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Qual è il tuo genere di librogame preferito, pensando a un ipotetico titolo inedito di prossima uscita?

Recensione

Advanced Dungeons & Dragons 6: Il Signore di Ravenloft
Edizione EL 1988
autore/i Jean Blashfield
Recensore lonewolf79

Inizio questa recensione essendo notevolmente contento di farla. In quanto questo è in assoluto il librogame della collana Advanced Dungeond & Dragons che preferisco.

Dopo una lunga elaborazione durata cinque volumi di cui il piu' degno di nota era la Prova ( ad&d numero 4 n.d.r) finalmente la serie Advanced Dungeons & Dragons  è riuscita a darci un librogame dove si gioca sul serio.
Ne Il Signore di Ravenloft  ci troviamo di fronte a un ottimo mix tra storia e interattività in cui il livello di giocabilità stesso risulta molto alto.
L' autore, Jean Blashfield, ha capito che il lettore medio vuole riferimenti  riconoscibili al sistema di gioco cui la collana è legata e a tal proposito ha elaborato un buon numero di semplici regole da sfruttare. Partendo dall' ambientazione, ovvero il mondo di Ravenloft  ben conosciuto da tutti i giocatori di advanced.

Il personaggio che gestiremo , Jeren Sureblade, è un paladino puro di cuore e con una fede retta da saldi principi. Arrivato nelle terre di Barovia viene subito messo alla prova nel salvataggio, da dei tremendi pipistrelli, di una bellissima fanciulla di nome Ireena .
Da lei viene poi a sapere che nelle terre di Barovia succedono avvenimenti strani,misteriose sparizioni, giovani donne che al mattino si svegliano in preda ad una strana debolezza...Il tutto dovuto dal conte Strahd (un bel vampiro) che dal castello di Ravenloft esercita il suo tetro potere.
Jeren Dovrà fare di tutto per sconfiggere il conte, accompagnato dalla bella Ireena...


Tra i volumi della serie è sicuramente il più bello,con una struttura da RPG e bellissimo da leggere (tanto che invoglia molto alla rilettura).
L' atmosfera è resa alla perfezione e i dadi non sono gli arbitri assoluti del gioco, in quanto si ha la possibilità di fare delle scelte significative.
Le probabilità di finirlo al primo tentativo sono alte, ma la voglia di scoprire tutti i percorsi possibili o di trovare gli innumerevoli oggetti disseminati nel castello permettono per l' appunto al lettore un notevole insieme di ri-giocate...

Passiamo alla struttura del gioco in dettaglio.

Il Signore di Ravenloft è incentrato sull’esplorazione di un castello non troppo esteso, reso notevole dal sapiente uso dei dadi per generare gli incontri e da dei valori del personaggio chiamati Lanci Pregioco.
Teniamo un paladino di livello 15 armato di spada, incantesimi (1-2-3-4 grado di lancio), abilità connesse e soprattutto un' arma magica chiamata Scelta (un bastone mutaforma con incantesimi paralisi/paura/assorbi-energia.) Non si sa quante cariche abbia quest' arma per lanciare gli incantesimi ( lo si viene a sapere solo nello scontro finale).
Un bagaglio di energia vitale di 70 punti vita +2d6 (il conte ne ha 60+2d6).
Presenti fogli con incantesimi, oggetti possibili da trovare nel castello e il mitico paragrafo 200...
Ogni volta che s' incontra un non morto capace di risucchiare livelli ( e si viene colpiti..) bisogna andare al suddetto paragrafo per vedere le conseguenze negative (minor lancio d' incantesimi, perdita di capacità speciali,difficoltà nello scacciare i non morti ecc). E già questo fa capire perfettamente il motivo della presenza di un personaggio di alto livello.
Il paragrafo 300 è dedicato alle tattiche per lo scontro finale ( in poche parole quali oggetti/armi si userà contro il conte) in cui bisogna avere una certa dimistichezza con i giochi di ruolo per capire quali sono le uniche due armi che possono sconfiggere veramente il conte. Ma questo non ve lo dico cosi' v' impegnate un po'...

Per non lasciare del tutto indifesa Ireena, Jeren le dona una bacchetta delle Folgori Magiche che aveva in dotazione nel suo equipaggiamento, così anche la donna può affrontare le terribili creature di Ravenloft.

Comunque risulta un librogame abbastanza agevole, in quanto i requisiti dei lanci sono abbastanza bassi e come dicevo precedentemente il peggio che può capitare è la perdita di alcuni livelli, con ripercussioni sul lancio di incantesimi e sull’ energia vitale.
Se siete preoccupati di questo non avete da temere, perché il librogame consente di lasciare per una volta il castello, o di nascondersi all' interno e di pregare per ripristinare i livelli persi.

Le illustrazioni sono di pregio e con una particolare resa della tensione che si puo' provare in un posto del genere.....dovuto sopratutto a un sapiente accostamento del bianco con il nero reso da tratteggi e inchiostrature raffinate.

In definitiva,questo è un titolo da consigliare a qualunque appassionato di librogame, grazie alla struttura pressoché unica ed alla giocabilità senza riserve. L’ambientazione è resa molto bene anche il sistema di gioco, che stavolta utilizza il mondo e il sistema di dungeons & dragons in maniera encomiabile per un librogame. 
L' unica sua pecca puo' essere la brevità dei paragrafi. In quanto dopo due-tre partite si capisce bene la struttura del castello e la disposizione degli incontri e le meccaniche stesse per finirlo in breve tempo.
Vi lascio con un consiglio: L' incantesimo rivela-incantesimi associatelo al vostro fine palato...

Longevità 8.5: 

Librogame che permette  essere rigiocato per un numero notevole di volte.

Difficoltà 7: 

Dopo le prime partite si riesce a finire agevolmente.

Giocabilità 9: 

Ottimo innesto tra regole e interattività.

Chicca: 

/

Totale 8.5: 

Non raggiunge un voto piu' alto  per alcune piccole pecche dovute alla brevità del libro stesso in quanto bastano poche partite per capirne la meccanica.