Messaggio
  • EU e-Privacy Directive

    This website uses cookies to manage authentication, navigation, and other functions. By using our website, you agree that we can place these types of cookies on your device.

    View e-Privacy Directive Documents

Cerca nel sito

Il Sondaggione!!

Inizia il 2024: come sarà questo nuovo anno a livello di diffusione editoriale dei LG?

Recensione

Ultima Forsan 1: Il Tesoro della Regina
Edizione GG Studio 2015
autore/i Mauro Longo
Recensore Anima di Lupo

La riconquista dell'Italia da parte del genere umano è ormai ben avviata e da Modena, l'alleanza militare nota con il nome di Lega di Canossa, si prepara alla marcia verso nord per donare la Morte Ultima alla Progenie del Flagello che ancora infesta borghi e città.
L'intrigante situazione storico-politica che fa da sfondo al Tesoro della Regina ci lascia subito impresso un sentimento di speranza annacquata: c'è, infatti, ancora molto da fare per ripulire alcuni territori dai morti viventi e più di una volta potremmo pensare che la nostra ora sia l'ultima...

Civetta, un membro della Corporazione dei Beccamorti, è il protagonista che dovremmo traghettare tra un paragrafo e l'altro di questo macabro ma eccellente gamebook. Armati della nostra poco costosa Vanga d'Arme e con la Maschera da Beccamorto a portata di mano per non esalare i Miasmi del Flagello, iniziamo la nostra avventura dentro un tutorial abbastanza lungo ma assolutamente necessario per chi, come me, si appropinqui per la prima volta alle meccaniche di Savage Worlds, il gioco di ruolo internazionale su cui si basa l'ambientazione di Ultima Forsan.

L'incipit non è altro che un sopralluogo, apparentemente tranquillo, in una vecchia abbazia a Nonantola, paesino abbandonato a sud di Modena (a proposito dei punti cardinali, la mappa di Modena a inizio libro ha il nord verso il basso e il sud verso l'alto, dunque l'est non lo troviamo come al solito alla nostra destra, ma a sinistra: scelta curiosa dell'ideatore).
I campi allagati di acqua marcia e i canneti paludosi ci accompagnano in questo tragitto che compiamo insieme all'autore, davvero bravo narrativamente a immergerci fin da subito in questa ambientazione simil-medievale dai tratti macabri.

Purtroppo, ci troviamo ben presto di fronte all'unica, ma abbastanza pesante a mio modesto avviso, magagna del libro: il combattimento. Il sistema adottato per affrontare i nemici è, infatti, troppo macchinoso e inutilmente lungo (quest'ultimo fatto parzialmente giustificabile con un maggiore realismo, ma rimane la poca praticità). Ogni turno di combattimento, effettuato usando dadi a 4,6,8,10 o 12 facce, si articola in 3 fasi base (tiro di Agilità per vedere chi attacca per primo, tiro di Combattere per superare la Parata dell'avversario e tiro per calcolare il Danno con l'arma se si supera la Robustezza dell'avversario) alle quali si aggiungono numerose "varianti" come la condizione di Scosso, il Dado del Destino, gli Oboli, le Armature (peraltro non spiegate adeguatamente né nel tutorial né nella riassuntiva Appendice 4), la prova di Spirito e gli incrementi che portano il numero delle variabili da tenere in considerazione almeno a 9! Davvero troppe, magari non per un gioco di ruolo, ma certamente per un Lg.

Il fatto che l'autore ci dia la possibilità di giocare senza Dadi e Combattimenti, non elimina il problema dell’eccessiva complessità del regolamento. Ho impiegato tanto tempo per imparare dette regole e posso giustificare il tutto solo in parte con la mia lentezza cerebrale.
Questo aspetto sopra descritto è davvero un peccato perché strappa la perfezione che questo racconto avrebbe altrimenti raggiunto.

Finita la fase di tutorial, Civetta prosegue nell'avventura in un susseguirsi di sorprese ma soprattutto curiosità. Questo Lg ha, infatti, una longevità disarmante, più si legge e più ci si innamora dello scenario, dei personaggi (sempre ben caratterizzati, mai casuali o stereotipati), della trama e della storia (quest'ultima piacevolmente approfondibile nelle varie curatissime Appendici).

