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Prodo ha scritto:

Tutto lo scheletro è stato preparato e approcciato con un obiettivo principale: realizzare un contenitore per rendere giocabile e usufruibile il sistema di combattimento ideato

Come ogni anno, le tue recensioni sono tra le più illuminanti e mi fanno riflettere però leggendo la parte del tuo intervento che ho quotato sopra mi sono reso conto che in questo modo si "giustifica" l'autore per le sue mancanze.
Cioè, passiamo sopra al resto del Corto "fatto male" (struttura, storia, immedesimazione, anche giocabilità perché no) perché comunque lo scopo era evidenziare il sistema di combattimento, innovativo nel mondo dei LG.

Non dico che ciò non sia legittimo, anzi ha un senso una valutazione di questo tipo. Ma credo che abbia senso anche fare un'analisi dei parametri classici e trattare il racconto come tutti gli altri.
Forse dipende da ciò che uno si aspetta da un Corto.

Io ho guardato e ascoltato attentamente il video e ho letto le regole e, ahimè, le meccaniche non mi sono piaciute e non comprerei un LG con tali meccanismi.
Pur riconoscendo l'innovazione, insomma, non sono riuscito ad apprezzare il risultato finale.

Fa che ciò che ami sia il tuo rifugio

Anima di Lupo
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Re:

Anima di Lupo ha scritto:

Come ogni anno, le tue recensioni sono tra le più illuminanti e mi fanno riflettere però leggendo la parte del tuo intervento che ho quotato sopra mi sono reso conto che in questo modo si "giustifica" l'autore per le sue mancanze.
Cioè, passiamo sopra al resto del Corto "fatto male" (struttura, storia, immedesimazione, anche giocabilità perché no) perché comunque lo scopo era evidenziare il sistema di combattimento, innovativo nel mondo dei LG.

Non dico che ciò non sia legittimo, anzi ha un senso una valutazione di questo tipo. Ma credo che abbia senso anche fare un'analisi dei parametri classici e trattare il racconto come tutti gli altri.
Forse dipende da ciò che uno si aspetta da un Corto.

Io ho guardato e ascoltato attentamente il video e ho letto le regole e, ahimè, le meccaniche non mi sono piaciute e non comprerei un LG con tali meccanismi.
Pur riconoscendo l'innovazione, insomma, non sono riuscito ad apprezzare il risultato finale.

E ci mancherebbe altro: il tuo pensiero ci sta tutto. Ho espresso la mia idea, ma mi rendo conto che è personale e che potrebbe essere anche alquanto impopolare.

Prodo
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Re:

Ecco, questo è uno di quei corti strapieno di battute per "addetti ai lavori", ne abbiamo visti tanti. Se da un lato si ottiene di aumentare il divertimento di chi capisce i riferimenti, fornendo un doppio livello di lettura, dall'altro si taglia fuori tutta una fetta di utenza che appunto si ferma al primo significato.
Io purtroppo rientro nel secondo caso, non avendo colto nessuna citazione oltre a quella dei due coglioncelli fascisti esponenti di Casa Pound. Ok, ho riconosciuto anche Brennan, ma quella era davvero ovvia.
Tra l'altro la mia ultima frequentazione a Lucca risale al 2009, quindi nel frattempo possono essere cambiate un bel po' di cose.

Il sistema di gioco è demenziale, ma non di facile applicazione: ha ragione chi lo paragona a un gioco da tavolo più che a un racconto interattivo. Sarebbe stato divertente provare il robot che si ricarica a "shottini", ma non ne ho avuto il fegato (il doppio senso è voluto).

Purtroppo la parte narrativa è carente, molto raccontata e non utilizza nemmeno gli spunti proposti. Nelle prime righe leggiamo che l'uomo va su Marte e viene rieletto Abberluscone. Ok, in che misura influisce ciò sul gioco?

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 Zero, nada, nul!
A me sembra proprio il tentativo di far sorrdere il lettore con una battuta fine a se stessa. Che poi, intendiamoci, anche io una risatina a denti stretti l'ho fatta pensando al mafioso Cavaliere di Arcore che torna a Palazzo Chigi ormai novantenne, ma la cosa è finita lì.

