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Recensione

Unicorno 2: Il Signore del Fuoco
Edizione EL 1993
autore/i Paul Vernon
Recensore pippo79

Secondo e ultimo libro pubblicato della serie Unicorno, che comincia direttamente là dove era terminato il primo capitolo, ovvero nel bel mezzo di una festa organizzata in onore della liberazione di Lady Arowen da parte del nostro avventuriero, esperto in spada e magia, che l’ha sottratta dalle grinfie di due pericolosi furfanti come il mago Zandabar e Sir Roderick, evitando anche un sanguinoso conflitto tra le due terre di Esgaron e Drakensfeld.

Tutto sembrava essere tornato alla normalità e il nostro eroe era ormai pronto a godersi la ricchissima ricompensa (e forse a smettere di girovagare per il mondo alla ricerca di avventure…), fino a che, durante i festeggiamenti, non si è ritrovato, casualmente, ad ascoltare una conversazione tra i due maggiori nobili delle terre sopra citate. Essi erano preoccupati riguardo alle continue scorrerie sui loro possedimenti da parte di un certo Signore del Fuoco, un malvagio stregone che stava gradualmente accrescendo il suo enorme potere, e le loro risorse armate risultavano via via sempre più inutili contro la sua magia nera. Ecco che i loro sguardi si erano dunque rivolti al nostro protagonista, e a questo punto egli non poté far altro che accettare l’incarico di penetrare nella fortezza del Signore del Fuoco, localizzare e neutralizzare la sua fonte di energia in modo da garantire alle terre circostanti un futuro sereno.

A questo punto incomincia l’avventura vera e propria, che questa volta si svolgerà prevalentemente dentro alla roccaforte di Farak, il Signore del Fuoco. Saremo infatti subito imprigionati dentro di essa da un suo abile stratagemma, e, a seconda del travestimento che avremo deciso di adottare all’inizio della missione (vi saranno quattro opzioni…), ci imbatteremo in una fase iniziale più o meno difficoltosa, con la requisizione del nostro armamentario come fattore comune. Quindi si partirà disarmati (anche gli oggetti eventualmente raccolti nel primo libro si perderanno…), e in tutti e quattro i casi vi saranno buone probabilità di finire a combattere nell’arena di Farak con avversari gradualmente sempre più forti.

Se si riusciranno a vincere tutti i combattimenti, avremo un apparente maggiore tranquillità nell’esplorare la fortezza e scovare la fonte del potere del Signore del Fuoco, passando magari più inosservati. Non mancheranno però le occasioni di essere individuati e dover dare fondo alle nostre doti di combattenti per sopravvivere.

Tutto questo accade perché dopo aver combattuto nell’arena, durante la nostra esplorazione tra i corridoi e le stanze della magione, saremo ben presto pressati dalla sensazione di compiere la missione cercando il più possibile di evitare le numerose pattuglie di Orchi (un incontro con la maggior parte di esse comporta una fine prematura dell’avventura…), o uno scontro diretto con Farak in persona (fronteggiarlo anzitempèo conduce dritti al medesimo epilogo).

Comunque se useremo con saggezza gli Incantesimi (e stavolta nelle occasioni di recupero del Potere tramite il riposo non avremo il fattore Tempo del primo libro a disturbarci, a patto però di trovare le postazioni giuste per dormire senza necessitare di una prova di fortuna ai dadi per evitare incontri casuali, con annesse sorprese spiacevoli) e riusciremo a recuperare un equipaggiamento adatto per il nostro personaggio, la conclusione felice dell'impresa sarà alla portata di qualsiasi giocatore, che avrà modo così di gustarsi una bellissima scena finale, probabilmente la migliore dei due libri, che come già descritto nella recensione del primo capitolo, non mettono in mostra degli eventi indimenticabili, a causa di una qualità narrativa non particolarmente elevata.
Nell’epilogo finale vi è anche un accenno a quella che poteva essere la terza avventura della serie, che rimarrà però incompiuta.

Longevità 5: 

Stessa analoga valutazione del primo libro; l’unico spunto di rilettura può essere provare le opzioni che ci vengono proposte nel primo paragrafo per valutare quale sia il miglior travestimento da adottare, ma ciò non cambierà di molto quello che accadrà una volta catapultati all'interno della fortezza.

Difficoltà 7: 

La costante sensazione del dover passare inosservati il più possibile, anche per trovare un minimo di equipaggiamento, non aiuta molto il giocatore; a ogni porta o ad ogni angolo esso dovrà sempre valutare con estrema attenzione i propri movimenti, poiché una decisione scontata a volte può portare a una instant death. In molte situazioni serve più fortuna che buon senso: e dire che a differenza del primo libro non c’è più il fattore Tempo, scelta che migliora di non poco la situazione.

Giocabilità 5: 

E' minata dal fatto che si partirà disarmati (quindi avremo più malus che bonus nei punteggi iniziali), e che il reperire un armamentario adatto non sarà affatto facile, dovendo in taluni casi fare i conti con prove di fortuna un po’ penalizzanti.

Chicca: 

/

Totale 5.5: 

Come nel primo libro, paragrafi volti soprattutto a descrivere le locazioni che si esplorano e dunque narrativa non coinvolgente, eccezion fatta per la scena della vittoria finale, che paradossalmente è una delle più spettacolari tra quelle descritte in tutta la storia dei librogame.