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I Corti di LGL 2016 - 2° - Il Ritorno della Bestia

Re: I Corti di LGL 2016 - 2° - Il Ritorno della Bestia

Cosa vi impedisce di pubblicare subito il racconto successivo?

"Se non volete sentir ragioni, sentirete il filo delle nostre spade!"

Rygar
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Re: I Corti di LGL 2016 - 2° - Il Ritorno della Bestia

ed eccoci ai voti della MeGATrON!

¿„ãßꪧ¬ ha scritto:

Questo corto ha numerosi difetti dovuti a un mancato testing. In particolare il regolamento è decisamente sovrabbondante rispetto all'utilizzo che poi ne viene fatto. Ad esempio:
- viene indicato un limite massimo di 10 oggetti trasportabili nello zaino, ma poi questo limite è irraggiungibile;
- viene indicata la funzione dell'"intruglio", ma di questo non vi è traccia nel corto;
- viene data una ricarica e viene spiegato a cosa serve, durante il gioco si può perfino comprare una ricarica, ma in realtà non viene usata in tutto il corto;
- viene spiegato come si svolgono i combattimenti, ma poi vi è una sola occasione in tutto il corto di combattere durante una partita (a questo punto sarebbe forse stato più elegante eliminare le regole di combattimento e svolgere quest'ultimo per mezzo di scelte; l'assenza di limiti nel numero di paragrafi l'avrebbe consentito).

La gestione delle caratteristiche non è stata pensata attentamente. Per la Combattività si lancia un dado, per la Salute si lancia un dado e si moltiplica per due. In tal modo qualsiasi punteggio tra 1 e 6 (e tra 2 e 12 per la Salute) è ugualmente probabile. Questo significa che è possibile morire per un pugno nello stomaco (par. 52). Inoltre significa che il combattimento con la Bestia è impossibile a meno di non avere Combattività 6 (e anche in quel caso è estremamente difficile). Io ho ottenuto 1, e quindi senza saperlo avevo perso in partenza, prima ancora di cominciare a giocare.

Svariati percorsi previsti nel corto sono in realtà impossibili a causa del fatto che per arrivare in determinati punti del corto bisogna avere/non avere per forza un talento specifico o un oggetto, mentre il testo del paragrafo non lo sa.
Consiglio all'autore di creare un grafo dei suoi librigame, quando questi sono particolarmente intricati, in modo da non arrivare a commettere questo tipo di errori. Per esempio, questo è il grafo che ho creato a mano per Il ritorno della Bestia. Basta seguire la matassa dei percorsi per rendersi conto, ad esempio, che al par.6 non si può avere il fazzoletto (l'indizio per arrivare lì lo si prende al par.15, che è alternativo al par.9 in cui si ottiene il fazzoletto).

http://i224.photobucket.com/albums/dd25 … 1uczqs.jpg

Altro esempio: al par.11 senza lanterna si muore. Per comprare la lanterna occorrono 10 monete, ma per uscire dalla taverna se ne spendono obbligatoriamente 4. Quindi l'unico modo di comprare la lanterna è prima rubare il fazzoletto (che si può ottenere solamente con il talento ladro) e poi andare al palazzone (che fa guadagnare 20 monete). Tuttavia al par.11 (a meno di non scoprire i due paragrafi nascosti) si può arrivare solo dal par.22 con il talendo di guaritore! Quindi se si ha la lanterna non si può arrivare al par.11, mentre se si arriva al par.11 non si può avere la lanterna!

Esiste in realtà un modo di arrivare al par.11 con la lanterna, ed è attraverso il paragrafo nascosto 6, che però in quanto nascosto è da considerarsi una scorciatoia per i più abili, mentre l'autore fa l'errore (presumo involontario) di renderlo invece un passaggio obbligato, l'unico che non conduce a morte.

NB: l'altro paragrafo nascosto, il 12, conduce anch'esso al par.11, ma porta dritti alla morte. Esaminare il grafo per credere!

