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Recensione

Fighting Fantasy 45: Spectral Stalkers
Edizione Penguin Books Puffin Imprints 1991
autore/i Peter Darvill-Evans
Recensore Yaztromo

Spectral Stalkers e' il quarantacinquesimo volume della serie Fighting Fantasy, e il terzo contributo di Peter Darvill-Evans a questa collana storica, mai tradotto in Italiano come tanti altri di questa serie. Tutti i librogame Fighting Fantasy di Peter Darvill-Evans si discostano dai canoni letterari di Fighting Fantasy, ma bisogna dire che Spectral Stalkers e' particolarmente controverso e difficile da classificare, come vedremo piu' in dettaglio.

La meccanica di gioco e' praticamente la stessa degli altri Fighting Fantasy, con l'aggiunta, dopo SKILL, STAMINA e LUCK, anche della caratteristica "dedicata" di questa avventura, che e' TRAIL (inizialmente di valore 0 e destinata a crescere man mano), che rappresenta la "traccia" che ci lasceremo dietro durante la vicenda e che potra' essere seguita dagli Spectral Stalkers, creature soprannaturali dai poteri enormi e di molto al di sopra delle nostre possibilita'.

Pero', mentre per la maggior parte dei librogame Fighting Fantasy partire con punteggi alti e' condizione necessaria (ma non sufficiente) per poter arrivare al boss finale, dopo una terribile serie di scontri complessi che dura per tutto il librogame, in questo caso si puo' concludere l'avventura con successo anche con i punteggi minimi, visto che saranno le nostre scelte a fare veramente la differenza (in positivo o in negativo) e a portarci all'unico finale di successo al paragrafo 400.

L'inizio non ci fornisce grandi indizi sul fatto che questa sara' una delle piu' strane e controverse avventure di tutta la serie: il protagonista e' infatti un guerriero nativo del continente di Khul, uno dei tre del mondo Fighting Fantasy di Titan, e sta consultando un vecchio cartomante a una fiera (che ricorda molto Madame Star, del superclassico Fighting Fantasy: "City of Thieves").

Il cartomante gira una carta senza alcun simbolo, una carta che non c'era nel suo mazzo e rimane sconcertato, lanciandosi in una predizione bizzarra e stranissima. Poco dopo cade dal cielo una creatura umanoide, ma alata (si, tipo un angelo), che, prima di morire, ci implora di portare all'Arcimago Globus un oggetto che ci consegna, facendo bene attenzione a non farci raggiungere dagli "Spectral Stalkers".

Beh, potrebbe sembrare un inizo come un altro per un'avventura in pieno genere fantasy come ce ne sono tante nella collana, e invece no! Ben presto, ispezionando l'oggetto che e' stato affidato alla nostra custodia, ci ritroveremo in un'altra dimensione: nel Limbo! Qui (si spera) impareremo che l'oggetto che ci e' stato affidato e' nientepopodimeno che l'Aleph, ovvero un manufatto la cui comprensione richiede molte conoscenze filosofiche e che "contiene" al suo interno tutti mondi esistenti nel Macrocosmo, dunque incluso anche il mondo nel quale si trova (cosi' il contenitore diventa anche contenuto in se' stesso)!

Guardando nell'Aleph si possono scorgere tutte le possibilita' e le sfere del Macrocosmo e si puo' viaggiare tra di esse. E' un oggetto ovviamente ambitissimo da moltissime creature, primi tra tutti gli Spectral Stalkers, potentissimi e in grado di viaggiare tra le dimensioni.
A questo punto non sappiamo piu' se ci troviamo in un librogame fantasy, oppure in uno sul paranormale, oppure di fantascienza, oppure di filosofia travestito da fantascienza (tipo quelli di P.K. Dick, per capirsi). Anche certi vecchi punti fermi "culturali" della collana Fighting Fantasy cominceranno ad un certo punto a "scricchiolare". Per esempio per quanto riguarda la "moralita'": in praticamente tutti i Fighting Fantasy, gli "eroi" e i loro "alleati" sono buoni, giusti e hanno ragione dall'inizio alla fine dell'avventura (anche se compiono le azioni piu' efferate), mentre i loro nemici sono sempre cattivi, malvagi e traditori in modo super-manicheo. Beh, in questa avventura le cose non saranno piu' cosi' chiare, bianco-nero. Lo stesso Arcimago Globus, al quale dobbiamo riportare l'Aleph, ad un certo punto non e' piu' chiaro se sia "buono" o "cattivo".

Ci ritroveremo cosi' a "saltare" da un universo all'altro (alcuni piu' familiari, altri decisamente piu' bizzarri), cercando di trovare un senso alle avventure che affronteremo (sara' soprattutto importante capire in fretta se gli incontri che faremo saranno con potenziali alleati, con avversari, oppure con creature neutrali nei nostri confronti), finche' non ci ritroveremo finalmente faccia a faccia con l'Arcimago Globus per il gran finale (decisamente memorabile), sempre cercando di evitare gli Spectral Stalkers, che si faranno sempre piu' vicini e pericolosi a ogni "salto dimensionale".

A questo punto e' difficile aggiungere altro senza rovinare la sorpresa, ma bisogna dire che i "mondi" che visiteremo e le situazioni insolite che troveremo sono decisamente interessanti e che non c'e' un'unica via per raggiungere in paragrafo 400, ma ce ne sono molte, alcune molto lunghe, altre decisamente piu' corte, se non quasi banali, ma che richiedono un filotto di colpi di fortuna tale da renderle di fatto statisticamente impossibili.
Non si puo' che raccomandare duque di godersi l'esplorazione e di ricominciare da capo piu' e piu' volte per provare tutte le diramazioni possibili, godendosi la moltitudine di situazioni bizzarre che può presentarsi.

Longevità 9: 

Vale assolutamente la pena di leggersi e rileggersi ogni songolo percorso e ogni singolo paragrafo.

Difficoltà 9: 

La difficolta' e' piuttosto ben bilanciata rispetto a molti altri Fighting Fantasy che richiedono di partire con i massimi punteggi per avere la minima speranza di concludere la vicenda con successo: qui la vittoria o la sconfitta dipendono in grandissima parte dalle nostre scelte, anche se qualche colpo di fortuna non fa mai male.

Giocabilità 9: 

L'avventura fila via senza scossoni, senza un ricorso ai dadi eccessivo, come accade in altre occasioni giocando con i volumi della collana Fighting Fantasy.

Chicca: 

Il confronto finale è qualcosa di meraviglioso: godetevelo parola per parola!

Totale 9: 

Un'avventura decisamente atipica e difficile da inquadrare che non si dimentica facilmente e che, nonostante la sua atipicita', e' diventata a buon diritto un mito per i fan della serie Fighting Fantasy.