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Recensione

Dimensione Avventura 7: La Casa Infernale
Edizione EL 1992
autore/i Steve Jackson
Recensore pippo79

Dopo lo scenario futuristico de “I viaggiatori dello spazio” e quello più urbano e contemporaneo di “Appuntamento con la MORTE”, ancora una volta Steve Jackson decide di dare un’ambientazione diversa dal classico fantasy a un suo librogame. Stavolta si ispira chiaramente al celebre film horror  “La casa” di Sam Raimi (non a caso il titolo è “La casa infernale”) e ci farà impersonare un tranquillo impiegato in viaggio d’affari che durante un temporale notturno viene mal indirizzato da un vecchio in un posto dimenticato da Dio, dove la cosa più ovvia che possa capitare è avere un guasto alla macchina. La cosa non ovvia è invece il fatto che poco prima dell’incidente, il nostro personaggio ha investito accidentalmente lo stesso vecchio che l’aveva indirizzato verso quella bruttissima mulattiera; un chiaro segno che quella non sarà una notte come le altre. Come in risposta alla nostre richieste d’aiuto, ecco che poco lontano dal luogo dell’incidente, una debole luce ci fa scorgere la sagoma di una casa diroccata dove forse potremo usufruire di un telefono. Ma man mano che ci avviciniamo all'abitazione, notiamo che non c’è alcuna linea telefonica collegata ad essa.Degna introduzione da classica opera di genere horror: eccoci dunque al cospetto di una delle ambientazioni più suggestive del panorama librogame, dove all’inizio potremo essere accolti con grandissima ospitalità da parte di Lord Kelnor di Drumer, il nobile proprietario della baracca; dopo la lauta cena che ci offrirà, potremo prendere posto tranquillamente in una delle sue camere da letto riservate per gli ospiti, o (nell’ipotesi peggiore) essere legati al letto della stessa stanza. Molto dipenderà dai cibi che andremo a trangugiare durante il pasto; è consigliabile ovviamente cercare di evitare di essere legati, in quanto potremo fare una prima conoscenza del gobbo Shekou, custode di un importante segreto che è necessario conoscere, se si vuole venire successivamente in possesso di un oggetto fondamentale per portare a termine l’avventura.

Una volta usciti in qualche maniera dalla nostra stanza, dovremo girare per le altre situate al piano superiore in modo da trovare qualche arma e qualche oggetto che ci aiuti a sopravvivere alla bell’è meglio, resistendo alle svariate insidie della casa. Il nostro personaggio sarà infatti disarmato all’inizio dell’avventura, con un malus di 3 punti sul valore iniziale di Abilità; in fondo è un semplice impiegato che si trova lì dentro per caso! Quasi tutte le porte delle stanze che andremo a visitare, recano una targa con inciso il nome dell’occupante; dovremo però fare attenzione a non accumulare troppi punti di Paura durante gli incontri con gli abitanti della casa. La Paura è infatti un altro parametro iniziale ideato da Jackson appositamente per questa avventura, di cui calcoleremo il punteggio massimo assieme ai soliti punti di Abilità, Resistenza e Fortuna. Se accumuliamo tanti punti di Paura fino ad eguagliare il punteggio di partenza, ci sarà un’instant death per eccessivo spavento.Questa ulteriore complicazione, però, non ci impedirà di fare degli incontri descritti con piglio da autentico narratore horror da parte di Steve Jackson; basti pensare, ad esempio, a quello col vampiro Shaitan o quello con il boia della sala torture, oppure (dulcis in fundo) quello con Diabolus, lo spettro che tiene la sua testa sulla mano. Fra tutti questi pittoreschi incontri, il più importante è quello con l’anziana consorte del conte di Drumer ; se sapremo indovinare come si chiama (il nome ci verrà rivelato da una scritta su una finestra alla fine di uno dei tanti corridoi che esploreremo), essa ci rivelerà l’ubicazione di una stanza segreta custodita con molta attenzione dal capo degli Adoratori del Demonio, accessibile però solo con una nuova parola d’ordine che lei non conosce.A questo punto occorre venire a conoscenza della parola d’ordine succitata; la via più facile per reperirla consiste nell'incontrare di nuovo il gobbo Shekou nei sotterranei della casa e costringerlo a rivelarcela; altrimenti la si può dedurre (non immediatamente a dire il vero) anche da una lettera scritta al conte di Drumer da un suo vecchio amico, che potremo trovare in una delle stanze al piano inferiore della casa. Scovata e aperta la porta segreta, ecco spiegato il motivo per cui la stanza adiacente è custodita tanto scrupolosamente dal Maestro; in un baule vi è riposto il Pugnale Kris, l’unica arma in grado di ucciderlo. Dopo essercene impadroniti, l’unica cosa da fare è trovare il capo della setta e affrontarlo in un duello mortale al fine di fuggire dalla casa e liberarla dal male che la infesta. Questo è però possibile soltanto dopo aver rinvenuto una chiave di ghisa e aver aperto la porta della sala da pranzo, che sarà il luogo dello scontro decisivo. Saremo attaccati sia dal maggiordomo Franklins che da Lord Kelnor in persona, ma il vero Maestro è solo uno tra essi, e dovremo scegliere bene su chi concentrare il nostro attacco, altrimenti il vero artefice di tutto gli orrori della casa ci ucciderà sul colpo se continueremo ad attaccare quello che è solo un suo semplice Adoratore. Sotto le spoglie del Maestro si cela infatti un Demone Infernale dalla forza soprannaturale (ha ben 14 punti  di Abilità), che però saremo in grado di  affrontare alla pari solo grazie ai poteri del Pugnale Kris. Spettacolare il finale, con la casa che va a fuoco e un’illustrazione veramente degna di nota.

