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Recensione

La Terra di Mezzo 1: Una Spia a Isengard
Edizione EL 1991
autore/i Terry Kevin Amthor
Recensore spadadelsole

Essere il miglior apprendista di Saruman? Non è forse un sogno che si avvera?
Eppure, in questo volume, non affronteremo una storia di magia ma di pura investigazione. Ma andiamo con ordine.

Interpretando il miglior allievo di Saruman, nonché l’unica persona ad essersi accorta del suo misterioso cambiamento, invieremo un messaggio alla regina Galadriel e ci accorderemo per il luogo dell’incontro con un suo emissario. Poi inizieremo a perlustrare Orthanc  alla ricerca delle prove inoppugnabili necessarie per inchiodare il nostro maestro.

L’indagine si svolgerà nella più assoluta libertà, visitando le varie stanze ai paragrafi indicati su alcune mappe e segnando gli indizi via via ritrovati. Come avrete già intuito, il sistema è paragonabile a quello della serie Horror Classic. Prima o poi, però, dovremo decidere di lasciare finalmente la fortezza per recarci al luogo, da noi scelto tra una lista di tre, ove ci aspetta un elfo. Naturalmente potremmo essere scoperti, ritrovandoci con legioni di orchetti alle costole.  Alla fine, comunque, raggiungeremo il bosco d’oro e potremo fare rapporto ai sovrani.
Il primo volume di una serie, si sa, ha il doppio compito di essere gradevole in sé e di introdurre adeguatamente alla vicenda che farà da filo conduttore alla saga stessa: devo dire che l’obiettivo è stato ottimamente raggiunto, nonostante il regolamento difficile e il sistema delle mappe.

Ho trovato davvero molto ben fatta l’avventura e la peregrinazione per Orthanc tesa a ispezionare ogni cosa, e notato come l’autore l’abbia ben immaginata.  E' necessario girare a lungo per trovare oggetti potenzianti utili per questo e  per i successivi volumi come, per esempio, la cotta di Mythril. A questo riguardo, però, avrei preferito più chiarezza, perché non è specificato se, ispezionata una stanza senza risultati, si possa perquisirla di nuovo oppure no, elemento questo che sarebbe stato saggio chiarire oltre ogni ragionevole dubbio. Non vi sono molti combattimenti né molte instant death. La difficoltà, perciò è bassa, anche con il sistema avanzato. Con esso, infatti, dovremo decidere di tener conto del tempo passato, così da avere più realismo e una storia più appassionante.

Purtroppo però alla fine ci attende un’amara sorpresa perché scopriremo che, degli otto indizi ottenibili, solo tre sono adeguati a provare il tradimento. Non è facile però trovarli, salvo il primo che si può scovare subito e facilmente ma, proprio per questo, si rischia di perderlo. Io che ne avevo trovati ben cinque, di cui quattro inutili, mi sono trovato a rischiare di affrontare un epilogo non proprio piacevole.

In conclusione trovo questo volume imperdibile per i fan di Tolkien, per cui costituisce un vero preludio alle storie narrate nel Signore degli Anelli, nonchè un ottimo capitolo introduttivo per la serie; tuttavia potrebbe risultare un lavoro gradevole ma non eccelso per i lettori normali che non amano il fantasy e non conoscono l'opera del grande scrittore britannico.

C'è chi considera questo volume come un piccolo capolavoro, chi come una bolla di sapone gradevole... finchè non scoppia. Io mi sento in una posizione intermedia.
La longevità non è certo eccezionale perché, lettolo a fondo, e si può farlo tranquillamente in una volta, non vi sono molti motivi per rileggerlo. Del resto il materiale usato per descrivere gli eventi, una volta usciti dalla fortezza, è in gran parte sprecato perché, visto il poco tempo a disposizione e la scarsa utilità delle situazioni da affrontare all'aperto, non ci sono motivi per non precipitarsi al luogo dell'appuntamento e cercare di inchiodare Saruman attraverso gli indizi che abbiamo reperito.

Longevità 7: 

Né bassa nè alta; dati i vari percorsi possibili vi è da provare e riprovare, ma, allo stesso tempo, non è detto che dopo la prima volta si abbia voglia di rileggerlo, anche perché, soprattutto se si utilizza il regolamento semplificato, non è molto difficile concluderlo con successo al primo o al secondo tentativo.

Difficoltà 6: 

Decisamente facile, basta non farsi scappare l’indizio iniziale, semplice da scovare.

Giocabilità 7.5: 

Davvero buona. Condizionata in parte dall'interesse che il lettore nutre per Tolkien, non è completamente dipendente da tale elemento: la missione spionistico-investigativa infatti susciterà grande immedesimazione anche in chi non ama le ambientazioni fantasy.Il tutto è ulteriormente nobilitato dalla brillante verve narrativa dell'autore, soprattutto quando si trova a descrivere gli interni di Orthanc.

Chicca: 

/

Totale 7: 

Un librogame  originale che pur nella sua facilità (o forse proprio a causa di questa) costituisce un perfetto preludio alla serie.