L'analisi di oggi riguarda Il Figlio di Turn-Na-Veva che inaugura una nuova collana di librogame
autoprodotti, intitolata Terre Lontane, con una genesi piuttosto
particolare. Come ci racconta lo stesso autore Tommaso Gabbriellini,
infatti, il tutto nasce da un libriccino scritto al figlio per
alimentare la nuova passione di quest’ultimo per i librogame anni ‘80.
Dopo il primo esperimento, il piccolo Lorenzo ha richiesto un seguito, e
dopo di esso un altro librogame ancora che, stavolta, il padre ha
deciso di dare alle stampe e rendere pubblico. Nasce così il titolo, pensato appunto per un pubblico alle prime armi, inquadrato tra fine delle elementari e inizio delle medie. Un'iniziativa lodevole che Jonny Fontana ha sviscerato per noi in un'accurata disamina: diversi pregi e qualche difetto per un comunque valido tentativo semi-amatoriale. Per saperne di più il pezzo completo vi attende nella sezione Recensioni.
|