Longevità 8:  Vista la facilità con cui si possono accumulare punti di Paura e la quasi totale assenza di eventi che li riducano, il libro può essere riletto svariate volte se non altro per gustarsi i possibili incontri con i tanti inquilini della casa, veramente descritti con ottimo effetto.

Difficoltà 7.5:  Nonostante ci sia la possibilità di incappare in qualche solito vicolo cieco alla Steve Jackson (evitare in particolare di arrivare nel luogo del sacrificio della giovane donna), il libro ha un true path meno ferreo di altre sue opere come “La creatura del male” e la serie “Sortilegio”, e non vi sono gli stessi enigmi e i codici rompicapo così frequenti nelle medesime. La maggior difficoltà sta nel dover accumulare meno punti di Paura possibili prima dello scontro finale, tenendo presente che anche la visione in prima persona del Demone Infernale porta un notevole spavento al nostro personaggio. Inoltre le occasioni di ridurre questi punti sono assai rare.

Giocabilità 8: 

A parte il già citato score di Paura, non vi sono altre regole nuove nel libro; inoltre l’autore ci fa trovare abbastanza facilmente le armi e gli oggetti che servono per ridurre la penalità nel punteggio di Abilità iniziale (il pugnale Kris ce la può addirittura aumentare) o per recuperare i punti di Resistenza che perdiamo. Solo l’ultimo combattimento presenta un avversario che si sconfigge con una certa difficoltà.

Chicca:  Tra i tanti incontri della casa, è possibile ritrovare Balthus il Malvagio (uno dei personaggi più famosi di Steve) sotto forma di zombi nella stanza denominata come “stanza di Balthus”. Ovviamente può essere solo una mia personale interpretazione, ma l’abile illustrazione di Tim Sell per certi versi, contiene delle vaghe somiglianze con quella dello stesso Balthus ne “La rocca del male”.

Totale 8:  Che dire? Un’ altra opera degna di quel maestro che è Steve Jackson; anche il livello narrativo è ottimo e meno scarno in certi frangenti rispetto ad altri suoi libri scritti in passato. Per cronologia (almeno in Italia) è il suo penultimo impegno in prima persona prima dell’ambizioso “La creatura del male”. Quindi già da questo libro, i miglioramenti sotto il piano narrativo si vedono.