Sto pensando... Quasi quasi chiedo il permesso alla E.Elle di stamparmeli.
Ne stampo un 100-200 copie da una tipografia qui in zona che conosco e che fa prezzi relativamente modici per quei quantitativi, poi li metto in vendita come nuovi. Ma mi serve una scansione completa di uno di quelli dalla prima alla quarta di copertina.
Poi li vendo su Ebay con la dicitura 2° ristampa.

E chi lo ha detto?
Devo solo ottenere il permesso dalla E.Elle, che avevo già espresso come uno dei passi da fare.

foreros ha scritto:

Quasi quasi chiedo il permesso alla E.Elle di stamparmeli.

Era già previsto, anche se magari quelli della E.Elle possono dire di no.

ildemiurgo ha scritto:

Infatti è quello il nodo della questione, ho provato a chiamare proprio la casa editrice ma non sono interessati a fare nulla riguardo i librogame fascettati e non.
Inoltre non penso, come del resto capita in questo paese, che si privino dei diritti a favore di un singolo o di una comunità come lgl.
Sarebbe veramente bello se si potesse fare, ma credo che il tuo e anche il nostro debbe rimanere un sogno

Sarebbe interessante a questo proposito conoscere qualcuno che lavora alla E.Elle, per sapere un pò quello che successe dietro le quinte, e cosa impedisce loro di tornare ai mitici Librogame. Non credo sia solo un discorso economico, ci saranno intrallazzi e diritti vari sicuramente. Conoscere il punto di vista di uno che ci lavora o che ci ha lavorato forse spiegherebbe molte cose.

Panteganus ha scritto:

Se ricevono un offerta scritta con dentro dei soldi secondo me accettano qualsasi cosa. parere personale

A mio avviso manca una corretta percezione delle reali dimensioni della vicenda: la EL da tempo è stata rilevata dalla Einaudi, ed è andata a costituire una sezione della galassia del gruppo editoriale torinese. Quando si fa parte di un colosso del genere le prospettive commerciali cambiano radicalmente: cambiano le dimensioni della distribuzione e delle presenze in libreria; cambiano i numeri.  In soldoni, non ci si può più permettere di lanciare un prodotto di nicchia sperando che funzioni: questo tipo di cose possono riuscire a una casa editrice più piccola, se accorta e ben supportata e, soprattutto, se attenta a interagire coi fans utilizzando tutti i canali offerti dai nuovi media. Possono riuscire - glielo auguro - alla Vincent Books di turno, per intenderci.

Per quello che riguarda il rilevare il catalogo dei LG, temo che siamo fuori strada: loro possono aver perso il diritto allo sfruttamento commerciale dei vari personaggi, come LS, regolato da contratti che normalmente sono soggetti a scadenze relativamente brevi, ma le traduzioni italiane dell'epoca e tutti i progetti grafici (le famose copertine con le fascette colorate) sono coperti da diritto d'autore, nel qual caso si parla di decenni. Per quanto assurda possa sembrare a noi comuni mortali, una politica del genere è la norma nelle aziende che trattano prodotti dell'ingegno, brevetti, materiale coperto da copyright: a meno che l'offerta non sia veramente consistente, normalmente questi non vengono ceduti, a costo di ammuffire in un cassetto, e ricordo che in questo caso si dovrebbe andare a trattare con la Einaudi, non propriamente con una combriccola di sprovveduti o di pezzenti.

Ho il timore che ce ne dobbiamo fare una ragione: gli anni Ottanta non esistono più per noi né per la EL, e non è in nostro potere pensare realisticamente di resuscitarli. Il tentativo fatto sei anni fa di riesumare i LG riproponendoli esattamente come erano vent'anni prima, in una logica di marketing è addirittura aberrante. I librogame per come li ricordiamo noi sono mitici per una sparuta minoranza di nostalgici. Non possiamo ingannarci mediante la nostra autorappresentazione, né attraverso l'ottima attività fatta da questa comunità che ho il piacere di frequentare: pochi siamo e pochi rimaniamo - e non è certo quel povero mercimonio fatto su eBay che farà rinascere per incanto la nostra passione attorno a noi.

Heimdall di Bifrost ha scritto:

Panteganus ha scritto:

Se ricevono un offerta scritta con dentro dei soldi secondo me accettano qualsasi cosa. parere personale

A mio avviso manca una corretta percezione delle reali dimensioni della vicenda: la EL da tempo è stata rilevata dalla Einaudi, ed è andata a costituire una sezione della galassia del gruppo editoriale torinese. Quando si fa parte di un colosso del genere le prospettive commerciali cambiano radicalmente: cambiano le dimensioni della distribuzione e delle presenze in libreria; cambiano i numeri.  In soldoni, non ci si può più permettere di lanciare un prodotto di nicchia sperando che funzioni: questo tipo di cose possono riuscire a una casa editrice più piccola, se accorta e ben supportata e, soprattutto, se attenta a interagire coi fans utilizzando tutti i canali offerti dai nuovi media. Possono riuscire - glielo auguro - alla Vincent Books di turno, per intenderci.

Per quello che riguarda il rilevare il catalogo dei LG, temo che siamo fuori strada: loro possono aver perso il diritto allo sfruttamento commerciale dei vari personaggi, come LS, regolato da contratti che normalmente sono soggetti a scadenze relativamente brevi, ma le traduzioni italiane dell'epoca e tutti i progetti grafici (le famose copertine con le fascette colorate) sono coperti da diritto d'autore, nel qual caso si parla di decenni. Per quanto assurda possa sembrare a noi comuni mortali, una politica del genere è la norma nelle aziende che trattano prodotti dell'ingegno, brevetti, materiale coperto da copyright: a meno che l'offerta non sia veramente consistente, normalmente questi non vengono ceduti, a costo di ammuffire in un cassetto, e ricordo che in questo caso si dovrebbe andare a trattare con la Einaudi, non propriamente con una combriccola di sprovveduti o di pezzenti.

Ho il timore che ce ne dobbiamo fare una ragione: gli anni Ottanta non esistono più per noi né per la EL, e non è in nostro potere pensare realisticamente di resuscitarli. Il tentativo fatto sei anni fa di riesumare i LG riproponendoli esattamente come erano vent'anni prima, in una logica di marketing è addirittura aberrante. I librogame per come li ricordiamo noi sono mitici per una sparuta minoranza di nostalgici. Non possiamo ingannarci mediante la nostra autorappresentazione, né attraverso l'ottima attività fatta da questa comunità che ho il piacere di frequentare: pochi siamo e pochi rimaniamo - e non è certo quel povero mercimonio fatto su eBay che farà rinascere per incanto la nostra passione attorno a noi.

Heimdall, la saggezza fatta persona. Non si poteva argomentare meglio.