Neff ha scritto:

Ciao. Non è tanto la morte di Dever ad aver contribuito ad  aumentare i prezzi dei librogame El. Piuttosto è il fatto che, la "roba" 80 e 90 è diventata vintage

Ti dico, ho sentito più volte questo discorso della morte di Dever, e non convince appieno nemmeno me. Anche perché nell'immediato della morte di Joe c'è stato un periodo di spaesamento e frenata che è stato seguito poi da una fase di estremo rilancio, proprio negli ultimi mesi, peraltro in larga parte indipendente dalle opere di Dever. Credo anche io che questa fase di rinascita sia più legata alle stesse dinamiche che hanno portato in questi stessi giorni o mesi all'affermazione di prodotti come Stranger Things o The Dark, dove la nostalgia per gli anni '80 traspare palese.
Non è un caso che il pubblico di riferimento dei libri-gioco sia molto cambiato rispetto a quello di una venticinquina di anni fa.

Ubik ha scritto:

Uno dei problemi dei librogame è che il pubblico non è affatto cambiato rispetto a vent'anni fa, sono sempre le stesse persone, solo più cresciutelle.

Esattamente. Mi riferivo al target anagrafico (mi rendo conto di essere stato poco chiaro), è quello a essere cambiato .

Ubik ha scritto:

Sono però convinto che il librogame debba puntare a un target diverso da quello attuale, ritornare a puntare sui ragazzi,

Questa è una teoria che ho sentito più volte, parlando soprattutto con gli editori. Fino a oggi nessuno ci è riuscito. Però c'è da dire che:

1) Negli ultimi anni non ci sono stati tentativi seri in questo senso. Per dire Lupo Solitario non può essere considerato un tentativo di riavvicinare i LG ai giovani del 2018, e così Fighting fantasy o qualsiasi altra collana nata 25 o 30 anni fa.

2)Non è mai stato associato un marchio forte e popolare tra gli under 12 al genere interattivo. Che posso dire, il Geronimo Stilton della situazione.

Francamente ora come ora un autore che voglia puntare solo sul pubblico di giovanissimi bypassando gli appassionati credo ci rimetterebbe. Sono mie considerazioni personali, ma ritengo che il difficilissimo uovo di Colombo conisterebbe nel trovare qualcosa che catalizzi lo stesso l'attenzione della vecchia guardia ma allo stesso tempo riesca a catturare l'attenzione dei ragazzi e dei ragazzini.

A mio avviso pensi molto, molto male. Il 90% della produzione in ambito gamebook è pattume scritto da incapaci alle prime armi. I cosiddetti capolavori hanno falle grosse come delle case, dettate anche qui dalla giovane età e inesperienza degli autori. Rispetto ad altri settori i librogame non hanno mai avuto una golden age come qualità (come vendite è diverso) si è passati direttamente dalla nascita, con le prime opere coraggiose ed emozionanti, alla morte del genere soffocato da pubblicazioni mediocri. Per questo c'è ancora moltissimo da dire.

Zakimos ha scritto:

Rispetto ad altri settori i librogame non hanno mai avuto una golden age come qualità (come vendite è diverso) si è passati direttamente dalla nascita, con le prime opere coraggiose ed emozionanti, alla morte del genere soffocato da pubblicazioni mediocri. Per questo c'è ancora moltissimo da dire

Pienamente concorde. Anche se, come in ogni situazione che prevde una dinamica commerciale, non basta produrre opere, ma deve esserci anche richiesta delle stesse, elemento questo che non sempre è stato tangibile, almeno per sostenere con numeri di vendita adeguati grandi operazioni commerciali. Però questo momento specifico è un po' diverso rispetto al recente passato in tal senso, e le cose stanno cambiando.