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Corto 24 - Ocram

Corto 24 - Ocram

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Questo corto non prevede soluzioni.
Ricordo che le votazioni saranno aperte dal 22 Febbraio fino alle 23:59 del 30 Aprile.

Buona lettura e discussione!


(relativo numero della Gazzetta: 24 - Ocram)

Ultima modifica di: Adriano
Apr-11-21 11:10:30

FinalFabbiX
Signore del Totoautori 2016
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Re: Corto 24 - Ocram

Molto carino questo Corto, a una prima lettura gli ho trovato solo tre difettucci: 1) è troppo facile e quindi brevissimo (o sono io che ho avuto culo o l’autore ragiona come me), 2) le destinazioni alternative raggiungibili tramite gli oggetti avrebbero potuto essere citate in maniera più intuitiva (ad esempio tra parentesi), 3) anche nell’altro mondo prima/dopo un vocativo ci va una virgola! teach
Nulla che tolga troppo al suo valore complessivo, comunque.

GGigassi
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Re: Corto 24 - Ocram

Corto carino e stimolante che prevede più di un unico finale, ed è incentrato sulla classica e sempre efficace figura dello specchio che funge da portale tra due mondi - in questo caso: mondo parallelo dove chi riflette la propria immagine genera suo malgrado una copia "cattiva", o comunque deviata, di sé. Rimanda in qualche modo al racconto di Alice, o ancor più (secondo i miei personalissimi gusti) ad Attraverso lo Specchio, Dylan Dog n'10 bigsmile
Il Corto è scritto bene e si basa soprattutto sulla raccolta di oggetti (parole-chiave) per superare alcuni passaggi. Il paragrafo 2 fa da collante per le varie aree che bisogna visitare per tentare di uscirne nel migliore dei modi. Inoltre bisogna considerare il passaggio del tempo - che da 6 non deve arrivare a 0, pena un finale.. ambiguo ma di certo non felice.
Tornando al famoso paragrafo 2.. c'è da dire che l'ho trovato un po' incasinato: colpa di tutti quei "se hai X, vai a Y" messi in un unico posto, quando io avrei ad esempio fatto sì che il testo chiedesse all'inizio di ogni paragrafo il check di uno o più oggetti, rimandando poi a un ulteriore ramo.
Altro piccolo difetto: all'inizio, nel regolamento, gli oggetti sono chiamati cose-parole e poi parole-oggetti. Sono piccolissimi dettagli, ma forse era bene uniformare.
In ogni caso un buon Corto, piacevole e non eccessivamente complesso.

Flay4Fight
Iniziato
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Re: Corto 24 - Ocram

Recensione di Prodo (già pubblicata sulla pagina Fb di LGL, ma la riporto anche qui):


