C'è da dire che il divario tra il personaggio nuovo e quello veterano è enorme. Se, partendo da zero, è necessario avere i punteggi massimi, seguire una specie di true path, e avere un bel po' di culo con la Tabella, con un Principe del Sole credo che il mio Rapporto di Forza non sia mai stato inferiore a +7, tra un bonus e l'altro. Rivisitando il volume 30 c'è stato un combattimento dove la mia Combattività ha raggiunto un inaudito 78; ma anche nel 31, con un personaggio creato all'inizio della serie, ho finito per avere il doppio della Comb che avevo nel libro 21 (da 34 a 69).

I pregi maggiori di LS 31:
- epico, senza dubbio. Succedono fatti di enorme portata, si incontrano personaggi letteralmente mitici e si visitano luoghi dove c'erano faccende in sospeso. È pur vero che ormai siamo assuefatti a escalation di questo genere, tra cinema, fumetti e libri, e quindi non ho provato quella tensione e quell'aspettativa del volume 12, ma del resto sono passati 30 anni. In questo libro c'è addirittura di più di quel che potevamo sognare all'epoca.

- ampia scelta e differenziazione dei percorsi. A un certo punto dobbiamo scegliere tra 3 possibilità, tutte molto ben sviluppate e completamente diverse. È incredibile che il libro abbia soltanto 350 paragrafi, perché sembrano 500.

- si tirano le fila di tutta la serie Nuovo Ordine, e non si tratta soltanto di menzioni folkloristiche en passant in stile LS20, ma di elementi cruciali che vanno tutti al loro posto (seppure con qualche passaggio un po' forzato). Inoltre, si va a ripescare ancora prima, dalle avventure di LS in persona, rimettendo in discussione alcuni elementi che parevano assodati e indiscutibili.

- si recuperano altri importanti pezzi di Magnamund finora esclusi dalla serie di LG di Lupo Solitario, e in modo significativo.


I punti più deboli, invece:

- il libro è lungo. Ma lungo. Ma lungo. La sua consistenza materiale si fa sentire, soprattutto se perdi e devi ricominciarlo.

- il libro è troppo sbilanciato verso il giocatore che ha raggiunto il rango di Principe del Sole. Molte opzioni sono esclusive per chi ha raggiunto questo rango, e non si tratta di scenette di Astrologia insignificanti o di minori perdite di Resistenza, bensì di eventi "di peso" e di facilitazioni enormi. E poi, dal momento che la nuova edizione prevede di partire con 5 Arti invece delle 4 dell'originale, a priori non so come accogliere la prospettiva di arrivare all'ultimo volume come Maestro Supremo. Mi chiedo che genere di sfida si possa organizzare, e se avrà ancora un senso, nel volume 32, pensare che l'avventura possa essere giocata ex novo.

- viceversa, la difficoltà per il neofita è quasi proibitiva. Bisogna avere veramente una fortuna sfacciata con il dado, perché non avere l'Arte giusta o, peggio, non essere un Principe del Sole costringe a compensare ogni mancanza con un combattimento. Combattimento, si badi, con avversari dalla Combattività magari ancora abbordabile, ma dalla Resistenza fuori parametro.

- troppe opzioni sono precluse al neofita anche a causa dell'impossibilità di avere certi oggetti, reperibili parecchi volumi prima. Dal momento che tali oggetti tornerebbero utili soprattutto per il giocatore dai punteggi bassi, chiamarli in causa è più una strizzata d'occhio al lettore affezionato che un vero e proprio elemento di gioco. È evidente che, per l'autore, l'ideale sarebbe che il giocatore come minimo avesse letto i volumi 29 e 30.

- C'è una certa componente di true path e, se evitare di prendere oggetti pericolosi non è difficile, trovare, tenere e impiegare al momento giusto quelli indispensabili per evitare delle instant death non è una banalità, specialmente considerata la lunghezza del libro. Ci sono un paio di passaggi che ricordano quello della Lancia Magica.

- punizioni, punizioni ovunque. A volte sembra un librogame di Brennan! Qui perdi Resistenza, lì perdi Resistenza. Se non hai la Cotta X perdi il doppio della Resistenza, se non hai la Cotta Y triplica le perdite di Resistenza in questo combattimento, se non hai raggiunto il rango Z perdi Resistenza, se imbocchi quel corridoio trovi qualcosa di molto utile ma perdi 12 punti di Resistenza a meno che tu non abbia un oggetto che però si trovava in un altro corridoio, e che comunque non dovresti usare qui perché ti serve anche dopo. E se dalla Tabella esce un certo numero e non hai la Cotta o l'Arte o il rango giusti, perdi pure Combattività.

- Il deus ex machina finale non mi ha convinto. Intendiamoci, negli ultimi anni il deus ex machina è stato talmente abusato in tutti i media da diventarmi particolarmente antipatico. Più che le sue implicazioni a livello di gioco in questo volume, sono curioso delle ripercussioni che avrà nel prossimo.

- lo stile di scrittura, piuttosto buono fino a un certo punto, sembra perdersi nella parte finale, con frasi "a pezzi" che sembrano mancare del più elementare lavoro di editing. Inoltre c'è la tendenza allo stile "fumettoso" e a una certa pedanteria (maiuscole per qualsiasi cosa; ripetizione ossessiva di Magemaster, Guildmaster e altri titoli, che se in inglese ancora funziona, in italiano appesantisce il testo oltre misura).

Poi ci sarebbe la questione di un personaggio che mi risultava morto assassinato fino al volume 30 e che qui invece è vivo, ma magari ho capito male un passaggio e si tratta di semplice omonimia.

 ma un deus ex machina letterale, direi