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Inizia il 2024: come sarà questo nuovo anno a livello di diffusione editoriale dei LG?

Corto 18 - La deviazione

Corto 18 - La deviazione

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Questo corto non prevede soluzioni.
Ricordo che le votazioni saranno aperte dal 22 Febbraio fino alle 23:59 del 30 Aprile.

Buona lettura e discussione!


(relativo numero della Gazzetta: 18 - La deviazione)

Ultima modifica di: Adriano
Mar-26-21 14:18:18

FinalFabbiX
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Re: Corto 18 - La deviazione

Al di là di qualche errorino come la virgola tra soggetto e verbo, Il Corto ne presenta altri di coerenza interna: Aapo diventa ben presto Aalo e al 18 Calel diventa prima Calol e poi Carol, tanto da indurmi a sospettare che fosse una cosa voluta e che ci fosse una qualche sovrapposizione di universi o una cosa così. In realtà credo che si sia semplicemente trattato di supervisione forzatamente deficitaria per consegnare il Corto in tempo.
Le seghe mentali dell’autore all’inizio parevano introdurre chissà quale sperimentalismo quando invece il Corto è “solo” un buon Corto con due ambientazioni dettagliate e originali e una situazione intrigante a unirle. Ma sarà in concorso? Si comincia a giocare già dal prologo a pagina 2, quindi le 8 pagine consentite sarebbero sforate.

GGigassi
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Re: Corto 18 - La deviazione

GGigassi ha scritto:

giocare già dal prologo a pagina 2

Come abbiamo già detto, l'unico corto che a nostro giudizio sfora il limite ed è automaticamente fuori concorso per questo motivo è il corto 29 - Vinland Saga 2.
In accordo col bando, è possibile modificare leggermente la formattazione da quella prevista, purché non sia un palese abuso: tre linee giocabili nel prologo non ci sembrano un abuso, così come non ci sembra un abuso aggiungere qualche regoletta all'interno dei paragrafi (come fanno molti altri corti).

FinalFabbiX
Signore del Totoautori 2016
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Re: Corto 18 - La deviazione

e io che cercavo di capire se lo spazio nell'ultima pagina fosse sufficiente a contenere due righe di testo... in quel caso le 8 pagine canoniche ci sarebbero state giuste!

GGigassi
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Re: Corto 18 - La deviazione

Recensione di Prodo (già pubblicata sulla pagina Fb di LGL, ma la riporto anche qui):


