Prodo ha scritto:

Candela Fuertes, giovane giornalista che lotta contro il circolo Wanstein,

praticamente un'attivista del #MeToo?

Ho letto la recensione di Francesco e sono rimasto annichilito dal fatto che un editore come Salani possa pubblicare un qualcosa che contiene tesi complottistiche che citano con nome e cognome Soros. Per chi non lo sapesse, Soros (che di certo è un uomo che punta al guadagno, come tutti coloro che lavorano nell'alta finanza, ma non è questo il punto) è il bersaglio preferito di neofascisti e neonazisti nel mondo, in quanto ebreo. Le più gravi teorie cospirazionistiche e antisemite mondiali, tra cui il "piano Kalergi" (una sorta di Protocolli dei Savi di Sion in salsa moderna, non a caso anch'essi "tornati di moda" ultimamente) hanno tutte lui come orchestratore.

Ora, non ho le competenze per dire se tra le miliardi di accuse rivolte a Soros ce ne sia anche solo mezza che sia fondata e di certo non le ha l'autore di questo libro. Ma non è questo il punto: il problema è che, anche se tutti odiano Berlusconi, nessuno mai si sognerebbe di scrivere un libro (figuriamoci un librogame!) in cui si vede Silvio Berlusconi, nome e cognome,  mentre si accorda con un mafioso. Questo perché sarebbe diffamazione a mezzo stampa di una persona tra l'altro vivente, ci arriverebbe anche un bambino!

In altre parole non è (solo) il fatto che Salani si schieri in questo modo che trovo francamente sconcertante (e ovviamente per scelta personale non darò un euro a un autore che sostiene con questa trama il fondamento di ideologie fasciste). Potrebbero anche essere tesi in cui credo: il punto è che un editore non può permettersi di diffamare in un LIBROGAME, destinato a un pubblico di giovani, una persona realmente esistente e che vive sotto la continua minaccia di - lo ripeto - fascisti e nazisti, e non si tratta di parole buttate lì a caso come spesso succede, parlo proprio di loro, con tutto quello che ne consegue.

Anzi, mi spiace essermene accorto ora che Prodo è in partenza perché in caso contrario avrei fatto scoppiare una shitstorm sui social di proporzioni epiche - ma non lo faccio, perché non avrei la saggezza di Francesco a stemperare il mio rancore. Ripeto: non è (solo) l'argomento in sé a triggerarmi, è la follia di essere giunti ad avere un librogame, per quanto sui generis, con contenuti diffamatori pubblicato in Italia da un famoso editore.

Sono anche io basito per la cosa, anche perché, se non fosse una sonora fregnaccia, io sarei assolutamente un sostenitore diretto di qualsiasi complotto mondialista-comunista-pippo-pluto-giudaico.
Sono d'accordo con Zakimos che potrebbe essere stato uno scivolone imprevisto di Salani sulla base di una vera stupidaggine degli spagnoli, ma finché non leggo io stesso il libro mi astengo da altri giudizi.

Zakimos ha scritto:

nessuno mai si sognerebbe di scrivere un libro (figuriamoci un librogame!) in cui si vede Silvio Berlusconi, nome e cognome,  mentre si accorda con un mafioso.

Veramente ne pubblicano di continuo, e non li intendono nemmeno come fiction, ma come libri-denuncia:


https://www.ibs.it/cavaliere-nero-vera- … sOEALw_wcB



https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/0 … a/4193372/

Io penso sia più diffamatorio dire "Berlusconi è un delinquente, ecco le prove" piuttosto che dire "nel mio romanzo facciamo finta che Berlusconi sia un delinquente"

Ma non so cosa dica la legge a proposito.

(E non lo dico con l'intento di buttarla in politica, era per fare un esempio).

Supponi che io scriva un fantasy in cui tu, Mornon, sei il Malvagissimo Supremo.
E che pubblichi un saggio bur in cui dimostro, carte alla mano, che tu sei un delinquente.
Per quale dei due ti senti maggiormente offeso?