La struttura è quanto di più elementare si possa volere, ricordando molto alcuni ACdRA: mini-incontri slegati che conducono a recuperare X oggetti, che a loro volta consentono di raggiungere il boss finale. È chiaro che il divertimento si ha soprattutto nello "schiccherare" e non nell'interazione testuale.

"Lucca Goblin & Caves" è senza dubbio un racconto coraggioso e innovativo (come è giusto che sia un testo proposto in un concorso tra amici), ma è troppo compiaciuto nella propria autoreferenzialità per meritare più di una sufficienza. Tanto, se ho indovinato l'autore, dubito che il voto conti poi così tanto.

"Se non volete sentir ragioni, sentirete il filo delle nostre spade!"

Rygar
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Re:

Rygar ha scritto:

Sarebbe stato divertente provare il robot che si ricarica a "shottini", ma non ne ho avuto il fegato (il doppio senso è voluto).

Io rigenero

"La grammatica è tutto ciò che conta"

gabrieleud
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Re:

gabrieleud ha scritto:

Rygar ha scritto:

Sarebbe stato divertente provare il robot che si ricarica a "shottini", ma non ne ho avuto il fegato (il doppio senso è voluto).

Io rigenero

E io degenero.
Sarebbe da filmare una partita simile.

"Se non volete sentir ragioni, sentirete il filo delle nostre spade!"

Rygar
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Re:

Anche questo corto sperimenta nuove idee per la letteratura interattiva; nello special modo, fare azioni ben oltre il consueto tiro di dado che portano a degli effetti sulla storia-gioco. Alcune di esse più attinenti, come i combattimenti basati sulla nostra abilità con la schicchera e altri un po’ meno, come ingurgitare bevande per recuperare punti vita. Chissà dove arriveremo di questo passo? Purtroppo o per fortuna poche di queste idee innovative hanno riscontrato il favore del pubblico.
La prosa di Lucca goblins and caves tenta un approccio comico quasi demenziale. Per me comunque l’autore utilizza un tono troppo confidenziale, come iniziare la narrazione con “Caro robot” ad esempio. I fatti sono buttati quasi a caso lungo la trama che sembra addirittura non esserci e il tutto in definitiva non mi ha trasmesso granchè. Sono presenti numerose citazioni, sempre in chiave ironica.
Il regolamento con tanto di (lungo) video non l’ho apprezzato, troppo macchinoso e necessita di spazi e oggettistica che non sempre è facile avere nel momento in cui decidiamo di giocare il corto. Salvo alcune parti di esso: la penalità alle capacità di combattimento al diminuire dei  punti resistenza e il poter scegliere tra sei personaggi robot diversi. Del racconto ho apprezzato molto il finale. Il resto sembra sia stato scritto troppo in fretta per riuscire a colpire nel segno.
Voto inviato a Hieronymus

Votiamo In Enciclopedia!
Copiate i messaggi prima di inviarli -pericolo slog/perdita dati!-

sancio
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Re:

Mha! ...bene ma non benissimo, per citare un'espressione che va di moda ultimamente.  smile

Il corto in questione ha subito catturato la mia simpatia con la trovata "estemporanea" dei combattimenti da "schiccherare" ( a proposito se proprio dovete usare un nastro adesivo sul tavolo, impiegate quello debole da mascheratuta per pittori, NON il classico nastro schotch che quando lo staccate rischia di strappare la laccatura del tavolo stesso ). Mi e' piaciuta anche l'idea della satira su Lucca&Comics e alcuni punti mi han fatto ridere di gusto (per dire, neanche farlo apposta, all' ultimo VERO concorso cosplay cui ho assistito, qualcuno s'e' esibito proprio con quella canzonzina demenziale citata dal corto!)  smile2

