Gazzetta 2019
Delibera n. 9 (27 marzo 2019) (penultimo numero)
Si mettono all’ordine del giorno i seguenti punti:
- limitazione delle eccessive esplosioni;
- Discussione del corto “La grande opera”;
- considerazioni sulla fine del concorso;
- anticipazioni all’ultima Delibera della prossima settimana.
Con un pacifico colpo d’ascia, OXFORD dichiara aperta l’assemblea, radunata qui il 1 gennaio nella Delibera n. 9 di cui sopra.
Il primo punto all’ordine del giorno prevede la discussione di un aspetto importante, per la quale a gran voce si richiede un intervento.
ONOFRIO DEL GRILLO, da padrone di casa qual è, sciorina un monologo di 76 minuti (non messo a verbale per una questione squisitamente atmosferica), al termine del quale tutti convengono che bisognerebbe limitare le esplosioni per evitare guai con l’amministratore di condominio.
“In culo l’amministratore di condominio!”.
Questa frase ingiuriosa, gridata a gran voce da EL LOCO a seguito della scelta suddetta, viene controbattuta con una serie di occhiatacce da parte di tutti i presenti (canarino e scimmia compresi), seguita dal sequestro coatto e cautelativo di tutti i cioccolatini e caramelle in dotazione allo stesso EL LOCO.
In via precauzionale, ONOFRIO DEL GRILLO sequestra l’apparecchio nero di EL LOCO, verbalizzando quanto segue:
Sequestrato piccolo oggetto di colore nero, di forma analoga ad un telecomando, comprensivo di un unico pulsante di colore rosso dall’aria potenzialmente pericolosa.
L’oggetto viene inserito in una busta bianca formato A4. La busta viene piegata e inserita in un plico di cartone. Il plico di cartone viene avvolto in circa 20 metri di cellophane e custodito in un pacco rigido, riempito di scotch fino alla formazione di vesciche su palmo e dorso di entrambe le mani.
Si verbalizza che viene contattato un apposito fattorino [a spese della segretaria (il cui peto, stavolta, passa completamente inascoltato e inodorato)].
Giunto il fattorino, il pacco scompare alla vista dei presenti.
Si verbalizza quindi che il problema delle esplosioni è ritenuto risolto.
Ripristinata l’atmosfera di gioia e spensieratezza, si passa alla discussione del secondo punto all’ordine del giorno.
La grande opera
Informazioni di base:
[axb – (ab+ac)/a-1]: a=2 (quindi il titolo è corretto)
Illustrazioni: Si chiede a gran voce una versione del corto con foto, figurine ed autoritratti.
Ambientazione: qualche laboratorio in giro per il mondo.
Enigmi: Guarda che si può vivere tranquillamente anche senza enigmi, eh...
Resoconto statistico:
Numero di pagine: 57
Numero di paragrafi utilizzati: 52 (riteniamo che questo numero abbia un grande significato intrinseco. Si veda lo spoiler).
Non ci credo che tu abbia pensato che qui ci fosse il "grande significato intrinseco appena citato". Complimenti per aver aperto inutilmente questo spoiler!
Instant Death: dato non pervenuto causa eccessive precipitazioni.
Utenti che hanno espresso un giudizio: Sai una cosa? Ora non ho tempo di contarle... diciamo meno di 20, ok??!!
Pagine del thread alla mezzanotte: 4
Numero di messaggi alla mezzanotte: 38
Resoconto dei contenuti:
Attinenza col tema: il nostro calcolatore automatico è andato in tilt: la SIAE non certifica l’attinenza col tema.
Giudizio sulla struttura: la struttura ricorda un po’ le poesie di Boudelaire e lo stile dei pittori rinascimentali. Quelle caselle messe in fila nella sezione centrale, però, infastidiscono non poco. Si consiglia il rimescolamento dei paragrafi.
Giudizio sulla trama: Un tizio e il suo assistente vogliono plasmare un corto aggiungendo ingredienti all’interno di un pentolone. Solfuro di potassio, solfato di sodio, ipoclorito di magnesio, perclorato di zolfo, acido solfidrico, acido fosforico, e permanganato di stagno tormenteranno le vostre notti in un corto utilizzabile nei corsi di chimica dell’Università di Cambridge. Ma l’obiettivo non è vincere: è partecipare. O vuoi vincere? Se vuoi vincere vai al 2, se vuoi solo partecipare vai al 52.
Giudizio finale del Gruppo Autonomo Antidemocratico: Il corto ci ha emozionato. Poi però abbiamo scoperto di essere arrivati sesti, e ci sono girate le palle!
EL LOCO, giunto all’esasperazione e in preda ad un furioso attacco di claustrofobia, inizia a spaccare tutto il mobilio residuo, al che CHISSENEFOTT’ lo immobilizza con uno sfollagente.
