Ok, allora ecco qua!
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Alla luce del buio. Trovare il titolo è stata la cosa meno difficile.
In principio fu il Tenta la Realtà. L'intuizione era ben precedente al bando del concorso, diciamo luglio o giù di lì: mi intrigava l'idea di poter passare da un piano di esistenza ad un altro. Inizialmente pensavo ad un classico mago che si sposta da un mondo all'altro, grazie a qualche oggetto speciale... Ma non mi convinceva più di tanto, anche perché come potevo vietare di rivivere le stesse situazioni? Se facevo due volte lo stesso numero ai dadi ero già fregato. Quindi avevo accantonato.
Quando ho visto il tema del Concorso di quest'anno, ho avuto tre idee, una per ciascuna immagine.
Ho scartato velocemente il losco figuro notturno, per il quale avevo fantasticato un racconto di puro gioco con un combattimento 1 contro 1; tante caratteristiche da poter scegliere per te e per il tuo avversario, una giocabilità e rigiocabilità molto alte, un discreto colpo di scena finale... Ma troppo simile a un videogioco, non faceva per me.
Per l'ultima immagine invece avevo avuto un'idea che mi soddisfaceva pienamente, soprattutto per quanto riguarda la struttura che avrebbe avuto il Corto - e che non vi rivelo perché mi piacerebbe riciclarla altrove! Non ho invece problemi a inserire qui una bozza del prologo che avevo buttato giù, osservando attentamente l'immagine (riguardatela qui) e soprattutto i centrotavola...
"Spezzeremo le reni a quelle dannate vacche!", conclude il Gerarca.
Guardi le facce dei tuoi colleghi Compagni, l'estasi per la Guerra da preparare. Sono passati quasi vent'anni dalla rivoluzione, ma tanti piccoli animali continuano a sbucare nonostante tutti gli stermini: una colonia di ratti a Kurzburg, tre cani randagi nella Piana Centrale, qualche gatto selvatico al nord.
Però le vacche...
Gli animali da allevamento erano stati i più semplici da estinguere; si era faticato molto più con le altre specie, ma i risultati erano comunque soddisfacenti. Prima della Convocazione di Guerra odierna, le ultime vacche erano state viste sedici anni fa!
"Verde a noi!", urla il Gerarca, alzando il pugno sinistro.
"A noi!", gridate di rimando, con la medesima mano chiusa e posata sulla tempia. Poi, nel più antico dei gesti della Rivoluzione, ciascuno di voi pesca con la destra una foglia d'insalata dal cestino e inizia a masticarla con calma.
Vacche...
La lattuga non sa di niente. Muovi i denti meccanicamente, mentre un gran calore ti si spande nel petto.
Carne...
I bocconi sembrano sabbia. Nulla di nutriente. Non come quando eri bambino, in vacanza dai nonni in campagna. Hai un capogiro.
Bistecche...
Lo stomaco ti si stringe e le mani iniziano a tremare. Non ne puoi più! Basta verdura! Al diavolo la Rivoluzione, il Gerarca e i Compagni. Tu hai fame!
Reprimi il lampo nei tuoi occhi. Non puoi dire apertamente ciò che pensi, ti impiccherebbero seduta stante. Ti guardi attorno: gli altri Compagni cosa ne pensano? Forse qualcuno ha lo stesso tuo desiderio? Magari aspettano solo che qualcuno dia il via a una contro-Rivoluzione.
Se lo ritieni possibile, e quel qualcuno vuoi essere tu, vai all'1; altrimenti, inizia a pianificare con i tuoi colleghi un bel bombardamento a tappeto contro quelle quattro brunalpine.
Non mi perdonerò mai di non aver messo mano a
Un uomo al verde, ma ho dedicato tutto il tempo al Corto che ho poi spedito.
L'immagine dell'esplosione mi aveva dato la chiave di volta per usare il Tenta la Realtà. Una persona in fin di vita, che è richiamata - appunto - alla realtà dai racconti e dai ricordi di un'altra. L'"M-loop" (che brutto nome! ma non ne trovavo altri!) è in parte una necessità strutturale, che mi evitava i problemi di ricadere negli stessi paragrafi "reali", in parte una constatazione sui miei sogni: ho immaginato che questo stato ricalcasse
in parte la dimensione onirica, pur essendone
sostanzialmente differente. Quando sogno qualcosa, se decido tornare indietro e riflettere su qualcosa che mi è accaduto nel sogno, è come se capissi di poter fare "rewind"
quindi capisco di non essere nel mondo reale
quindi mi sveglio.
