Regolamento Blood SwordRe: Regolamento Blood Sword Anche io dalla nuova edizione mi aspettavo SOLO un regolamento almeno decente e invece il NULLA COSMICO. Quindi ho elaborato un regolamento "casalingo" basato sulla logica, che adesso vi espongo (voglio inoltre precisare che concordo con gabrieleud su quanto poco verosimile e limitante sia il sistema magico di Blood Sword; non parliamo poi del fatto che gli incantesimi non scalano con il livello).
Loda il Sole!
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Re: Regolamento Blood Sword Ciao a tutti, usufruisco di questo topic per chiedere una precisazione sul regolamento di Blood Sword, spero possiate aiutarmi. Premetto che l'unica edizione che ho è l'ultima italiana di Edizioni Librarsi.
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Re: Regolamento Blood Sword Se ricordo correttamente,stai facendo confusione.
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Re: Regolamento Blood Sword Mi sembra cosa buona e giusta aggiornare il thread dicendo che tutti gli inghippi raccontati qui sono stati superati dalle più recenti ristampe Librarsi, che specificano come il Saggio possa usare Guarigione solo una volta per paragrafo e usare l'Attacco con l'Asta (ovviamente) solo con l'Asta.
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Re: Regolamento Blood Sword
Arrivo un po' in ritardo sulla discussione, ma ci tenevo a controbattere.
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Re: Regolamento Blood Sword Oltretutto, la tattica di provare a vuoto è sbagliata matematicamente, appare chiaro considerando le probabilità.
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Re: Regolamento Blood Sword
Nella nuova edizione, in ciascuno dei 4 articoli di regole sulla magia, si usa 6 volte la parola "lanciare", scritta anche in corsivo e mai "pronunciare".
Non c'è scritto da nessuna parte che sia molto complicata. C'è scritto che l'arte della magia è complicata, ma non si dice nulla sulle formule.
Veramente questa cosa non la trovo scritta da nessuna parte. Come già detto, io posso lanciare un incantesimo qualsiasi senza necessariamente avere un bersaglio davanti.
Come vedi, anche l'originale non parla di pronunciare incantesimi, ma solo di lanciarli.
Veramente, il regolamento non parla di ripetere la formula, né di concentrarsi sull'avversario (se fosse necessario, come avviene l'addestramento magico per la Freccia di Nemesi? Devo uccidere una persona ogni volta?), quindi queste sono cose che stai dando per scontate. Il regolamento parla espressamente di "tentativi" (art.2). Può essere concesso che sia necessario avere un bersaglio per quando si lancia un incantesimo mentale, ma gli incantesimi distruttivi - specialmente quelli ad area - non richiedono la presenza di un bersaglio specifico quando voglio lanciarli.
Solo che il guerriero non ottiene benefici dal tirare dadi a vuoto. Non ottiene il -1 cumulativo ad ogni lancio successivo. Tuttavia, un'infinità di giocatori di D&D applicano lo stesso ragionamento fallace: prima di fare un lancio importante aspettano di avere "scaricato il dado" con lanci bassi. Invece, lo Stregone ha ottime possibilità di beneficiare dei tentativi falliti. Stai facendo lo stesso paragone della roulette: il guerriero aspetta che esca 10 volte il rosso per giocare il nero, credendo di avere più possibilità. Lo Stregone elimina un rosso ogni volta che esce, e quando le probabilità sono a suo favore, gioca il nero.
Ma difatti il Saggio lo ha sempre fatto in continuazione, col suo potere di guarigione. Questa cosa è stata corretta nella nuova edizione, mentre per lo Stregone si è ritenuto di non modificare il regolamento. Oltretutto, trovo insensata anche la limitazione attuale del Saggio: se uno è in grado di guarire col pensiero, è in grado di guarire col pensiero. La limitazione del Saggio è un puro artificio per non sbilanciare il gioco, ma non ha senso nella realtà - anche perchè i paragrafi hanno lunghezza temporale variabile. Se uno sa risolvere un'equazione di primo grado, la sa risolvere alla mattina come alla sera. Per impedirmi di lanciare a vuoto 5 Freccie consecutive dovrebbe esserci qualche motivazione, non artifici regolistici che servono solo a non sbilanciare il gioco. Lupo Solitario cura 1 punto di Resistenza ogni paragrafo, possiamo bisticciare dicendo che alcuni paragrafi durano di più, oppure applicare il regolamento. Anche perché nessun regolamento è perfetto, il suo unico scopo è aggiungere qualcosa al gioco, non riflettere la realtà.
