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The Necronomicon Gamebook

Re: The Necronomicon Gamebook

ValentinoSergi ha scritto:

Prima di editare il commento avevi definito il mio operato "d'avanguardia"

Quella parola è sempre rimasta lì, non l'ho mai editata smile

ValentinoSergi ha scritto:

Da lettore, credo che la rinascita dei librigioco riuscirà a resistere al volo della meteora solo se la scrittura sarà in grado di rinnovarsi.

Sono d'accordo con te su tutto e spero che altri seguano la strada del rinnovamento.
Forse in questo caso il marketing ha sbagliato strada, perchè almeno io, che ho letto tutte le pubblicità, le interviste e le news pre-Lucca, mi ero fatto un'idea diversa. Avevo in mente un classico librogame adattato da un classico della letteratura.  La parola "avanguardia" è uscita fuori solo dal mio post precedente non dal marketing  smile

kenfalco
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Re: The Necronomicon Gamebook

gabrieleud ha scritto:

E Alessandro Moro?

Ma chi è Alessandro Moro?

kenfalco
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Re: The Necronomicon Gamebook

kenfalco ha scritto:

gabrieleud ha scritto:

E Alessandro Moro?

Ma chi è Alessandro Moro?

È nei ringraziamenti.
Abitavo a Borgomeduna una volta, ed eravamo vicini di casa. Grandissimi amici, poi lui è andato a vivere dall'altra parte del disco.

Resta da capire se sia la stessa persona o un omonimo.

"La grammatica è tutto ciò che conta"

gabrieleud
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Re: The Necronomicon Gamebook

kenfalco ha scritto:

Forse in questo caso il marketing ha sbagliato strada, perchè almeno io, che ho letto tutte le pubblicità, le interviste e le news pre-Lucca, mi ero fatto un'idea diversa. Avevo in mente un classico librogame adattato da un classico della letteratura.

Considerati i risultati di vendita e i riscontri della critica e del pubblico, non credo di aver sbagliato strada (mi sono occupato personalmente anche del marketing), ma chiedo comunque scusa a te e a quei lettori che si sono sentiti fuorviati. C'è comunque da dire che un adattamento classico dalle opere di Lovecraft c'era già!

gabrieleud ha scritto:

Abitavo a Borgomeduna una volta, ed eravamo vicini di casa. Grandissimi amici, poi lui è andato a vivere dall'altra parte del disco.

Anch'io abitavo a Borgomeduna bigsmile , magari abbiamo fatto pure le elementari insieme.
Alessandro, l'autore della colonna sonora, non è la nostra comune conoscenza, ma un compositore padovano che, peraltro, insieme al suo gruppo (I re dei sette mari) è stato premiato a Lucca quest'anno!

ValentinoSergi
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Re: The Necronomicon Gamebook

ValentinoSergi ha scritto:

è il motivo reale per cui stiamo assistendo alla rinascita dei librigioco: la ricerca delle novità, di emozioni nuove; la spinta trainante e la forza di ogni forma di scrittura (e il motivo stesso per cui nasce l'affabulazione, se ci pensate)

E' vero, pensa che il tuo libro sarà per molti, il primo librogame della loro vita, quindi hai anche questa responsabilità. A questo punto sono curioso anche dei tuoi progetti, e come vedi il futuro dei librogame?  Quale può essere il loro spazio nel mercato? Perché è necassario il librogame? Cosa può dire un librogame che altre forme di comunicazione non possono dire?

kenfalco
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Re: The Necronomicon Gamebook

Zakimos ha scritto:

E' il massimo esempio del discorso "è un bug" - "no, è una feature".

Faccio un piccolo riassunto per chi non non avesse seguito tutta la discussione:

gabrieleud ha scritto:

le informazioni date sono in contraddizione.

ValentinoSergi ha scritto:

sono tutti presenti nel racconto di Dagon, ripreso con assoluta fedeltà.

kenfalco ha scritto:

Sono entrato in un loop delirante

ValentinoSergi ha scritto:

Kenfalco ha trovato uno dei 3 loop “deliranti”

kenfalco ha scritto:

capisco che si tratta di un esperimento di avanguardia.

ValentinoSergi ha scritto:

credo che in qualche modo quest'appellativo chiarisca l'intenzione alla base del progetto

Zakimos ha scritto:

la storia non ha molto senso logico. Va detto, e questo è un elemento positivo che devo riconoscere, che anche i racconti di Lovecraft spesso non ce l'hanno.

ValentinoSergi ha scritto:

Zakimos, che si è comunque definito il più critico verso il prodotto, ha fatto notare come l'effetto di straniamento dato da situazioni ai confini della realtà sia una caratteristica essenziale della narrativa lovecraftiana.

kenfalco
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Re: The Necronomicon Gamebook

Zakimos ha scritto:

E' il massimo esempio del discorso "è un bug" - "no, è una feature". Nessuno saprà mai se nel libro passi dall'essere un naufrago disperso a profanatore di tombe per diletto con l'amico d'infanzia, senza soluzione di continuità, perché l'autore non era in grado di creare una storia logicamente coerente o perché ha volutamente deciso di rendere insensato l'intreccio. 

[...] queste cose mi danno fastidio? C'è chi risponderà sì e chi risponderà no. Per i secondi il fatto che l'autore possa averlo fatto apposta non è un'attenuante, anzi semmai è un'aggravante.