Per il resto devo ammettere che, erroracci a parte e combattimento al limite dell'impossibile a parte, il corto è bello.
La trama è il suo punto forte: ottima l'idea di ambientarlo nel mezzo di vicende storiche realmente accadute, che però hanno tutto l'aspetto di vicende fantastiche e sovrannaturali. Molto belli gli intrecci, con tutto il novero di sciacalli che questo genere di vicenda deve avere realmente prodotto all'epoca.
La scrittura è buona (anche se zoppica qua e là), e la narrazione riesce a farci immedesimare in un personaggio del Settecento immerso in un mondo superstizioso. Il percorso del racconto è parecchio intrecciato, e ci sono ben tre finali, tutti e tre amari (d'altronde la Storia non può essere cambiata), e anche questo l'ho trovato azzeccato.

I due paragrafi nascosti sono raggiungibili attraverso indizi in stile "La nebbia" di abeas (per il secondo corto di fila!!! Quel corto sembra aver creato un nuovo paradigma di intendere i parafrafi nascosti smile Se solo EGO avesse pubblicato il suo famoso corto dopo quello di abeas...)
C'è da dire che i due indizi non sono affatto individuabili con facilità. Quello della chiesa lo ritengo un po' troppo arbitrario e l'ho scoperto leggendo nel forum, mentre a quello della sesta casa ci sono arrivato da me alla seconda lettura, dopo che alla prima avevo notato di non aver trovato da nessuna parte l'opzione per recarmi dal maniscalco (ho avuto un'epifania che mi ha fatto capire che quello della "sesta casa" era un indizio. E' stato molto bello).
(Tuttavia per il paragrafo nascosto della chiesa, non è ben chiaro perchè il prete si comporti diversamente con noi soltanto perchè ci siamo soffermati un po' di più a rimirare la facciata della chiesa... Questo è un errore, caro autore!)

Per il resto esiste almeno un percorso che, qualsiasi sia il talento scelto, può condurre all'epilogo (con caratteristiche massime e con moltissimo culo ai dadi), quindi possiamo chiamarlo un true path strettissimo con parecchi vicoli ciechi à la Casa infernale di Steve Jackson.

Con un regolamento più snello, con la correzione della generazione delle caratteristiche, con la semplificazione del combattimento e, aggiungerei, con la possibilità di scegliere due talenti anzichè uno, questo corto sarebbe stato un gran bel corto.
Così com'è purtroppo ha svariate falle, che mi obbligano a dare un voto più basso di quanto avrei voluto.
Il mio giudizio è 6.

Prodo ha scritto:

