Interessantissimo argomento hai sollevato! In effetti, è un punto di vista da non sottovalutare: noi che abbiamo vissuto l'epoca d'oro dei librigame, se abbiamo amici nostri coetanei dovrebbero in qualche modo conoscere questa fase, sia che l'abbiano vissuta in prima persona o meno. I genitori, o in generale i parenti più vecchi tendono a vedere l'idea del gioco come una sorta di svago infantile, a prescindere se ciò venga da una console o da un libro... Quindi forse snobbano a priori una cosa che non è detto che non gli piaccia. Io personalmente ho pochi amici interessati all'argomento. Anche mia moglie non è sia una grandissima amante del genere. Nonostante questo, almeno si è resa disponibile a realizzare i disegni del mio progetto, e in talune occasioni si presa alla lettura di alcuni paragrafi su cui ho dei dubbi, dandomi eventualmente critiche o suggerimenti (che in fondo, hanno anche più valore se provengono da qualcuno non amante del genere).

Il mio Corto sulla Negromante suscitò un discreto successo tra gli amici di cui avevo trasposto nel Corto i personaggi della campagna di D&D classico che più o meno portiamo avanti da dieci anni in estate e a Natale, ma credo perché dentro c'erano appunto i nostri personaggi.

Rispetto a voi mi sento fortunato: mia moglie non legge e sbuffa quando la costringo a testare qualcosa, ma mia sorella è orgogliosissima di me e ha comprato e straletto Londra, mentre mia madre ha letto Jekyll più volte. I miei amici comprano tutti i miei libri ma, salvo rare eccezioni, non li leggono per mancanza di tempo. Mi fanno tutti sentire molto apprezzato per ciò che faccio, ma solo da quando sono entrato nel semi-professionismo. Posso presumere sia perché non lo vedono più come uno spreco di tempo ma come un lavoro con una sua dignità. L'unica eccezione come dicevo è mia moglie... Perché è quella che subisce più danni dall'attività di scrittura, come tempo sottratto allo stare insieme.

gabrieleud ha scritto:

Ho degli amici nerd, parecchio nerd, talmente nerd da volere una copia autografata del librogame, ma non così nerd da leggerlo addirittura.

Devo dire che mi sento anch'io fortunato: in famiglia ho un fratello e un cugino (Diego!) che hanno apprezzato molto i Fra Tenebra e Abisso, cui si aggiungono una cospicua pattuglia di amici e conoscenti, per lo più legati all'ambiente del gioco di ruolo e dell'associazionismo ludico (fra i miei vecchi amici molti hanno giocato nel setting di FTeA, alcuni per anni!).
Queste stesse persone ora stanno leggendo con entusiasmo anche Vesta Shutdown e confido che continueranno a seguire le avventure di Aristea e di TEAsoft.