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Recensione

Lite Coldlancer 2: Caccia Spietata
Edizione Librogame's Land 2007
autore/i Raffaele Aquilone
Recensore spadadelsole

Come si evince dal titolo, nel secondo volume della saga Lite Coldlancer la situazione del nostro alter-ego si ribalterà: da prede diventeremo cacciatori, all’inarrestabile ricerca di un’altra nostra sorella che, ignara degli eventi del libro precedente, è stata fatta prigioniera dal perfido Ballah l’Hutt.
Come primo passo, allo scopo di capire dove la nostra congiunta è stata condotta, dovremo recarci in incognito presso Tardos, la capitale del nostro mondo natio, ove Ballah ha il suo quartier generale. Ma, neanche a dirlo, i problemi che ci troveremo a fronteggiare lungo il nostro cammino saranno una marea, e le cose andranno di male in peggio: dopo un difficile imbarco su una nave passeggeri, un gruppo di tirapiedi salirà sul nostro vascello quando ormai sarà prossimo all’arrivo e, scoperta la nostra identità, lo farà abbattere. Ci precipiteremo verso i gusci di salvataggio allo scopo di salvarci, e giunti sul ponte di lancio scopriremo che ne sono rimasti pochi (se si gioca come Sith saremo tentati di uccidere tutti gli altri passeggeri per assicurarci la salvezza… davvero una trovata agqhiacciante e coreografica). 
Riusciremo comunque a salire su una delle navette residue che ci porterà, a causa di un danno al sistema di navigazione, nel bel mezzo di un infuocato deserto, da cui pochi in passato sono usciti vivi. Superando molti problemi riusciremo a trovare un mezzo di trasporto, ma saremo punti da una sorta di scorpione e, se non troveremo rapidamente un antidoto, finiremo per perdere un braccio (per scongiurare questa eventualità si consiglia di visitare l’hangar Coldlancer). 
Giunti in città cadremo vittima di un'imboscata, degna delle fasi più concitate della collana deveriana Guerrieri della strada, ordita dai tirapiedi di Ballah, guidati nientemeno che da un iniziato Sith: l’azione, dicevo, sarà al cardiopalma e la morte quasi inevitabile… Ma, per fortuna, verrà a salvarci nostro fratello Ala, preziosissimo alleato per noi da questo momento e per tutte le future avventure. Come è facilmente intuibile, la sua figura è stata ispirata pesantemente da quella di Jan Solo.

Dopo una toccante visita a casa Coldlancer, ci recheremo al quartier generale del rivale di Ballah, sperando possa aiutarci e, in effetti, ci proporrà un accordo: noi penetreremo nel caveau dove si trova la preziosissima gemma di Zaloris e la ruberemo e lui ci rivelerà il vero nascondiglio del nemico, così da consentirci di ucciderlo e recuperare nostra sorella. Un onesto patto tra furfanti! 
Non si potrà non immaginarsi protagonisti di qualche grande film dedicato al "colpo perfetto" durante il furto, o non sentirsi traditi a cose fatte, ma, alla fine, in un modo o nell'altro, otterremo l’informazione richiesta. 
La missione finale ci farà sudare sette camicie, in ogni senso, dato che il pianeta dove il nostro nemico è asserragliato è vulcanico e rovente, ed entrare nella fortezza dell'Hutt non sarà certo un gioco. Ma la vera tragedia inzierà quando ci ritroveremo scaraventati in un’arena e dovremo affrontare ogni sorta di avversari, tra cui il temibile iniziato Sith. 
Tra mille peripezie conquisteremo la vittoria e grande sarà la soddisfazione nel sentire le richieste di pietà dell’Hutt che, guarda caso, si dichiara disposto a pentirsi: siate Sith e uccidetelo, non subite la tentazione Jedi di risparmiarlo! Sarà la fine di un incubo la partenza dal pianeta, ma ancora troppi membri del nostro clan mancano all’appello per poter cominciare a gioire...

Il secondo capitolo della saga Lite Coldlancer è estremamente frenetico: pur mantenendo un ritmo intenso, segna un deciso miglioramento rispetto al predecessore, dato che è contraddistinto da maggiori scelte e percorsi alternativi.
Anche la differenza tra opzioni dedicate al lato luminoso e quelle riservate al lato oscuro si fa più marcata. Si vede subito l’importanza di sfruttare al meglio l'esperienza accumulata nella precedente avventura e, per la prima volta, abbiamo la possibilità di aumentare l’efficacia dei poteri della forza a seconda del grado e dei punti che decideremo d’impiegare.
Le scene toccanti e le scene d’azione, come avrete capito, non si contano, rendendo il percorso divertente e imperdibile per chi è a caccia di adrenalina pura. Nonostante ciò la narrazione dell'autore non perde mai di vista gli stati d’animo dei protagonisti, caratterizzandoli ottimamente.
Tutto considerato, se il terzo volume dell'epopea di Coldlancer è quello che più risente dell’influenza, a livello di impostazione, della serie Lupo Solitario, il secondo è quello più simile a un'altra collana ideata da Joe Dever, la già citata Guerrieri della Strada. In definitiva ci troviamo davanti a un ottimo volume, ma la saga riuscirà a regalarci capitoli ancora migliori.

Longevità 8: 

Più alta rispetto al volume precedente: ci sono maggiori possibilità di scelta e ogni rilettura offre qualcosa di nuovo da scoprire.

Difficoltà 7.5: 

Forse un po' troppo difficile, ma mai frustrante. Garantisce un ottimo livello di sfida, soprattutto per i lettori di librogame più esperti.

Giocabilità 8: 

Grande possibilità di interagire sia con i personaggi che con l'ambientazione: non mancano tocchi di classe come enigmi da sciogliere e oggetti importanti da impiegare. L'ottima verve narrativa di Raffaele Aquilone contribuisce a migliorare ulteriormente la godibilità del titolo.

Chicca: 

/

Totale 8: 

Un capitolo davvero molto bello