Civetta è un personaggio mite, simpatico e intelligente. Ci troviamo a nostro agio nei suoi panni di Mondo (essere umano non ancora contagiato dal Flagello) o Corrotto (essere umano contagiato dal Flagello ma sopravvissuto e dunque immune a esso) e quando la storia raggiunge l'epilogo ci viene voglia di saperne di più, di conoscere le nuove missioni di Civetta e di continuare a esplorare questa Italia macabra, tutta da scoprire.

Longevità 10: 

Il Tesoro della Regina è uno dei librogame più longevi che abbia mai letto, fondamentalmente per due motivi:
1) la ramificazione della storia è eccellente.
2) la trama e lo stile dell'autore sono coinvolgenti.
In particolare, ho apprezzato lo svolgersi delle vicende nel tutorial e nella città di Modena. Le scelte da compiere di fronte alle diramazioni sono stimolanti e intelligenti, il massimo che si possa chiedere a un racconto a bivi quindi, mentre la trama scorre via veloce, ma non troppo e ci dà sia il tempo per assaporare ciò che stiamo vivendo (ma lo stiamo facendo davvero o siamo personaggi del sogno di un folle? Cit. Giovanni Pico della Mirandola), sia la voglia di tornare indietro a scoprire cosa sarebbe accaduto facendo l'altra scelta.

Difficoltà 10: 

Calibrata molto bene soprattutto nelle scelte ai bivi, negli indovinelli e nello sviluppo della storia all'interno di Modena. Per quanto riguarda i combattimenti, nonostante abbia già espresso la mia opinione sulla loro "pesantezza", non posso negare che siano calibrati bene. I nemici sono ben proporzionati tra loro e tosti il giusto per Civetta.
Solitamente, non gradisco avere dei tutorial nei librogame. Preferisco separare bene il regolamento dalla storia propriamente detta perché nel regolamento l'autore si rivolge più che altro al lettore e non al protagonista del racconto; così facendo si perde un po’ d’immedesimazione sia nel personaggio sia nella storia. Qui però l'autore è stato bravo a mescolare regole e narrativa e la cosa non mi ha pesato.
Avrei fatto più chiarezza su certe regole in Appendice 4 perché nel tutorial iniziale è possibile saltare qualche spiegazione a seconda della scelta fatta o del tiro del dado, come ad esempio cos'è un fallimento critico e come si usano i bonus delle Armature.
Avrei messo in Appendice 4 anche:
1) un altro esempio di combattimento per evitare di rileggere più volte quello contro i cani che è spalmato in vari paragrafi e può risultare scomodo andarlo a ricercare velocemente.
2) un esempio dettagliato punto per punto di Prova Drammatica, inizialmente ostico da assimilare per i "non avvezzi ai lavori".

Giocabilità 7: 

Amaramente, devo abbassare il voto di 3 punti per via dei combattimenti macchinosi. Peccato davvero perché la giocabilità del gamebook è ottima e meriterebbe 10.
L'autore ha curato bene sia le domande ai bivi sia la parte all'interno di Modena. Si ha continuamente qualcosa da fare e da esplorare e il tutto è sempre molto piacevole.

Chicca: 

1) Al paragrafo 398, l'autore spiega che nel 1511, quattro anni prima delle vicende narrate nel libro, l'Uccellatore fece un gran colpo con Brock, il suo attuale braccio destro, ad Aquisgrana, famosa città del nord Europa. Da quel momento i due divennero inseparabili.
2) Nel Novembre del 1514, i delegati di tutti i feudi del Mediterraneo si sono riuniti a Lucca, per decidere per la prima volta il futuro dei Nuovi Regni e dare vita a un'era di speranza: il Rinascimento. Che sia stato il primo Lucca Comics&Games della storia?

Totale 9: 

Leggere Il Tesoro della Regina mi ha coinvolto, ho apprezzato l'ambientazione e la cura dei dettagli. Lo stile dell'autore è chiaro, fluido e mai prolisso. L'immedesimazione, parametro più importante per me, è stata ottima. Tirando le somme, un Lg eccellente con l'unica pecca dei combattimenti macchinosi che comunque non penalizza troppo la mia valutazione.