Il mondo futuro non è immaginato molto lontano nel tempo, diciamo che Raffaele potrebbe muovere adesso i primi passi in qualche casa tranquilla di periferia. E' l'Italia? Vedete voi. Ho tolto ogni riferimento ai nomi dei luoghi per lasciare libertà alla vostra immaginazione, e gli stessi personaggi hanno un bel mix di provenienze diverse. La visione pessimistica della società è una mia rielaborazione di alcuni temi di Dick e di altri della O'Connor: un mondo dove ogni diritto è garantito con ferocia e dove è scomparso il senso del dovere. Puoi essere disoccupato e rifiutare i lavori che ti vengono proposti senza darti troppi pensieri, l'assegno per spassartela ce l'hai comunque. Se invece studi, tranquillo: vietate le bocciature. Se sei militare, allora i tuoi movimenti devono essere pubblici: non lamentarti, però, puoi sempre scioperare! Infine (ma ci sarebbero altri esempi): se sei il capo delle operazioni in guerra, quale scelta migliore di una bella atomica da asporto nel cuore di una
tua città da riconquistare?
Il prologo e i paragrafi finali (3 e 40) hanno protagonisti diversi. Ho messo i tre asterischi (* * *) per rimarcare il cambio di punto di vista.
Il
prologo è vissuto dalla ragazza, che è l'unica che può salvarti raccontandoti i tuoi ricordi. E' un omaggio al gentil sesso con il quale speravo di ottenere voti positivi da tutte le donne del forum: missione compiuta, il 100% mi ha dato 8!
Il
3 è del cieco: sono stato molto attento ad evitare ogni verbo che riguardasse il vedere, e mi piaceva che il finale negativo fosse in realtà pieno di speranza, riportando la spiegazione-fiume della sua
weltanshauung. Ho ecceduto con le sgrammaticature (se mi passate il termine), vero, e forse lo spiegone è noioso; ma la figura del cieco era fondamentale, per me, in un racconto basato su luci e colori. Coerente anche trovarlo in una scrivania d'ospedale: molti ciechi sono eccellenti centralinisti.
Il
40 è vissuto dagli occhi del medico, quintessenza dell'incapacità così diffusa in questo mondo. Al momento del risveglio, tutta la sua gioia è per la fama che un articolo con la sua firma (nemmeno scritto da lui) gli potrà dare.
Ci sono volutamente più chiavi di lettura. Ho lasciato aperte tante strade - almeno, ci ho provato - perché ciascuno vi trovasse qualcosa di diverso.
La parte game ha grossi debiti con Jackson, in particolare con La Creatura del Male: togliere/aggiungere 9 per saltare stanza, controllando le prime parole del paragrafo, non vi ha fatto venire in mente il ciondolo per i passaggi segreti?
Il sistema di risoluzione degli enigmi - banale e abusato - era l'unico che mi venisse in mente. La parola di controllo era necessaria, vista la poca consequenzialità delle situazioni.
Comunque non mi aspettavo che gli enigmi fossero considerati così difficili.
Quello delle costellazioni è in una stanza dove ci sono punti bianchi di varie dimensioni sulla parete... Mai stati in un planetario? I vari riferimenti del Tenta la Realtà al "voglio/volevo fare l'astronauta" non vi hanno aiutato?
Per andare nel "cerchio" interno potevate anche passare dal ragno: certo, un ettagono regolare non è semplice da schizzare su carta, ma possibile che nell'era di internet uno non googli "ettagono regolare", ingrandisca l'immagine e conti i punti?
L'enigma sul nome Raffaele in realtà è solo un controllo se avete Tentato la Realtà: il nome si trova in corrispondenza dei lanci di dado 6-7-8, e se bazzicate un po' la statistica scoprirete che in soli tre Tenta la Realtà avete oltre il 90% di probabilità di finire in uno di questi paragrafi.
Quello del professore è assolutamente inutile... a proposito, avete tenuto in testa il cappello da asino?
Infine, il colore bianco è ovvio per chi è stato attento ai colori delle stanze, che sono palesemente quelli dell'arcobaleno, oppure per chi ha visto in un qualsiasi libro di scienze delle medie la figura del prisma. Ma, siccome sono buono, ho anche infilato The Dark Side of The Moon al 21: il paragrafo più probabile per il Tenta la Realtà!
Concludo il post e chiedo scusa per la lungaggine, anche se a dire il vero ci sarebbero da dire molte altre cose curiose, prime fra tutte le citazioni... Il Making Of è lungo almeno quanto il racconto!
Beh, se vi interessa mi chiederete!
Concedetemi solo un'ultima cosa. Come già detto altrove, non mi aspettavo assolutamente di vincere, e mica è una frase fatta: quando ho avuta ben chiara in testa l'idea del Corto, prima di iniziare a scrivere, ho realizzato che:
- non c'era una trama;
- era un racconto a mappa dove era impossibile visitare due volte lo stesso paragrafo;
- non c'erano punteggi, oggetti e parole d'ordine;
- era scritto più per me che per un generico pubblico, anche se ho eliminato accuratamente quanto ci poteva essere di autobiografico;
- erano anni che non scrivevo narrativa,
lustri che non ci provavo con i bivi;
... e mi sono detto: "Solo un imbecille può pensare di spedire un Corto così".
Allora mi sono sentito in pace con me stesso e ho iniziato a scrivere!
Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate.
I miei racconti