Chi non conosce re Artù e i suoi cavalieri? Nessuno. Ma chi si pone il problema di quanto sia fondata questa leggenda? Della vera identità del famoso re, e della sua reale esistenza? Proprio questa è la sfida, in apparenza senza speranza, che il volumeci vuole lanciare.
Affrontare un simile argomento in un librogame sembra un'impresa poco sensata, una sfida apparentemente persa in partenza; invece il compito verrà eseguito molto bene assecondando un approccio semplice, completo e rispettando al massimo le effettive ricerche storiche su quei difficili tempi. Ma andiamo con ordine.
Non conoscendo il preciso tempo storico in cui potrebbe essere vissuto il mitico sovrano della tavola rotonda, dovremo andare per tentativi, visitando varie epoche della storia inglese, dalla creazione di Stonhenge, all’Impero Romano, dalla sua caduta fino all’incoronazione di Guglielmo il Conquistatore. Alla fine scopriremo che Artù fu veramente un sovrano che guidò il Galles poco dopo il crollo dell’impero, sconfiggendo i Sassoni e assicurando al suo regno alcuni decenni di pace, terminati ben dopo la sua morte a causa di altre invasioni.
Durante il nostro peregrinare avremo modo di vivere tante piccole avventure e di imparare davvero molte cose su queste epoche e questi luoghi storici poco noti al grande pubblico, almeno qui in Italia. Apprenderemo per esempio che, ironia della sorte, proprio quel mare che fu muro invalicabile per Filippo II, Napoleone e Hitler fu invece portatore di invasioni per oltre un millennio, e scopriremo con grande interesse chi fossero veramente gli Angli e i Sassoni.
Incontreremo Artù in varie fasi della sua vita e avremo modo di conoscere il suo ardente desiderio di giustizia. Molto toccante sarà il balzo temporale che ci condurrà direttamente nel giorno della morte di Kennedy, che ci insegnerà quanto l’ideale arturiano sia intramontabile e affascinante, tanto da far soprannominare, in epoca moderna, l’amministrazione Kennedy come la nuova Camelot. Per non parlare del groppo in gola che riguarderà più di un lettore, quando leggerà della fine della battaglia di Camlaan, in cui il suo alter-ego cartaceo assisterà alla morte di King Arthur.
Personalmente sono rimasto davvero impressionato da questo volume, dalla precisione storica (verificata leggendo opere dedicati all'argomento e scritte da professionisti esperti), dalle scene toccanti e da tutto il resto. Lo considero un vero gioiellino della collana, uno dei titoli più riusciti e ne consiglio a tutti la lettura. Toccante, anzi, come pochi altri libri-gioco.
Longevità 7:
Né bassa né alta dato che la storia non è lunga e non è difficile, eppure potrebbe risultare piacevole rileggerlo per più di un appassionato, visto lo spessore dell’opera.
Difficoltà 6.5:
Tendente al basso, come è frequente nella collana Time Machine. Ma in libri come questo la complessità conta ben poco.
Giocabilità 8:
Ben scritto, toccante, avvincente, contraddistinto da atmosfere e stile narrativo che appassioneranno molti lettori. Assicura diverse ore di puro piacere intellettuale, ed è una caratteristica in cui non è così frequente imbattersi.
Chicca:
/
Totale 8:
Un librogame originale e un po’ fuori dagli schemi ma, allo stesso tempo, molto dentro essi; un libro che avrebbe molto da insegnare su come si scrive un volume interattivo in generale e un capitolo della collana Time Machine in particolare: in definitiva uno dei migliori della serie.
|