I Corti 2015 - In fuga tra le montagne
I Corti 2015 - In fuga tra le montagne
Ecco il secondo racconto dell'edizione 2015 de "I Corti di LGL". Questo racconto è presentato fuori concorso. Votatelo e giudicatelo come tutti gli altri, ma non concorrerà alla gara vera e propria.
Votazioni aperte da Mer 22 Aprile a Dom 26 Aprile.
Nota: Organizzatori ed autori sono a conoscenza del fatto che alcuni collegamenti possono essere saltati. Purtroppo nei passaggi da rtf a pdf continua a saltare qualcosa. Per chi avesse problemi con il file ufficiale, abbiamo realizzato una versione tutta giocabile, ma con un paragrafo per pagina.
Grazie all'autore: I Corti 2015 - In fuga tra le montagne bis
Calendario completo e regole del buon giurato
Ultima modifica di: Mornon Apr-22-15 11:17:20
"Un velo nero ti impedisce di vedere altro. La tua vita termina qui: nel campo di battaglia, con la mitica Blood Sword tra le mani, felice per la sconfitta dei Veri Maghi." Adriano, Blood Sword PBM http://www.caponatameccanica.com
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Re: I Corti 2015 - In fuga tra le montagne
Questo racconto è davvero una bomba ! Non so chi l'abbia scritto ma può essere orgoglioso si sé stesso !
Dalla prima riga sembra di leggere un antico libro di cronache o di leggere un poema epico (come la canzone di Rolando) ! Il primo testo scritto in lingua antica da un tocco di vissuto e sembra che i fatti siano veramente accaduti in un lontano passato. Tutto il racconto è il diario del PG, vediamo la faticosa odissea di questi ventuno soldati che vanno verso la loro meta attraverso il freddo, la nebbia ed i vari ostacoli naturali, con i nemici alle calcagne... si entra subito nella pelle del personaggio e si capisce lo stato di disperazione fisica e psicologica della truppa. Per la prima volta in venti anni di giochi di simulazione, posso dire che ho letteralmente avuto l'impressione di essere incluso nella storia, a crepare di freddo e di fame con questi soldati. Ecco i miei voti :
Narrazione: 9
L'introduzione sembra scritta da Dante, Chrétien de Troyes o qualsiasi altro dotto del medioevo... come se fosse tratto da un libro vero. Il diario respira letteralmente l'autenticità e non parlo della profezia, della battaglia e dell'epilogo con la descrizione del diventare dei soldati... sembra quasi autobiografico.
Divertimento: 8
Secondo me, leggere questo racconto è fare un viaggio: ci si crederebbe davvero in quelle dannate montagne, ad agonizzare, a disperarsi di non trovare cibo, a temere le belve... ho fatto molti GdR dal vivo e non mi sono mai sentito così incluso nella storia. Quest'autore dovrebbe scrivere thriller oppure romanzi storici.
Giocabilità: 8,5
Un sistema semplicissimo ed efficace: la qualità del gioco non viene condizionata dalla fortuna ai dadi (buono per me...) non ci sono bug delle regole che possono creare difficoltà, non si può barare... l'idea è ottima. L'unica pecca sono i collegamenti a volte mancanti che impediscono di proseguire nella storia, la presenza dei numeri di paragrafo avrebbe potuto evitare questi problemi (tipo vai al XXX...) Questo, purtroppo, nuoce alla ri-giocabilità.
VOTO FINALE : 8,5
Con tanto di complimento al suo autore, sinceramente !
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Re: I Corti 2015 - In fuga tra le montagne
Prime impressioni:
Appena ho letto l’introduzione pensavo di trovarmi ancora di fronte ad un racconto in lingua inusuale, ma per fortuna a metà della prima pagina si riprende in italiano. Nulla in contrario, ovviamente, ma racconti in lingue parlate dai nostri avi li trovo pesanti alla lettura, e infatti lo scorso anno mi sono trovato a dare un voto basso al Corto che poi vinse il concorso. Limite mio, ovviamente.
Il racconto è in stile diario, e la cosa mi piace molto.
Il regolamento è diretto ed essenziale: di solito apprezzo di più i regolamenti complessi, ma qui la struttura è originale, snella ed interessante. In pratica ci troviamo a giocare con una specie di uomo-squadra, in cui però la squadra è composta da 21 soldati. E’ un gioco ad eliminazione, per cui paragrafo dopo paragrafo la squadra perde componenti. L’idea è bella, peccato si tratti solo di un Corto perché altrimenti sarebbe stato molto interessante vedere un utilizzo vero e proprio di una squadra stile Blood Sword. Ma sarebbero serviti troppi paragrafi e un Corto non è il modo migliore per gestire una squadra di 21 soldati con quel sistema.