Il racconto ha uno stile piacevole e piuttosto godibile, condito da alcuni particolari gore che ad altri utenti non sono piaciuti, ma che io ho apprezzato, calati in un contesto oscuro e gotico come quello che ci attende (la famosa civetta inchiodata alla porta per esempio). Peccato per alcuni errorini sintattici sparsi qui e lì (niente di gravissimo, però qualcosina c’è).
Il regolamento in linea teorica è ben congegnato, e si vede che l’autore ci ha messo impegno, sia nella creazione delle caratteristiche che nella gestione dell’inventario (fin troppo ampio in linea teorica rispetto agli oggetti che si possono trovare e a quelli che hanno un’effettiva utilità), sia nell’amministrazione delle dinamiche di combattimento, sebbene queste ultime siano eccessivamente legate al caso (alla fine tutti gli avversari che incontriamo durante il nostro peregrinare hanno almeno 5 di vigore, il che significa che se giochiamo con un punteggio medio o basso relativo a tale caratteristica non abbiamo speranze, a meno di non evitare i combattimenti, cosa anche possibile scegliendo certi percorsi).
Gli enigmi numerici sono piuttosto ostici, non tanto per la risoluzione, che può essere anche immediata se si ha l’intuizione giusta che ci consente di comprenderne il meccanismo; il problema sta nel fatto che sono difficilmente individuabili: si camuffano nel testo, e capire che certi numeri o certi rimandi ci conducono a determinati paragrafi non è affatto immediato. Complessivamente però ci possono anche stare, sebbene più di qualche lettore non ne apprezzerà la declinazione criptica.
I rimandi storici sono curati, e l’attenzione ad alcuni particolari, come le date, i nomi, i rapporti e le abitudini dell’epoca, aggiungono allo scritto un grande fascino, che lo ha presentato ai miei occhi come estremamente appetibile: è difficile rendere l’atmosfera e le dinamiche di un’epoca storica, bisogna essere molto bravi e molto informati per riuscirci. In questo caso l’autore ha padroneggiato tematiche e contesto con maestria, e inizialmente questa capacità mi aveva esaltato.
Purtroppo però ho poi scoperto una serie di magagne veramente pesanti da digerire.
Quello che a mio parere non è accettabile è la gestione dei percorsi e di come gli stessi siano legati ad azioni che si possono compiere solo se siamo in possesso di un determinato talento. Spesso queste necessità si sovrappongono, e, come il regolamento specifica, risulta impossibile superare determinate empasse perché si può possedere un solo talento.
Il risultato di questa scelta non è voluto, ma è frutto di una cattiva fase di testing che ha impedito all’autore di accorgersi delle sovrapposizioni. Vado con gli esempi:
Se al paragrafo 17 si sceglie di parlare e corrompere il taverniere non si può rubare il fazzoletto rosso. Se si ruba il fazzoletto rosso non si può corrompere il taverniere. Di conseguenza se si ruba il fazzoletto rosso il percorso del paragrafo 6 (enigma sesta casa della piazza) non è raggiungibile, se non lo si ruba è possibile arrivarci ma non si ha modo di conquistare la corazza. Non solo, nel prosieguo dell’avventura saremo rispediti alla piazza, dove avremo modo di recuperare la via del percorso “Marta” (quello che ci consente di incontrare Marta la Marga e di svelare il mistero che sta dietro la bestia, quindi l’epilogo più soddisfacente), solo risolvendo l’enigma della chiesa, che ci porta al paragrafo 12. Ma una volta lì saremo condannati a morte certa: infatti, anche se avremo comprato la lanterna al negozio con i soldi ottenuti dal sergente in cambio del fazzoletto, non potremo recuperare l’amuleto e saremo quindi costretti ad affrontare la prova della scimmia a cui ci sottoporrà Marta. Ma tale prova si può superare esclusivamente se si è in possesso dell’arte del cacciatore, che noi non abbiamo in quanto siamo ladri.
Ne consegue che l’arte del ladro è completamente inutile, come anche quella del guaritore: se la sceglieremo potremo imboccare il giusto percorso recuperando l’amuleto, curando il contadino o il saltimbanco, ma non avremo alcun modo di comprare la lanterna, che si può recuperare solo visitando il maniscalco (ma in quel caso perdiamo il bivio delle viuzze e di conseguenza l’amuleto, e moriamo combattendo contro la scimmia), o comprandola all’emporio, cosa che ci è preclusa: non abbiamo i soldi (la somma sufficiente si può recuperare solo se siamo ladri, riscattando il fazzoletto dal sergente).
