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Recensione

Sortilegio 3: I Sette Serpenti
Edizione EL 1987
autore/i Steve Jackson
Recensore spadadelsole

Nelle sterminate pianure, contro i messaggeri dell’arcimago. Questo era il riassunto sul catalogo E. Elle, un riassunto che trasmette bene l'essenza della situazione in cui ci troviamo.
Siamo entrati nelle Baklands, ma riceviamo subito, grazie a un falco messaggero, una missiva del re che ci avvisa che la missione è stata scoperta e che l’unico modo per tenerla segreta è quello di uccidere i Sette Serpenti prima che arrivino a Mampang.

Essi sono le spie di fiducia dell’arcimago, sette serpenti volanti votati ciascuno all'adorazione di una divinità malvagia, dotati di grandi poteri e di una terribile forza combattiva. Eliminarli non sarà facile, come se il viaggio nelle Baklands non fosse già difficile di suo. All’inizio dovremo decidere se visitare o meno un eremita che ci fornirà informazioni utili sul nemico, in particolare ci rivelerà che ognuno dei rettili ha un serio punto debole che, se scoperto, ci permetterà di sconfiggerlo piuttosto facilmente (la visita è molto consigliata, ma non fondamentale per la riuscita della missione).

Subito dopo inizierà il nostro il lungo viaggio; sarà molto importante riuscire a trovare tutti i serpenti. Non saranno i molti i luoghi che dovremo obbligatoriamente visitare per procedere ma, anche nelle stesse zone, ci saranno vari ambienti da vedere, caratteristica che renderà impossibile riuscire a transitare ovunque. I combattimenti possibili sono molti, ma in molte circostanze potremmo fuggire ed evitare la lotta.

Due i punti chiave dell'avventura, molto difficili da superare:: l’attraversamento del lago Ikala e l’incontro con i goblin della palude. Molto importante sarà scovare e visitare la casa della maga Fenestra, anche se non sarà facile riuscire a farsi aiutare da lei.
Alla fine del viaggio ci sarà notificata una sorta di "pagella" dove, a seconda del numero di nemici abbattuti, riceveremo dei malus, se sono meno di quattro o dei bonus, se sono più di quattro, che ci aiuteranno o ostacoleranno nel quarto volume della collana, La Corona dei Re. Se li avremo eliminati tutti, salvo, magari, il serpente solare, il segreto della nostra missione sarà salvo e potremo affrontare la tappa finae di Mampang con un bel vantaggio.

Questo libro sembra unire i pounti di forza dei due precedenti: da una parte il viaggio in un ambiente sconosciuto del primo volume e, dall’altra, il tema delle ricerche collatrali e dell'enigma da sciogliere che però, contrariamente a quanto accadeva ne La Città dei Misteri, non richiede di essere per forza risolto completamente per proseguire nella ricerca.
La difficoltà in perfetto stile Jackson, è alta. In primo luogo perché certi serpenti non sono facili da trovare e, quel che peggio, anche se li si incontra non è detto che si riesca subito a identificarli e si preferisca, quindi, tirare dritto. Io stesso durante la prima lettura, li avevo scovati tutti, senza però riuscire a riconoscerne duei. Riuscire a eliminare il Serpente del Tempo, poi, è quasi impossibile. E’ infatti necessario aver ricevuto delle informazioni dalla maga Fenestra, parlare con i goblin della palude e, soprattutto, leggere una pergamena illustrata nel testo…ma scritta in modo "incomprensibile"! E' fondamentale riuscire a sconfiggere il serpente usufrendo di tutti gli aiuti descritti: se lo affrontiamo impreparati infatti finiremo inevitabilmente per uscire sconfitti, e uccisi, dallo scontro.
Anche l’attraversamento del lago Ikala è molto difficile: bisogna infatti essersi procurati un fischietto magico prima di giungere sulle sue sponde per richiamare il barcaiolo che ci può traghettare; tale fischietto è ovviamente molto difficile da recuperare.


Come se non bastasse, il colloquio con i viandanti e le persone che ci troveremo a incrociare è importante, in primis quello con la maga Fenestra; ci vorrà comunque sempre diplomazia e sarà necessario non parlare mai direttamente dei messaggeri dell'Arcimago, perché altrimenti, a causa del terrore che suscitano i nostri discorsi, nessuno vorrà parlare con noi e finiremo per perdere informazioni utili.

Simpatico il fatto che la maga Fenestra potrebbe darci della sabbia per fermare il serpente del fuoco, sabbia inutile perchè tale avversario si poteva incontrare in un luogo superato ormai da diversi paragrafi. Altra prova del realismo tipico delle opere di Jackson.


Simpatico anche il fatto che, se possediamo l’anello del serpente ottenibile nel secondo volume, otteremo da ogni serpente delle informazioni utili per sopravvivere aMampang: un ottimo esempio della continuità che caratterizza tutti i volumi della serie.

Longevità 7.5:  Ci vogliono più letture per esplorare bene le ambientazioni e riuscire a terminare il lbro conseguendo il miglior risultato possibile.

Difficoltà 8:  E' alta e non basta una lettura per riuscire nella ricerca. Un po' ci aiuta il fatto che non è necessario terminare l'avventura ottenendo l’eliminazione di tutti i serpenti.

Giocabilità 7:  La difficoltà non è ben bilanciata: ci troveremo a fare i conti con la forza dei serpenti, la difficoltà nel trovarli e la diffidenza della gente che incontreremo. Ma si sa, siamo un libro della serie sortilegio non è mai facile, e bisogna tenere gli occhi aperti.

Chicca:  /

Totale 7.5:  Non sarà bello come il secondo e il quarto volume della serie, ma resta lo stesso imperdibile!