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 per non parlare della scenetta dei bagni chimici o di quando il goblin "inventore" spiega le regole del suo "geniale" GDR!  smile2
E allora dov'e' il problema? Secondo me, nel realizzare la sua pur buona idea, l'autore misterioso e' incappato in poche ma fondamentali scelte sbagliate che han finito per minare seriamente il risultato. E forse non del tutto colpa sua perche' vedo che quest'anno molti han avuto problemi a far quadrare il tema obbligato senza ricorrere a evidenti forzature. Qui non capisco come, partendo dall'idea di fare una satira di Lucca, si finisca per strutturare la storia come "un'invasione di Goblin" nel sottosuolo combattuti da un "robot"... o meglio, lo intuisco benissimo, ma a quel punto le possibilita' di satira sono decisamente compromesse e sfido che questo corto esca malamente dal paragone con altri corti umoristici che abbiamo avuto in passato. Cito ad esempio "Collector's Item": leggero e caricaturale quanto volete... ma anche molto efficace perche' decisamente "sul pezzo" per l'intera sua durata.
 Spoiler Show Spoiler Hide Spoiler
 Sarebbe stato meglio, a mio avviso, se per "invasione" si fosse inteso proprio quella dei turisti a Lucca, col giocatore -in soffocante cosplay da "robot"- costretto a scontrasi con i pittoreschi personaggi reali della kermesse: nerds che spingono, collezionisti maniaci, altri cosplayer egocentrici, loro fangirl che schiamazzano, "fappografi" etc, etc...  smile 
Altra scelta progettuale non valorizzante, a mio avviso, la struttura a "grotte" con scenette dai temi diversi ma sostanzialmente a svolgimento ripettitivo... Si sorride ma ci prende anche una sensazione di "vuoto" dell'intera vicenda.
Come dice Prodo: "conta l'innovativo sistema degli scontri"... difatti quella parte mi e' piaciuta... pero'  perche' non poteva esserci qualcosa di interessante ANCHE nella sezione narrativa?

In definitiva un corto onorevole e certamente sopra la sufficienza (per il sistema di scontri e l'impegno profuso nel video e nelle illustrazioni) ma che, anche vista la concorrenza, credo difficilmente possa scalare il top della classifica...
Voto in inviato ad Aloona

Seven_Legion
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Re:

REGOLAMENTO:
Il sistema di combattimento è davvero innovativo, l'idea degli scontri dipendenti unicamente dalla tua abilità mi è piaciuta, ma certo l'intero impianto di gioco, per quanto interessante, è un po' limitante: praticamente si può giocare bene solo a casa e con le bibite indicate nel regolamento. Qualsiasi altra situazione di gioco (giocare fuori casa, giocare in ufficio durante la pausa pranzo, ecc.) non permette di fare una partita come si deve.
Questo, purtroppo, è il pregio e il difetto dei sistemi di gioco "interattivi", che richiedono la partecipazione dl giocatore con azioni reali (bere liquidi per rigenerare le caratteristiche).
Quello che invece non mi è piaciuto, e che probabilmente potrebbe essere motivo di esclusione dal concorso, è il video di Youtube. La motivazione non è nel video in quanto tale (peraltro, l'idea è molto carina, e da un certo punto di vista necessario per spiegare correttamente il sistema di combattimento), bensì nel fatto che la spiegazione presente nel video, se riportata sulle pagine del Corto, avrebbe portato a più di 10 pagine di regolamento. Ecco, questo è l'unico neo del regolamento. L'idea dei video, sfruttata così, aggira qualsiasi limite strutturale riferito al regolamento.

SCRITTURA:
Buona, non eccelsa ma comunque godibile.
Il corto è divertente in numerosi paragrafi, alla lunga però sembra un po' forzato.

Riguardo alla possibile parte "metaforica", non so se l'autore avesse voluto veramente intendere tutto il malloppo scritto da GGigassi, qualcosa potrebbe esserci sicuramente, ma non in quella misura.
La storia è di immediata comprensione, leggera, diretta e scherzosa, ma forse è proprio questo suo non essere una vera e propria trama che forse lo fa vedere con un occhio un po' più critico.

Insomma, un racconto divertente e molto leggero, che però non può essere giocato al meglio se non a casa propria.

Voto inviato a babacampione.

"Lo sai come dev'esse lo sguardo del carabiniere? Pronto, acuto e profondo".

Adriano
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Re:

A voi i nostri giudizi! (questa settimana il ritardo è giustificato)


babacampione ha scritto:

Lucca Goblin and Games è uno di quei Corti per eletti: serve una connessione internet, bevande da consumare, una conoscenza di Lucca Games e una passione per le parodie.Ebbene, quando ho letto il racconto non ero in possesso di nessuno di quei requisiti e, sebbene poi avessi recuperato internet e birra, tuttavia Lucca Games e i Corti demenziali continuano a non essere nelle mie corde. Non me ne vorrà l'autore, quindi, se non ho apprezzato la sua opera, che è sicuramente originale, dal momento chesfrutta le risorse multimediali e cita situazioni divertenti, che sicuramente sono capitate a molti lettori. Ma questo Corto non mi lascia nulla: non mi sono immedesimato nel protagonista, né nelle situazioni. Il personaggio principale inoltre non mi trasmette nulla, così come lo scopo della missione, una trita e ritrita ricerca dello stregone malvagio in un dungeon. Un segno rosso anche sulla forma perché ho trovato qualche refuso di troppo. Cosa salvo allora di questo Corto? Beh, la realizzazione, che è curata particolarmente bene, con i rimandi funzionanti (anche quello alla mappa), i bei dise-gni e le possibilità di personalizzare l'esperienza ludica scegliendo il robot più bello, più potente, o semplicemente quello che permetteva la bevuta più apprezzata. Troppo poco però per ambire agli allori di questo Concorso.

Hyeronimus ha scritto:

Sono di ritorno dal Play di Modena, dove ho fatto parte della troupe della Tana dei Goblin. Torno a casa e mi tocca recensire un corto dove si parla di un'invasione di Goblin e dove bisogna giocare da tavolo. Andiamo bene...

Questo corto è un mare di roba e non so proprio da cosa sia meglio iniziare, quindi procedo un po' a caso.
Anzitutto vorrei riconoscere l'impegno che sicuramente c'è stato. Abbiamo diversi disegni a colori (a me questi robot piacciono molto), e il video, che furbescamente permette all'autore di risparmiare pagine, si rivela utile all'apprendimento delle regole, e tornando al discorso iniziale, anche questo è frutto di grande impegno, perché per quanto alcune riprese siano sfocate, bisogna dedicarsi tanto sia durante il girato che il montaggio.
Ambientazione del corto: Lucca Comics in chiave goblin, parodia che sonda sia nei pregi che nei difetti di questa immensa kermesse che tutti amiamo. L'autore non descrive Lucca e secondo me non c'era proprio bisogno, dato che tutto si svolge sottoterra e dato che presumo tutti noi siamo stati alla fiera almeno una volta. Tutto il corto è volutamente indirizzato a un tipo preciso di pubblico, si capisce. Nessun lettore esterno al nostro ambiente potrebbe capirci molto, e questo è sicuramente un difetto e per trasformare questo corto in un librogioco aperto a chiunque, bisognerebbe stravolgerlo.
Tutti i riferimenti ad avvenimenti reali della fiera possono essere capiti solo da chi ci è stato almeno una volta, così come le citazioni possono essere colte solo da chi come me è un nerd irrecuperabile.
Provo a fare un breve elenco di quelle che ho trovato:
Meglio orco che Comunista – Porco Rosso "meglio porco che fascista".
Nazzobelli – scommetto che è Sergio Bellinazzo.
Ultimo combattimento del corto – ha gli stessi mostri dell'ultima stanza dell'ultimo scenario di Hero Quest.
Goblin Socievole – Lupo Solitario.
Berbie Hennan – Herbie Brennan.
Gabbia Round – Casa Pound.
Goblinerto Recchioblin – Roberto Recchioni.
Dorminion – il gioco Dominion.
S.L.U.R.P.S. : il gdr G.U.R.P.S.
Traino Rinaldi – Rinaldo Traini.

Ed è proprio quest'ultimo l'omaggio che ho più apprezzato, in quanto stiamo parlando del fondatore di Lucca Comics, senza la quale le nostre vite sarebbero così noiose.

Refusi: ne ho scovati solo due, frutto secondo me di distrazione, e non di ignoranza.
Stile narrativo: metafore e descrizioni dettagliate quasi inesistenti. Può piacere o meno ma questa scelta ha reso la lettura leggera e scorrevole. Tutto è chiaro, sempre se, tornando al discorso di prima, il lettore sia già stato a Lucca. La mia impressione è che l'autore abbia fatto di tutto per lasciare più spazio possibile ai combattimenti, e quindi alla parte ludica del corto, rinunciando a una vera trama, al pathos e agli approfondimenti di luoghi e personaggi incontrati (che poi stiamo parlando di un corto, non è che ci si possa mettere a scrivere poemi).
Per quanto riguarda i protagonisti...Sono dei robot, inutile caraterizzarli se non per il loro potere combattivo, e va bene così. Ho apprezzato l'equilibrio nella scelta delle bevande (a bevanda più alcolica corrisponde abilità più utile).
La comicità demenziale: c'è a chi piace tanto (i cartoni animati di maggior successo la usano) e c'è chi non la digerisce, questione di gusti.