In pratica se siamo ladri o guaritori possiamo terminare il racconto solo seguendo Thierry nella cascina e uccidendo la bestia, oppure imprigionati nei sotterranei della villa del nobile. Il finale “buono” con le spiegazioni della strega ci è completamente precluso.
Stesso discorso se siamo in possesso delle altre arti, tiro con la pistola e maestro d’armi.
Tutto l’impianto costruito ci condanna a fallire nella missione (o ad accontentarci di un finale “secondario”) fin dalla scelta della virtù iniziale: l’unica che ci consente di conquistare l’epilogo migliore è infatti cacciatore, attraverso uno strettissimo true-path condizionato anche dalla necessità di avere una fortuna estrema ai dadi. Dobbiamo spendere 7 monete nella taverna, pagando il pernotto e corrompendo l’oste per avere informazioni sul maniscalco. Dopo di che è necessario andare in piazza, comprare un pasto all’emporio sfruttando due delle tre monete rimaste, e recarsi al paragrafo 6. Non abbiamo il fazzoletto così l’uomo ci regalerà la lanterna e ci manderà verso i monti est. Superiamo il buio con la lanterna, arriviamo da Marta senza l’amuleto: ma con l’arte del cacciatore, e un discreto deretano ai dadi, possiamo superare la scimmia. A quel punto la strega ci spiegherà cosa è la bestia chiarendoci le idee: potremo affrontarla sfruttando di nuovo l’arte del cacciatore e cercare di ucciderla: impresa improba perché il mostro ha 7 di vigore, 12 punti vita e ben 2 di protezione. In pratica con un punteggio di 5 (quasi il massimo), dovremo ottenere per almeno 4 o 5 volte un lancio di dado superiore di 3 punti a quello della bestia, e poi pregare di tirare almeno un 3 con un dado a 6 facce per riuscire a toglierle almeno un punto ferita. Tutto questo sperando che il mostro nel frattempo non ci uccida: noi avremo nella migliore delle ipotesi 12 punti ferita ma saremo sprovvisti di qualsivoglia protezione (perché la corazza del maniscalco si può conquistare solo se abbiamo l’arte del ladro, ma, come abbiamo visto, i ladri non arrivano fino a qui né raggiungono il maniscalco se hanno rubato il fazzoletto, visto che un’azione esclude l’altra). Vi invito a fare delle prove con 5 punti di vigore e 10 punti ferita (ovvero quasi il massimo possibile). Io ho tentato 10 volte di battere la bestia e poi ho mollato: credo che senza barare le probabilità di farcela, anche con la possibilità, che ci regala l’arte del cacciatore, di rilanciare i dadi, siano inferiori al 5%.
Ulteriore piccolo neo: nel regolamento è citato l’intruglio tra le pozioni medicamentose, ma di fatto non esiste nel racconto e non è possibile recuperarlo in alcun modo.
Mi trovo in imbarazzo. L’autore ci ha messo grande volontà, si è informato per rendere al meglio le atmosfere di un villaggio francese attaccato da un mostro in epoca settecentesca, ed è riuscito a coglierle molto bene, a essere accattivante in fase di narrazione, e a creare un plot interessante citando un fatto di cronaca realmente accaduto con proprietà. Ha pensato anche un ottimo impianto regolamentare, e ha creato i presupposti per sfornare un piccolo gioiello.
Tutta questa preparazione però a un certo punto gli è sfuggita di mano, e il suo sforzo è sfociato in una serie di percorsi condizionati da pesanti bug, decisivi al punto tale da impedire di seguire determinate vie perché le stesse, senza che ce ne fosse una precisa volontà, non possono sfociare in un epilogo diverso da una morte prematura.
Purtroppo difetti come questi pesano tantissimo al momento di esprimere una valutazione: è come trovarsi al volante di una bellissima Lamborghini e poterla guidare alla velocità massima di 20 Km/h.
Anche se con rammarico perché avrei voglia di premiare di più l’autore per la volontà e gli sforzi compiuti, e per quanto di buono ha saputo creare, che non è né poco né scontato, non mi sento di assegnare più della sufficienza a un racconto con dei problemi strutturali così evidenti.
Il mio voto pertanto è 6.

