BenKenobi ha scritto:
Ciao Lamello e complimenti per il racconto. Ovviamente ignoravo tutti i retroscena personali e mi dispiace, ma il tuo librogame ha stuzzicato parecchio il mio interesse. Ti rigiro in questo topic la domanda che ho posto nel thread dedicato alla classifica:
BenKenobi ha scritto:
@Lamello: ottima idea. Probabilmente l'idea più promettente di tutto il concorso a livello di sistema di gioco. La verità stratificata ed il meccanismo dei finali sovrapposti, che possono essere scoperti in base alla quantità di scelte corrette effettuate dal lettore, è estremamente interessante. Sei stato svantaggiato dalla forma del "Corto", ma con più paragrafi a disposizione questo sistema di gioco e questa profondità di trama possono essere veramente esplosivi ! Hai in cantiere qualche progetto al riguardo ?
Grazie ancora, sono contento che le mie idee, per quanto mal sviluppate, siano piaciute a qualcuno. Questo è il mio primo racconto-gioco mai scritto (a parte un abbozzo incompiuto di un altro, mai letto da nessuno). Anche a livello narrativo classico non ho una lunga esperienza, giusto qualche raccontino, filastrocche e pensieri. Ne presentai uno a una rivista, Appunti di Viaggio, e me lo pubblicarono. Per il resto è tutta roba scritta per me e per gli amici.
La prossima volta cercherò betatester nel forum, Seven si era proposto ma io ho preferito che partecipasse alla votazione del concorso. Ci penserò due volte next time!
Retroscena del mio racconto:
Allora, mi è dispiaciuto un sacco che non sia stata apprezzata la scelta di accentare i nomi. Io ho sempre odiato imparare i nomi dei racconti fantasy in un modo e scoprire che si pronunciavano in un altro (vedi Signore degli Anelli). Quindi ho pensato fosse una cosa carina. Vabbè, de gstibus.
La mia voleva essere una storia di ambientazione fantasy (la 2° immagine era l'unica che mi avesse stimolato qualcosa), anche perché è un genere che conosco abbastanza e permette una grande libetà di azione. Però ho voluto dare subito un taglio diverso e sono contento che almeno in questo sono riuscito. Devo ammettere che mi sono ispirato ad AD&D 16, le Ombre di Nordmaar, come Ego ha subito notato. E' stato un librogame che da ragazzo mi è piaciuto tanto, soprattutto quando giocandolo avevo scoperto che si poteva vivere due identità diverse a seconda di che tiro di dado facevi all'inizio. Anche lì eri vittima di un'amnesia e dovevi scoprire la tua identità compiendo una missione. C'erano i punti memoria, che ho preso in prestito. Ma lì si trovavano solo 2 finali, a seconda di chi eri. Io invece ho voluto sviluppare l'idea della memoria e dell'identità: noi siamo quello che ricordiamo di noi. E la memoria agisce sia a livello conscio che inconscio. Andare a scavare nella profondità del nostro inconscio per scoprire la nostra origine, il nostro vero essere. E questo avviene, nel mio racconto, in modo "simbolico" con l'incontro di alcuni fatti. Succedono delle cose che "sbloccano" la memoria del protagonista. Questa oscillazione tra essere "buoni" o "cattivi", non capire più cosa dobbiamo fare, il fatto che le nostre azioni dipendano dalla nostra natura intima mi ha intrigato. Se scopri di essere un assassino, ammazzi, senza tanti moralismi. Se invece sei un mercante, vendi, e così via. L'accettazione di sé. C'è da dire che io avevo davvero pochi paragrafi per sviluppare un'idea così complessa, così, grazie alle parole d'ordine (sia ringraziato Morris e Cuore di Ghiaccio!), sono riuscito un minimo ad aggirare il problema.
Io non amo molto i true path, preferisco le scelte multiple ognuna che porta alla meta in modo diverso. Ma con i pochi paragrafi che avevo ho deciso di seguire la tecnica del true path: solo una combinazione giusta di scelte e di oggetti e fatti ti poteva sbloccare la memoria in maniera totale. Solo che queste scelte e questi oggetti da possedere nel mio racconto sono troppo arbitrari, poco ragionate. Avrei voluto cercare di renderle più realistiche possibile, ma come ho spiegato, non ne ho avuto il tempo.
Perché qualcuno ha trovato insensato avere due armi e poterne portare solo una??? Voglio dire, uno non può aver avuto un mezzo di trasporto che gli concedesse di avere con sé degli oggetti e poi però addosso può portarne solo uno? Voi non avete molte magliette nell'armadio ma addosso non ne mettete solo una?
Mi sono ritrovato a scegliere un regolamento molto gdr classico per necessità: avendo poca esperienza di LG sono andato sul sicuro, con l'idea di rimaneggiarlo con calma, cosa che non è potuta avvenire. Il combattimento l'ho preso da Superpoteri: volevo delle regole che mi permettessero di avere nemici duri a morire ma non necessariamente che producessero un danno alto, come Mirtèsia. Il combattimento con Rèigar è stato un macello: è una di quelle parti che mi sono messo a ritoccare all'ultimo e l'ho solamente incasinato di più.
L'idea di avere delle abilità e dei punti da distribuirvi senza lancio di dadi mi è piaciuta sempre tanto e la trovo molto equilibrata e giusta per creare un personaggio.
L'equipaggiamento è una parte dolente: non sono riuscito nella bozza a dargli un ruolo fondamentale, avrei voluto farlo nelle mie revisioni, ma non ci sono state.
Per quanto riguarda i nomi Rèigar e Yanosh: qlc (non ricordo chi) mi ha chiesto se erano nomi presi o ispirati da altro: no, sono tutto frutto della mia fantasia. Non ricordo di averli sentiti altrove (magari aleggiavano nel mio inconscio). A chi si ispirano?
I personaggi avrei voluto renderli più caratterizzati, ma non ho avuto né spazio, né tempo. Forse ne ho messi troppi. All'inizio non avevo idea che Rèigar fosse in realtà Yanosh. Lo è diventato dopo. Né che tu (Pèretar) avessi una missione ancor più segreta di quella di un semplice assassino. Làira doveva essere meglio costruita (e non essere così antipatica) ma tutto mi è sfuggito di mano come la sabbia del mare: più la stringi più se ne va.
L'immagine ammetto che non è inserita al 100%, a mio avviso. Non che ci stia come il cavolo a merenda ( ) ma neanche è totalmente integrata. Il fatto che Pèretar vada spesso a riflettere sul tetto ce l'ho messo dopo per rendere la sua presenza lì alla fine più sensata (all'inizio il finale doveva essere che tu scappavi sul tetto dopo aver compiuto la missione).
Ho fatto un lavoro di editing, abbastanza leggero, anche grazie ai vostri commenti. Ho semplificato molto il combattimento finale, la distribuzione dei punti, ridotto il num di oggetti trasportabili e aggiustato qualcosa nella scrittura (errori e frasi senza senso e l'uso del taso invio ). Per il resto lo stile è quello: o ci agisco in maniera massiccia o lo lascio così. Se qualcuno ha voglia di prendere il mio lavoro editato e dirmi che ne pensa mi farebbe un gran servizio.
Questo è quanto, credo. Non mi sembra ci si altro da dire.
Il numero di pecorelle scannate dai pastori è di gran lunga superiore al numero di pecorelle mangiate dai lupi. Per cui, se qualcuno si proponesse di essere il vostro pastore per salvarvi dai lupi, pensateci bene