Certo si sente un po’ la mancanza di cooperazione tra i vari soldati: il generale Manrisio prende le scelte e la squadra intera ne subisce le conseguenze senza alcuna interazione. Ma, ripeto, è proprio il fatto che i paragrafi sono limitati a portare a questo.
Inizio il racconto e mi trovo subito ad affrontare un’ID al paragrafo 2. Da una parte la cosa mi lascia spiazzato, dall’altra non posso che apprezzare la splendida ID indiretta: leggendo il testo della canzone si capisce cosa sia successo. Ripeto, lascia un po’ interdetti (una morte di questo genere subito alla prima scelta), ma è sicuramente un’ID innovativa invece che le solite morti.
Seconda partita: il gruppo si introduce nelle montagne e scappa, prendo il percorso destra-sinistra ma al paragrafo 29 il testo mi chiede di ricordare la strada a ritroso: dovrebbe essere di nuovo destra-sinistra (speculare), ma scegliendo “destra-sinistra” non capisco dove mi porta, se ad un’ID (e non avrebbe senso. 31? 32?) o se il testo prosegue (paragrafo 33). Anche se so che il percorso sinistra-destra è sbagliato, vado al paragrafo 30 e proseguo, ma perdo uomini paragrafo dopo paragrafo. Non mi sarebbe dispiaciuto un approfondimento dei vari personaggi (“seppellendo i corpi del forte Bruonastro, del pietoso Giorrusto, del mite Teone e del taciturno Ippolisio”), per capire qualcosa di più di loro, cosa secondo me fattibile anche se il racconto è fatto dal punto di vista del generale (magari qualche aneddoto).
Giocando altre partite ho notato due cose:
- ci sono tante ID (13 su 48 paragrafi se non sbaglio), forse anche troppe (sono comunque piacevoli da leggere, anche se c’è da chiedersi se diversificare così tante ID non abbia sottratto troppi paragrafi al racconto: certo mettere solo un paio di ID avrebbe portato ad un rimando multiplo meno specifico di quello presente nel Corto, ma magari altri 11 paragrafi avrebbero fatto comodo);
- il passare dei giorni (che ritengo una cosa molto interessante in questo corto, dà un realistico senso di smarrimento) è forse un po’ frettoloso (alcuni giorni nel diario vengono scritte solo due righe: c’erano ancora tanti caratteri a disposizione, qualche altra descrizione avrebbe aiutato il Corto)
Lascia di sasso, invece, la scelta di non mettere neanche un finale positivo: l’Epilogo stesso è un’ID per il protagonista, e l’unico aspetto positivo è sapere che alcuni compagni si sono salvati (se non sono morti prima).
Peccato per il rimando ai paragrafi: qualcosa è andato storto in fase di impostazione/invio del file, fatto sta che in alcuni casi non si capisce a quale paragrafo andare.
A parte tutti questi aspetti, il racconto è davvero realistico e drammatico, crudo, rende bene l’atmosfera che si respirava a quel tempo in cui l’onore ed il coraggio erano aspetti importanti della vita. Spesso si rimane davvero colpiti dagli eventi, come quando i cinque compagni si sacrificano per rallentare gli inseguitori, o ad esempio nella scena in cui Cerseo perde la vita.
Narrazione: 10
Divertimento: 8
Giocabilità: 7
Voto finale: 8
Influiscono nel voto finale le troppe ID, la mancanza di un finale positivo, il problema ai link e qualche piccolo dettaglio qua e là. Limate queste cose, il racconto meriterebbe un voto ben più alto.
Un applauso all’autore a prescindere dal voto: sarei davvero curioso di vedere le potenzialità di questo racconto sui 400 paragrafi e senza limiti di caratteri.
"Lo sai come dev'esse lo sguardo del carabiniere? Pronto, acuto e profondo".
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Adriano
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Re: I Corti 2015 - In fuga tra le montagne
Ora, rischio subito il linciaggio, ma sono gusti: gli do un 7, con apprezzamento ma non entusiasmo.
Innanzitutto, ma questa è MIA ignoranza (spero che l'autore mi delucidi a fine concorso), ho faticato a comprendere l'ambientazione effettiva; giuro, ho cercato qualsiasi parola su internet, da Valparna a Manrisio, ecc. ecc. ma non ho avuto risultati e questo mi lascia perplessa nel giudicare la coerenza dello stile. Mi spiego: si inizia con resoconti in linguaggio medievaleggiante, ma poi si parla di dei. I nomi dei soldati sembrano più di stile greco-spartano, ma il resto fa pensare a cavalieri longobardi e similia. La cosa mi sfasa, ma questo, ripeto, è un giudizio IN SOSPESO, in quanto potrebbe riguardare la mia poca cultura in merito.
La prima cosa che di certo non mi piace è il rimando ai paragrafi senza numero: utilizzando word, che spesso si ferma tra due pagine o tra due o più paragrafi, spesso la cosa ti porta ad avere dubbi su quale si debba considerare. Insomma, che costava metterceli?
L'altra è la non altissima rigiocabilità e il sistema che per i miei gusti è forse troppo semplice.
C'è però da dire che funziona e fila bene per una storia che incentra il proprio fascino più nel dramma delle vicende che nel gioco vero e proprio. Anche alcune vicende mi suonano, però, troppo "sbrigative", come l'incontro col monaco. Si descrive in un paio di righe l'incontro e il fatto che sia miracolosamente immune dal freddo, poi spara la profezia e via. Per un incontro così speciale, avrei sprecato descrizioni in più, che aggiungessero atmosfera e colore a questa figura, tra l'altro straordinaria (visto che si trova sul picco della montagna circondata di nebbia misteriosa, che sembra non avere alcun effetto su di lui).
La nebbia, poi... ci sta ed è ben inserita, ma avrei calcato un po' la mano sull'effetto che la sua misteriosa comparsa provocava nei soldati. Qualche riflessione sparsa nei paragrafi oltre il prologo, che evidenziasse di più il senso di sventura e presagio; non che manchi anche questo, ma in un solo paragrafo ed è legato alla predizione del monaco. Io intendo invece qualche azione fisica, magari scongiuri da parte degli uomini, qualche uomo che di colpo perdesse la testa per colpa dell'atmosfera e tentasse di uccidere qualcuno o finisse male per gesti inconsulti, insomma tensione crescente. La tensione, invece, è un po' sempre sulla stessa linea.
Altra cosa che non ho ben compreso è perché il nemico sembra invece molto più a proprio agio, riuscendo addirittura a precedere il gruppo e stabilirsi al rifugio in tempo per fare la festa al sovrano. E' vero, non li raggiungono, ma gli stanno sempre alle calcagna. Viene da pensare che la nebbia sia provocata da loro, per qualche specie di magia, ma nessuno dei soldati se lo chiede mai o lo sostiene (niente di strano, parlando in senso di superstizione).
Note positive: non so perché sia fuori concorso, suppongo per ragioni "tecniche" (eccesso di battute, consegna fuori limite, ecc.), perché qui il fattore nebbia (tolto il discorso tensione ecc. di cui sopra) è inserito perfettamente. E' realmente il centro dei problemi di questi poveri soldati e su questo non ci piove. Forse è la "locanda" il problema? Nel senso che appare troppo en passant?
La narrazione è scorrevole e, anche se priva di picchi che mi abbiano entusiasmato, è coinvolgente e commovente.
Mi piace molto l'idea della morìa progressiva degli uomini, così come l'appendice in cui si rivelano le loro sorti (almeno dei sopravvissuti). Unica cosa: non ho capito cosa determina restare con più o meno uomini, a parte soddisfare la profezia del monaco, in via del tutto narrativa. Mi par di capire - qui chiedo scusa, non ho rigiocato abbastanza, forse - che si possa arrivare al finale anche con più di tre uomini (considerato che l'appendice ci da le sorti di più di tre di loro); quindi, a cosa serve in sostanza, se perderli non da malus e passare dal paragrafo dove si resta solo con tre non è l'unica via verso il finale corretto?
In tutto ciò, l'insieme non è affatto male, infatti 7 per me è un buon voto, anche se il racconto spreca un po' di occasioni ai miei occhi.
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Aloona
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Re: I Corti 2015 - In fuga tra le montagne
Aloona ha scritto:Innanzitutto, ma questa è MIA ignoranza (spero che l'autore mi delucidi a fine concorso), ho faticato a comprendere l'ambientazione effettiva; giuro, ho cercato qualsiasi parola su internet, da Valparna a Manrisio, ecc. ecc. ma non ho avuto risultati e questo mi lascia perplessa nel giudicare la coerenza dello stile. Mi spiego: si inizia con resoconti in linguaggio medievaleggiante, ma poi si parla di dei. I nomi dei soldati sembrano più di stile greco-spartano, ma il resto fa pensare a cavalieri longobardi e similia. La cosa mi sfasa, ma questo, ripeto, è un giudizio IN SOSPESO, in quanto potrebbe riguardare la mia poca cultura in merito.
La prima cosa che di certo non mi piace è il rimando ai paragrafi senza numero: utilizzando word, che spesso si ferma tra due pagine o tra due o più paragrafi, spesso la cosa ti porta ad avere dubbi su quale si debba considerare. Insomma, che costava metterceli?
Per la prima questione, credo si tratti di un regno di fantasia inventato dall'autore, che pare ricalcare quelli dell'Italia dell'Alto medioevo.
Per la seconda questione, credo sia un problema dovuto alla conversione in pdf (almeno da quanto ha scritto Mornon).
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