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Recensione

Altre Serie : Il Tempio del Sardus Pater
Edizione Demos 2000
autore/i Davide Tolu
Recensore gpet74

Con le sue 79 pagine – introduzione, glossario e sommario comprese – è i 63 paragrafi totali Il tempio del Sardus Pater è talmente esiguo da fare tutt’altro che una bella prima impressione.
Prima di addentrarsi nell’analisi di questo Librogame è bene però spendere due parole sulla sua genesi.
Stando a quanto racconta l’autore la creazione del “Tempio del Sardus Pater” è frutto di un equivoco. L’editore delle Edizioni Demos aveva chiesto a Tolu di scrivere un Librogioco ambientato in Sardegna. Il povero autore, non avendo mai letto un Librogame in vita sua, si è affrettato ad acquistarne un paio, giusto per capire cosa diamine fossero, per poi mettersi artigianalmente all’opera.
E quando dico artigianalmente voglio intendere che Tolu non si è avvalso di alcun tipo di software… Anzi, se ho ben capito le sue parole, di alcuno strumento più complesso di una penna biro e di un taccuino.
Dopo “aver disegnato innumerevoli mappe, fatto molte prove per vedere se funzionava e compiuto infinite operazioni algebriche per far quadrare i conti tra soluzioni multiple e punteggi parziali e finali”, come lui stesso racconta, il povero autore scoprì che in realtà l’editore si era espresso male e quel che voleva non era un Librogame bensì un gioco da tavolo ambientato in Sardegna!!
Nonostante l’equivoco il volumetto piacque abbastanza da meritare la pubblicazione così come, a distanza di sette anni, ancora piace abbastanza al suo autore da venire autoprodotto attraverso il canale on-demand di Lulu.com.
Tralasciando le divagazioni e tornando al libro devo dire che esso mi ha colpito piacevolmente per molti aspetti e negativamente per uno solo.
Cominciamo dalla nota negativa in modo da poterci in seguito dedicare con gioia agli elogi.

Il Tempio del Sardus Pater è ridicolmente breve! Mi rendo conto che l’ignoranza in campo librogamistico dell’autore e il metodo artigianale in cui è stato creato costituiscono una valida attenuante; non di meno 63 paragrafi di ridotte dimensioni vanno a formare un volumetto di spessore pari ad un terzo di un Scegli la tua Avventura. In pratica un Racconto Game che, seppur presentando numerose qualità, trovo difficile convincermi valga il prezzo necessario per averlo a casa propria.
E la cosa mi fa ancora più imbestialire perché dietro il libro vedo uno scrittore indubbiamente capace ed una storia intrigante raccontata con verve e ironia.
Senza entrare troppo nel dettaglio della trama basti sapere che il protagonista è uno scapestrato studente fuori corso di archeologia che un giorno ha una strabiliante intuizione. Gironzolando nella valle di Antas intuisce una possibile connessione tra le grotte di “Su Mannu” e il grandioso tempio romano al Sardus Pater eretto sui resti di un santuario prenuragico. Dopo aver ottenuto dal suo professore un lasciapassare, rilasciato senza storie dal docente che non vede l’ora di togliersi dai piedi questo studente e le sue idee bislacche, ecco che inizia un interessante e divertente esplorazione dell’area del Tempio e delle Grotte, di scoperta in scoperta fino alla improbabile rivelazione finale.
Fin dalle prime battute il nostro sfaticato alter-ego sa subito farsi benvolere rivelandosi un personaggio simpatico e fuori dagli schemi che l’autore riesce a farci amare con poche, capaci, pennellate. La lettura scorre via benissimo grazie ad una scrittura sempre frizzante e spiritosa e ad un architettura di gioco semplice ma con il grande pregio dell’immediatezza.
La struttura in se è quella di una semplice storia a bivi. Appena poco più complessa dei già citati Scegli La Tua Avventura. In fondo al volume c’è una semplice scheda sulla quale spuntare tutti gli oggetti, i luoghi e le informazioni che riusciamo a trovare nel corso dell’avventura. Ad ognuno di questi elementi è associato un punteggio che, una volta sommato agli altri, costituirà la votazione finale che riceverà la nostra tesi di laurea.
Al di là delle forzature ed incongruenze – ad esempio perché mai conservare o meno la propria cazzuola influenzi la votazione della laurea non lo capisco proprio – questo semplice sistema spinge a rigiocare il volume più di una volta nel tentativo di trovare la strada che, unica e sola, conduce all’agognato 110 (la lode e il bacio accademico non sono contemplati dalle regole). Arrivare a tale punteggio al primo tentativo vi assicuro che è tutt’altro che semplice.

Un ultima nota, prima di passare alle valutazioni finali, va fatta al comparto grafico del volume.
A parte la copertina, opera dell’autore medesimo, che ho trovata piacevole ma nulla più, il libretto è corredato da sette disegni di ottima qualità.
Purtroppo anche qui agli elogi devo affiancare una critica: per quanto belli e indubbiamente inerenti alla trama i disegni sembrano – e sospetto fortemente che siano – inseriti a casaccio lungo le settanta pagine del libro. Questo fatto, oltre ad essere di per se negativo, ha lo spiacevole effetto di rivelare elementi della trama che sarebbe stato meglio tenere nascosti fino al momento opportuno.

Come valutare quindi questo Tempio del Sardus Pater? Dare un parere univoco è oltremodo difficile per me.
E’ bello? Sì indubbiamente sì 
Merita di essere acquistato? ……… Dipende …….
- Se siete compratori ossessivo-compulsivi di librogame (e il cielo sa quanti ce ne siano in giro) probabilmente l’avete già ordinato ancor prima di arrivare a leggere fin qui.
In caso contrario valutate attentamente cosa cercate da un Librogame.
- Se volete un regolamento ricco e una storia complessa ed articolata allora lasciate perdere.
- Se volete un volume che faccia bella figura sul vostro scaffale allora lasciate perdere ugualmente perché il Tempio del Sardus Pater è così sottile da scomparire alla vista se affiancato a qualunque altro Librogame.
- Se volete un ottimo rapporto Tempo di Utilizzo-Prezzo allora continuate a lasciar perdere visto che, allo stesso prezzo, potete andare due volte al cinema svagandovi per un numero di ore assai maggiori di quante ne impieghereste per finire il Tempio del Sardus Pater.
- Se infine la valutazione che fate è l’unica che un appassionato (non maniaco ossessivo-compulsivo, s’intende) dovrebbe fare, cioè se il rapporto Qualità-Prezzo sia conveniente …. Allora compratelo senza indugio!

Longevità 6: 

Richiede di essere giocato almeno un paio di volte ma forse anche tre se si vuole arrivare, senza imbrogliare, ad accumulare 110 punti… peccato che per ogni lettura ci voglia così poco tempo…

Difficoltà 6.5: 

Non eccessivamente difficile ma nemmeno semplicissimo. Direi un giusto equilibrio che non frustra il giocatore ma che neppure lo annoia.

Giocabilità 8: 

Semplice come un SLTA ma con una trama univoca indubbiamente più solida. Per qualcuno può essere un difetto ma io (e la recensione la sto facendo IO) è un pregio non da poco.

Chicca: 

/

Totale 7: