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Recensione

Realtà Virtuale 7: Desperados
Edizione Librogame's Land 2015
autore/i Adriano Ziffer
Recensore firebead_elvenhair

Questo Libronostro si pone come ideale continuazione della serie Realtà Virtuale di Dave Morris e Mark Smith. Opera di Adriano Ziffer, Desperados è un’avventura ambientata nel selvaggio West, che sfrutta con competenza il regolamento già rodato di Realtà Virtuale.

Per chi non lo conoscesse, il regolamento di Realtà Virtuale è stato uno dei primi esempi di regolamento di librogame a fare a meno di dadi e ogni altro mezzo aleatorio… per questo motivo, è una sorta di mosca bianca nel mondo anglosassone, mentre nel nuovo panorama italiano la via dei librogame “diceless” è stata molto seguita.
In Desperados, la lista di Caratteristiche è leggermente più breve di quella presente nei numeri ufficiali, e più orientata verso il combattimento, con ben quattro alternative tra cui scegliere (Arte della Lotta, Armi da Taglio, Tiro con l’Arco e, ovviamente, Tiro con la Pistola). Ciò permette sicuramente di dare maggiore spazio a tutte le Caratteristiche e a non averne nessuna che viene inserita tanto per far numero, ma riduce un po’ la varietà di personaggi possibili.

Inoltre, per i personaggi già disponibili, curiosamente ve ne sono sei che presentano ben due Caratteristiche da combattimento, mentre uno (il Gambler) non ne possiede alcuna.
Con il regolamento già pronto, l’autore ha quindi potuto dedicarsi al meglio alla trama e, soprattutto, all’ambientazione del proprio librogame. Desperados, infatti, è uno dei librogame ad ambientazione western, librogame che si contano sulle dita di una mano.
Il nostro personaggio, in cerca di lavoro, ha appena letto un interessante annuncio sul giornale: a quanto pare, il ricco imprenditore Sanders ha bisogni di qualcuno che viaggi sino alla frontiera e sembra disposto a pagare bene.

Ti dirigi subito alla lussuosa Sanders Mansion, dove vieni a sapere dallo stesso grassissimo e viscido Sanders che una settimana prima, una delle sue diligenze di trasporto valori è stata assaltata, la scorta uccisa e la cassetta del denaro rubata: solo il postiglione si è salvato. Tuttavia, i titoli rubati erano di una banca molto importante, la quale ha minacciato di chiedere l’intero risarcimento a Sanders, se i titoli non verranno ritrovati. E’ quindi questo il nostro compito: trovare il nascondiglio dei banditi che hanno rapinati la diligenza e recuperarne la refurtiva.
Tuttavia, la pista sembra già essersi interrotta: il postiglione, Pierre Toussant, dopo essere giunto nella cittadina di Red Eye, ha fatto perdere le proprie tracce… Che sia coinvolto nella rapina?

Allettati dai duemila dollari offerti come ricompensa, ci dirigiamo subito verso la frontiera, nella minuscola cittadina di Red Eye, dove dovremo rintracciare Toussant e farci dire di più sulla rapina.
Comincia così un’avventura lungo la frontiera più selvaggia del West. Il luogo in cui ci muoveremo è rappresentato da una mappa nelle prime pagine del volume, disegnata da Massimiliano Amadesi, come le illustrazioni interne: ad ovest di Red Eye, si trova la città di Chanford, attraversata dalla linea ferroviaria. Starà a noi decidere come arrivarci, se seguendo la via più breve, che attraversa però un pericoloso deserto, o facendo il giro lungo, passando quindi per Bordertown, cittadina fortificata spesso preda di assalti da parte di banditi.

Ovviamente, dato che non vi è spazio per la fortuna, ogni scelta dovrà essere presa facendo attenzione alle nostre Caratteristiche, o agli oggetti che siamo riusciti a recuperare: utilizzando un po’ di buon senso, non dovrebbe essere difficile capire, di volta in volta, quale sia l’opzione migliore per il nostro personaggio.
Raggiungere la fine dell’avventura non dovrebbe risultare troppo complesso, in quanto è particolarmente difficile venire sconfitti per perdita di Energia Vitale. Tuttavia, raggiungere al primo colpo il finale ottimale non è comunque scontato, dato che è necessario avere un preciso oggetto.

E’ possibile recuperare l’oggetto vitale in due occasioni mutualmente esclusive, ma è necessario soddisfare alcuni prerequisiti per riuscirci. Tuttavia, ottenere la vittoria dopo due o tre tentativi dovrebbe essere possibile senza troppi sforzi, dato che non vi sono ulteriori passaggi obbligati.
L’avventura presenta numerose delle situazioni già familiari agli appassionati del genere. Lungo la nostra pista, infatti, potremo avere a che fare con sceriffi poco comprensivi, peones bisognosi di aiuto e banditi senza scrupoli.

Se alcuni episodi sono piuttosto blandi e sanno di clichè, altri risultano molto più adrenalinici e ricchi di atmosfera (come l’infiltrazione nell’accampamento dei banditi o la notte passata nella città fantasma).
I discorsi sono convincenti, le scene pittoresche, i personaggi di contorno sono forse un po’ stereotipati, ma ciascuno ha la propria caratterizzazione. Non mancano poi le citazione al genere western: scopriremo ben presto l’identikit degli assalitori della diligenza, un gigante barbuto e un giovanotto biondo con gli occhi azzurri (chiaramente un omaggio a Bud Spencer e Terence Hill); o ancora, Calvera e i suoi bandidos, direttamente da I Magnifici Sette.

Un librogame solido e ben congegnato, che non solo risulta migliore di alcuni dei numeri della serie originale, ma che ha anche il pregio di essere uno dei pochi librogame con ambientazione western, decisamente poco sfruttata nonostante le potenzialità.

Longevità 8: 

Ci sono grossomodo due percorsi alternativi che permettono di recuperare ciò che è necessario per la vittoria; se già questo spinge il lettore a voler riprendere in mano più di una volta il volume, la presenza di ulteriori missioni secondarie è uno stimolo a provare ogni opzione che ci viene presentata.

Difficoltà 6.5: 

La difficoltà non è elevata; una sconfitta per perdita di punti vita è decisamente improbabile. Potrebbe invece succedere di terminare prematuramente l’avventura se non abbiamo la giusta combinazione di Caratteristiche o oggetti. L’autore, tuttavia, è stato abbastanza previdente da ridurre al minimo questo rischio. Infine, anche il paragrafo di sconfitta a cui si giunge se non si ha un oggetto necessario è in un certo senso soddisfacente.

Giocabilità 8: 

L’ambientazione del vecchio West è usata egregiamente. L’autore riesce a inserire quasi tutti gli stilemi del genere, senza per questo mai scadere nel banale e nello scontato. L’avventura si svolge in modo coerente, anche se in un certo senso lascia presagire lo svolgersi di un’indagine che invece si risolve in modo più immediato.

Chicca: 

Come già detto nella recensione, ci sono diverse citazioni ai personaggi del genere western, sia reali che di finzione, primi fra tutti i banditi che richiamano chiaramente le fattezze del duo composto da Bud Spencer e Terence Hill. Spicca anche la banda di malvivente al comando di Calvera, esattamente come nei Magnifici Sette. Infine, sul treno potremo incontrare Casey Jones, personaggio storico a cui è dedicata una ballata.

Totale 8: 

Desperados si inserisce amabilmente in linea con i titoli della collana originale. Il sistema di gioco è, infatti, ben usato e, soprattutto, impreziosito da un’ambientazione tutto sommato “nuova” in ambito librogame. Una lettura imprescindibile per gli amanti di narrativa interattiva e film western.