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Recensione

Ultima Forsan 1: Il Tesoro della Regina
Edizione GG Studio 2015
autore/i Mauro Longo
Recensore Yaztromo

Rilegato in una splendida copertina a colori, con i loghi di Savage Worlds e Ultima Forsan in evidenza, Il Tesoro della Regina si inserisce nello storico filone della letteratura interattiva gia' esplorato dal classico Tunnels and Trolls, uno dei capostipiti del filone, dalla serie poco tradotta in Italiano dei Supereroi Marvel e da quella piccola grande perla (a suo modo) che risponde al nome de La Figlia del Califfo (tratta direttamente da uno degli scenari di Uno Sguardo nel Buio). Si tratta di un'avventura in solitario legata al regolamento del gioco di ruolo Savage Worlds in generale e all'ambientazione di Ultima Forsan in particolare.

Non si preoccupi chi non conosce ne' Savage Worlds, ne' Ultima Forsan: si puo' giocare e apprezzare questo titolo anche se si è completamente digiuni di informazioni relative al mondo e in questione. E' infatti possibile affrontarlo in diverse modalita': se si conosce Savage Worlds si puo' cominciare direttamente, oppure si puo' passare attraverso un tutorial che introduce il regolamento passo a passo, oppure si puo' optare per un sistema alternativo, leggero e supersemplificato, che non prevede nemmeno l'uso dei dadi.

Il librogame scorre comunque liscio come l'olio, senza dilungarsi in "spiegoni" (relegati in chiare e sintetiche appendici riassuntive che si possono consultare come e quando si vuole) ne' sul regolamento ne' sull'ambientazione di Ultima Forsan, un'affascinante ucronia medioevale popolata da morti viventi che stringono nella loro morsa i superstiti insediamenti umani. Nell'ultima appendice e' anche spiegato come convertire il librogioco in un'avventura da giocare dal vivo col gioco di ruolo, scelta che ricorda quella tipica di alcuni scenari per avventurieri solitari di grandi GDR del passato, sempre riadattabili a un'avventura di gruppo (accadeva anche nell'appendice della già citata Figlia del Califfo).

L'avventura e' la storia di "Civetta", uno strano "Acchiappamorti" che non ama la luce solare, mandato/a nel 1515 dal Duca di Modena Francesco Guicciardini ad accertarsi nuovamente che l'Abbazia di Nonantola sia definitivamente libera dai morti viventi e da altre contaminazioni del "Flagello", come viene chiamata la loro terribile "peste". Ovviamente la missione, apparentemente di routine o quasi, non sara' priva di sorprese, ne' di pericoli.

L'intreccio si dipana tra Modena, Nonantola, San Benedetto Po e le campagne, spesso desolate e acquitrinose, che li collegano. Tecnicamente la narrazione passa attraverso alcuni snodi che mandano avanti la storia, ma i vari ambienti visitati permettono un movimento libero, con la possibilita' di tornare indietro se si pensa di essersi persi qualcosa. In particolare la parte ambientata a Modena viene giocata anche esplicitamente "a mappa", con una appassionante ricerca da portare a termine per le vie e i Palazzi della cittadina medioevale entro un certo tempo massimo, scandito dai rintocchi del campanile del Duomo.

Nell'ambito della narrazione, tra tagliagole e zingari, cavalieri e ladri di reliquie (nonche' svariati morti viventi e altri animali contaminati in qualche modo dal Flagello), si toccano grandi storie e miti del medioevo, da Matilde di Canossa ai tesori nascosti durante il sacco di Roma, dalla lancia di Longino al Prete Gianni, che nelle cronache di Marco Polo avrebbe fondato un regno cristiano nell'Asia Centrale. Tutte digressioni ben inserite nelle trame (e sottotrame) della narrazione, assieme anche a numerosi omaggi sia storici che ludici (tra tutti citero' la presenza, come antagonista, del cosiddetto Uccellatore, che ritroviamo anche tra le pagine del librogame Il Vecchio della Montagna, nella storica serie dei Misteri d'Oriente).

Longevità 8: 

Le trame e sottotrame intessute in quest'opera sono piu' di quelle che sembrano a prima vista, ed esplorare con calma tutte le opzioni di gioco e tutte le locazioni puo' fruttare scoperte e "perle" interessantissime. Concludere (con successo) il percorso per la prima volta non basta a godersi tutto il divertimento, per cui sara' necessario leggere e rileggere piu' volte il volume... e poi verra' subito la voglia di farlo provare anche ai propri amici sotto forma di gioco di ruolo!

Difficoltà 8: 

L'avventura e' ben bilanciata e il regolamento di Savage World (con dadi del destino e oboli -alias benny- vari) permette di evitare finali negativi inaspettati e ingiusti per un solo tiro di dadi sfortunato.

Giocabilità 9.5: 

La facoltà di usare regolamenti alternativi (semplificati), il tutorial per introdurre pian piano le regole di Savage World e la possibilita' di giocare "a mappa" (e con la pressione del tempo che passa rapidamente...) garantiscono un'altissima giocabilita', punto di forza di quest'opera.

Chicca: 

Sicuramente la bellissima mappa di Modena medievale, stretta dall'assedio del Flagello e desiderosa di passare al contrattacco.

Totale 8.5: 

Questo librogioco rappresenta la scoperta inattesa di un mitico tesoro non solo da parte del protagonista della storia, ma anche da parte dei lettori, che hanno atteso decine di anni prima di veder pubblicato in Italiano un lavoro che non ha assolutamente nulla da invidiare agli storici (e mitici) Tunnels and Trolls, Supereroi Marvel, Uno Sguardo nel Buio.
Speriamo che "Civetta" non si accontenti del tesoro della regina, ma che continui le sue ricerche e le sue avventure in nuovi capitoli in un prossimo futuro!