storia è più debole e quindi la stessa cosa pesa, a meno che come me da bambino fossi così innamorato delle escursioni da imparare a memoria tutti i sentieri di Compact 1.

Zakimos
Cavaliere del Sole
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Re: L'insensatezza della serie Compact

Concordo con Still e Pelgrana.

Compact cominciò a uscire quando facevo le medie. LS era quasi alla frutta, di Brennan era uscito quasi tutto e restava da pubblicare solo Fire*Wolf, il primo e il terzo volume di Realtà Virtuale mi fecero odiare la serie anche se gli altri libri erano ottimi, e i noti problemi della Rocca del Male mi fecero disinteressare a Dimensione Avventura che provai molto tardi, quando LS era già al numero 22.

In sostanza, dopo anni di passione morbosa per i LG, cominciavo a stufarmene, e tutte le serie che mi interessavano le avevo lette e collezionate per intero.

Ecco che arriva Compact, e porta qualcosa di nuovo.
Intanto il formato: carinissimo, con quelle copertine più morbide, più spesse, più lucide. Per un amante del libro in quanto oggetto, erano una figata!
E poi le schede prestampate con i disegnini, le mappe a colori (a colori!) sui risvolti di copertina, niente dadi, solo un grande puzzle da risolvere, quello che anni dopo avrei scoperto chiamarsi in gergo "true path".

Per me fu una piccola rivelazione, una vera ventata di aria fresca in un settore che stava morendo anche se ancora non lo sospettavo.
I primi 5 volumi mi piacevano da pazzi. Li lessi e li rilessi per MESI. Solo il 2 non mi piaceva tanto, ma lo rileggevo comunque. Anche quando ormai li sapevo a memoria, mi piaceva ripercorrerli per la pura soddisfazione di sapere tutto. È una sensazione che da adulto provo raramente, ripetere qualcosa che conosci perfettamente solo perché ti fa piacere.

Poi ci fu il famoso caso di Compact 6. Lo trovai in un negozio di giocattoli: amavo il Subbuteo e Sfida di Coppa si trovava sugli stessi scaffali delle squadre di Subbuteo, perché parlava di calcio. Solo che la mia copia era stampata male e aveva le pagine ripetute. Non ne trovai mai più in giro un'altra, il che mi portò a vivere delle... avventure una quindicina d'anni più tardi, quando volli completare la collezione. Invece trovai ancora in libreria Compact 7. Sfortunatamente non arrivò in Italia il volume 8, forse il più creativo di tutti, ma l'ho poi letto in inglese.

Le trame sono sempliciotte, anche stupide, ma hanno quell'atmosfera da telefilm inglese per ragazzi che quando sei ragazzino possono fartele amare. Per me fu così. Compact ebbe su di me un fascino che oggi non potrei spiegare razionalmente. In un confronto "ponderato" con tutti i classici del librogame non vale niente. Eppure, sono felice che esista e di averlo vissuto quando era nuovo e avevo l'età per apprezzarlo.

E poi via, possiamo anche ammetterlo. "L'isola degli spiriti" è affascinante, anche un po' inquietante, e "Passi nella nebbia" è una storia veramente azzeccata, con una posta in gioco ben presentata e uno svolgimento incalzante.

EGO
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Re: L'insensatezza della serie Compact

Grazie EGO per aver rievocato "il piacere di ripetere qualcosa che conosci perfettamente", quel qualcosa che da bambini ci spingeva a guardare a ripetizione le stesse videocassette e leggere e rileggere gli stessi libri solo per il gusto di farlo :-). Un qualcosa che da adulti non è possibile e che non ci permette di analizzare sempre correttamente le opere per l'infanzia.

Zakimos
Cavaliere del Sole
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Re: L'insensatezza della serie Compact

personalmente ho sempre associato il nome Thraves all'esempio perfetto di tutto quello che un librogame deve assolutamente evitare per essere considerato un buon prodotto.

Ad essere onesti ricordiamoci però che, con poche eccezioni, stiamo parlando della versione italiana dei suoi lavori; lavori che la EL ha pesantemente rimaneggiato per ragioni di budget. Il punto di forza dei libri di Thraves erano appunto gli accessori e l'interattività fisica col testo che la casa editrice italiana ha epurato(almeno in rupert il selvaggio, non so se compact abbia subito lo stesso trattamento).

Anche tenendo conto di questo però i libri di Thraves rimangono per lo più scadenti. Non ho mai letto 3 dei suoi libri (rupert 2 e compact 4-6), ma per quanto riguarda gli altri l'impatto è stato per lo più deludente. In alcuni si è sforzato di più: in "il vulcano maledetto" per esempio gli oggetti che ci aiutano nell'avventura non sono rinvenibili per puro caso come negli altri libri, mentre nell'inedito "murder in the dark" gli indizi non si ottengono grazie a scelte a caso, ma in base alla propria memoria. Inoltre va riconosciuto che quando l'autore va oltre la sua normale struttura di paragrafo "c'è un bivio. vai a destra o sinistra?" riesce anche a realizzare delle belle descrizioni.

Al di la degli occasionali pregi però i libri di Thraves mantengono una costante struttura di fondo, una struttura fatta quasi esclusivamente di difetti:

Una storia non semplice, che non è necessariamente un male, ma banale, per lo più sviluppata in maniera grossolana e assurda (ciao rupert!). Tonnellate di scelte assolutamente casuali e arbitrarie che pregiudicano la riuscita di gioco (in quasi tutti i compact mancare un singolo obiettivo impedisce raggiungere il "punteggio pieno" annunciato da thraves. e diciamocelo, per la maggior parte di queste scelte tirare una moneta è un metodo valido come qualsiasi altro). Una serie di oggetti il cui unico scopo è smussare il livello di "Random" insito nell'opera. Una rigiocabilità dettata non dallo scoprire nuovi percorsi alternativi, ma unicamente dal frustrante processo di escludere tutte le scelte errate e ottenere il massimo punteggio.

Murder in the dark pur condividendo diversi di questi aspetti si è rivelato decisamente al di sopra della media delle altre opere dell'autore(e quindi non cpaisco perchè sia stato l'unico a non venire pubblicato in Italia), ma dubito che i tre che ancora non ho puto leggere sollevino la media.

Di conseguenza posso solo pensare che queste due collane abbiano visto la luce per introdurre di nuovo un prodotto semplice e non gravato da regolamenti(come time machine o avventure stellari), a favore di un pubblico ancora non abituato al genere piuttosto che ai lettori più avvezzi al genere.

Evernight
Grande Maestro Ramas
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