24 Ocram: Bel racconto, molto particolare e innovativo sia nella struttura che nella narrazione. Il tema del doppio mondo è trattato con intelligenza, ispirandosi a un’opera classica come Attraverso lo specchio e declinandola tramite un approccio differente. Anche narrativamente il lavoro è valido, mentre forse manca qualcosa nell’equilibrio strutturale complessivo.
PRO
1)    Mi ha colpito molto la capacità dell’autore di caratterizzare il protagonista del racconto, un bambino piccolo, sebbene non piccolissimo. Non solo il personaggio è credibile, ma il nostro riesce nella tutt’altro che facile impresa di farlo parlare, muovere e comportare come un bambino della sua età. Età che peraltro intuiamo perché non è mai chiaramente quantificata. In passato ho letto spesso opere in cui bambini, adolescenti o in generale protagonisti differenti, rispetto all’autore, per genere, età o provenienza risultavano ben poco realistici. In Ocram accade l’esatto contrario e questo è uno dei suoi punti di forza.
2)    La struttura regolamentare del racconto è molto intelligente. L’idea del tempo che scorre è buona, anche quella dell’inventario limitato a un singolo oggetto, da portare in mano, è realistica e funzionale all’economia dell’opera. Tale base è arricchita da un paio di trovate altrettanto valide: gli indizi disseminati per la casa, che ci aiutano a compire le azioni nel giusto ordine, e i dialoghi scritti al contrario, molto coreografici, aumentano l’immedesimazione e aiutano a ricordarci che siamo finiti nel mondo oltre lo specchio.
3)    Il finale multiplo è stato gestito molto bene. Sia quello positivo che quello negativo sono convincenti. Il pathos e le emozioni che suscitano sono adeguati, e non lasciano quella sensazione di epilogo frettoloso o non in linea con il resto dell’opera. Esiste anche una conclusione “di mezzo” in cui torniamo a casa e ci perdiamo la mamma, che invoglia a rigiocare il corto cercando di svelare la soluzione migliore.
CONTRO
1)    Mi ha infastidito alquanto una mancanza, in sede di bivi, al paragrafo 2. Tra le opzioni, se torniamo in soffitta, ne esiste una in cui abbiamo mamma. Non è però specificato chiaramente che possiamo avere sia specchio che mamma (eventualità che è possibile far verificare e che conduce all’epilogo migliore). In effetti non è possibile arrivare in soffitta senza specchio se si ha la mamma con sé, ma questo il lettore non lo sa. Tale mancanza di chiarezza mi ha in pratica rovinato una partita. Non ho scelto l’opzione mamma perché avevo anche lo specchio e credevo che le cose non collimassero, ho finito per perdere altro tempo, azzerarlo e non conquistare subito l’epilogo migliore.
2)    Ho notato un problema di equilibrio. Per conquistare il finale vincente basta andare in bagno, poi dalla mamma, poi in soffitta. Tutto il resto è fuffa. In alcuni casi le stanze nascondono dei malus, come se torniamo dal falso papà del mondo oltre lo specchio con la mamma, ma in altri hanno la sola funzione di fare perdere tempo. Secondo me le stanze “specchietto per le allodole” sono troppe, così come gli oggetti inutili. Avrebbe funzionato di più, per esempio, se la lattina o l’orso ci fossero serviti per convincere la mamma ad abbandonare la cucina, in modo da creare un percorso più complesso ma sicuramente più in linea rispetto alla struttura complessiva del racconto.
3)    L’opera è valida sia narrativamente che strutturalmente, ma forse, rispetto ad altri racconti in gara, paga qualcosa in termini di giocabilità. Credo che cimentandosi in tre sessioni esatte si riesca tranquillamente a esplorare tutti i possibili finali. E ognuna delle run sarà molto breve perché il racconto è breve: più breve, in termini di tempo, della media degli altri corti in gara. Tutto finisce troppo velocemente, e rimane una certa sensazione di insoddisfazione, legata al fatto che si sarebbe voluto leggiocare di più e più a lungo.
GLOBALE: Ottimo racconto sotto tutti i punti di vista che è limitato, nel raggiungere l’eccellenza, da alcuni problemi legati alla sua stessa struttura. È un peccato perché in sé e per sé il lavoro non ha nulla che non va: sarebbe bastato pochissimo per impiegare più saggiamente i paragrafi, nonché le diramazioni, e trasformarlo in un vero classico. Rimane comunque un valido titolo, e credo che possa competere per il podio.

"Lo sai come dev'esse lo sguardo del carabiniere? Pronto, acuto e profondo".

Adriano
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Re: Corto 24 - Ocram

RECENSIONE
Opera dal tono fanciullesco con protagonista un bambino, ma che dopo poche righe si capisce non essere affatto per bambini. La storia, una sorta di Alice contemporanea è amara, potrà però culminare in un lieto fine come in un epilogo triste. Il regolamento prevede un parametro "tempo" e una limitata (e realistica) gestione oggetti. La lettura, al netto delle frasi di dialogo al contrario alla lunga faticose, è piacevole. Il gioco però risulta un po troppo breve, anche se i tre finali ne prolungano leggermente la fruizione. Un paio di sviste: numero paragrafo 1 posizionato differentemente rispetto agli altri e un parametro con due nomi diversi nel regolamento. Ancora una volta l'autore paga il dazio - l'inesperienza? - di una insufficiente capacità di sintesi: 17 Paragrafi sono pochi. Peccato perché la prosa e la storia non erano affatto male.

Votiamo In Enciclopedia!
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sancio
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Re: Corto 24 - Ocram

Questo corto ha svariati problemi derivati quasi sicuramente dall'inesperienza del suo autore, o forse da un'eccessiva fretta; il più macroscopico è la struttura dell'hub al paragrafo 2, da cui si dipartono le varie strade di questo librogame a mappa, ma in cui tutti gli interruttori (le parole-chiave) sono in chiaro, "spoilerando" in automatico cosa attiva azioni diverse in ogni zona e rendendo il testo del paragrafo contorto e di difficile lettura. Segue come importanza il fatto che una buona metà dei percorsi siano false piste, rendendo la strada per arrivare in fondo cortissima e anticlimatica.

Nonostante questi difetti, però, mi sento di promuovere Ocram per le straordinarie emozioni che ha saputo trasmettermi leggendo. Le frasi al contrario, che si dipanano pian piano e non sono subito riconoscibili, rendono i dialoghi un crescendo di emozioni perché a colpo d'occhio non puoi sapere cosa contengano: ecco così che certe scene acquistano ancora più pathos man mano che si svolgono. Non solo: una volta completata la lettura, sono rimasto svariati minuti a riflettere sul significato delle mie azioni.