Si verbalizza che la scimmia tenta in tutti i modi di placare gli animi, riuscendoci per un breve momento.
Per evitare inutili spargimenti di sangue si decide di passare al terzo punto all’ordine del giorno: il concorso è giunto al termine, e siamo solo ad aprile. Dopo un minuto di silenzio e meditazione (minuto in cui EL LOCO non fa altro che elaborare la sua rabbia repressa per il sesto posto raggiunto durante la lettura del corto di cui al punto 2 all’ordine del giorno), si conviene e verbalizza che ci corti in gara erano effettivamente un po’ pochini... l’assemblea vota all’unanimità che venga redatto un documento da inoltrare alla redazione di LGL, affinché l’anno prossimo la partecipazione possa essere maggiore.
Sebbene il documento contenga minacce di morte per nulla velate, ONOFRIO DEL GRILLO con un sorrisetto alza le spallucce, nascondendosi dietro all’enigmatica frase “Tanto non ci arriveremo a maggio...”, quindi passa la sua mano sulla tasca posteriore dei suoi jeans per controllare che ci sia qualcosa. Un suo cenno della testa dimostra che quel “qualcosa” c’è.
L’assemblea non comprende il senso della sua frase, e si genera un clima di inquietudine compresso e pesantissimo (grazie al quale non viene udito un secondo peto della segretaria, stavolta più soffice e rilassato del precedente).
A smorzare la disperazione non è tanto l’annuncio del quarto e ultimo punto all’ordine del giorno (che resterà inevaso, come vedrete a breve), quanto un terribile boato, espressione tangibile dell’esplosione di un ordigno malefico piazzato non si sa dove, ma la cui micidiale potenza esplosiva giunge fino a qui. Lo spostamento d’aria è micidiale. La vampata di calore è insopportabile. Dall’altra parte della città, una schiera di palazzi è stata rasa al suolo. Urla e grida disperate ricoprono la città di un odore di morte.
Ma perché?
E chi lo sa? Lo venite a chiedere a me?
Lo sbigottimento diventa paura, la paura diventa terrore, il terrore diventa rabbia, la rabbia diventa sbigottimento, in un loop inverecondo ed allucinato che perpetra sé stesso con un’atrocità tale che solo una seconda esplosione potrebbe rompere questa catena degli eventi.
E questa seconda esplosione giunge, con una potenza esplosiva tre volte più grande della precedente.
Circa 10 minuti dopo
L’intera provincia è stata sconquassata da una sequenza di ordigni che solo a parlarne ci si stringono le chiappe!
L’assemblea, dopo minuti di vago terrore, torna alla serenità. Fuori gli uccellini cantano. Un babbo natale con una zampogna e due maiali al seguito allieta gli animi (seppur le strade siano piene zeppe di cadaveri e corpi mutilati).
Il canarino riprende a cinguettare.
La segretaria si mette il rossetto mentre sgancia un altro missile terra-aria così prolungato che si perde nei meandri del tempo.
In fondo alla sala, un uomo rannicchiato in un angolo.
OXFORD e ONOFRIO DEL GRILLO lo notano da lontano. E si avvicinano. Il puntino si ingrandisce. La sagoma prende forma. EL LOCO!
Il suo corpo raggomitolato giace su un substrato di senape, burro e sottilette Kraft, che EL LOCO nel suo più grande momento di lucidità si ostina a definire “Solfato di potassio... Solfato di potassio...”, con una litania incessante accompagnata da un ghigno sobrio e tranquillizzante.
“Ma, che caz”.
“Tu non hai ancora capito Jack, eh, la bellezza di tutto questo. Una bomba è fatta per esplodere! È questo il suo significato, il suo scopo! La tua vita è vuota, e lo sai perché, Jack? Perché la passi tentando di impedire alle bombe di esplodere! E per chi? Per che cosa? Tu lo sai che cos'è una bomba che non viene fatta esplodere Jack? È un orologio d'oro da quattro soldi ecco che cos'è!”. Queste parole sibilline, espresse da EL LOCO, sfuggono completamente alla comprensione generale.
E’ impazzito.
Ma il suo delirio preannuncia qualcosa di ancor più terrificante: nelle sue mani, un telecomando bianco con un pulsante nero.
La segretaria, sudando freddo, verbalizza che quel pulsante non suggerisce nulla di buono.
Poi il dito di EL LOCO lo preme. ONOFRIO DEL GRILLO riesce ad emettere solo uno strozzato “No!”, che si perde negli occhi iniettati di sangue di quell’individuo all’angoletto.
Tre ore dopo, presso una nota testata giornalistica nazionale.
“Buonasera a tutti gli ascoltatori. Sono rammaricato di annunciarvi la più grande sciagura ambientale nella storia dell’uomo. L’integra Groenlandia è scomparsa dalle carte geografiche!”.