Ed eccoci giunti alla conclusione. Ultimi giudizi sulla Triade, dopodiché da oggi inizia la settimana di riflessione per poter modificare i propri voti.
ANIMA DI LUPO
Si chiude il Concorso 2019, breve ma molto inteso. L'ultimo Corto, in particolare, mi ha fatto riflettere sul finale. "Noi non scriviamo per vincere qualcosa o perché qualcuno tessa le nostre lodi o ci premi a Lucca Comics, noi lo facciamo perché abbiamo dentro delle storie da raccontare, le vediamo in sogno e le le viviamo nella nostra mente, ci permettono di fuggire dalla realtà, di non pensare a quello che ci circonda quando ci mettiamo a scrivere, di lasciare per un po' malumori e problemi fuori dalla porta"
Giusto.
Facciamo tutti così qui su LGL, no?
Su LGL tutti gli utenti sono mossi da una passione disinteressata. Salvo qualche caso rarissimo (forse), negli anni tutti hanno collaborato a titolo gratuito e se giravano troppi "bravo!", troppi "complimenti, caro!" credo che fossero per far migliorare un utente.
Lo stesso premio appena istituito al Lucca Comics nel 2018 da LGL è una motivazione per fare meglio, non certo un traguardo da raggiungere o un trofeo di cui vantarsi con gli amici.
Mi trovo perfettamente in sintonia dunque con questo principio perché è pericoloso distanziarsi dalla passione vera, dall'essenza. Se iniziassimo a pensare solo al profitto o a un generale interesse (pensate voi a quale), guai. Sforneremmo magari opere tutte uguali e spente.
LORD AXIM
Chiude la parata di Corti dell’edizione 2019 “La Grande Opera”, un meta-corto che porta con sé un gran numero di idee che purtroppo sono solo suggerite dall’Autore e non svolte (certo avrebbe avuto bisogno di molto più spazio per svolgerle). Beninteso, mi auguro che in queste settimane si sia messo “all’opera” per svolgerle tutte! Nel complesso tuttavia l’Autore delinea tre “filoni” che si ripetono conditi da qualche domanda di cultura e un finale degno del nostro famoso “toto-corti”. L’unico rammarico è quello di rimanere a bocca asciutta alla fine dell’Opera, perché il Corto in sé è una “grande opera” di sponsorizzazione del nostro Concorso, ma non ci coinvolge in una “avventura”, come invece mi sarei aspettato.
Lo stile del nostro Autore è (quasi) impeccabile, al netto di qualche piccolo refuso: la scrittura è fluida, le scelte semantiche appropriate, si legge volentieri tutto d’un fiato. La difficoltà, data la struttura del Corto, non è valutabile. L’aderenza al bando è risicata, il tema è il Corto stesso, più che la Terra.
ZAKIMOS
Rabbia. Questo è stato il sentimento che ho provato quando ho letto La Grande Opera. Lo so, esagero. L'autore dopotutto è stato molto chiaro a proposito: a lui non interessava partecipare per vincere, voleva solo raccontare una storia. È quello che ha fatto e lo ha fatto molto bene, se si esclude l'abuso del copia incolla. Io sono sicuro che lui è soddisfatto così, ma mi permetto di rispondere una cosa al bel finale del corto: non mi è piaciuta l'alternativa posta dal narratore tra lo scrivere per ottenere l'approvazione altrui e il farlo perché si hanno storie da raccontare. Io penso che partecipare al Concorso dei Corti serva per una terza ragione oltre a quelle due, che è migliorare se stessi, il proprio stile e la qualità delle storie che andiamo a raccontare, spinti dalla passione. L'alternativa non è svendersi, a mio modo di vedere, quanto sprecare un talento: un po' quello che hai fatto tu con questo interessante corto, misterioso autore.