18 La deviazione: Un racconto che introduce un concetto interessante, quello che non ci siano scelte assolutamente giuste o sbagliate nella vita. Tale concetto cerca di traslarlo solo in ambito librogame, eliminando ogni idea di regolamento e puntando sulla narrazione.
PRO
1)    Lo stile narrativo è veramente buono. L’autore padroneggia ottimamente l’italiano, e non mancano periodi complessi e parole forbite nella narrazione. Senza mai essere pesante, riesce a trasmetterci con vivida chiarezza le immagini che descrive con la sua prosa, tanto quando disserta del periodo contemporaneo, quanto quando si avventura nel dipingere una scena di vita quotidiana del Messico precolombiano. Indubbiamente è assai piacevole leggerlo.
2)    Il pretesto che fa da sfondo al racconto, l’indeterminatezza delle scelte e l’impossibilità di stabilire con certezza quanto di giusto o errato ci sia nel compierle, è un concetto affascinante. Nella storia c’è molto di non detto e tutti i personaggi, a loro modo, abbracciano evoluzioni filosofiche. Un racconto interattivo deve divertire, ma se riesce a fare pensare la cosa costituisce un valore aggiunto, e La deviazione ha questo pregio.
3)    L’idea di impiegare le lettere per controllare l’evoluzione della storia non è certo innovativa, ma in questo caso l’autore l’ha impiegata con una certa sagacia per rendere la vicenda più varia e “ampia”, bypassando in qualche modo gli stretti limiti imposti dal regolamento del concorso. In questo modo un lavoro di soli 19 paragrafi si rivela piuttosto longevo, perché molti di essi si percorrono più volte, ma l’intreccio ha diverse evoluzioni che spingono a più di una rilettura prima di completarla e potersi ritenere soddisfatti.
CONTRO
1)    In un concorso di cortissimi, chi punta esclusivamente sulla narrazione è facile che finisca per pagare dazio. Perché non esiste lo spazio sufficiente per farsi veramente apprezzare sotto questo punto di vista. I paragrafi de La Deviazione sono ben scritti e piuttosto verbosi, e proprio per questo finiscono per occupare anzitempo tutto lo spazio a disposizione impedendo al lavoro di raggiungere un vero climax. Finisce tutto sul più bello, quasi improvvisamente, quando ci sarebbe ancora molto da raccontare.
2)    Un solo epilogo, peraltro molto frettoloso: la cosa mi ha un po’ disturbato. Secco e lapidario, potrebbe anche andare bene, se ci fosse almeno un altro finale più esplicativo ad affiancarlo. Anche per dare senso alle lettere disseminati nel testo e che tengono conto delle scelte compiute: se alla fine tutto converge in un’unica soluzione finale, l’escamotage perde un po’ di senso e viene da chiedersi perché rigiocare più volte l’opera ed esplorarne ogni diramazione.
3)    Il racconto è molto oscuro. Si fatica a seguire l’interconnessione della vicenda e, seppure alla fine se ne coglie la sovrapposizione, non è chiaro perché quelle persone (più il puma) vedono le loro storie accavallarsi e per quale motivo tutto questo accada. Probabilmente tale sensazione straniante è voluta e cercata dall’autore: a tratti però gioca a discapito della coerenza narrativa e quando questo accade la narrazione ne risente.
GLOBALE: L’idea di fondo è coraggiosa, lo stile narrativo di buon livello, alcune trovate veramente di ottima fattura. Al netto di questo però il corto non mi ha entusiasmato, e ho maggiormente accusato l’oscurità diffusa rispetto a quanto mi abbia esaltato il messaggio (filosofico e che fa riflettere) che l’opera porta con sé. Devo però prendere atto che il lavoro è coraggioso e fuori dall’ordinario: per questo e per gli altri motivi che ho riportato pocanzi credo sia giusto premiarlo con un voto positivo. Non me la sento però di inserirlo tra i migliori, a mio gusto, di questa edizione.

"Lo sai come dev'esse lo sguardo del carabiniere? Pronto, acuto e profondo".

Adriano
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Re: Corto 18 - La deviazione

Corto interessante, con un'ottima prosa e paragrafi descrittivi approfonditi che contribuiscono l'immedesimazione. Due storie, provenienti da due diversi tempi, che alla fine si intrecciano convogliando in un unico - brevissimo - finale (al quale si arriva comunque in modi diversi a seconda delle scelte effettuate durante il gioco). Finale, ahimè, non approfondito come il resto del racconto-game, ma piuttosto sbrigativo e forse condizionato dalla necessità di stare entro le 10 pagine del regolamento del concorso.
La narrazione supera di certo la parte ludica in quanto le regole si limitano a una raccolta di lettere (che in qualche maniera sostituiscono le canoniche parole chiave) da verificare di volta in volta per proseguire nella lettura. Ho apprezzato la descrizione dei luoghi (soprattutto Firenze) e lo stile di scrittura, anche se il Corto finisce davvero bruscamente ed è un peccato.

