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Recensione

Lupo Solitario 1: I Signori delle Tenebre
Edizione EL 1986
autore/i Joe Dever
Recensore spadadelsole

Per secoli il regno di Sommerlund è stato difeso dai malvagi Signori delle Tenebre grazie agli sforzi dei cavalieri Ramas. Ma, con un attacco a sorpresa, l’esercito nemico ha distrutto il monastero ammazzando tutti i maestri, eccetto un giovane di grado non elevato.
Quel giovane sei tu.
Rimasto solo al mondo, capisci che l’unica cosa che tu possa fare è raggiungere la capitale per annunciare al re la terribile verità. Ma non sarà facile attraversare boschi e foreste piene di nemici, ma anche di profughi e di soldati che tentano di allestire una prima difesa contro il pericolo incombente. Nella prima parte del libro, perciò, si avrà una libertà d’azione amplissima, dato che non vi è un percorso migliore di un altro e gli avversari saranno abbordabili, ad eccezione di un gurgaz che combatte presso un ponte, il più forte avversario dell'intero volume. In questa fase vivremo alcune esperienza che condizioneranno tutto il nostro cammino successivo: il primo incontro con Banedon presso le rovine di Tamargo, la decisione di difendere o meno un convoglio di profughi, l’incontro con un eremita che vive in cima ad un albero e la morte del principe Peletar, sconfitto davanti al ponte difeso dal già citato gurgaz, giusto per fare alcuni esempi.
Tanti saranno gli episodi in cui potremo imbatterci, impossibile descriverli tutti e del resto la lettura sarà sempre gradevole e dinamica.

In vista della capitale del regno si entrerà nella seconda fase del volume: tutte le strade si intersecheranno e scorgere la città davanti a noi ci riempirà di speranza, ma ci porterà anche nuove difficoltà: tre saranno i percorsi per superare le mura di cinta. Il primo, facile e anonimo, consisterà nel salire su una piroga e raggiungere l'interno dell'abitato via fiume. Il secondo, difficilissimo, adrenalinico e breve, sarà attraverso la strada principale: molto pericoloso e pieno di combattimenti, ma che promette di riempirci di soddisfazione se amiamo l’azione. Il terzo attraversa un luogo pieno di mistero: il cimitero degli antichi, che nessuno ha mai attraversato rimanendo vivo. Noi ovviamente potremo riuscirci e susciterà una certa impressione nel lettore uscirne così pieni di calce e polvere che le guardie della capitale ci scambieranno davvero per dei fantasmi fuggiti dalla tomba!

Una volta entrati inizia una terza fase in cui, penetrati in città, dovremo farci strada fino alla rocca. Anche qui potremo scegliere tra molti percorsi, diversamente pericolosi, nessuno dei quali ci priverà di momenti difficili ed esaltanti, come l’incontro con il pazzo che cercherà di ammazzarci perché siamo Ramas, con il finto negoziante che è solito uccidere e rapinare i clienti, o la corsa a balzi sui tetti per evitare la strada affollata.

Alla fine giungeremo da re Ulnar V che, dopo averci ringraziato sentitamente per quanto abbiamo fatto, ci proporrà una nuova e pericolosa missione per il bene della nazione.

Indubbiamente i Signori delle Tenebre è un libro unico nella collana
In primo luogo per la sua natura di introduzione alla serie, denotata anche da una certa brevità: è infatti il volume più corto di tutti. Come in nessun altro la narrazione ci trasmette il senso dell’ansia, della fuga, del sentirsi braccati, del tempo che passa in fretta. Di vestire i panni di un personaggio piccolo e debole che non può non pensare di mantenersi vivo, prima ancora che di compiere la missione.
Come in nessun altro libro della serie non esiste un sentiero unico e predefinito per raggiungere la capitale, anzi, la grande libertà di movimento tipica dei primi libri della collana è qui portata al massimo grado e ogni strada va bene, pur di raggiungere in tempo il re. Anche il fatto di poter scegliere liberamente se affrontare i numerosissimi combattimenti oppure no è un chiaro segno di quanto l'avventura sia aperta ad ogni possibile evoluzione. Anche dal punto di vista delle abilità Ramas non esistono arti utili o inutili, per cui si può scegliere liberamente ciò che si preferisce, anche se il sesto senso risulterà spesso utile.
Grande è la maestria di Dever nello strutturare un mondo fantasy complesso e realistico, ma che cattura fin dalla prima lettura, e nell’usare elementi all’apparenza inflazionati come l'ambientazione fantasy o il tema del giovane eroe che dovrà battersi da solo contro un impero, classico di molti capolavori della letteratura e della cinematografia.
Un neo, però, è rappresentato dalla difficoltà. Da una parte molti sono i combattimenti, quasi tutti evitabili ma, dall’altra, abbondano le morti istantanee, alcune delle quali un po’ troppo sever.e Ecco perché è molto importante avere il sesto senso, anche se nemmeno il largo uso di questa abilità ci pone al sicuro dalle numerose insidie.
La grande libertà d'azione e la brevità della storia aiutano molto la longevità, perché grande è l’impulso a rileggere l'opera per sviscerare a fondo ogni paragrafo e scoprire tutto, allo scopo di provare sensazioni uniche nell’ambito della serie. Bellissimi e interessantissimi, per esempio, sono i tre percorsi per raggiungere la capitale, in particolare il divertente sentiero che attraversa il cimitero.

Appassionanti sono poi le scorribande per le strade della città: la situazione di una metropoli superaffollata e in ansia per la guerra imminente è ben descritta, così come le molte difficoltà realistiche in cui ci potremmo imbattere, che rendono questa fase del libro piuttosto interessante.

Longevità 9: 

Altissima, libro breve ma estremamente interessante che invoglierà il lettore a leggerlo e rileggerlo, fino a sviscerarlo completamente, anche grazie ai numerosi percorsi possibili.

Difficoltà 6: 

Non perfettamente calibrata, sono presenti troppe morti istantanee, specialmente se si decide di giocare rinunciando all'abilità Ramas del sesto senso.

Giocabilità 7.5: 

Alta, con un sistema di gioco ben congegnato e la presenza di molte situazioni interessanti. Lo stile di scrittura un po' troppo essenziale limita l'immedesimazione e l'interattività del lettore abbassando un po' la votazione complessiva, che altrimenti sarebbe stata eccellente.

Chicca: 

/

Totale 7.5: 

Un buon volume, il capostipite della serie, assolutamente da non perdere.