L’Altrove rappresenta un grazioso omaggio ai classici della fantascienza e soprattutto dell'horror; paragonando questa collane ad altre interattive potrebbe essere accostata a un grande classico come Oltre l’Incubo, sebbene nel lavoro di Matteo Poropat ci troviamo a vivere vicende e situazioni ambientate ai giorni nostri.
Nonostante questo è evidente talvolta la somiglianza di dinamiche e accadimenti. Purtroppo però la brevità della prima avventura, e il fatto che il secondo volume, La Valle dell’Incubo, non ha mai visto la luce (né mai probabilmente la vedrà, vista la migrazione dell'autore verso altri generi di attività e interessi) non permettono di valutare adeguatamente la qualità della serie. Allo stato attuale si può definire L’Altrove come un grazioso volume adatto a intrattenerci per una mezz'ora offrendoci elementi piuttosto innovativi e sui generis: dare un giudizio diverso da questo significherebbe tuttavia valutare l'opera non obiettivamente. Il sistema di gioco è piuttosto spartano, ma comunque ben congegnato. Iniziamo con 24 punti ferita e con 16 punti mente: quando si azzerano i primi si muore, se si esauriscono i secondi si impazzisce, ed è difficile valutare quale delle due eventualità sia peggiore.
Questi stessi valori dimezzati e arrotondati per eccesso, servono per calcolare rispettivamente la velocità, necessaria durante i combattimenti, e la psiche, indispensabile per superare prove psicologiche. Va da se, perciò, che più il nostro personaggio sarà in salute tanto più sarà efficiente, mentre perdite anche solo di pochi punti (ferita o mente che siano) potrebbero rivelarsi devastanti.
Originale, poi, è il sistema pensato per gestire l'inventario: invece del solito e semplice se hai l’oggetto X vai al paragrafo Y, ogni volta che troveremo qualcosa d’interessante ci verrà solo fornito un punteggio da aggiungere al numero del paragrafo in cui decideremo di impiegare l'utensile. Se il testo della sezione così raggiunta avrà senso ci accorgeremo di aver impiegato saggiamente l'oggetto: in caso contrario finiremo per perderlo.
In questo modo non si sa mai quando sarà il momento buono per mettere mano allo zaino ed estrarre qualcosa di utile; inoltre il fatto di poter provare solo una volta a utilizzare qualsiasi attrezzo aumenta esponenzialmente la difficoltà, anche considerando il fatto che ci sono molti check point in cui non riusciremo a proseguire se non avremo trovato il giusto materiale. Non sarà raro quindi trovarsi bloccati senza sapere esattamente cosa cercare.
A questa struttura di gioco piuttosto "perfida" si aggiungono un copioso numero di trappole e un nemico finale, il segugio, veramente ostico.
La serie quindi, a dispetto della sua brevità, è abbastanza intricata, e in prospettiva il sistema interattivo pensato si presta a uno sfruttamento più evoluto e complesso che sicuramente sarebbe stato implementato se fossero stati scritti ulteriori capitoli.
Così com'è ora L'Altrove resta un esperimento interessante e innegabilmente godibile, di cui però non si potranno mai valutare completamente le potenzialità.
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