Flay4Fight
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Re: Corto 18 - La deviazione

RECENSIONE
Quest'opera si fa apprezzare per la prosa molto buona, al netto di qualche refuso, che ben descrive luoghi, personaggi e stati d'animo. Il comparto ludico è infatti limitato ai canonici bivi e lettere da annotare che terranno traccia di alcune scelte e determineranno le conseguenze. La storia che intreccia e cerca di collegare due episodi lontani nel tempo molti secoli sarebbe anche intrigante senonché l'autore cala improvvisamente e inaspettatamente il sipario sull'unico finale che lascia peraltro più di un senso di incompiutezza. Questo unito (e forse provocato) da una eccessiva lunghezza dei paragrafi, mette una notevole palla al piede sulla longevità che, in assenza di meccaniche di gioco che ne allunghino la durata, rende l'esperienza di questi diciannove paragrafi un po troppo breve.

Votiamo In Enciclopedia!
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sancio
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Re: Corto 18 - La deviazione

Non sono d'accordo con l'incipit di questo corto: il filo conduttore che guida il racconto non è "discutibile", è un'assoluta verità! Nella vita non esistono scelte radicalmente giuste o sbagliate, tutto ciò che facciamo ha delle conseguenze, e così può avvenire in ambito librogame, specie se si vuole creare un romanzo interattivo.
Penso a opere come La Nuvola e l'Albero, in cui a ogni lettura la storia prosegue in modo diverso a seconda delle nostre scelte; non esistono opzioni giuste o sbagliate, semplicemente "deviazioni" che conducono gli eventi in direzioni diverse. Ecco: il problema di La Deviazione è tutto qui, e sta nel fatto che l'impatto delle scelte all'interno del corto è davvero molto limitato. Non accadono "cose differenti" quanto versioni leggermente modificate degli stessi eventi. Già alla seconda lettura si prende coscienza di questo fatto e l'appeal del corto si riduce.

L'uso delle lettere come "interruttori" però richiama alla mia mente le opere di Andrea Angiolino, cosa che mi trasmette un'altra ragione per essere comunque soddisfatto. Consiglio all'autore di insistere sulla sua idea, ma di curare di più l'incidenza delle scelte e la varietà dei percorsi.

Zakimos
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Re: Corto 18 - La deviazione

Recensione: in questo corto si intrecciano due storie ambientate in epoche storiche differenti, il regolamento è inesistente e non c’è alcuna aleatorietà, ci sono solo scelte da compiere e delle lettere, codici, da annotare. L’assenza di regolamento e di aleatorietà è funzionale allo scopo del racconto, quello di affermare che non esistono scelte giuste o sbagliate in assoluto. Lo stile narrativo è coinvolgente in entrambe le storie però il tutto si conclude in soli diciannove paragrafi lasciando l’amaro in bocca e la curiosità di leggere il seguito, di comprendere le cause dell’intreccio, di sapere come finiscono le storie dei personaggi dopo che si sono incrociate. Una volta esplorati tutti i bivi il corto non presenta motivi per essere letto, quindi la rigiocabilità è buona grazie ai codici, ma limitata dall’assenza di ogni aleatorietà.

F.A.S.
Illuminato
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Re: Corto 18 - La deviazione

Questo racconto non mi ha entusiasmato più di tanto, purtroppo, soprattutto perché l'interattività con il lettore è scarsa quando invece avrebbe dovuto essere più marcata per controbilanciare i paragrafi molto narrativi.
Raccontare una bella storia è importante, anzi per me è quasi la base di ogni buon racconto, ma l'immedesimazione con il lettore va curata altrimenti si rischia di "salire in cattedra" e raccontare una storia che si ha in mente senza far divertire il lettore.
In precedenza ho criticato alcuni racconti perché erano troppo tecnici, questo invece è troppo poco tecnico. Trovare il giusto equilibrio non è mai facile, va detto.
Oltretutto, mi perdoni l'autore, ma ho trovato tutti i concetti esposti molto fumosi e poco chiari. Cioè, non ho ben capito dove voleva andare a parare. Prodo scrive che questa sensazione straniante forse è voluta dall'autore, in tal caso mi perdoni ma non l'ho apprezzata.
Voto inviato ad Adriano.

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Anima di Lupo
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