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Recensione

Lupo Solitario 14: Il Prigioniero di Kaag
Edizione EL 1991
autore/i Joe Dever
Recensore spadadelsole

Banedon è stato rapido dai Nadziramin, i terribili stregoni praticanti la magia nera, alleati dei Signori delle Tenebre, e internato nella città fortezza di Kaag. Questo è un problema serio per tutto il Magnamund, perché, se gli stregoni dovessero, come Vonatar sognava di fare, unire la loro magia a quella bianca, diventerebbero invincibli. Ma dove un esercito fallisce, un Ramas da solo può trionfare, così Lupo Solitario parte al salvataggio.

Il primo dilemma che ci troveremo ad affrontare riguarderà la possibilità di penetrare nella roccaforte: bisognerà infatti scegliere da quale breccia tra quelle aperte nelle mura entrare. La città è infatti in preda a una crudele guerra civile tra gli accoliti di Zagarna, che hanno come simbolo il teschio rotto in campo verde, e quelli di Slutar, con una falce insanguinata in campo arancione. I primi controllano i settori nord e sud, i secondi quelli est e ovest.
Scegliere una breccia o l’altra ci farà quindi entrare nel campo di una fazione piuttosto che di un'altra.

Solo la prima parte dell'avventurà però subirà variazioni in seguito a tale scelta: dopo un po’ infatti i percorsi si uniranno perché entreremo nell’immensa piramide che domina la città, dove, nei piani alti, è nascosto Banedon. Ritrovatolo in condizioni pietose ma vivo, lo caricheremo in spalla e ci dirigeremo sul tetto dell'edificio per tentare una fuga aerea, finendo per affrontare, proprio negli ultimi paragrafi, la battaglia più grande del volume.

Scopriremo infatti che la città è in realtà in mano all’arcidruido Cadak che, oltre a non interferire nella guerra civile, ha lasciato che i maghi effettuassero il rapimento per farci cadere in trappola. Al solito l’arcidruido non avrà il coraggio di combatterci da solo ma ci invierà contro qualcuno dei suoi tirapiedi: un terribile bestione dalla pelle così dura da essere immune a frecce e magie.
Superata lo scontro, scapperemo cavalcando un Kraan in un entusiasmante fuga aerea, sempre che il nemico non riesca ad abbatterci con dei dardi scagliati da grandi balestre.
Spettacolare la scena finale, ove vederemo gli occhi del drago Nyxator, la cui pelle è appesa sulle mura della città, rilucere un momento: ci ha riconosciuti suoi degni successori, perfetta incarnazione dei valori Ramas.

Tante sono le cose che si vedranno nel corso del nostro cammino, e non è facile fare perciò un riassunto completo.
Insieme a Scontro Mortale quest’opera forma infatti un dittico di grande valore, perché ci permette di visitare il Regno delle Tenebre. In particolare, questa volta, non dovremo viaggiare per tutto il terrtorio come nella precedente occasione, ma visitare a fondo una città.

Un piccolo rimpianto nasce alla domanda se l’opera non sarebbe risultata ancor più entusiasmante se giocata con le sole arti Ramastan. Qui, infatti, il nostro status di Grande Maestro ci permette di passare indenni attraverso molti pericoli e le instant death non sono tante. Nonostante questo la difficoltà è ben calibrata così come i rapporti di forza con gli avversari.
Non esiste un vero boss di fine libro. Il mostro che affronteremo nelle ultime battute, infatti, pur non avendo l’aria rassicurante ed essendo molto potente perchè immune a frecce e magie grazie allo spessore della sua pelle, sarà paralizzato da Banedon, nel caso in cui ci dovessimo trovare con pochi punti di resistenza, e questo insperato aiuto ci consentirài di ucciderlo senza particolari difficoltà.
La spettacolare fuga finale, poi, non è così ostica come, ad esempio, in Contagio Mortale: solo una volta bisognerà ricorrere alla Tabella del Destino, una soluzione che consente di riuscire a salvarsi con una certa semplicità.

Longevità 8: 

Davvero un piacere rileggerlo, perchèc’è sempre da scoprire qualcosa di nuovo.

Difficoltà 7: 

Non difficile; poche istant death anche se il livello complessivo, almeno per chi ha giocato le avventure Ramastan, può sembrare un po’basso ed eccessivamente lineare. Inoltre non vi è un boss finale.

Giocabilità 8: 

Davvero un ottimo libro, molto equilibrato anche per chi è alla prima avventura. Si ha la sensazione di essere sempre nel cuore dell'azione, Dever inoltre è in gran forma dal punto di vista narrativo.

Chicca: 

/

Totale 8: 

Imperdibile per i fan, una delle opere migliori tra quelle della serie Gran Maestro