Da Stregone scafato, sbaglio tre volte la Freccia e poi cambio paragrafo. Se entro in combattimento, come hai calcolato tu, ho il 50% di colpire il bersaglio, il triplo di possibilità che avrei se sparassi la Freccia per la prima volta. Il regolamento dice che perdo il bonus se decido di attaccare con un'arma o difendermi, ma nulla mi vieta di aspettare e passeggiare nel frattempo.
Il bello è che non devi nemmeno aspettare di vedere l'avversario, puoi effettivamente sparare al muro. I militari lo chiamano ""Fuoco di copertura" ed è ritenuto indispensabile in molte situazioni tattiche. Ti stupirà, ma il colpo di mitragliatrice parte lo stesso, anche se non c'è il bersaglio. "La grammatica è tutto ciò che conta"
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Re: Regolamento Blood Sword Secondo me questo è l'annoso problema di gdr convertiti a libro game, con regolamenti troppo articolati che spesso è necessario interpretare. Un libro game non dovrebbe avere 80 pagine di regolamento, altrimenti si finisce di perdere troppo tempo per combattimenti o prove varie, a discapito della narrazione.
Remember, remember, the fifth of November...
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Re: Regolamento Blood Sword
però ipotizzare che sia così spiega perfettamente il senso di richiamare alla mente. Siccome è stato detto che "è assurdo che uno debba richiamare alla mente incantesimi", io ho solo dato una spiegazione plausibilissima del perché potrebbe essere così. L'autore la pensa così? Boh. Ma per la critica mossa (=che non ci sia modo di dare senso al richiamo alla mente) è irrilevante: il senso si può trovare.
E allora ti ripeto, con lo stesso criterio, anche il guerriero può tirare una spadata a caso prima che il nemico si faccia vedere nella speranza che qualcuno stia passando di lì. Quando l'autore non fornisce un turno di iniziativa, non dovresti prendertelo tu giocatore.
Non ho detto questo, anzi. Volevo evidenziare come, facendo soli 2 tentativi, si abbia letteralmente il 50% di possibilità che parta il colpo per sbaglio. Il che, nel mondo di gioco, genererebbe più problemi che altro (rischi di colpire delle persone che non centrano, inoltre segnaleresti a tutti la tua posizione e intenzioni belliche: un avversario vagamente intelligente aspetterebbe che tu abbia mollato un incantesimo prima di venire a menarti).
Sì, e specifica anche che i turni in generale sono un'approssimazione. Cioè, dai, non è una critica sensata dire "i turni sono irrealistici, perché nella realtà le azioni non sono divise in turni", o dire "che senso ha che dopo un'azione uno debba aspettare che agiscano anche tutti gli altri". Non c'è ragione di interpretare alla lettera il fatto che ci siano "tentativi" numerati di esattamente 10 secondi l'uno.
qui mi sono espresso male, perdonami. Intendevo dire che mentre lo stregone si concentra, deve ovviamente mirare in qualche modo, e che quindi, se nel momento in cui esce l'incantesimo l'avversario non è presente, inevitabilmente l'incantesimo colpirà il vuoto.
A mio parere, il problema del ragionamento sta tutto qui. In che momento, realisticamente, dovrebbe giocare "a vuoto" lo stregone? C'è scritto chiaro e tondo che l'atto di lanciare un incantesimo non può essere interrotto. Non puoi fare "due tentativi" a casa, e poi arrivare con il bonus pronto a combattere, devono essere azioni consecutive.
Sì, ma un personaggio spara senza bersaglio quando ha qualche motivo per farlo. E dovrebbe essere una decisione dell'autore scegliere se il personaggio ha motivi per farlo, non tua. Il ruolo è quello dello stregone, non dello psicopatico che spara a ogni muro. Anche perché, ripeto, il mago NON può fermare l'incantesimo una volta che è riuscito. Se domani incontrassi una persona che ogni tanto spara in aria, due domande sulla sua sanità mentale me le farei.
Anche qui: lo sai tu, giocatore onnisciente. Il personaggio non lo sa mica che sta per iniziare un combattimento. Anche se ne avesse una mezza idea, magari potrebbe essere comunque controproducente mettersi a sparare a caso, come lo sarebbe nella vita reale.
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