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Recensione

Dimensione Avventura 19: Pianeti in Rivolta
Edizione Librogame's Land 2010
autore/i Robin Waterfield
Recensore Mornon

Pianeti in rivolta è la traduzione nostrana di Rebel Planet di Robin Waterfield, numero 18 della serie originale inglese Fighting Fantasy (tradotto in Italia per la prima volta da LGL nel 2010, 19esimo volume della collana nostrana Dimensione Avventura) diretta e coordinata da Steve Jackson e Ian Livingstone. Il libro fa parte del filone abbastanza limitato dei Fighting Fantasy di genere fantascientifico ed è stato votato dai fan della serie alla posizione 40 nella classifica di gradimento dei migliori Fighting Fantasy di tutti i tempi, su un totale di 70 libri (vedi Fighting Fantazine numero 5).
Si tratta di un'avventura space opera ben costruita, il cui protagonista dovrà compiere una serie di missioni e avventure distinte su quattro diversi pianeti dell'impero arcadiano, prima di poter distruggere il centro del potere di conquista e dominio degli alieni.

Devo dire di essere rimasto abbastanza colpito dallo spessore della trama e dai risvolti politici e morali di questa avventura. Niente di esageratamente complesso o problematico, è vero, ma siamo comunque di gran lunga sopra la media dei contenuti delle normali storie di Dimensione Avventura.
Gli Arcadiani dominano il sistema dei Cinque Soli, che comprende anche la Terra, e hanno assoggettato la razza umana. La Resistenza è diffusa su tutti i pianeti, così come i collaborazionisti, e l'eroe della storia dovrà sbarcare quindi su diversi mondi, affrontarvi avversità, tradimenti e terribili avversari, rintracciare i capi della resistenza e ottenere degli indizi per distruggere il cervello centrale del sistema arcadiano, fino a farlo saltare in aria ponendo fine allo strapotere alieno.
Una missione disperata e quasi suicida, portata avanti da un eroe disposto a sacrificare se stesso e l'intera rete dei ribelli pur di compiere il suo disperato gesto da combattente per la libertà. Nonostante il libro sia pensato per adolescenti, mi sembra questo uno dei pochi casi di tematiche leggermente “spinose” e non semplicemente avventurose e scanzonate. Nel libro si respira pesantemente aria di terrorismo, sopraffazione, occupazione militare e sacrificio: un valore aggiunto che rende il libro qualcosa di più della solita missione irreale e stereotipata tipica di Fighting Fantasy.
Un'altra nota positiva è certamente quella delle varie situazioni di avventura, che non sono “eventi casuali” e scoordinati tra loro, ma seguono un intreccio e un filo conduttore ben precisi. Sui quattro pianeti in cui si svolgerà la missione, ogni incontro, combattimento o evento è legato a più mandate alla trama principale e ogni nostra scelta influisce decisamente sul proseguimento della missione.
Per introdurci alla vicenda, l'autore espone fin da subito un ampio background della storia, dei pianeti e delle razze aliene che potremo incontrarvi: notizie fondamentali e su cui si basano molti bivi e scelte che verranno poste di fronte al lettore. É necessario pertanto conoscere bene la trama, non distrarsi nella lettura e prestare attenzione ad ogni dettaglio, perché moltissime volte sarà questa attenzione, molto più dell'equipaggiamento o dei punteggi di combattimento, a fare la differenza tra fallimento e riuscita.

Le illustrazioni sono di Gary Mayes e rendono un servizio più che sufficiente al libro, con uno stile semplice e classico che non si fa ricordare particolarmente ma nemmeno fa gridare all'orrore.

Longevità 7: 

Il libro è piacevole da esplorare e alcune situazioni più “aperte” potrebbero essere giocate più volte, per il gusto delle scelte alternative. E tuttavia, la grande difficoltà del libro fa sì che probabilmente il lettore riuscirà ad arrivare alla conclusione solo dopo molti tentativi ed avrà già avuto la possibilità di giocarlo e rigiocarlo molte volte, prima di finirlo con successo. Molte scelte sono inoltre obbligate e non è possibile variare troppo dal giusto sentiero per provare opzioni alternative.

Difficoltà 6: 

Un valore che ho trovato un po' troppo squilibrato. È davvero molto difficile arrivare in fondo al libro, non per la difficoltà dei combattimenti ma per tutta una serie di scelte fallimentari che possono incorrere durante il gioco. Ci sono molte (moltissime) istant death, che sono sì giustificate dalla trama e non aleatorie, ma comunque rendono molto difficile l'avanzamento nel libro e costringono a rigiocarlo una decina di volte prima di raggiungere la conclusione. Siamo ben lontani dai true path folli di altri libri, ma la difficoltà mi pare comunque eccessiva.

Giocabilità 8: 

Molto piacevole da giocare, anche grazie al grande spazio dato alle scelte del lettore. Agendo bene, seguendo la storia e giocando con intelligenza si possono superare tutti gli ostacoli che di volta in volta appaiono nella trama. Molto bello il gioco connesso al codice binario da trovare sui vari pianeti, ricostruire e digitare alla fine del libro: assolutamente ben inserito nel corso della storia e ben studiato.

Chicca: 

Dedico lo spazio riservato alla chicca per un breve commento sulle qualità narrative dell'opera: una bella vicenda d'avventura spaziale, forse a volte un po' troppo cupa, ma in cui ogni elemento della trama si incastra perfettamente. Una storia di oppressione e ribellione, durante la quale per tutto il tempo non si vede l'ora di far saltare in aria il pianeta nemico. Se ci fosse una voce dedicata nella pagella standard di LGL gli darei un bel 7.

Totale 7: 

Un buon librogame fantascientifico con un'ottima interattività, abbastanza difficile da completare e capace di una certa profondità e complessità.