 Spoiler Show Spoiler Hide Spoiler
 
La mamma che porto "di là" è quella vera rimasta intrappolata in precedenza? Sembrerebbe di sì dall'introduzione, ma non è così certo. E perché Marco dovrebbe avere più diritto alla felicità di Ocram?
Se sommiamo al tutto l'evidente influenza di Coraline, una delle mie opere preferite in assoluto, Ocram diventa in automatico uno dei miei corti preferiti di sempre, nonché ciò che speravo di leggere in questa edizione del concorso: una contrapposizione tra due mondi in cui il bene e il male sfumano in un unico grigio, ma di tonalità distinte. Spero che l'autore farà tesoro di quanto imparato durante il concorso e si metta di nuovo alla prova, perché il mercato italiano ha davvero bisogno di una sensibilità come la sua.

Zakimos
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Re: Corto 24 - Ocram

Il regolamento di questo corto prevede un solo valore, Tempo, che va a scalare a seconda delle nostre azioni, prevede la presenza di parole chiave e non presenta alcuna aleatorietà. Il protagonista è un bambino e lo stile dell’autore riesce a rendere in maniera credibile il modo di pensare e di agire di un protagonista giovane, mentre l’argomento trattato non è poi così adatto ad un lettore giovane e tratta una tematica più adulta. Il racconto è coinvolgente e ben strutturato con la presenza di tre finali, simpatico lo stratagemma di far parlare al contrario il doppio dello specchio, purtroppo come altri racconti di questo concorso si conclude troppo velocemente lasciando la voglia di leggerne una versione estesa e arricchita di altri paragrafi.

F.A.S.
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Re: Corto 24 - Ocram

Dopo Le Ombre del Mio Gatto un altro Corto apparentemente “ad altezza bimbo”, che però ha dei risvolti inquietanti. È scritto veramente bene, e la narrazione in prima persona è coinvolgente ed immersiva. Mi ha colpito molto l’altro padre: un vero stronzo!
Il meccanismo di gioco è molto semplice e funzionale anche se sacrifica alle necessità ludiche la logica: perché non posso portarmi dietro contemporaneamente una lattina e un orsacchiotto, o uno specchietto?
I difetti di questo Corto sono principalmente la brevità e la conseguente semplicità: ci sono solo 15 paragrafi più due “di servizio” (l’1 e il 100), e di questi 2 sono dei finali. Inoltre ho trovato poco funzionale la scelta delle destinazioni indicate abbinandoci gli oggetti: è poco elegante da leggere, può generare confusione ed è tutta uno spoiler (parlo ovviamente della lista al paragrafo 2). Se l’autore avesse elaborato un meccanismo diverso per “attivare” certe scelte, penso a una tabella come quella di DESLAGRATE o attribuire agli oggetti dei numeri di paragrafo da aggiungere a quello di destinazione, ne avrebbe oltretutto guadagnato in spazio che avrebbe potuto reinvestire nella parte testuale. In ogni caso, VIA! (Voto Inviato ad Adriano)

GGigassi
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Re: Corto 24 - Ocram

Un altro corto scritto benissimo. La narrazione in prima persona dal punto di vista di un bambino è una bella idea ma va eseguita bene, e l'autore ci riesce alla grande.
La storia, anche questa basata su un'ottima idea, è però molto breve, suddivisa in pochi paragrafi, di cui uno, quello centrale, praticamente illeggibile a causa della lunga lista di cose-parole (o parole-oggetti?).
La risoluzione del corto è tra l'altro abbastanza semplice e, soprattutto, troppo veloce. Peccato perchè era un corto con un enorme potenziale.

giax
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Re: Corto 24 - Ocram

Questo Corto mi è piaciuto moltissimo, scatenandomi reazioni e riflessioni, che è il massimo che posso chiedere da un libro. Ha diversi difetti FORSE dovuti alla poca esperienza. Ma dico FORSE perché se il target sono i bambini (non è evidente che è un racconto per bambini?), la semplicità generale dell'opera, le parole chiave già dichiarate al P.2 e il fatto che si possa portare solo 1 oggetto alla volta, non li considererei difetti ma ottime soluzioni per agevolare la vita al lettore giovanissimissimo.
Detto ciò, il resto è magico. Mi è piaciuto tutto: trama, idea di fondo, meccaniche di gioco, stile di scrittura e soprattutto i dialoghi al contrario. Mi venivano i brividi leggendo piano piano le parole nel giusto verso, con quel contrasto meraviglioso tra il lato horror (terrificante ma solo parzialmente percepito da Marco, perché è un bambino e ha un'innata ingenuità) e la semplicità dei termini scelti. E la tenerezza con la quale vuol riportare la mamma nella vera casa? Perché...."!otturb è iuQ". Amore! Che tesorino.
Stupendo anche il titolo, che è sempre molto importante per me! Riassume la vicenda, stimola la fantasia ed è compatto stilisticamente. A volte leggo titoli davvero orrendi ai Corti.
Ammesso lo stesso discorso fatto per il racconto del gatto e dei globi di luce (è giusto far gareggiare Corti di questo tipo per bambini con gli altri per adulti?), assegno il top e spero vinca o ci vada vicino. Di certo uno dei miei preferiti quest'anno.
Voto inviato ad Adriano.

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