Zakimos, spero di aver risposto in parte al tuo interrogativo. Che sia un'aggravante per chi non ha apprezzato è inevitabile, com'è inevitabile che non si possa piacere a tutti. Vorrei però precisare che non sono qui per giustificare nulla o per convincere nessuno. Ho solo espresso, per chi ha sollevato degli interrogativi, lo spirito e la finalità con cui è stata realizzata l'opera.

Se, da puristi, l'avete vissuto come un errore e non come un'esperienza, nei vostri confronti sono io a essere in difetto. Punto.

C'è però, questo sì, consapevolezza nella struttura di ogni collegamento, di ogni paragrafo, persino nella lunghezza di alcune descrizioni, così come nella sintesi di alcune situazioni... e questo sempre nel rispetto assoluto dello stile del Solitario di Providence, basti pensare a quanto sia breve la descrizione di Dagon, uno dei personaggi più evocativi del suo pantheon.

Vorrei però fare un piccolo appunto sulla distinzione bug/feature... Trovo che, a livello tecnico, possa essere definito bug un refuso o un passaggio non voluto dall'autore che impedisca la fruizione della lettura (ad esempio con paragrafi che conducono in sezioni di gioco sbagliate). Nei passaggi che abbiamo esaminato insieme credo si sia appurato che non è il caso del volume in questione, ma mi avete comunque fornito spunti importanti per il miglioramento di quest'operazione, quindi vi sono veramente grato.

ValentinoSergi
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Re: The Necronomicon Gamebook

gabrieleud ha scritto:

Domande per Valentino Sergi:

1) Come si pronuncia il nome dell'amico del protagonista? Intendo dire, è scritto "St. John" ma io protagonista come lo chiamo?

2) Alessandro Moro è quello biondo che si era trasferito in Giappone?

3) Come si spiega che il Talismano lo possediamo in tutte le partite future, anche se il personaggio muore e ricomincia a giocare?

Mi erano sfuggite, scusa... rispondo subito
1) posso solo immaginare la risposta, il nome del personaggio in originale è così, quindi credo che solo Lovecraft potrebbe rispondere con certezza al tuo quesito.
2) no, è un simpatico compositore bruno
3) Così: https://www.youtube.com/watch?v=Sx6vmTUHV30

ValentinoSergi
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Re: The Necronomicon Gamebook

kenfalco ha scritto:

E' vero, pensa che il tuo libro sarà per molti, il primo librogame della loro vita, quindi hai anche questa responsabilità. A questo punto sono curioso anche dei tuoi progetti, e come vedi il futuro dei librogame?  Quale può essere il loro spazio nel mercato? Perché è necassario il librogame? Cosa può dire un librogame che altre forme di comunicazione non possono dire?

Sì, e ti dirò che è pensato primariamente per nuovi lettori, a partire dal sistema di combattimento essenziale. In ogni caso, con l'aumentare delle copie vendute, il senso di responsabilità nei confronti del secondo volume cresce bigsmile

Per quanto riguarda le altre domande, richiederebbero una risposta complessa e articolata che mi piacerebbe approfondire in una discussione ad hoc. Certo è che ho analizzato molto il mercato prima e durante, ma in questi ultimi mesi stiamo assistendo a un vero e proprio boom.

Dal mio punto di vista c'è una curiosità che si sta estendendo sempre più a un pubblico generalista, non è (o non è più solo) trascinata dai vecchi appassionati. Alla conferenza di presentazione a Lucca ho avuto il piacere di avere una sala piena e c'erano tanti, tanti ragazzi giovani.

Il mio timore è che l'editoria libraria nel puntare alla ristampa dei classici non investi abbastanza in produzioni nuove che siano in grado di colmare una domanda fresca, ma di cui non è possibile prevedere la durata. E per editoria libraria non intendo coraggiose, ma ancora piccole case di produzione come Librarsi, ma colossi come Salani o Mondadori.

Per questo non dobbiamo illuderci che il librogame sia "necessario", ma è l'innovazione dello strumento a essere necessaria ed è una sfida (e, se vogliamo, una responsabilità) degli autori impegnarsi a creare qualcosa in grado di appassionare i lettori, anche osando nel testare i limiti del medium, forzandoli se necessario.

Del resto, per tanti appassionati Lupo Solitario non ha rivali. Sono passati quasi trent'anni dalla nascita di questa serie capolavoro, ora è il momento giusto di accettare il confronto.

ValentinoSergi
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Re: The Necronomicon Gamebook

ValentinoSergi ha scritto:

alcune incongruenze narrative come l'eccessiva disciplina liberale delle guardie

Solo una piccola curiosità perché mi sembra che le critiche siano state sollevate con puntualità ma pacatezza, e le risposte dell'autore con comprensione ma una giusta difesa del suo lavoro, quindi bene così.

Oggi ho comprato l'opera omnia di Cthulhu che (non crocifiggetemi) non avevo ancora letto (ed ecco, mi riferisco a Valentino, concretizzate le potenzialità didattiche del tuo lg a incuriorirsi all'opera originaria) e per curiosità ho letto al volo il passaggio iniziale di Dagon.

Nella traduzione dell'edizione che ho preso la disciplina dei carcerieri invece che "liberale" (come nel librogame) viene definita "blanda": un termine appena diverso ma che pure mi ha dato molta più contezza della scena.

Questo non per dire che è sbagliata la traduzione, ma che a volte per suscitare un'impressione accettabile al lettore invece di una che lascia interdetti è sufficiente una soggettivissima sfumatura.

Detto ciò mi taccio sennò ormai rischiamo di parlarci addosso!

Dragan
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