SkarnTasKai ha scritto:

"il ritorno della bestia" è un'occasione mancata, o forse un'occasione di cui attendere il pieno sviluppo. l'introduzione storica mi ha preso (in effetti ero sicuro che fosse stato fatto un film sull'argomento, ma non ricordavo il titolo), e alla fine ero pronto a buttarmi alla caccia della dannata bestia di cui da titolo. leggo quindi il regolamento, creo il personaggio e... combattività 2, salute 8, un onesto borghese francese di fine '700, non certo uno che ha domato ogni tipo di fiera africana. passando alla lettura, lo stile nel complesso non mi è dispiaciuto, pur con alcuni solenni scivoloni (ma penso di conoscerne il motivo quindi mi limito a far notare la cosa, nel complesso vale di più tutto il resto ben scritto sia sul piano grammaticale che su quello letterario), i paragrafi a uscita singola erano ben dosati (non troppi e in genere giustificati), e il plot è tutt'altro che debole, a mio parere.

purtroppo ci sono alcune pecche: il regolamento è inutilmente spezzettato (perchè introdurre i talenti e dire che verranno dettagliati dopo? spiegali subito, oppure introducili dopo!) e troppo pompato se confrontato con le necessità del racconto (per esempio, come è già stato fatto notare, 5 spazi nello zaino sarebbero stati già ben più che sufficienti). quanto ai punteggi, i miei parlano da soli: con 2 di combattività ti scordi di poter anche solo tosare la bestia (che ha un punteggio di 7: in pratica se io lancio un 6 e lei lancia un 1 siamo pari e dobbiamo rilanciare...). il primo percorso che ho seguito è stato quello "di alexandre", per trovarmi nelle segrete di lecuistre che, essendo del xviii secolo, di sicuro non conosceva la evil overlord list e mi spiattella tutto il piano segreto. poi ho seguito il percorso "di thierry", buonanima, e sono arrivato faccia a faccia con la bestia. visti i punteggi e fatti due conti a mente ho capito di essere morto ma ho fatto finta di niente e ho immaginato di vincere il combattimento, per scoprire che alla bestia non potevo fare nulla e che anni dopo un altro l'avrebbe uccisa al posto mio. ma... come? "in questo libro il protagonista sei tu" o, come dicono nel paese natio di noircoeur, "vous etes l'heros" (mi scuso per i mancati accenti, non pratico il francese)! io sono l'eroe, mica quel tizio che arriverà fra qualche anno! mi ha lasciato un po' di amaro in bocca, ben più del "suicidio obbligato" con cui si chiudeva "la nebbia" l'anno scorso. poi ho seguito vari altri percorsi e i paragrafi nascosti e ho scoperto una trama più complessa di quanto le rapidissime partite (non più di 15-20 minuti l'una) dessero a intendere.

ci sono inoltre degli errori di costruzione (non dei semplici errori di shuffle, purtroppo), che rendono frustrante la lettura per chi vi incappi.

tutto sommato, però, il racconto è intrigante e merita la sufficienza.

voto: 6

mi trovate anche su http://temalibero.forumfree.it/
le foto dei miei doppioni su flickr

SkarnTasKai
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Re: I Corti di LGL 2016 - 2° - Il Ritorno della Bestia

In realtà questo avrei avuto il tempo di votarlo in tempo, ma durante questo fine settimana non ho aperto il sito (sto trascurando cose che a livello personale sono molto più importanti, quindi non pensiate che stia sacrificando solo voi).
La storia vera che sta alla base è indubbiamente affascinante, però mi ha condotto a vedere uno dei film più idioti coi quali abbia mai perso tempo (quello del 2001, non voglio nemmeno nominarlo), il che mi rende un po' maldisposto.

Ah, una nota: in italiano l'Auvergne è chiamata Alvernia, non Auvergna, a questo punto meglio lasciare il francese.



Il mio primo tentativo mi ha portato all'epilogo in un batter d'occhio, ma con un percorso davvero insoddisfacente.

Ho vinto È un gioco da ragazzi E In cerca d'avventura al primo tentativo.

Charles Petrie-Smith
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Re: I Corti di LGL 2016 - 2° - Il Ritorno della Bestia

Secondo percorso con risultato molto diverso, ma anche questa probabilmente non è la conclusione migliore.

Ho vinto È un gioco da ragazzi E In cerca d'avventura al primo tentativo.

Charles Petrie-Smith
Cavaliere del Sole
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Re: I Corti di LGL 2016 - 2° - Il Ritorno della Bestia

Si conferma la tendenza: calo dei votanti, quest'anno!

