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Chi non metterebbe la firma per passare una settimana di vacanza a Venezia con un amico di famiglia chiamato Indiana Jones? E chi metterebbe la firma sul fatto che sarà una pura e semplice vacanza, in cui penseremo a rilassarci e basta?
Immagino che nessuno creda che questa seconda eventualità possa essere realistica, e infatti non lo sarà. Già poco dopo l’arrivo nella splendida città lagunare saremo contattati da Giacomo Andini, amico di Indy e antiquario… Non si tratta di un tipo propriamente onesto, e, come se non bastasse, ha uno scorpione come suo aiutante (trattasi, come ci insegna il dizionario della lingua italiana, di uomo dall’aspetto brutto e poco rassicurante). L’offerta che questo losco individuo ci fa, almeno sulla carta, è molto allettante, uno dei sogni di ogni archeologo: cercare la tomba di Gengis Khan. Ancor oggi, infatti, grazie alle avanzate tecniche impiegate dai mongoli allo scopo di nascondere i sepolcri dei propri capi, l’esatta ubicazione della sepoltura e del suo favoloso tesoro è totalmente sconosciuta e costituisce una tentazione per qualsiasi studioso. Non ci vorrà molto, comunque, per capire che Giacomo ci ha trascinati in tale impresa anche per perseguire uno scopo molto pratico: impossessarsi di ricchezze per finanziare il partito fascista, cui ha già donato l’esorbitante cifra di mezzo milione di lire dell’epoca. Che fare? Accettare la sua offerta, rifiutarla o tentare di individuare il leggendario sito per conto nostro? A differenza di quello che accade ne La Maschera dell’Elefante infatti, questo volume è organizzato secondo una struttura ampia, quasi dispersiva, che non ci permette nemmeno di comprendere se ci sia un epilogo definitivo, preferibile agli altri; tutti i percorsi principali infatti si riveleranno ugualmente interessanti e, a volte, si intersecheranno. Potremmo infatti decidere di non partire affatto per la Mongolia e risolvere la questione con Giacomo già a Venezia; oppure ritrovarlo, in un modo o nell’altro, nel corso dell’avventura. Se decideremo di partire per l'Asia legheremo la nostra sorte a quella di una tribù locale e del suo comandante: una donna affascinante e decisa conosciuta come Bortai, lo stesso della moglie di Gengis Khan. Memorabile sarà la scena in cui sfiderà Indy in una prova di abilità: l’archeologo non si tirerà indietro di fronte alla sfida e non esiterà a mettere in palio la sua frusta pur di avere un arco mongolo in cambio. La donna sarà molto divertita dal comportamento dell'archeologo e finirà per regalargli ugualmente l’arco apostrofandolo con parole irridenti e allo stesso tempo ammirate: “Certo che sei un bel tipo, rischiare la tua unica frusta mentre io possiedo tutti gli archi che voglio”. E altrettanto impressionante risulterà l'epilogo in cui riusciremo a recuperare una sorta di bastone del comando di Gengis Khan: a quel punto uno strano fenomeno nel cielo evidenzierà come Bortai sia stata ritenuta degna di essere la sua erede. Comica e gradevole la scena in cui Indy e Giacomo non riusciranno a nascondere la loro paura dei serpenti e saranno costretti a chiedere aiuto a Bortai, che interverrà, tra le risate, e caccerà via il rettile con una mano, sottolineando che, trattandosi di un esemplare non velenoso, non è da considerarsi minimamente pericoloso. Ovviamente anche l’assistente del nostro avversario ci metterà del suo, dato che, in alcuni casi, si rivelerà un grande doppiogiochista, finendo per ostacolare e danneggiare sia noi che il suo stesso datore di lavoro Andini. Questo e altri episodi, nonché piccoli e gustosi insegnamenti sulla storia mongola, rendono l’opera molto interessante e varia, per quanto ci siano volumi migliori di questo tra gli Scegli la tua Avventura. In ogni caso Il Tesoro di Gengis Khan resta un ottimo titolo, da sviscerare in ogni sua parte.
Longevità 7:
Il libro va esaminato in ogni sua parte: è infatti ampio e offre molte situazioni che meritano di essere vissute. Per riuscire a goderselo appieno saranno necessarie diverse riletture.
Difficoltà 6.5:
La difficoltà è abbastanza ben calibrata. Forse il giocatore esperto lo troverà troppo semplice, e senza dubbio alcune delle altre avventure che vedono protagonista Indy, tra quelle pubblicate nell'ambito degli Scegli la Tua Avventura, sono più complesse.
Giocabilità 7:
Ottima caratterizzazione degli scenari e dei personaggi, è possibile interagire a più livelli, a seconda del percorso scelto, con molti degli interlocutori che incroceremo durante le nostre peripezie. Buona anche la verve narrativa dell'autore, a volte irresistibilmente ironico.
Chicca:
Il volume ci regala una curiosità didattica: lo sapevate che è stato Gengis Khan, e non Alessandro Magno, il più grande conquistatore della storia?
Totale 7:
Per quanto l’ambientazione e la storia siano maggiormente in sintonia con gli scenari classici che fanno da sfondo alle avventure di Indiana Jones, il volume, pur essendo piacevole, si rivela inferiore ai grandi classici della collana.
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