Regolamento: personalmente mi è piaciuto e mi ha molto divertito. Mi ha spaventato la lunghezza (parte scritta più video), ma alla fine per chi è nerd non c'è nulla di complicato e si usano materiali che tutti abbiamo in casa. Chi invece volesse giocare questo corto in ufficio...Ma veramente in ufficio uno dovrebbe lavorare!

Sono morto ben 4 volte, ma a lungo andare la mia abilità nello schiccherare è migliorata e alla fin fine ho esplorato solo le stanze che contenevano le chiavi, grazie al senno di poi. Ho subito il piccolo danno collaterale di guastarmi il fegato, ma per i librogame questo e altro.

In conclusione, corto sicuramente innovativo, che è più gioco che libro, parte da un regolamento e ne plasma sopra una storia (un pò come in arena di morte). Un corto secondo me più da boardgamer che da lettori accaniti. Non per tutti insomma.
Apprezzabile il coraggio di aver provato una nuova strada, anziché puntare a fare un bel compitino per vincere il concorso. Questo corto non penso vincerà ma sicuramente sarà ricordato, così come di un mondiale di calcio non viene ricordato chi vince, ma i calciatori più geniali (o più buffoni, tipo Higuita).

Aloona ha scritto:


Non posso farci niente, sono conquistata dai sistemi folli e multimediali. Forse non è originalissimo, ormai, avendo già avuto nelle passate edizioni qualcosa di simile, ma resta sempre una bella esperienza di gioco. Naturalmente, se si accettano tutti i suoi presupposti senza "barare", ma dopotutto... barare si può anche nel più classico dei giochi e il peggio è per chi non sfrutta le divertenti trovate del Corto in questione. Trovata vincente il combattimento/ subbuteo, anche se non sono proprio abilissima nel campo.
La prosa scorre senza picchi eccessivi, ma va a segno nell'ironia: personalmente, pur non riconoscendo tutte le citazioni fornite, mi sono divertita a riconoscere quantomeno tutte le tipologie più note dei classici "addetti ai lavori" e frequentatori di fiera. Particolarmente, ringrazio l'autore per l'impagabile parodia dei giochi indipendenti, realtà che ho ben vissuto e la cui parodia posso apprezzare doppiamente.
La concezione dei robot è molto carina e i disegni, pur se perfettibili, sposano bene lo stile comico demenziale, forse proprio in virtù della amatorialità. Simpatica l'idea del carburante "speciale"; un po' inutile la feature del Sesto Senso e avrebbe dovuto essere compensata da altre feature speciali per i restanti robot, ma non è certo grave.
Finale che strappa una buona risata, almeno a me. Nel complesso, gradito e, se non da vittoria, da rileggere più di una volta per scoprire tutte le stanze di questa folle fiera alternativa.

A head full of dreams

Aloona
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Re:

Mi dispiace non essere riuscito a giudicare questo corto ma non ho avuto possibilità di provare la parte "gioco" per cui non avrei comunque potuto dare un giudizio davvero obiettivo. In ogni caso il giudizio sarebbe stato positivo ma molto lontano dall'eccellenza per la solita ragione già esplicitata per Apocalisse!: i Corti autoreferenziali sono piacevoli se rientri nella categoria in questione, altrimenti annoiano e basta.

Io rientro nella categoria (ho colto tutti i riferimenti) ma nella prospettiva di un concorso ci vuole qualcosa che si rivolga a un pubblico eterogeno, non a una stretta cerchia di appassionati (il bando era esplicito in tal senso).

Per cui: bravo, autore, mi hai fatto ridere più volte ma se pensavi sul serio che avrei svuotato il frigo e allestito un campo di battaglia per giocare a un corto sei in errore - anche perché se devo metter su un ambaradan per giocare a un librogame mi faccio una partita a Catacombs o Flick 'em up che almeno gioco in gruppo.

(In ogni caso, a parte questo eccesso, continuo a sostenere che un possibile futuro per la narrativa interattiva nasce dalla fusione con i giochi da tavolo e questo racconto in parte dimostra che è vero).

Zakimos
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