Dario III
Inadatto a regnare
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Re: I Corti di LGL 2016 - 2° - Il Ritorno della Bestia

Purtroppo...
19 al primo turno, 17 al secondo...

"Lo sai come dev'esse lo sguardo del carabiniere? Pronto, acuto e profondo".

Adriano
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Re: I Corti di LGL 2016 - 2° - Il Ritorno della Bestia

Eh, io ci sono, leggiucchio e giochicchio, ma di esprimere un giudizio come si deve, quest'anno penso proprio di non riuscirci (a meno che il corto in questione non sia troppo lungo, forse)

firebead_elvenhair
Ultimo Vero Eroe
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Re: I Corti di LGL 2016 - 2° - Il Ritorno della Bestia

17 votanti non mi sembrano poco.
Almeno io l' anno scorso li ho saltati proprio i corti

lonewolf79
The Black Swordsman
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Re: I Corti di LGL 2016 - 2° - Il Ritorno della Bestia

Mi scuso con lo scrittore del Corto ma ho avuto qualche contrattempo che mi ha impedito di dare il mio parere in tempo.

Pro
L'idea di base è molto originale sia perchè basata su un fatto reale, sia perchè ambientata in un periodo storico poco sfruttato.
Il regolamento è semplice ed efficace ma.. (vedi poi i contro)
La scrittura è piacevole, semplice ed efficace; qualche imprecisione e "svista" grammaticale ma non vorrei abbassare il voto per qualcosa di così facilmente risolvibile.

Contro
Il regolamento risulta pur semplice poco sfruttato in alcuni suoi punti e poco pratico in altri (vedi i "Punti Ferita" che rischiano di essere semplicemente troppo pochi oppure i talenti
Le strade percorribili sembrano entrare in loop o incepparsi: credo che l'autore abbia sottointeso qualcosa che al lettore sia sfuggito, oppure che non abbia leggiocato abbastanza la sua opera.

Rimango neutrale sui paragrafi nascosti perchè io non ne ho beccato nemmeno uno, esattamente come nella nebbia dello scorso anno. Credo quindi che sia più un mio limite (non capisco mai quando devo cominciare a cercare di muovermi "a zonzo" tra i paragrafi magari sbagliando e rovinandomi l'effetto sorpresa per i passi successivi..)

Conclusioni
E' purtroppo il secondo corto su due che mi spinge a recriminare per una grande occasione mancata. Le premesse c'erano tutte: bella ambientazione, un mostro misterioso e terribile, la possibilità di indagare oltre che di combattere. Qualcosa però si è perso nella costruzione dei percorsi. Davvero un peccato perchè poteva potenzialmente diventare una piccola perla.

Il mio voto è quindi 6
La differenza rispetto al precedente è determinata dagli errori di struttura, altrimenti avrebbe potuto superare il precedente perchè come storia l'ho trovata più interessante

SteSco
Picc Prence degli Stat Emotivi
Novizio
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Re: I Corti di LGL 2016 - 2° - Il Ritorno della Bestia

Riepilogo dei voti

Giuria popolare
abeas                      sqrt(-1)
Adriano                    6,5
Aloona                     7
Anima di Lupo          8
Apologeta                 6,5
babacampione          6,5
Dario III                   6,5
EGO                         6,5
FinalFabbiX               5
Ggigassi                    6,5
lonewolf79               7
mark phoenix 79      6
Rygar                       6
sancio                      6

Organizzatori
Prodo                6
¿„ãßꪧ¬          6
SkarnTasKai      6

Totale punteggio        = 102
Numero votanti         = 16
Media complessiva = 6,37500

A un certo punto esce fori un vecchio che fà dice: “Presto chiamate un’ambulanza”, dico “Ma che chiami? Non lo vedi che questi c’hanno si e no trenta secondi de vita?”. Aò so passati venti secondi, so’ spirati proprio così, all’unisono… Mortacci l£%0%0%0%0%0

¿„ãßꪧ¬
Arkham Lêgãcy ¬
Arcimaestro
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