Adriano ha scritto:
Alcuni di voi li hanno chiamati così. Non so come vadano chiamati: a me piace chiamarli “scene extra”.
Sono paragrafi che non influiscono sulla storia, ma mostrano comunque qualcosa. Nel dettaglio:
- par. 12: flash-forward dei tre protagonisti della prima parte del racconto (per il tecnico di campo è il flash-forward della sua morte);
- par. 26: una serata di Ermanno, successiva o contemporanea agli eventi narrati.
A cosa servono? Semplicemente a svelare alcuni dettagli della loro vita, per approfondire la loro conoscenza. Se non vengono letti non cambia nulla ai fini della storia.
Nei miei racconti inserisco da sempre paragrafi di questo tipo, e solitamente lo faccio per coloro che amano questi extra, coloro che mappano i libri alla ricerca di paragrafi nascosti. La cosa che non sapevo è che potessero essere considerati degli errori di progettazione, e anche gravi...
A me sono piaciute quelle scene extra. (Sì, gli Easter Eggs sono una cosa diversa, è meglio la tua definizione.)
Non ho pensato che fossero errori di progettazione, sapevi benissimo che non si poteva arrivarci e lo hai fatto apposta. Un errore di progettazione è quando inserisci un paragrafo irraggiungibile, ma lo hai scritto pensando che il lettore potesse arrivarci. O quando una certa concatenazione di paragrafi porta ad un caso imprevisto dalle regole, o ad un discontinuum degli eventi.
"La grammatica è tutto ciò che conta"