Anche dal 13 in poi ci sono dei bei libri secondo me. Ma io giudico più l'ambientazione e la scrittura che non l'aspetto ludico.

Con tutto l'amore del mondo, amici vi dico, che questa idea che da tempo attraversa il Forum che i Librogame possano tornare ai fasti di fine anni 80 inizio 90, che potremo definire "Epoca E.Elle" con centinaia di titoli e vendite ai massimi, è un po' campata in aria, sembra il mito dell'età dell'oro.
La ragione, a mio avviso, e che ogni fenomeno è "storico" in certo senso legato ad un preciso contesto, è generato da molteplici fattori, inizia, tocca un apice e si esaurisce.

Qualsiasi metallaro (Adriano) sogna un ritorno alla "golden-era" del metal di fine anni 80, ma non basta ripubblicare "Master Of Puppets" perchè le strade si riempano di nuovo di capelloni con i giubbotti borchiati.

Poi sono il primo che ammette che tutto può ritornare, come i risvoltini ai jeans da paninari, ma non avrà più la carica di novità di un fenomeno che nasce la prima volta.

Voglio fare una considerazione per me importante, il successo dei Librogame in Italia, in quegli anni, non è stato solo il successo della "letterattura interattiva" ma quanto il successo del genere Fantasy che in Italia fino ad allora, per mille motivi non aveva mai attecchito nei giovanissimi, e che dunque sapeva anche di novità. Leggere Librogame significava anche entrare nei meccanismi di questo genere letterario con dei libricini economici, avventurosi, facile da leggere, con delle belle illustrazioni, e con un livello di immedesimazione "dopato" quello sì dall'interattività del libro, rispetto al mattone delle edizioni Nord con solo un drago in copertina e 1300 pagine fittissime da leggere, di certo non molto nel target del 13enne.

La genialata di Salani secondo me sono i volumetti economici (come la E.Elle) niente spinge più all'acquisto del prezzo basso. Infatti penso che ne comprerò sicuramente qualcuno, pur non essendo assolutamente più un collezionista o un "malato" di Librogame, invece dei Vincent ne ho comprati solo due, quasi più per testimonianza e affetto (uno a Lucca comprato e firmato da Joe), sia per il prezzo impegnativo, sia perchè non sono più così appassionato.

Beh non tutti i titoli ovviamente, alcuni hanno un grande lavoro sulle meccaniche di gioco (non parlo delle regole), ma in generale sono fiacchi sulla struttura narrativa, sulla storia, semplici "quest" - missioni "one-shot" da un solo volume, forse il loro grande limite è stato proprio di essere una collana strutturata su avventure singole indipendenti, mentre in generale le saghe a più episodi (anche pochi come Sortilegio e altri) erano e sono molto più avvincenti.

Sull'operazione Salani, il più grosso difetto è sicuramente la mancanza degli illustratori originale (e su Sortilegio siamo alla bestemmia, ci vorrebbe la pena di morte!). Meno importante è la scelta di usare una grafica di copertina "modernosa" invece che fantasy vintage, visto che comunque parliamo di fantasy anni 80.

Mimimmi ha scritto:

Sull'operazione Salani, il più grosso difetto è sicuramente la mancanza degli illustratori originale

Tieni conto che si è trattata di una scelta deliberata di Scholastic. L'obiettivo dichiarato era svecchiare il pubblico di riferimento, e i disegni originali sono stati ritenuti non adatti.
Poi se ci siano stati problemi anche con i diritti io non lo so, ma la spiegazione ufficiale è questa.
Ovvio che a noi 40enni questo cambio di rotta lascia perplessi, ma è una cosa che Salani aveva già messo in conto. Vedremo se i numeri gli daranno ragione.