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Recensione

Adventures of Goldhawk 2: The Demon Spider
Edizione Penguin Books Puffin Imprints 1995
autore/i Ian Livingstone
Recensore Yaztromo

La seconda avventura della collana Fighting Fantasy per giovani lettori "Adventures of Goldhawk", come struttura, e' del tutto simile alla prima: interamente colorata in ognuna delle sue pagine, ricca di disegni e con un regolamento molto semplificato rispetto a quello già semplice e classico di Fighting Fantasy: il protagonista, che impersona Goldhawk, ha un solo punteggio e i combattimenti si risolvono con un unico lancio di dadi, mentre i paragrafi contrassegnati da numeri sono sostituiti con delle "scene" numerate (21, in questo caso) dove, oltre all'immagine che si riferisce alla data scena, ci sono una serie di "paragrafi" relativi, identificati dallo stesso numero della scena, piu' una lettera. Da notare che diverse volte i semplici enigmi vengono risolti guardando con attenzione le immagini oppure per via matematica, attraverso operazioni piuttosto lineari.

L'azione ha luogo immediatamente dopo la sconfitta del mago cattivo Darkmoon alla fine dell'avventura precedente: il Principe Goldhawk, o meglio, il lettore convocato dal saggio mago Marris per impersonarlo, viene incoronato Re di Karazan, ma l'esercito che era guidato da Darkmoon non si e' disperso; anzi, sta tornando alla carica con l'aiuto di innumerevoli scheletri e dei Druidi Oscuri, ingrado di lanciare degli incantesimi che seminano il panico nell'esercito di Karazan.

Il mago Marris e' preoccupatissimo: c'e' in effetti una creatura potentissima, chiamata Stonehammer, che avrebbe la forza per aiutare il Regno a respingere ogni assalto, ma si nasconde sul Monte Sunstone ed essendo un mastodontico gigante di pietra non si puo' distinguerlo dalla roccia a meno che lui stesso non voglia farsi riconoscere. L'unica a conoscenza dell'ubicazione relativa al nascondiglio del titano, nonché di quella di qualsiasi abitante della montagna, e' un'orribile mostruosità che vive proprio nelle viscere della montagna stessa: la Demone Ragno, che si trova, per l'appunto, nel Dungeon della Disperazione...

Lo svolgimento dell'avventura segue i canoni del fantasy e del fiabesco, con il coraggioso Goldhawk che si trova ad attraversare molti luoghi alla ricerca di informazioni e oggetti necessari per costringere la ragnaccia cattiva a collaborare, per difendersi da un ritorno a sorpresa di un suo mortale nemico dell'avventura precedente, per convincere il gigante Stonehammer (figlio "perduto" del mago Marris) a palesarsi e poi a collaborare alla vittoria nella battaglia finale. Il tutto ovviamente con l'"aiuto" della spada magica parlante "Edge" (che ha molto in comune con EJ di ACDRA e fornisce una nota comica analoga, ma senza essere troppo invadente nel corso dell'avventura) e il maialino di latta Orlando, sempre impegnato a bisticciare con la suddetta spada parlante.

La resa della vicenda e' del tutto analoga a quella del capitolo precedente, anche se forse e' leggermente piu' facile raggiungere l'epilogo vincente. Per risolvere la cerca con successo e' pero' necessario fare alcune scelte poco logiche, come deviare dalla strada piu' breve per raggiungere l'obbiettivo quando il tempo incalza e teoricamente ne avremmo pochissimo a disposizione.

Longevità 6: 

Probabilmente un giovane lettore leggera' e rileggera' questo librogame, ma per chi ha qualche primavera in piu' sulle spalle, poche letture saranno sufficienti.

Difficoltà 7.5: 

Questo librogame e' piu' facile del precedente, e in generale è probabilmente il più semplice dell'intera serie. Considerando che e' destinato a giovani e inesperti lettori, probabilmente e' una scelta sensata e bilanciata.

Giocabilità 6: 

Se ci si lascia prendere dalla storia con richiami sia alle fiabe che alle caratteristiche classiche del mondo Fighting Fantasy, la giocabilita' non e' per niente male. In questo caso però subentrano alcune scelte strutturali discutibili a rendere meno piacevole l'esperienza ludica.

Chicca: 

Niente di particolare da segnalare: l'avventura è lineare, senza guizzi o momenti indimenticabili.

Totale 6: 

Vale lo stesso commento fatto per gli altri capitoli della collana: non e' di certo un capolavoro, ma all'epoca e' stato un onestissimo tentativo di coinvolgere lettori giovanissimi e, nonostante la storia ci dica che ha mancato l'obiettivo e che pochissimi se ne ricordano ancora, il suo fallimento era probabilmente dovuto al mutare dei tempi e dei gusti degli appassionati, piu' che alle pecche del librogame in sé. Nel caso specifico va però detto che la storia è meno interessante rispetto ad altre occasioni e la gestione strutturale è stata frettolosa e poco curata: questi difetti lo rendono il volumetto più debole della collana.